ciao a tutti!
da ignorante su questo argomento, volevo sapere la differenza sostanziale di timbrica e qualita' di suono in generale, fra cd e vinile....
Via alle opinioni..!!:D
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ciao a tutti!
da ignorante su questo argomento, volevo sapere la differenza sostanziale di timbrica e qualita' di suono in generale, fra cd e vinile....
Via alle opinioni..!!:D
Il vinile ha un suono piu' caldo ...
il cd piu' freddo....:D :D
Il problema e' che ha parita' d'incisione e qualita' quando ascolti un buon vinile e poi ascolti un buon CD ti innamori del suono del vinile e fai fatica ad ascoltare in digitale...(IMHO)
ciao
@andrea_n
Effettivamente i CD sono in codice binario ed al massimo arrivano a 1 inevitabile quindi una resa invernale...:D non dimentichiamo poi che ci sono stati tempi in cui qualcuno conservava i CD in frigo :eek: il passaggio della puntina nel solco scalda parecchio invece ...:sbonk:
Parliamo ora seriamanete...l' argomento si presta a flame sulla superiore correttezza di quanto restituisce un CD ben registrato non ci dovrebbero essere dubbi.
Per il lato del rituale di accensione, pulizia, bellezza delle copertine stravince il vecchio disco nero, che stravince anche per affetto... i vinili comperati oltre 20 anni fa sono qualcosa di più rispetto al contenuto e il contenitore... sono uno scrigno della nostra gioventù :eek:
che è sempre per definizione colma di momenti belli.
Ne consegue che il momento in cui appoggio la puntina sul solco ( imaginifico ) oltre ad ascoltare musica rievoco anche bei momenti ... cosa impossibile da realizzarsi con un CD ... e dato che il piacere di ascolto deriva anche da questi fattori i vecchi dischi sono meglio in nero prima per questo motivo.
Tornano a parlare di HI Fi in termini stretti il vinile ha i suoi bei difetti di partenza... i dischi si consumano, alcune distorsioni sono ineliminabili (non fosse altro che per il fatto che tutti i dischi neri devono essere pesantemente equalizzati secondo la famosa curva RIAA ) le tarature devono essere assolutamente perfette... eppure... eppure la qualità che ne deriva sorprende, tanto che spesso rimane superiore alle versioni su CD in termini di dinamica :eek: e bassa fatica di ascolto.
La prima (la dinamica) deriva dal fatto che le rimasterizzazioni in digitale spesso alterano l' opera originale con pesanti effetti compressioni varie (che sono la moda attuale) senza parlare poi delle riduzioni di rumore "creative" il secondo deriva dal fatto che il naturale consumo tende a limare la resa delle alte frequenze, ne consegue un ammorbidimento (smooth meglio che in italico) piacevole per la fatica di ascolto...
Alla fine della fiera ho fatto così... i dischi neri in mio possesso... non li ricompero in versione CD... se le registarzioni furono operate con in mente il disco nero come supporto le ricerco in questo formato.
I dischi realizzati partendo da master con il preciso scopo di ricavarne Cd... su CD :D
Ciao
Grazie ragazzi!
Allora mi sa che il vinile non fa prprio per me:cry: ....visto che mi piace un suono abbastanza metallico e presente sulle alte frequenze....:) :)
...e allora comprati le Klipsch! :D
Guarda che la distribuzione di frequenza non è così tanto legata alla tecnologia digitale o analogica.Citazione:
Originariamente scritto da moneder
In analogico, troverai più differenze tra diversi sistemi, intendendo come sistema la catena formata da testina, braccio, giradischi e pre-phono, mentre in digitale le differenze sono un po' più sfumate.
Ma comunque, non è automaticamente vero che il vinile abbia per forza meno alte frequenze. Già le testine MC hanno una personalità completamente diversa dalle MM, e suonano in genere molto "aperte" e "ariose" (se questi termini possono avere un qualsiasi senso...), senza dover essere metalliche, che per me è più che altro un difetto.
Ma giusto per dire, basta che vari di poco il peso di lettura, e già cambia il rapporto tra alte e basse frequenze, più alzi il peso, più arrivano i bassi...
Ma in fondo, lo smanettamento e la continua ricerca delle prestazioni, fanno parte dell'hobby e del fascino dell'analogico. Con il digitale, hai molto meno da smanettare: parti già da un livello piuttosto alto, ed è molto difficile e/o costosissimo migliorare.
In analogico, ogni minimo componente che cambi o che imposti diversamente, ha un effetto praticamente immediato sulla qualità del suono. Il che può essere, a seconda dei punti di vista, un pregio, un difetto, o un divertimento...
Se sei un tipo più da "plug-and-play", è meglio che rimani sul digitale.
Al momento sento il suono più arioso col gira che col lettore cd...che non è l'ultimo arrivato...anzi si visto che è appena uscito :D
ROTFL!!!:D :D :D :D :DCitazione:
Originariamente scritto da Ziggy Stardust
Ecco, io non sottovaluterei questo punto. Il setup di un piatto può essere divertente per chi sa farlo, ma fonte di frustrazione infinita (e scarsi risultati sonori) per chi non fosse pratico.Citazione:
Originariamente scritto da gattapuffina
Io, dopo una ventina d'anni di solo cd, ho ricomprato un giradischi (peraltro economico e sicuramente con grossi limiti) e sto riscoprendo i miei vecchi LP con stupore, e come hanno già detto, gli LP nati per essere LP ti fanno tornare indietro nel tempo... mi ero dimenticato di quanto fosse bella da sentire la batteria dei Police, così "analogica" :asd:
Sicuramente non ho mai avuto un lettore cd di una tal qualità da superare l'analogico, ma neppure pensavo che un giradischi da 240 euro mi inducesse a non accendere il lettore cd.
La mia opinione parte da una constatazione empirica: da circa un anno sono tornato a dotarmi di giradischi, fondamentalmente per giocare con alcune decine dei miei vecchi vinili rock e pop (di 25 anni fa) che avevo finalmente deciso di riportarmi dalla casa dei miei. Da allora è stato un crescendo e ora ho in libreria circa 300 LP, in gran maggioranza di classica. Nel frattempo i miei 500 RBCD sono rimasti sempre 500, mentre i SACD crescono regolamente, ma con calma dato che mi tocca ordinarli all'80% su amazon data la scarsa formitura e scelta nei negozi in città.
Volendo essere un po' più analitico, e premettendo che i miei gusti musicali propendono nettamente per la classica, sono arrivato alle seguenti parzialissime opinioni soggettive:
1) Il miglior supporto di riproduzione, se si parte da una ottima incisione (analogica o DSD in primis), è sicuramente il SACD (stereo nel mio caso). Questo non lo noto in modo eclatante nelle comparazioni istantanee A vs B , ma risulta piuttosto nella mancanza della tipica stanchezza d'ascolto "a lungo termine" del RBCD con l'opera, la naturalezza delle voci e la corposità dei cori, oltre che per la miglior micro-dinamica nella sinfonica.
2) Al secondo posto metto il vinile che dunque supera il vecchio RBCD. I suoi difetti sono ben noti, principalemente rumore di fondo (ovvero limitato rapporto S/B), tendenza alla distorsione e consunzione. Tuttavia sono difetti che si possono in qualche misura limitare con la scelta della giusta accoppiata giradischi-testina-prephono fino a riportarsi ad una prestazione non troppo lontana rispetto al RBCD. Rimane tuttavia il grande vantaggio del vinile, ovvero l'essere analogico, del tutto coerente con il suono che si produce e che ascoltiamo. Nessuna trasformazione logica viene compiuta sul nostro segnale, giusto un po' di amplificazione e un po' di equalizzazione (ma è robetta da poco, con un paio di condensatori e resistenze il gioco è presto fatto). L'ascolto rimane sempre piacevole, anche a lungo termine, e non stanca, come il SACD. L'unico vero limite a mio avviso rimane la macro-dinamica, che per la sinfonica rimane un po' troppo compressa nei pienissimi anche per limiti meccanici di tracciabilità. Comunque per i miei pochi dischi rock, residuo adolescenziale, e per le registrazioni jazz anni '60, il vinile è insuperabile.
3) Il RBCD per me sta al terzo ed ultimo posto (le altre sorgenti non le contemplo), anche se da alcuni anni si nota un certo miglioramento nella qualità delle registrazioni e incisioni che forse pian piano torneranno a raggiungere i livelli degli anni '60 (quando piazzavano 2-3 microfoni davanti all'orchestra e via). Ma il danno è fatto.
Sono d'accordo con te, quanto stai facendo ricalca le mie previsioni per il futuro.
Qualcuno dice di ignorare il formato SACD perchè sarebbe morto e i CD sono molto più diffusi per cui sarebbe inutile anche comprare un lettore CD con supporto SACD (stereo chiaramente)...
Dal canto mio penso che continuerò come fai tu ad acquistare SACD (ho iniziato anche io con Amazon), e quando mi avrò la possibilità (il problema adesso è lo spazio) di avere il giradischi prenderò prefrenzialmente vinili (se quell'album non esiste in SACD), col CD come terza scelta.
grazie ragazzi...
ma cos'ha in piu' l'SACD del CD????:confused:
Io penso che la scarsa qualità che qualcuno sente nel cd non sia insita nella sua tecnologia quanto nelle scelte fatte dalla casa discografica (non è colpa del cd se, ad es., in fase di rimasterizzazione decidono di comprimere il suono a palla :( ).
Tralascio il discorso sul vinile che soggettivamente può piacere più del cd e del sacd ma che oggettivamente è "limitato" rispetto a questi due formati.
Tra sacd e cd, invece, è una bella lotta e non lasciatevi ingannare dal fatto che il sacd spesso suoni meglio del cd perchè anche qua è quasi sempre dovuto a scelte delle case discografiche (spesso equalizzando ruffianamente il suono :( ). Tecnicamente il sacd è senz'altro superiore ma bisogna vedere se le nostre orecchie possono percepire più di quello che ci passa il cd e quindi si possono percepire la maggiore qualità dell'sacd.
Ciao.
Citazione:
Originariamente scritto da chiaro_scuro
Sono daccordo,un esempio e' che ho il vinile eil cd ''HEAVEN AND HELL dei BLACK SABBATH,il CD e' pietoso,ho registrato il vinile in MINIDISC e nonostante il rapporto di compressione di 5.1 si sente 100 volte meglio.