L'impianto di Puka e i miei cavi.Come è andata.
Benissimo.Perchè ho avuto il piacere di conoscere Antonio/Puka e quello di reincontrare Matteo/Antani.Lodevole Matteo che è riuscito a trovare il tempo fra un impegno e l'altro di lavoro di fare un salto.La passione è passione.
Insieme ad Antonio sono rimasto invece per quasi tutto il giorno e,ascoltando il suo impianto, ho passato una piacevolissima giornata scambiandoci opinioni e ritrovandoci d'accordo su tante cose,più di quanto lo scambio di post mi avesse fatto intendere. C'eravamo "promessi" come "premessa" libertà di critica senza esclusione di colpi per il suo impianto e per i miei cavi che si sono alternati ai Reference di segnale di Antonio.
Le mie aspettative non erano certo basse e la sensazione di trovarmi davanti ad un impianto top non solo di nome ,ma anche di fatto,è andata a crescere nell'arco della giornata,perchè ci vuole sempre un pò di tempo per riequalizzare il proprio sistema percettivo(e se così che se nso hanno le prove in cieco?)al contrario di altri impianti che impressionano al primo ascolto,ma non superano poi il severo test che consiste in un ascolto prolungato.Un ascolto di quelli che più che invitarti a sederti sul divano ti invita a distendertici e iniziare a far partire i sogni.
Insomma una di quelle situazioni in cui,se così sorpresi estasiati sul divano,potreste beccarvi una scenata di gelosia della vostra compagna.
I pezzi pregiati dell'impianto di Antonio candidati all'inamovibilità sono in primis i finali Pass 30 watt in classe A,e di più in "non A".
In secundis le sue casse autocostruite dai bassi sorprendeti,che a vederle,benchè io non sia un esperto,non si capisce come facciano a venire fuori,e controllati ovviamente, se no a che serve averli,complice il certosino trattamento ambientale,furbescamente mascherato da arredamento.Non ho incluso l'ottima sorgente Marantz modificata Aurion(leggi il grande e simpatico Alberto Maltese) perchè non so quale pazzo oggi pensi di tenersi una sorgente digitale a vita.
Per questa basta dire che i cd sono i cd e i sacd sono i sacd,nel senso che non solo si sente la differenza con una scena meglio dimensionata,un miglior dettaglio e tutto il resto,ma anche con un aumentato piacere di ascolto.Anche se non si tratta di un piacere di quelli che tornando al cd poi ti viene da piangere,sintomo questo di un suono in ogni caso equilibrato.
E i miei cavi come sono andati?Essendo sostanzialmente in due non abbiamo fatto nessuna prova in cieco.In chiaro possiamo dire di aver sentito differenze a destra e manca,di sopra e di sotto.Io ho avuto un'ulteriore conferma del fatto che i miei cavi hanno un carattere che tendono a proporre indipendentemente dall'impianto di prova,quando fanno la differenza,e nell'impianto di Antonio l'hanno fatta.Se pensate che questo sia l'effetto di cavi fortemente equalizzanti io dico di no,anche se non credo di avere le idee sufficientemente chiare per confutarvi del tutto.Comunque si può provare a parlarne.
Si ma chi ha vinto?
Iniziamo con la serie degli alibi.
1.Sono andati a concorrere in un impianto a caso(diciamo così), cioè a loro "non noto", con dei cavi scelti ad hoc per quell'impianto a cura di un audiofilo esperto e navigato.
2.Sono cavi sbilanciati inseriti in elettroniche (pre e finale Pass ) nate intrinsecamente bilanciate da progetto.
Ma va beh,ogni autoincensimento ha i suoi limiti, e mi fermo qui e passo la palla ad Antonio se vuole.
Si fà perdire,perchè Antonio tornava distrutto dopo una partita di calcetto.
Invece finisco con la prova che mi ha dato maggior soddisfazione e sulla quale non taccio, perchè l'effetto ottenuto al mio orecchio era proprio quello che io avevo cercato e ottenuto col mio impianto, riottenendone "adeguatamente amplificata" conferma con l'impianto di Antonio.Un impianto che guarda il mio dall'alto in basso,a differenza del suo padrone del tutto alieno a certi atteggiamenti,come a dire che non proprio in tutto gli impianti somigliano al padrone.Quelli che lo fanno infatti abbaiano e non era certo il nostro caso neanche lontanamente .
In breve i miei cavi accoppiati al pre passivo appositamentte da me portato andando a sostituire il pre Pass hanno dimostrato che il mio lavoro è sulla giusta strada.
Insomma un banale potenziometro con i cavi "giusti" è riuscito a dare battaglia ad un pre di tal fatta e nome,per tacer della sinergia.
Quindi finisco di scrivere queste note con ancora addosso una felicità che non trattengo ,direte.Perchè si vede?
Ciao,Sebastiano.
P.S.Non sono stato cattivo?Sicuramente colpa della suggestione.Ero già innamorato dei Pass senza averli ancora ascoltati.