Trama e luoghi comuni [esempio: "La migliore offerta" di Tornatore]
Innegabile che la vocazione del forum è sulla qualità delle registrazioni, lo splendore degli effetti speciali ecc
Però un film assume un significato perché racconta una storia (o magari dipinge una situazione) comunque perché a monte c'é un copione (o soggetto, trama, script...).
Ne vorrei parlare.
Mi capita spesso di vedere un film che definirei "buono" se non mi desse una terribile impressione di "già visto", di cose rimasticate, di spunti presi da altri film o storie.
Attenzione, non parlo di copia-e-incolla di intere scene, ma di personaggi, schemi, situazioni (se avessi studiato direi topos o meglio topoi, ma non mi azzardo).
Guardando "La migliore offerta" di Tornatore ho provato a fare un elenco di questi dejà vu, qualcuno lo metto come spoiler come da regolamento.
Lo schema narrativo (abbastanza comune nei thriller & simili) è quello dell'attesa del finale: insomma non è che vorresti che il film "non finisse mai" perché provi piacere a guardare ogni scena, no. E' di quelli che fin dalle prime battute sai che assumerà un significato in funzione di un determinato finale che intanto cominci già a immaginare. E passi il tempo nell'attesa che l'autore si decida a farti capire dove va a parare, sperando in un finale che ti sorprenda.
Ecco l'elenco:
- casa d'aste (uno dei luoghi di lavoro più frequentati dal cinema; esempio recente: W.E.)
- l'uomo rispettabile in realtà disonesto
- il collezionista segreto
- germofobia (o comunque sindrome della evitazione dei contatti, cfr "The Aviator"). Variante: il soggetto con le persone amate si lascia andare ad abbracci
- sindrome della segregazione (hikikkomori, cfr "Castaway on the moon")
- automa meccanico (Hugo Cabret?)
- il genio della meccanica (o direi dell'aggeggiare, visto che spazia anche sull'elettronica). Variante importante: non è un nerd, anzi proprio il contrario
- il barista saggio (colui sulla cui spalla va a piangere il protagonista). Variante: non è un barista ma il personaggio di cui al punto precedente
- l'idiot savant, nella variante che trattasi di persona con handicap fisici oltre che comportamentali ma col solito genio del contare le cose (L'uomo della pioggia, ovviamente)
- lo spiegone finale o comunque il volere sempre spiegare tutto (tipico dei film americani, che pena vederlo in un film italiano!)
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- il vecchietto che si innamora della la ragazzina che gli frega tutto
- gli amici più cari sono quelli che ti tradiscono. Nello specifico praticamente tutti quelli che appaiono in scena
- il ladro che "firma" il furto come se prendere in giro la vittima fosse più importante che rubare milioni di dollari
- il rubare al ladro per cautelarsi contro eventuali denunce
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Singole scene deja vù:
- "visioni celesti" mentre lei accavalla le gambe (basic instinct, ovviamente)
- la corsa della barella al pronto soccorso (questa ce l'hanno già pronta, cambiano solo la faccia del protagonista al computer ne sono sicuro!)
Spoiler: |
Nello specifico il finale è ESATTAMENTE quello che ti aspetavi dopo 10 minuti di proiezione e l'autore di decide a rivelartelo dopo 1 ora e 46 minuti. Per farsi perdonare aggiunge poi altri 15 minuti di cincischiamenti per arivare ad un secondo finale un po' meno scontato ma ovviamente "aperto". Insomma tanto valeva finirla un quarto d'ora prima.
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Che la crisi del cinema stia tutta qui, cioè che come le note sono 12 e tutte le melodie possibili sono già state scritte, anche gli schemi narrativi sono in numero finito e tutto o scrivibile è gia stato scritto (e girato)?