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focus...mmmm!!...
Ho appena acquistato la Sony cx 505, ma ho da subito notato un brutto difetto, motivo per cui sto pensando di restituirla (con recesso). Il difetto in questione è il focus, ossia ho notato che se zummo o avvicino troppo un oggetto all'obbiettivo questo perde il fuoco. Se provo con impostazioni manuali, ho visto che il limite minimo è di 0,1m, quindi 10 cm di distanza, ed in effetti se pongo ad esempio un mano o un dito a meno di 10 cm di distanza dall'obbiettivo, appunto, questo perde il fuoco. Stessa cosa se provo a fare un piccolo zoom su un oggetto relativamente vicino. Allora mi domando: tutte le telecamere su quella fascia di prezzo hanno problemi analoghi di fuoco, oppure è un problema di questo modello?
Un'ultima info, un po' più tecnica, ma spero comprensibile per uno come me che è del tutto profano del settore. Esiste un'unità di misura con la quale si misura (scusate il gioco di parole) la capacità di un obbiettivo (o meglio di una telecamera più in generale) di mettere a fuoco in relazione alla distanza, a parità di altre condizioni (condizioni di luce, oggetto ripreso ecc...)?
ciao,
Cibernow
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ciao,
e
tranqulillizzati,
ogni ottica (sia fotograficha e sia per videocamere)
ha una sua distanza minima di messa a fuoco,
-stabilita dalla casa di produzione-
sotto la quale non puoi scendere
a meno che tu non aggiungi sull'ottica stessa
una o + lenti addizionali
(con diottrie da +1 fino a +10)
nate appunto x qst scopo,
questa min. distanza di MAF di norma è scritta sul manuale,
e
se non c'è
puoi facilmente scoprirlo mettendo il fuoco in manuale,
e avvicinandoti sino al limite,
attenzione
i 10cm. della tua cam non sono pochi,
con quale altra ottica (macro?) hai fatto il paragone?
e sicuramente non lo puoi chiamare
DIFETTO!
per es.
considera che la classica ottica da 50mm x le reflex 35mm.
possiede una distanza min. di solo
50cm!
ciao
KArl,
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Aggiungo anche che il fatto che tale distanza vari un pochino con la focale usata e altra cosa normale.
Ciao
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Io ho una SR11, generazione precedente alla tua, e pur concordando su quanto già detto sulla minima distaza di MAF, ha un AF tutt'altro che perfetto. Se fai una ricerca nel sito troverai sicuramente diversi post che ne parlano.
Ciao
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Scusate, potete dare un'occhiata a questo video? http://www.youtube.com/watch?v=GZAr7CFsrzM Guardate la ripresa sulla tartaruga... non credo proprio che si possa fare con la Sony cx505: la distanza mi pare molto molto ravvicinata, e a quella distanza (anche se è stato usato lo zoom) la mia telecamera credo che perda il fuoco. Guardate anche le foglie che mangia, sono vicinissime. Almeno io ho questa impressione. Allora mi domando: questa Sanyo, ad esempio, come focus è superiore alla Sony cx505 oppure sono così inesperto che la distanza in quel video non è poi così ravvicinata?
ps: non ho trovato il modo di attivare la modalità macro sulla mia telecamera, ho attivato però il riconoscimento dei volti, ma non credo sia la stessa cosa. Forse non esiste la modalità macro sulla mia telecamera?
ciao Cibernow
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Citazione:
Originariamente scritto da Cibernow
Esiste un'unità di misura con la quale si misura (scusate il gioco di parole) la capacità di un obbiettivo (o meglio di una telecamera più in generale) di mettere a fuoco in relazione alla distanza, a parità di altre condizioni (condizioni di luce, oggetto ripreso ecc...)?
Certo che esiste, è il rapporto di ingrandimento o magnification ratio in inglese.
Di solito lo vedi indicato nelle ottiche macro o pseudo tali con valori tipo 1:1 o 1:2.
Nelle ottiche non macro il rapporto è molto più alto: 1:6; 1:10 o anche più.
Iindica qual è il minimo rapporto che un oggetto ripreso da quell'ottica può avere rispetto alle sue dimensioni reali.
In parole povere, se hai una moneta da 1 cm di diametro ed usi un ottica in grado di riprendere un oggetto in 1:1, questo significa che l'immagine che si forma sul piano pellicola, o sul sensore, sarà anch'essa di 1 cm di diametro.
Da questo rapporto puoi ricavare il dato della minima distanza di messa a fouco, per una determinata lente.
Dato che però ha un difetto, come vedrai è puramente teorico.
Ogni lente positiva ha una distanza di messa a fuoco che varia a seconda della distanza fra il piano focale e l'oggetto ripreso.
Quando queste due distanze sono uguali alla lunghezza focale della lente, allora avrai un rapporto di ingrandimento pari a 1:1.
In pratica, una lente da 50 mm di focale riuscirà a riprende un oggetto posto a 5 cm dal suo centro ed a proiettarlo sul proprio piano focale alle sue reali dimensione.
Devi anche sapere che il rapporto quadruplica ad ogni raddoppio della distanza di ripresa.
Sapendo questo, puoi calcolare a quale distanza minima focheggia una lenta di cui conosci la lunghezza focale f ed il rapporto di ingrandimento R: f*radice quadrata di inverso R.
Ad esempio, se un 50 mm (non macro) avesse un rapporto di ingrandimento minimo di 1:4, significa che focheggia fino a 10 cm, se RI fosse 1:6 allora la distanza salirebbe a 12,25 cm.
Un 200 mm con R 1:20 focheggia fino a circa 90 cm e così via.
Questo fa capire anche un'altra cosa, cioè che la minima di distanza di messa a fuoco varia in funzione della lunghezza focale. Per i grandangolari sarà bassa mentre salirà per i tele.
Fin qui la teoria. Nella realtà le cose non sono così semplice, per diversi motivi.
Primo, perché la distanza fra ottica e piano focale, in una macchina fotografica, è fissa e non dipende dalla lunghezza focale dell'obiettivo (si chiama tiraggio e varia da casa a casa).
Secondo, perché per creare obiettivi che al variare della lunghezza focale mantengano fisso il piano focale si usano non delle semplici lenti ma dei gruppi di lenti, convergenti e divergenti, che lo accorciano o lo allungano a seconda delle esigenze di correzione.
Terzo, perché per i due motivi sopra citati la complessità dei gruppi ottici che formano un obiettivo stravolge la semplice formuletta sopracitata.
In pratica, la distanza minima a cui focheggia un obiettivo è determinata dal progetto dello schema ottico.
Questo significa ad esempio che un normale 50 mm macro 1:1 mediamente focheggia fino a 17-20 cm e non ai teorici 5 cm pur mantenendo lo stesso rapporto di ingrandimento.
A quella distanza, che varia anche per le differenze di tiraggio, si avrà la corrispondenza dimensionale fra oggetto ripreso e oggetto riprodotto.
Quindi, alla fine della fiera, quello che più ti deve interessare non è tanto la minima distanza di messa a fuoco, quanto il rapporto di ingrandimento che puoi ottenere ed a quale lunghezza focale viene ottenuto, in caso di zoom (di solo alle più corte).
Ciao.
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Citazione:
Originariamente scritto da Cibernow
Guardate la ripresa sulla tartaruga... non credo proprio che si possa fare con la Sony cx505: la distanza mi pare molto molto ravvicinata
chiedi direttamente all'autore, si chiama lucasberg e lo trovi su vimeo ;) .
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Queste macchinuzze ovviamente non hanno una vera modalità macro, nel menù dovresti trovare una modalità telemacro (ma nelle Sony mi sembra abbia un nome diverso) che non fa altro che spararti lo zoom ottico al massimo e, spero, aprire il diaframma per quanto si può.
Il senso è quello di riprendere ad esempio un fiore sfocando lo sfondo, che non deve essere toppo vicino, e sfruttando uno dei tre parametri che riducono la p.d.c., ossia la lunghezza focale. Se non lo trovi fa nulla, zumma a mano e buonanotte, dall'unica prova che ho fatto non cambia nulla.
Trovi degli aggiuntivi macro, ad esempio sul sito della raynox in calce, ma non chiedermi conme vanno.
http://www.raynox.co.jp/english/vide...r12/index.html
Ciao