Ancora sulla multiamplificazione (semi) attiva
Buongiorno a tutti, da un po' di tempo sono alla ricerca del modo migliore per pilotare le mie amate Martin Logan.
Sto dismettendo la sezione HT per concentrarmi sull'ascolto in stereo. A questo punto mi ritrovo con un finale Krell Kav 500 che utilizzo in biamplificazione passiva, con quattro canali dei cinque disponibili collegati ognuno agli ingressi delle ML.
Rispetto alla configurazione precedente, con solo due canali collegati in semplice biwiring, ho avuto un grande incremento delle prestazioni sulla parte bassa.
Alternativamente uso il mio valvolare Michaelson & Austin, che mi soddisfa moltissimo sui medioalti ma con una parte bassa un po' troppo "gommosa" rispetto al Krell (ovvio...).
Volendo unire i pregi dello stato solido Krell a quelli delle valvole inglesi, ho provato la passiva con entrambi i finali ma con pessimi risultati, dovuti all'evidente squilibrio di potenze e impedenze.
Mi resta la voglia di provare la biamplificazione attiva, ma mi spaventa l'idea di dover modificare i diffusori con l'esclusione del crossover interno.
La mia domanda era: se io utilizzassi un crossover digitale, tipo un classico Boheringer, per filtrare a monte dei finali il segnale che poi gli mando, quali inconvenienti andrei ad incontrare nell'uso congiunto di un cross esterno e di quello interno dei diffusori?
Fondamentalmente vorrei far lavorare il valvolare solo sul range di frequenze dove dà il meglio di se.
Spero che i più tecnici di voi non mi vogliano linciare :)