Quando i soliti grafici non bastano...
Trovo solo adesso il tempo per raccontare il "caso" di una calibrazione strumentale che, a fronte di numeri e grafici di ottimo livello, ha poi evidenziato, nella visione reale, alcune gravi pecche senza soluzione.
Ritengo si tratti di un caso emblematico, in risposta a quanti pensano che sia sufficiente procurarsi un buono strumento e studiare un po' per ottenere "di più" dal proprio VPR: per quanto impegno ci si metta, non sempre una calibrazione strumentale porta a risultati certamente migliori rispetto ad una buona calibrazione "occhiometrica".
Ma andiamo con ordine...
Proiettore: Panasonic PT-AE2000
Distanza di proiezione: circa 345 cm
Dimensione immagine in fase di calibrazione (si tratta di un set-up CIH 2,35:1): circa 86"
Posizione zoom in fase di calibrazione: metà corsa
Telo: bianco (Maxivideo a cornice), gain nominale 1,2
Ambiente: totalmente oscurato, relativamente chiaro ma favorevole, grazie all'orientamento delle superfici potenzialmente più nocive (in particolare grazie alla conformazione della volta a stella)
Strumenti di misura utilizzati: spettrofotometro X-Rite EyeOne Pro + luxmetro Tecpel DLM-531 (più noto come Extech 403125)
Software di rilevazione ed analisi: HCFR Colormeter + spreadsheets personalizzati
Pattern DVD: HCFR Color DVD, Peter Finzel Test-Disk, AVS HD709 (by Alluringreality), DVE PAL, DVE HD (Blu-Ray), Merighi test-DVD.
Ho buona pratica di gestione colore (da quasi un ventennio me ne occupo professionalmente in settore parallelo - prestampa e stampa digitale); dunque circa 4 ore di lavoro notturno e "concentrato" mi sono state sufficienti per stabilizzarmi su un insieme di settings che hanno dato luogo ai seguenti confortanti risultati:
Gamma medio pari a 2,19 con una linearità non eccezionale ma comunque più che soddisfacente. Si vedano in proposito i seguenti grafici della luminanza e del gamma, tenendo conto che i controlli messi a disposizione dal Pana non sono, in questo specifico settore, particolarmente sofisticati:
http://img517.imageshack.us/img517/8...minanzanl0.jpg
(in entrambi i grafici, le linee bianche tratteggiate corrispondono ad un gamma target pari a 2,22)
http://img367.imageshack.us/img367/858/gammaaf7.jpg
Temperatura colore molto prossima al riferimento D65 su tutto il range dinamico, fatta eccezione per l'estremo inferiore, dove peraltro l'attendibilità dello strumento viene messa in crisi (letture abbastanza... random!). Si vedano i seguenti grafici dei livelli RGB e della risultante temperatura colore, sugli usuali 11 step di grigio (si apprezzi in particolare il contenutissimo dE):
http://img525.imageshack.us/img525/9...blevelsjp5.jpg
http://img525.imageshack.us/img525/5...eratureuc6.jpg
Ed infine, ricorrendo a quella sorta di CMS (più precisamente, un CRS) che il Panasonic mette a disposizione, il mio piccolo capolavoro :D: il triangolo di gamut, perfettamente allineato al riferimento scelto (Rec. BT-709), il cui tracciato addirittura *scompare completamente* al di sotto. Si notino anche i secondari perfettamente on spot.
http://img386.imageshack.us/img386/4...amhrgg7.th.jpg <--Click-it! (affinchè possiate apprezzare appieno la bontà del risultato, ho utilizzato, in questo caso, una risoluzione molto più alta del consentito)
Dite la verità... avete mai visto nulla del genere, on-line o su qualche rivista?
Anche il grafico della luminanza su 5 step di saturazione per ognuno dei primari e secondari è piuttosto lusinghiero, con un'unica eccezione per il dato riferito al Blu al 100% di saturazione, apparentemente l'unica grossa pecca di questo VPR (more on this later...):
http://img186.imageshack.us/img186/5...minancezt8.jpg
Dunque?... Stra-soddisfatto, penserete... :eek: Niente affatto! E non per eccesso di pignoleria, direi...
Infatti la sera successiva, utilizzando finalmente materiale reale anziché pattern, utilizzando gli occhi anziché freddi strumenti ed utilizzando il cervello anziché un ottuso software, in breve tempo ho realizzato che c'era (almeno) una cosa che non andava, pur non apparendo nulla di anomalo nei grafici tradizionali, che potesse essere messo in relazione.
Mi riferisco ad un problema sulle carnagioni, che presentavano quasi sempre un grado di saturazione eccessivo e senz'altro meno naturale rispetto alla situazione precedente (calibrazione "occhiometrica" con pattern), risultando troppo accese ed "appiattite", poco modulate, in maniera per me intollerabile.
./. segue ./.
Appendice: la brutta faccenda del Blu
Date nuovamente uno sguardo al grafico della luminanza di primari e complementari, misurata per ognuno su 5 diversi livelli di saturazione (0%, 25%, 50%, 75% e 100%).
http://img186.imageshack.us/img186/5...minancezt8.jpg
Dalla sua analisi ne ho evinto 2 fatti notevoli:
1) Ammesso che non si tratti di un vero e proprio errore di programmazione, qualunque fossa la logica dei programmatori di HCFR quel grafico è profondamente ingannevole riguardo un aspetto fondamentale, la stessa ragion d'essere del grafico, ossia la correttezza del color decoding.
Negli ambienti specialistici di lingua anglosassone per color decoding si intende specificatamente la luminosità (il valore "Y") con cui viene rappresentato un certo colore, in rapporto alla luminosità del bianco.
La normalizzazione del color decoding dovrebbe sempre precedere quella del gamut, ma solo pochissimi CMS interni consentono di intervenire in merito.
Ma... "normalizzazione" a che?! Naturalmente allo Standard, alla Recommendation che si assuma come riferimento. Nella fattispecie, la nota ITU-R BT.709.
Questa, com'è noto, oltre ad indicare delle coordinate cromatiche ben precise per primari e secondari, impone anche, per questi ultimi, dei ben precisi livelli di luminosità (indipendentemente dalla saturazione). Si veda la colonna "Y" della seguente tabella:
Rec. 709 (High Definition)
-------x--------y--------Y--
R---0.6400---0.3300---0.2127
G---0.3000---0.6000---0.7151
B---0.1500---0.0600---0.0722
Y---0.4193---0.5053---0.9278
C---0.2246---0.3287---0.7873
M---0.3209---0.1542---0.2849
W---0.3127---0.3290---1.0000
Orbene, dov'è l'errore nel grafico?
Notate le linee tratteggiate corrispondenti ad ognuno dei primari e secondari: queste sono poste in corrispondenza di altrettanti valore di Y giustamente pari ai riferimenti in tabella.
Prendete la linea tratteggiata blu (purtroppo poco visibile): questa si trova in corrispondenza dell'ordinata "7,22%" perchè quello è il valore ideale di massima luminanza del Blu, per qualunque livello di saturazione. Dal grafico sembrerebbe che, per il 100% di saturazione, la luminosità del Blu sia perfettamente on-spot.
In realtà non è affatto così! Infatti...
2) Il Panasonic PT-AE2000 (e presumibilmente anche il suo successore), nelle modalità che utilizzano il Pure Colour Filter, ha un serio problema di Colour Decoding del Blu, impossibile da correggere con prassi convenzionali.
Infatti, sia con lo spettrofotometro che col luxmetro ho rilevato una luminosità pari, nel migliore dei casi, alla metà del valore atteso (1,88 nit che, rapportati ai 51,9 del bianco, sono il 3,6% circa: appunto la metà del 7,22% atteso).
Và invece riconosciuto un ottimo comportamento post-calibrazione ai rimanenti 5 colori (mi riferisco sempre alla luminanza!), con scarti davvero trascurabili rispetto al riferimento.
Invito chiunque disponga degli strumenti e, soprattutto, del tempo necessario :p, a fare prove analoghe sulla bontà del color decoding... potrebbero venirne fuori dei dati molto interessanti, nonchè la possibilità di affinare ulteriormente la calibrazione.