[Fonorivelatore] Denon DL103R su Technics sl1210m5g
Ecco qua, mi sono deciso infine a scrivere questa lunga storia da sottoporre al forum a proposito della mia recente esperienza d'uso della testina Denon DL103R, peraltro molto famosa e abbastanza celebrata nei forum in giro per la rete. Per dare piu' informazione possibile faro' riferimento spesso al confronto con la DL160 che uso ormai da diversi mesi e che ora alterno con la DL103R. In particolare la DL160 e' montata su un portatestina in ebano Yamamoto da 12g, e dunque in situazione di massa totale di 29.3g, cedevolezza pari a 10x10-6cm/Dyne, e frequenza di risonanza del sistema braccio-testina pari a 9.2 Hz (prendendo per buono il sito http://www.cartridgedb.com che consiglia come ottimale l'intervallo 8-11Hz).
Prima di tutto conviene evidenziare subito che l'ho montata sul mio Technics sl1210m5g con il braccio della serie m5g, che sostanzialmente e' lo "stock arm" del mkII con cavetti migliorati, alcune parti in lega di titanio piuttosto che di alluminio, e il dispositivo antiskatting migliorato e potenziato per funzionare fino a 6 anziche' il solito 3. Si tratta di un braccio di massa media con un ottimo giunto cardanico e prevede un contrappeso aggiuntivo in caso di adozione di testine pesanti. Il segnale viene quindi inviato ad un Phono unit NVA, che per l'occasione ho rimaneggiato e modificato nei regolatori di tensione (in pratica ora e' analogo al modello Phono2 con alimentazione separata).
La DL103R e' il modello "super" della classica 103, ovvero ha le bobine rifatte con rame ultra puro e con meno spire in modo che risultino ancora piu' leggere. Il risultato e' una MC a bassissima uscita (0.25mV significa quasi 20dB al di sotto della DL160 e oltre 30dB sotto una buona MM), a bassissima impedenza interna (14 ohm), e a bassissima cedevolezza (in pratica il cantilever e' molto rigido). La puntina, infine e' conica con sezione circolare invece che ellittica come la maggior parte della testine MC di analoga classe di prezzo (personalmente l'ho pagata 260 euro, nuova, via E_Bay, compresa spedizione). Queste caratteristiche la rendono un po' ostica sia per il pre-phono, che soprattutto per la maggior parte dei bracci attualmente in circolazione (mi vengono in mente i leggerissimi bracci dei Project e la maggior parte dei bracci dritti).
Per sfruttare la bassissima impedenza interna bisogna collegare un resistore in parallelo all'ingresso (per il mio impianto ho trovato che 400 ohm va bene). E' anche consigliabile mettere un condensatore in parallelo (in polipropilene mi raccomando) da 1000pF. Io l'ho fatto, anche se questo non mi e' sembrato indispensabile. Per quanto riguarda il guadagno, questo va ri-tarato nel circuito del phono (se questo e' previsto dal circuito), oppure banalmente si alza il volume (parecchio) di piu'. E' ovvio che se il phono in questione non e' silenziosissimo tutto cio' non e' fattibile. Nel mio caso, pur non avendo ne' fruscio, ne' ronzii di nessun tipo mi sono reso conto che con il guadagno piu' alto purtroppo mi entrava un po' di radio-frequenza (wi-fi e antenne trasmittenti varie abitando in centro, ahime'). Il problema l'ho attenuato drasticamente con l'aggiunta di condensatori di filtraggio RFI sulle varie linee dell'alimentazione e dei regolatori di tensione del phono.
La bassissima cedevolezza della DL103R richiede l'accoppiamento con un braccio di massa decisamente pesante, dunque ho inizialmente zavorato con 4 g il portatestina standard e ho aggiunto il contrappeso extra in coda al braccio. Dato che il corpo della testina e' nettamente piu' basso della media (ma molto piu' largo e lungo), l'installazione della testina richiede inoltre l'aggiunta di uno spessore di circa 3mm per mantenere il corretto allineamento verticale del braccio (e questo nonostante la notevole regolabilita' del Technics). Ho ritagliato quindi un pezzo di acrilico da 3mm da interporre tra testina e portatestina.
Da notare che con questa configurazione si hanno 8.5g di testina + 7.5g di portatestina + 4g di zavorra + 1g di spessore + 12g di massa equivalente del braccio = 33g di massa equivalente totale. Valore che mi sembrava inizialmente abbastanza alto.Tuttavia la pur notevole massa combinata con la bassissima cedevolezza dinamica pari a 5x10-6 cm/Dyne significa avere una frequenza di risonanza del sistema braccio-testina pari a ben 12.4 Hz. Il calcolo si effettua con la formula: Freq=1000/(6.28*sqrt(M*C)) essendo M la massa totale equivalente, C la cedevolezza e sqrt il simbolo di radice quadrata. In pratica, questa relativamente alta frequenza significa soprattutto che il braccio risulta un po' troppo accoppiato con il vinile, ovvero le vibrazioni del cantilever tenderanno in parte a scaricarsi nel braccio.
In ogni caso, prima di fare altri passi, dopo aspettato il canonico rodaggio, ho proceduto ai primi ascolti e la prima impressione non e' stata purtroppo all'altezza delle aspettative. La DL103R e' infatti famosa per la sua dinamica e velocita' sulle medio-basse, cosa che l'ha resa popolare come testina per le emittenti radio negli anni d'oro del vinile. In pratica era diventata uno standard e anche per chi produceva i dischi ne dovevsa tenere conto. Buona la resa della gamma medio-bassa, a livello della DL160, ma complessivamente il suono risultava un po' "spento" e senza tutta quella vivacita' che mi aspettavo. Inoltre tendeva a suonare stridula (ovvero tendeva a distorcere) sugli assoli piu' forti nei pezzi per soprano.
Fatta una ricerca in rete e soprattutto grazie a utili consigli trovati in un forum inglese, ho capito il problema: il portatestina Technics non e' adatto a reggere il carico di tale testina, sia per la scarsa massa che per l'eccessiva deformabilita'. Tradotto in termini un po' coloriti di potrebbe azzardare la spiegazione che la "testona" e' talmente rigida e pesante che trasmette una quantita' spropositata di energia di vibrazione al portatestina, e quindi al braccio, che poi in pratica tendono a mettersi a "suonare" insieme a lei.
Mi viene quindi consigliato un portatestina Ortofon LH2000 da ben 16.2g che ordino prontamente ma poi scopro che non ha i fori adatti per l'overhang previsto dal braccio Technics. Vabbe', trapano alla mano si risolve facilmente, ma poi si scopre che ci vogliono delle viti extralunghe per collegare testina+spessore+headshell, ... e insomma alla fine ho in qualche modo ho combinato. Come risultato adesso ho una massa equivalente totale (comprese viti aggiuntive etc) pari a: 38.2g. Ovvero una frequenza di risonanza di 11.5 Hz quasi a posto, anche se ancora un po' troppo alta. Naturalmente per equilibrare tanto peso in testa ho duvuto predisporre un contrappeso MOLTO extra in coda al braccio. Nella foto si vede la soluzione che ho adottato: ho gommato il contrappeso standard e poi gli ho infilato ad incastro di misura un dado in acciaio INOX. Funziona perfettamente e per di piu' grazie alla gommatura risulta smorzante.
http://img372.imageshack.us/img372/3...l103rsmall.jpg
http://img185.imageshack.us/img185/3...vorrasmall.jpg
Dunque si puo' finalmente procedere con una ulteriore fase di ascolti. Dico subito che la cura data dall'adozione di un portatestina nettamente piu' massiccio e' servita. Adesso si capisce bene quali sono le vere qualita' di questa piccola bestia: grande dinamica e dettaglio sui medio bassi, velocita' e presenza di tutto cio' che e' percussivo, e una notevole capacita' di riprodurre l'effetto di ambienza. Confrontarla con la DL160 risulta arduo in quanto si ha l'impressione di una sorta di complementarita' tra le due. Dove una e' forte l'altra e' debole. Ad esempio nell'analiticita' la DL160 e' superiore, cosi' come nella saldezza dell'immagine nei passaggi orchestrali piu' complessi. Viceversa nei pezzi con pochi strumenti, nel jazz e nel rock-pop, dove la DL160 tende a volte a risultare un po' fredda e poco partecipativa, allora li' la DL103R sembra esaltarsi e rende i pezzi con una sorta di generosita' che non avevo mai colto con le mie testine precedenti (tra cui una Dynavector DV 10x5 e una Grado Gold). La mia interpretazione e' che questo sia da collegare alla risposta superba nei medio-bassi, in particolare in termini di prontezza della risposta. Peccato che nei passaggi piu' complessi e intensi tenda ancora a manifestare qualche accenno di problema a tracciare perfettamente, con l'immagine sonora che tende a sfocare. Questo potrebbe forse essere ancora dovuta a qualche ulteriore messa a punto del braccio, ma temo che potrebbe anche essere un insormontabile limite dovuto alla puntina conica.
Per cercare una conclusione, ora ho capito meglio cosa si dovrebbe chiedere ad una ottima MC: la sintesi dei pregi di queste due. Per il momento mi accontentero' di andare avanti alternandole: la DL103R per il jazz, il rock-pop e i pezzi classici cameristici, mentre la DL160 suonera' la sinfonica e l'opera. Peccato che quando c'e' un bel pieno orchestrale ora mi manca di piu' la presenza e corposita' di un'orchestra vera, dato che ho capito che nel vinile c'e' anche quella, ma ci vuole uno strumento che la sappia evocare. Ma poi penso al dettaglio che si sfoca e rimango con la DL160 sul braccio.
Chiaro che poi quando e' il turno di McCoy Tyner vado con la 103R senza piu' dubbi.
Un saluto,
Siro Casolo.