INSERIRE UN HTPC CON DRC NEL PROPRIO IMPIANTO: PERCHE' SI E PERCHE' NO
Nonostante se ne sia discusso molte volte in numerose discussioni, questa vuole essere uno spunto di riflessione e di riunificazione sull'utilizzo di un HTPC come sorgente nel proprio impianto, ed in particolar modo sull'utilizzo di sistemi di correzione ambientale attiva (Digital Room Correction) EFFETTUATO TRAMITE PC anche in confronto a soluzioni stand alone (preprocessori, processori dedicati)
Invito quindi tutti a partecipare portando la propria esperienza e motivazioni: HTPCisti incalliti e smanettoni, Amanti delle sorgenti tradizionali lisce e modificate, Amanti dell'analogico e del 2 Ch puro, utenti che vogliono la pappa pronta, insomma tutti coloro che amano musica e film
La mia esperienza con il mondo della correzione digitale nasce ormai parecchi anni fa grazie ad un prodotto "inventato" da Aghemo di Ava Italy, il PAC, ovvero PHASE AMPLITUDE CORRECTION, un HTPC basato sull'ottimo freeware DRC di Denis Sbragion, che permette ci creare dei filtri di convoluzione con 65000 punti di intervento in fase ed ampiezza.
Non avendo le capacità necessarie di allestire da solo un tale sistema mi rivolsi a dei professionisti e il risultato era davvero notevole nella mia installazione originale, ma che aveva dei limiti per quanto riguardava i diffusori e la filosofia generale del'impianto, e questo mi ha portato progressivamente da un lato ad eliminare vari "passaggi" e complicazioni del sistema e a cercare una maggiore efficenza e dinamica dei diffusori, anche in gamma bassa, passando da un piccolo sub B&W aad un più performante autocostruito, alla configurazione attuale con due 18" e due doppi 12"
I diffusori sono dei planari B&G che mi assicurano qualità e alte prestazioni (purtroppo non ho potuto riportare in saletta gli R800)
Inoltre, il primo PAC aveva il limite di essere vincolato alla scheda audio installata e alla necessaria doppia conversione, che nel limite del sistema devo dire non veniva avvertita...purtroppo non conservo più i grafici di quell'istallazione
Questo mi portò a cheiedere al team di sviluppo di preparare una soluzione tutta digitale basata su un PC con scheda audio Lynx Aes 16 e la stazione di controllo audio PAC anche'essa fornita di scheda Lynx, e quindi un DAC Lucid di livello professionale...
Passato qualche anno e resesi disponibili le soluzioni hardware e software ora si è arrivati a poter applicare la correzione DRC in multicanale anche su codifiche HD, direttamente dal PC sorgente, senza necessità di passare più dal PAC...
DIGIFAST è la soluzione commerciale, ma come detto chi ha capacità può armarsi di microfono e cimentarsi da solo...
Un ulteriore step di questi ultimi tempi è stato l'avvicinarmi al mondo dell'analogico di qualità, inteso non come vinile ma come concetto che il segnale digitale deve essere prima o poi convertito in analogico e trasportato ai finali, e farlo con la migliore qualità possibile ha indubbi benefici sulla resa finale dell'impianto
Possono queste due "filosofie" convivere?? Secondo me sì, anche se la sala non è ancora completa e non ne ho la prova "ad orecchio" e strumentale, anzi i lati positivi si dovrebbero sommare
Ovviamente l'ambiente d'ascolto è davvero importante, quindi prima bisognerebbe cercare di intervenire su quello, poi lavorare di fino con DRC
Un HTPC inoltre, come insegna il DIGIFAST, è sempre aggiornabile e se impostato a dovere è una sorgente universale con una qualità audiovideo davvero elevata e semplice da usare
Questi sono i primi spunti di discussione...sotto a chi tocca!:D