Specifiche UHD, HEVC 2.2, HDMI 2.0, REC.2020, 10bit, HDR: il punto della situazione
Apro questro thread nel tentativo di fare un po' di chiarezza circa i televisori 4K e la loro possibile o meno compatibilità con i contenuti e le trasmissioni che prima o poi arriveranno.
Tanto per cominciare, la definizione corretta non è 4K, bensì Ultra HD. Il formato 4K, infatti, è nato per le riprese cinematografiche e corrisponde ad una risoluzione di 4096x2160, mentre i televisori sono stati concepiti per avere una risoluzione pari al quadruplo del Full HD, vale a dire 3840x2160.
Da qui le specifiche per i prossimi supporti, che sono stati definiti Ultra HD Bluray, ed avranno una risoluzione di 3840x2160 pixels @60p, una profondità colore 10bit, HDR, gamma colori come da specifiche BT.2020 e compressione video HEVC (H.265).
Ovviamente per poter usufruire di tutto questo serviranno televisori in grado di ricevere e processare un enorme mole di informazioni, ma anche di visualizzarle correttamente sul pannello, e qui iniziano i problemi.
Prima di tutto si è deciso che la connessione dovrà essere basata su tecnologia HDMI, con specifiche HDMI 2.0.
Per essere certificate 2.0, però, le porte non devono necessariamente avere la larghezza di banda prevista dalle specifiche UHD complete (pari a 18Gbps), ma anche solo una parte di essa (11Gbps). Ecco, dunque, che alcuni televisori (come i Sony 2014) dispongono di porte HDMI 2.0, ma non potranno comunque far passare un segnale 3840x2160 @60p con profondità colore superiore a 8bit (subcampionamento 4:2:0).
Qualora, dunque, si collegasse una fonte UHD @60p 10bit, si otterrebbe un downgrade a 8bit.
Nel caso specifico dei Sony UHD, la scelta progettuale è stata influenzata dalla "limitata" capacità del processore Silicon Image 9679 (che equipaggia anche i Samsung HU7500 e HU8500), il quale supporta (al massimo) 3840x2160 60p 4:2:0.
Ciò significa anche che eventuali trasmissioni satellitari o via digitale terrestre in formato 3840x2160 a 50 o 60 immagini al secondo e campionamento 10 o 12 bit 4:4:4 non saranno gestite.
Discorso leggermente, diverso, invece per i televisori Samsung e Panasonic (con lo stesso processore), che faranno passare tali trasmissioni attraverso specifiche porte HDMI, gestite separatamente da un'interfaccia "Panasonic MN864778P" compatibile 3840x2160 60p 4:4:4, ma che comunque effettuerà una riduzione a 8bit (o 4:2:2 a 12 bit).
Altro collo di bottiglia nel sistema e ciliegina sulla torta è dato dal tipo di pannelli disponibili sul mercato. Fino ad oggi, infatti, si sono visti prevalentemente pannelli a 8bit, per cui anche ricevendo e gestendo un segnale ad ampia gradazione di colore (10bit o superiore), il risultato visivo sarà comunque limitato ad una profondità colore pari a 8bit.
Sulla base dei comunicati stampa emessi durante il CES 2015, pare che solo i top di gamma Samsung appena presentati (JS9500) saranno dotati di pannelli 10bit, mentre tutti gli altri produttori sembrano aver mantenuto le specifiche precedenti.
Quindi, per potersi definire veramente "future proof" non è sufficiente disporre di un televisore 4K (UHD) con porte HDMI 2.0, codec HEVC e supporto ai segnali 3840x2160 @60p 4:4:4: è necessario che l'intera catena (dalla sorgente fino al pannello) sia capace di gestire le nuovo specifiche.