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Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: VU-meter analogico

  1. #1
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    Sep 2007
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    222

    VU-meter analogico


    ciao,
    vorrei collegare al mio impianto home cinema un paio di vu meter analogici, magari retroilluminati che fanno molto vintage.
    In rete ci sono molti schemi per realizzare quelli a led, ma preferisco quelli di una volta analogici.

    Girando per il web ho trovato questo schema:


    Qualcuno di voi si è già cimentato con questo collegamento?

    Vanno collegati in parallelo alle casse?

    prenderei questo qui:
    Ultima modifica di breme; 10-08-2010 alle 17:28

  2. #2
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    Aug 2006
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    746
    Bè sarebbe meglio utilizzare uno schema "attivo". L'effetto che otterrai con uno schema passivo come questo è una indicazione un po "ritardata" del segnale erogato. Questo è dovuto al fatto che, il segnale audio deve alimentare direttamente il tuo VU- meter. Se invece usi uno schema attivo, avrai una risposta molto più pronta e l'indicazione risulterà molto più d'effetto. Sulla rete puoi trovare moltissimi schemi di tipo attivo. Esistono anche dei kit come quelli di nuova elettronica, che possono essere usati allo scopo.
    Ciao

  3. #3
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    Feb 2004
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    Citazione Originariamente scritto da alexflibero
    con uno schema passivo come questo è una indicazione un po "ritardata" del segnale erogato
    Tu dici ? La cosa mi risulta nuova.

    Ho sempre pensato che il vantaggio di un indicatore attivo fosse quello di poter essere collegato anche per misurare livelli di segnale molto bassi, quali, ad esempio, quelli all'uscita di un mixer, mentre per il tipo passivo è necessario il collegamento all'uscita di un finale, in parallelo alle casse.

    Sicuramente sbaglio, ma non vedo che differenza ci sia nel far precedere un indicatore da un circuito amplificatore costituito da un paio di transistor o da un operazionale o farlo precedere da un amplificatore di potenza, a parte la differenza di livelli in gioco.

    Ciao.
    Ultima modifica di Nordata; 10-08-2010 alle 18:06
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  4. #4
    Data registrazione
    Sep 2007
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    222
    schema attivo? riesci ad indicarmene per favore qualcuno?

    a dirvi la verità io non punto ad una misurazione precisa ma piu che altro ad una costruzione di estetica.

    Questo circuito, passivo quindi, funzionerebbe? io lo collegherei in parallelo ai diffusori giusto?

  5. #5
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    41.397
    In ogni caso con quegli strumentini non avresti comunque una misurazione precisa, circuito attivo o passivo che sia.

    Comunque puoi provare con lo schema che hai inserito che, come hai giustamente scritto, va collegato in parallelo all'uscita altoparlanti.

    Personalmente inserirei però un partitore resistivo all'ingresso (resis5tenza in serie al'ingresso e resistenza in parallelo allo stesso, quest'ultima di valore fisso di 10 KOhm, quella in serie con valore da determinare in base alla potenza dell'ampli (10 KOhm per un 50 W e salendo).

    Se fai una ricerca con la chiave "analog vu-meter schematics" trovi parecchio materiale, anche di vu-meter abbastanza "seri".

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 10-08-2010 alle 22:31
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #6
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    Dec 2008
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    3.860
    ciao, per quanto riguarda i vu-meter bisogna dire che negli anni si è arrivati a definire delle specifiche di funzionamento abbastanza standard.
    In particolare negli strumenti nei quali viene impiegato non ha la funzione di indicare l' ampiezza istantanea del segnale, anzi sopratutto nel campo audio i fonici trovano più utile avere un' indicazione media nel breve periodo. Se non sbaglio la versione più comune usa una costante di tenpo dell' ordine di qualche centinaio di ms. In questo senso un circuito passivo RC va benissimo.

  7. #7
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    Feb 2004
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    Certo, ma qui non si sta parlando del realizzazione di un vero VU-Meter o ancor meglio di un PPM (Peak Program Meter), quindi modo di funzionamento e con costanti di tempo ben definite e neanche degli indicatori della potenza di uscita, anche se sarebbe quello per cui poi servirebbero, poichè bisognerebbe realizzare i due circuiti di rilevazione di tensione e corrente, altrimenti non si avrebbe mai il vero valore.

    Si parla solo di realizzare uno strumentino "scenografico", come è stato giustamente definito nel primo messaggio.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  8. #8
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    Aug 2006
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    bè io ne ho realizzati diversi e appunto come si diceva, con uno schema passivo si riesce a misurare al massimo il segnale medio...se vuoi provare a vedere il segnale di picco bisogna usare un VU meter a led oppure a lancetta ma con un circuito operazionale in ingresso.


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