finalmente ortofon 2M blue
E finalmente arrivò. Seduto, rigorosamente con gli occhiali, vista l'età, ho iniziato il montaggio. Molto semplice, i fori delle viti sono gia filettati. Lo shell che l'aspettava è un sumiko. Ho utilizzato i cavetti gia montati sullo shell, che devo dire sono di pregevole fattura, cosi non ho smontato nessuna delle due testine che avevo su gli altri due shell, dove uno ha i cavetti audioquest, e l'altro vdh. Dopo aver controllato la distanza dalla puntina alla base dei contatti, come suggerisce la technics che è di 52mm. Regolo il peso a 1,8g, si parte con le regolazioni sui due punti della dima.Pensavo di metterci più tempo, invece con una mezzoretta me la sono cavata. Controllo del vta, regolo l'antiskatig, e iniziamo l'ascolto. Il resto del setup analogico è composto dal pre phono Cambridge in firma, il cavo tra il giradischi e il pre fono è il vdh D502, e tra il pre phono e il pre di linea il vdh the wave.
Il primo vinile e finire sotto la nuova puntina e diana krall, quiet night, nella versione da 180 grammi. Immediatamente, si nota l'apertura sulle alte dell'ortofon. Il suono è bello chiaro, limpido. Gli archi sono armoniosi, e il contrabbasso, si staglia prepotente nella stanza. Sono poi passato al doppio vinile, sempre da 180g, di sade. Un the best, davvero ben registrato, che fa davvero ascoltare bene la calda voce della cantante, che adesso ha perso quella nasalità che aveva con la shure. Ed ora passiamo ad un pezzo jazz. Un classico, the dave brubeck quartet, con il suo take five. Tromba bellissima, quella spazzola sul rullante sembra viva, la grancassa secca, senza code. E' poi toccato a i dire straits, con il brano your latest trick, dall'album brothers in arm, da 180g, visto che l'originale, insieme ad altri vinili, mi è stato rubato durante un trasloco. Anche qui l'ascolto mi ha soddisfatto in pieno. Insomma, un cambio che davvero ha cambiato totalmente la scena musicale vinilica.....;)