Toy Story 3 - La Grande Fuga (solo film, no 3D)
Apro un thread apposta, perché del SOLO film voglio scrivere, perché l'ho deliberatamente visto in 2D, perché del solo film in quanto tale e delle sue qualità intrinseche voglio discutere.
Lascio ovviamente la decisione (e relativa responsabilità) ai mod di chiudere o meno questo thread in favore di quello già aperto, e già ricco di interventi (sulla bontà o meno del 3D).
Del film che dire? Personalmente partivo con un grande timore, che la Pixar potesse abdicare, anche lei, alla logica vuota dei sempre più imperanti sequel, della serializzazione forzata, della "spremitura sine die" di un'idea.
Le premesse c'erano tutte: il ritorno all'universo di Toy Story, dal quale tutto iniziò quindici anni fa, quando i cartoni dovevano essere solo "di carta" e "quella roba là fatta col computer" era solo un puro esercizio di tecnologia fine a se stesso... Oggi, che la situazione è capovolta (solo CG sennò... ma quali meravigliose eccezioni col recente "La Principessa e il Ranocchio" e le opere di Miyazaki e Kon!) vedere la Pixar tornare alle sue origini mi aveva fatto veramente temere il peggio, come fosse l'inizio del declino creativo della Casa. E invece...
E invece il terzo capitolo della saga è un vero film a tutto tondo, che mischia generi diversissimi, che riesce a parodiare e omaggiare al tempo stesso opere entrate nella storia del Cinema, che gioca con la fantasia quanto è serio con lo scorrete del tempo (se siete genitori, ditemi che effetto vi fa la sequenza:
Spoiler: |
della mamma di Andy che, di fronte alla camera vuota del figlio, realizza davvero solo in quel momento che il tempo non tornerà più indietro, che il figlio adesso è davvero cresciuto, che nulla sarà più come prima, che più delle fotografie e dei vecchi filmini a dare la misura dello scorrete inesorabile del tempo è una banale, semplice, completamente vuota cameretta del proprio "bambino" non più tale... |
Tutto il film è un alternarsi di momenti spassosi, emozionanti, sorprendenti, tristi, riflessivi, paurosi... Abbastanza materiali per altri sequel e serie tv che, spero, non vedranno mai la luce, perché la chiusura del film chiude anche un cerchio che rimanda al primo film, agrodolce e positivo, sull'eterno alternarsi delle generazioni di bambini che perpetuano il viaggio della fantasia e della creatività umane, che finché avrà persone col coraggio di proprorre idee nuove al servizio di noi spettatori (e non viceversa, abbindolandoci con sterili tecnicismi sintomo preoccupante di un'involuzione creativa dalla quale, se non ne usciremo, prevedo arrivare la fine della settima arte e l'inizio dell'era del "Fast Food Cinema", della quale ho già scritto in risposta alla news su Jobs e l'uccisione del BR per mano del VOD), non avrà timori a rischiare anche con soggetti anti-mercato (Up in primis) o comunque puntando tutto sulla qualità della storia, sull'amore dei personaggi che si rappresenta, sul rispetto dell'intelligenza di chi paga un biglietto per godere di un'esperienza emotiva che si porterà dentro per sempre, che non si dimentica con l'arrivo del successivo "blockbuster" e con roboanti, inutili, grotteschi orpelli ottici.
Per me, ennesimo grande capolavoro Pixar.
Chapeau!
Ciao!
Marco