Segnalazioni truffe online e diffamazione
Ogni tanto capita che qualche utente chieda informazioni su un negozio online a proposito di un prezzo di acquisto particolarmente basso. Nel recente passato è capitato che io stesso abbia segnalato alla polizia postale (sez. di Pescara, molto più attiva e con più mezzi rispetto a quella di Teramo) alcune situazioni sospette.
Cito ad esempio un proiettore Sony 4K: online non si trova a meno di 23.000 Euro e nei negozi specializzati viene venduto a circa 17.000 Euro. Ebbene, qualche mese fa c'è stato un punto vendita online che lo vendeva a circa 11.500 Euro.
Davvero molto poco probabile che un negozio faccia un sottocosto del genere, su un singolo prodotto di super-nicchia, rimettendoci più di 10.000 Euro. Più che segnalare l'anomalia alla polizia postale e scrivere - al massimo - che la situazione è sospetta, non posso fare null'altro. Se scrivessi che, acquistando su quel sito si incorrerebbe probabilmente in una truffa, correrei il rischio di essere querelato per diffamazione. Lo stesso succederebbe se, qualora leggessi commenti di altri utenti sul mio forum con lo stesso tenore, non intervenissi a cancellare quelle parole.
A proposito: c'è un altro sito con il Sony 4K allo stesso prezzo:
http://www.byeprice.it/product.php?id_product=1597
Chi vuole provare ad anticipare 11.500 Euro e vedere se sia tutto vero? :p
Attenzione: il problema non è avere ragione o torto. Il rischio è subire una querela per diffamazione. Ed essere querelati - anche se si ha ragione - è una rogna incredibile, fa perdere molti soldi in avvocati e molto tempo. Ripeto: è il rischio che conta. Non il fatto ti avere ragione o meno. Cerco di spiegarvi il perché.
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Nel 2005 sono stato querelato per diffamazione aggravata a mezzo stampa, in associazione con altre persone.
Prima c'è la fase di indagine, con la polizia postale che ti chiama per una specie di interrogatorio.
Poi arriva l'avviso di garanzia vero e proprio.
All'arrivo dell'avviso di garanzia parte la trafila, chiami l'avvocato, raccogli tutte le informazioni e si procede, come minimo alla preparazione di una memoria difensiva e anche alla raccolta di prove a discolpa, oltre a chiedere direttamente al soggetto indagante di essere interrogato direttamente.
Alla conclusione delle indagini, il giudice mi aveva rinviato direttamente a giudizio, davanti ad un giudice monocratico nonostante l'ipotesi di reato molto grave.
Per mia fortuna, considerando alcune circostanze (secondo l'accusa erano vari i reati, compresa l'associazione), il mio avvocato ha convinto il giudice monocratico a rimandare tutte le carte davanti al GIP.
Il GIP si è pronunciato dicendo che il tribunale competente era un altro, poiché la società che forniva ad AV Magazine i servizi di connettività, era in un altra provincia.
Alla fine, il "nuovo" PM ha archiviato il tutto. In altre parole, giudizio ribaltato, senza neanche il dibattimento.
Parallelamente alla causa penale, alla prima udienza il querelante si è comunque costituito parte civile per la richiesta di danni. Faccio anche notare che il querelante è assistito da un avvocato molto famoso.
Il querelante è un'azienda che si occupa tra le altre cose anche di e-commerce. Secondo loro - tra le altre cose - non avrei cancellato un messaggio di un utente che loro ritenevano diffamatorio.
Vi lascio immaginare l'ansia, i soldi spesi e il tempo impiegato a gestire questa cosa.
Il primo contatto con la polizia postale è avvenuto nel 2005. Il reato contestato sarebbe stato commesso a fine 2004 e al 2013 la questione non è ancora pienamente conclusa, poiché sono ancora in attesa di comunicazione ufficiale dell'archiviazione.
Indovinate un po' chi mi ridarà il tempo, i soldi e la qualità della vita?
Potrei chiedere i danni a chi mi ha querelato ingiustamente. Anche se tra vent'anni quella società con molta probabilità non esisterà più e la persona che mi ha querelato sarà irrintracciabile...
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A questo punto, spero sia più chiaro il perché intervengo a "gamba tesa" con chi usa la parola "truffa" su questo forum di discussione, anche quando la cosa sembra proprio eclatante. Purtroppo il coltello dalla parte del manico ce l'hanno solo i querelanti che, qualora siano anche veri truffatori, non si fanno molto scrupolo a querelarti, anche solo per darti fastidio, per una sorta di vendetta (almeno è quello che penso io).
Io non ce la faccio a gestire ancora una querela per diffamazione. Non sono ricco, non ho tempo e non ho voglia di fare questo tipo di battaglie.
Quindi, chi userà la parola "truffa" sul forum, sarà bannato, senza appello.
Chi è stato bannato, qualora riconosca di aver sbagliato - anche per i motivi sopra esposti - verrà riammesso.
Stamattina mi ha scritto un member che avevo sospeso per una segnalazione di possibile truffa.
E dice: visto che avevo ragione?
Gli ho risposto che non ha importanza.
Gli ho chiesto di leggere questa discussione. Spero che riesca a intervenire in questo spazio per aprire un dibattito costruttivo. Io di più non posso e non voglio fare.
Emidio