Cultura cinematografica??
Capita spesso o almeno a tutti sarà capitato di sentire qualcuno che alla domanda "che cosa ti piace?" risponde "il cinema".
Io non ho mai ben capito che cosa voglia dire in realtà questa risposta e credo nasca dalla più profonda ignoranza dell'argomento.
Tutto questo per dirvi e per chiedervi un piccolo aiuto.
Io sono tra quelle persone che amano il cinema, ma purtroppo penso di essere amatoriale, nel senso che non ho basi e cultura sufficienti per apprezzare davvero quest'arte e mi piacerebbe molto poter approfondire questo settore. Il mio problema è che non so da dove partire: guardo film casuali, che più o meno ho sentito citare, di registi più o meno famosi e finora non ho ricevuto nessun tipo di aiuto.
Da dove devo partire? Devo capire i filoni per epoche all'interno dei quali collocare i registi? Insomma sono in un piccolo labirinto e vi chiedo una mano. Avete siti, film o libri da consigliarmi?
E vi prego non ditemi che esistono solo i "kolossal" che fanno la storia del cinema :)
Dire "mi piace il cinema" ha un preciso significato
In Europa (meno in questo forum devo dire) si tende a confondere il cinema con la politica ovvero si tende a valutare il film in base alla validità del messaggio (politico o di denuncia sociale) contenuto e non in base all'effettivo valore artistico e tecnico.
All'estremo opposto c'é chi vede nel cinema una macchina da puro intrattenimento, finalizzata esclusivamente a far provare emozioni in cambio del pagamento di un biglietto con trame sorprendenti, effetti speciali, ritmi mozzafiato e magari perfino "messaggi" ma solo se questi compiacciono in qualche modo i fusti del pubblico.
Poi c'é il "terzo polo", formato da chi ama il tecnicismo espressivo per sé stesso, e considera il film "bello" non per cio' cche dice ma per "come" lo dice.
In mezzo c'é "di tutto e di più", dai film di genere a quelli di nicchia, alle "opere prime" ecc ecc
Dire "mi piace il cinema" significa affermare chiaro e forte che si distinguono le varie cose, ma che il film piace "per sé stesso", quindi puo' essere un capolavoro anche senza contenere una briciola di politica o di denuncia sociale da un lato né effetti speciali o rincorse mozzafiato dall'altro e nemmeno preziosismi espressivi. O, se preferisci, che un film puo' piacere proprio perché contiene uno più di questi elementi, ma piace in modo consapevole senza quindi escludere a priori film di tipo radicalmente diverso.
Comunque il cinema è soprattutto un linguaggio, studiare il cinema significa studiare questo linguaggio e la storia del cinema è la storia di chi questo linguaggio ha innovato, trovando nuovi modi di espressione.
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Io non amo molto l'approccio storico, che ti obbliga a macinare pagine di libri sul muto e sul b / n, preferisco ragionare sullo "stato dell'arte".
Ho letto (ma quasi per caso) "Come risolvere i problemi di sceneggiatura" di Syd Field (che appunto insegna sceneggiatura ed ha scritto anche altre cose) che è un ragionamento dall'interno sul funzionamento della sceneggiatura e che indirettamente fornisce molti elementi del "linguaggio" di cui si parla, un ragionamento sulle sue regole sul come seguirle, ma anche come infrangerle.
(ed. Nuova Mixermedia collana "Manuali di Scrpt")