[Fonorivelatore] Audio Technica AT95 (Fonorivelatore MM)
Caratteristiche: La testina in oggetto viene prodotta da molti anni da una delle case "storiche" nel panorama mondiale dell'HiFi. Si tratta di una MM veramente super-economica (pagata su eBay 22 euro dalla Germania compresa spedizione), che negli ultimi anni ha raccolto attorno a sè una notevole schiera di appassionati sostenitori. Usandola da tempo come testina di backup, ne ho ordinato una nuova per avere la cvertezza di recensire una testina in condizioni perfette. Lo scopo era capire se si tratti effettivamente di una fuoriclasse oppure di un nuovo "effetto T-Amp" (con il successivo "effetto sgonfiamento" delle caratteristiche riscontrate).
L'audio Technica, a differenza per esempio della Stanton, continua a produrre eccellenti testine MM ed MC: nelle prime voglio citare le ottime AT120 e AT440, entrambe caratterizzate da un ottimo rapporto q/p.
La AT95 invece, è disponibile da altri produttori in versioni customizzate con stili con tagli differenti: si va quindi dall'ellittico di serie fino al sofisticato shibata. La stessa testina inoltre viene fornita di serie su alcuni modelli di giradischi entry-level.
Installazione e setup La confezione arrivata dalla Germania è quanto di più semplice si potesse fare: una piccola scatolina in plastica trasparente con dentro la testina, 4 viti, due rondelle in flastica, i bulloncini di fissaggio e il foglietto di istruzioni. E' evidente il confezionamento di un prodotto economico, ma è altrettanto vero che non vedo francamente cosa altro sarebbe necessario fornire... forse un pennellino ed un cacciavite, ma alla fine si tratta di strumenti che di certo non mancano tra quelli in dotazione ad un appassionato di analogico.
La AT95 è una MM, quindi con lo stilo facilmente rimovibile: questa operazione si effettua estraendolo in senso verticale, mentre sono apprezzabili in fase di montaggio i fori di fissaggio (quindi chiusi) per le viti al posto delle asole aperte. I connettori non sono dorati, ma nichelati: forse sono meno belli esteticamente, ma consideriamo comunque che è sempre preferibile una nichelatura fatta bene rispetto ad una scarsa doratura.
Il montaggio è molto semplice, dato che il corpo è squatrato e questo semplifica al massimo le operazioni di allineamento. La forza di appoggio che ho scelto è di 2 gr, mentre il carico indicato può variare tra i 100 ed i 200 pF: per la prova di ascolto ho scelto un valore pari a 160 pF, ma variazioni in più o in meno anche di 30/40 pF non hanno prodotto risultati particolarmente apprezzabili.
Ascolto Qui si entra nel soggettivo, e quindi devo fare una premessa: in una testina valuto per prima cosa la resa sulle voci ed il soundstage, ma questi parametri non è detto che siano primari per altri appassionati. Per questo motivo (come anche nelle altre mie impressioni su altre testine) considerate con attenzione i vari parametri di cui parlerò.
La AT95 richiede almeno una 20na di ore prima di esprimersi al meglio: all'inizio suona bene, ma è presente una durezza sulle alte frequenze che a volte risulta fastidiosa. Al termine del rodaggio il suono si addolcisce, mostrandone il vero carattere.
Sicuramente la AT95 è una testina molto musicale: con questo intendo che porge quanto legge in maniera molto piacevole e dinamica. Se interfacciata in maniera corretta con ingressi phono dalle buone prestazioni, fornisce una resa veramente molto buona sull'intero spettro, senza evidenziare particolari frequenze. In linea di massima la definirei "neutrale", con una certa tendenza verso l'estremo alto senza però risultare affaticante.
Le basse frequenze risultano potenti anche se non profondissime, senza problemi di "invasione" delle medio basse. Nello Sheffild di Thelma Houston le basse sono molto piacevoli, anche se testine di categoria più elevata riescono a fornire un dettaglio ed una completezza degli strumenti nelle note gravi superiori.
La voce di Tim Bowness (No-Man, Etichetta ToneFloat) è piacevole e dettagliata: la caratteristica voce di questo cantante è resa con il suo naturale calore e delicatezza, anche se percepisco una mancanza di qualcosa che individuerò solo in seguito. Questa mancanza di qualcosa si evidenzia anche con alcune voci femminili, che comunque sono estremamente piacevoli nel modo in cui sono proposte all'ascoltatore.
Un lato molto piacevole della AT95 è l'insieme del suo modo di fare ascoltare la musica. Una cosa che non sopporto di alcune nuove testine nate per le "generazioni digitali" nate con il CD è di cercare di proporre un suono simile al digitale, in particolare sulle medio alte ed altissime. La AT95 invece è ANALOGICA IN TUTTO E PER TUTTO, e credo che sia uno dei motivi per cui viene montata di serie su molti giradischi: è possibile ascoltare tanti dischi per ore senza percepire la minima fatica di ascolto, e questo credo sia uno dei migliori complimenti che si possa fare ad una testina.
Anche il tracciamento è molto buono: con 2 gr sono pochissimi i casi in cui questa testina va in crisi, e comunque solo con dischi di test oppure con il (tristemente) famoso "1812" della Telarc.
Passiamo ora ai limiti, che inevitabilmente saranno presenti in una testina così economica: il soundstage e il "qualcosa mancante" sulle voci.
La scena sonora per me è basilare: anche se artificiale, essendo nel 90% dei casi creata in studio, reputo l'ampiezza e la profondità della rappresentazione sonora assolutamente basilari per creare al meglio l'evento sonoro durante l'ascolto. La AT95 non è che manchi completamente da questo punto di vista, ma se la cosa passa in secondo piano con alcuni tipi di musica, viene chiaramente fuori con determinate incisioni: proprio nel disco della Telarc di Thelma Houston la scena, che sembra scolpita e tridimensionale con alcune testine, qui viene rappresentata come compressa all'interno delle due casse quasi senza profondità. La cosa si fa sentire ancora con le grandi masse orchestrali che -per inciso- sono presenti anche in alcuni dischi di musica non classica (mi vengono in mente alcuni lavori di Wakeman).
Il "qualcosa mancante" lo ritengo collegato al discorso soundstage: le voci sono sempre corrette, ma a volte un poco esili. Mi spiego meglio: non sono colorate, o velate, ma in alcuni casi l'impressione è che il cantante sia non davanti ai musicisti, ma dietro. Uno dei motivi per cui ho ordinato una seconda AT95 era proprio verificare che queste due caratteristiche fossero tipiche della testina stessa, e non dell'esemplare che usavo come backup.
Conclusioni Chiariamo subito il primo punto: senza riferimenti ed ascoltandola come prima testina la AT95 sarebbe fantastica. A quel prezzo, forse si potrebbe pensare di avere davanti un blockbuster, e credo che questa testina potrebbe essere tranquillamente definita tale. Parliamo di un costo di 22 (ventidue) euro , che al massimo possono diventare 35. Poi dipende da cosa una cerca in una testina: parametri che io preferisco e ritengo primari nella valutazione potrebbero essere secondari per altri.
Ritengo la AT95 una ottima testina per iniziare con l'analogico, dato che permette di avere una resa molto buona ed ANALOGICA nel senso buono del termine. Ottima quindi per giradischi entry level (Rega P1, Project RPM1 e così via).
Sono invece francamente perplesso -e qui mi ricollego al discorso "T-Amp" che facevo all'inizio- quando leggo commenti sulla sua miracolosa resa sonora che ne giustificherebbe l'installazione anche su setup analogici da parecchie centinaia di euro: la mia impressione è che qui entri in gioco l'effetto T-Amp e che si vogliano attribuire caratteristiche a questa testina caratteristiche che non le appartengono. Una cosa che avvalora la mia ipotesi è che questi presunti miracoli sia apparsi da relativamente poco tempo, a fronte di una permanenza piuttosto lunga della AT95 sul mercato.
Comunque sia, questo non toglie nulla alla AT95: molto buona per il prezzo ridicolo a cui viene venduta, con poche concorrenti fino a 60 euro (mi viene in mente la Black della Grado), eccellente per iniziare con pochi euro nel mondo dell'analogico e per avere un valido backup nel caso servisse.
Ma -ovviamente- si può avere di meglio (e ci mancherebbe!): quello che non capisco è perchè un audiofilo con un setup analogico di un certo prestigio dovrebbe fermarsi ad una testina da poche decine di euro quando sarebbe più equilibrato (e giusto) rivolgersi a prodotti di fascia ancora più alta, magari della stessa Audio Technica.