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Pagina 1 - Introduzione
20 maggio 2004, New York. L'Home Entertainment Show è un appuntamento piuttosto particolare tra gli eventi legati all'HiFi ed al video di qualità. Appena smaltita la grande abbuffata di tecnologia che, tra CES, ISE, e CeBIT ci traghetta da gennaio fino a marzo inoltrato, nel mese di maggio è New York City a rubare la scena nel settore dell'informazione con un appuntamento che diventa ogni anno sempre più interessante. T.H.E. Show si compone in realtà di più appuntamenti. Si inizia a gennaio con l'appuntamento di Las Vegas, in diretta concorrenza con i temi dell'Alexis Park e del Consumer Electronic Show. Si prosegue quindi in un fine settimana a maggio con New York per concludere a San Francisco a novembre.
Gli spazi espositivi ed i temi sono un po' gli stessi del Top Audio & Video che va di scena a settembre a Milano: audio high end, digitale ma soprattutto analogico ed alta efficienza, con un crescente aumento dello spazio dedicato all'audio multicanale di alta qualità ed anche al video. Allo stesso modo di quanto accade per l'appuntamento italiano, la fiera è aperta soprattutto al pubblico di consumatori che hanno raramente la possibilità di ascoltare, vedere ed interagire con i vari prodotti presentati.
In quest'ultimo Show si registra una presenza importante anche delle aziende legate più all'elettronica di consumo, al video ed anche al segmento ICT (Sony su tutte). Crescono inoltre le aziende che scelgono il T.H.E. Show come evento per presentare al pubblico nuovi prodotti. Pagina 2 - New York e Ground Zero Il sito scelto per lo show è l'Hotel Hilton, tra la 6th e la 45th, proprio nel cuore di Manhattan. Nell'immagine più in basso, scattata proprio davanti all'hotel Hilton (fuori campo, sulla destra) è riconoscibile a poca distanza Central Park, a cinque blocchi di distanza.
Da questa posizione, tutto è raggiungibile in pochi minuti, con taxi o metropolitana ed una tappa a Ground Zero è d'obbligo. Sono passati più di due anni e mezzo ma la ferita al cuore dell'America è ancora aperta.
Al di là del recinto, tappezzato di immagini che ricordano l'enorme sacrificio di vite umane, il lavoro di ricostruzione continua senza sosta. A pochi metri di distanza, percorrendo Wall street, è possibile toccare con mano il sostanzioso dispiegamento di forze a difesa dei punti sensibili con cui gli americani hanno iniziato a convivere.
In ogni modo, il clima generale che si respira a New York è piuttosto tranquillo, merito anche delle splendide giornate con temperatura piuttosto elevata. Tornando all'Hilton ed all'Home Entertainment Show, Ground Zero sembra essere ad anni luce di distanza. Pagina 3 - JVC e il nuovo D-ILA 1920x1080 La sorpresa più grande incontrata a quest'ultimo HE Show è arrivata da JVC che ha scelto questo evento per presentare al mondo il videoproiettore per applicazioni home theater con tecnologia D-ILA e risoluzione HD di 1920x1080 punti. Il JVC DLA-HD2K è un videoproiettore con dimensioni e chassis sovrapponibili a quelle degli ultimi due prodotti del costruttore giapponese a risoluzione inferiore. Il nuovo proiettore monta i nuovi pannelli D-ILA con risoluzione di 1920x1080 punti ed offre un rapporto di contrasto pari a 2000:1. Il proiettore offre un singolo ingresso DVI compatibile con protocollo HDCP per la protezione dei contenuti. A richiesta è disponibile un modulo esterno con un interessante parco di ingressi video analogici e digitali e con tecnologia DCDi Faroudja per deinterlacciamento e scaling. Qui in alto ammiriamo il pannello posteriore del modulo esterno che non è
particolarmente ricco di ingressi. Un ingresso CVBS/RGB/component su connettori
BNC, un secondo ingresso analogico su connettore hd-sub 15 poli, un ingresso DVI.
All'estrema sinistra si intravede un piccolo connettore minidin 4 poli per
segnali S-video. Molto utii, oltre all'uscita DVI per il proiettore, abbiamo
connettori BNC e hd-sub 15 poli per altre due uscite video analogiche. Il proiettore era ottimamente installato e tarato all'interno di un ambiente di medie dimensioni piuttosto assorbente (otticamente parlando). L'unico segnale video che veniva riprodotto era ovviamente HD con 1920x1080 punti di risoluzione. Qui sopra, sulla destra, un piccolo scatto alle immagini riprodotte dal JVC che non rendono giustizia alle ottime prestazioni che ho potuto ammirare. Il bilanciamento del bianco era probabilmente un po' freddino (come al solito) ma linearità, rapporto di contrasto e saturazione cromatica erano davvero ai massimi livelli, in alcuni casi superiori anche all'ottimo Sony Qualia 004. Pagina 4 - Sound By Singer
Sound By Singer (questo il nome dello storico punto vendita), è presente ogni anno con un enorme spiegamento di forze che, per spazio espositivo e numero del personale, è secondo soltanto ad una ristretta cerchia degli espositori presenti.
In questo ultimo Show, Sound By Singer era presente con ben quattro differenti installazioni, distribuite sui vari fronti dell'alta fedeltà: due sistemi di puro audio stereofonico, un sistema audio multicanale basato su SACD ed un generoso impianto home theater con videoproiettore DLP a 3 chip Runco e sistema di altoparlanti JM Lab Utopia. Qui in alto possiamo osservare due delle quattro sale messe a disposizione da Sound By Singer. A sinistra l'ambiente prettamente home theater con sorgenti Bel Canto Universal Disc Player, processore A/V 7.1 canali Bel Canto, amplificatori Bel Canto Evo 2 ed Evo 6, videoproiettore DLP Runco VX-2C, schermo Stewart Film Screen Firehawk e sistema di altoparlanti JM Lab Utopia BE (Alto, Center e Diva); a destra, una delle due sale dedicate all'audio stereofonico con fronte anteriore Thiel. In basso, possiamo ammirare alcuni dei più interessanti prodotti in unzione presso le installazione preparate dall'equipe di Andrew Singer: sistemi di altoparlanti JM Lab Utopia in configurazione multicanale, al centro un gruppo di sorgenti dCS Verona, dCS Elgar, dCS Verdi - La Scala ed elletroniche VTL; a destra il generoso finale VTL. Pagina 5 - Bbbbnnn Leggi il testo che segue: Introduzione Con la formula “si va a far visita a Giulio Cesare Ricci” gli appassionati del settore audio da anni intendono proporre la partecipazione a quella raffinata kermesse itinerante che si sposta in tutta Italia e che risponde al nome di “Gran Galà”, per gli amici “GG” (per una volta non usato nell’accezione di good game!). La sineddoche “Giulio Cesare Ricci” (la parte per il tutto) ha forse preso piede perché gli appassionati ne riconoscono la passione, al punto da avvertirne la presenza in molte sale contemporaneamente, arrivando a sospettare l’attenta diffusione di cloni meccatronici animati, posizionati ad arte nei luoghi di ascolto che si dipanano dal lungo corridoio sonoro del GG o - i più esoterici - addirittura fenomeni bilocativi. Ubiquità audiofila! In questa seconda edizione romana del 2024, seppure forse con minore densità rispetto al solito, c’erano presenze interessanti in termini di distributori e brand, sebbene a brillare davvero siano state le vere e proprie stelle della manifestazione, ospiti di pregio della scena musicale italiana quali Petra Magoni, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto: uno spettacolo nello spettacolo, ma soprattutto ossigeno vitale a beneficio della vista e delle orecchie dei visitatori! Così, anche questa volta, il GG è riuscito a chiudere il cerchio magico della musica, favorendo il contatto tra chi la reifica, chi distribuisce le tecnologie utili ad ascoltarla in modo adeguato e chi ce le sottopone: tutti al servizio di chi l’ascolta e - ricordiamolo - la consuma. L’entrata alla manifestazione è rimasta gratuita.
Entriamo ad ascoltare. Marantz Hi Fi United Centro Musicale Sulla sinistra era stato infatti posizionato un proiettore ad ottica ultra corta (UST) di Hisense, che proiettava su un schermo a salita, sulla parte destra era invece presente il set-up proposto per l’ascolto in due canali. Per sprigionare anche percezioni tattilo-sensoriali oltre alle uditive e visive, a corredo della sala di ascolto erano presenti elettroniche e diffusori (alcuni anche posti in vendita ad un prezzo fiera), in modo che i visitatori potessero vedere dal vivo oggetti che talvolta, per scarsa disponibilità sul mercato, nella disperazione si finisce per scegliere su impersonali e gelidi portali di e-commerce. Come trattamento ambientale, c’era un tappeto posto davanti al punto di ascolto. Il sistema audio in questa sala includeva combinazioni come Harbeth HL5, Naim e XAccess, con l’aggiunta di un piatto Rega. La riproduzione è apparsa sicuramente naturale e non affaticante, e riusciva a riempire sonicamente la grande sala in modo adeguato. Avremmo forse preferito ascoltare ad un volume più alto, per vedere Naim sprigionare almeno una parte della riserva di corrente di cui dispone e al contempo per far cantare quei bei diffusori, ma effettivamente l’utilizzo multiplo della sala non si prestava al tipo di ascolto da noi desiderato. Sempre seguendo il mood posto alla base del GG, ovverosia di eventi nell’evento, la domenica mattina nella sala si è svolta una piacevole presentazione di un libro, edito da Rai Libri, “Cent’anni di compagnia” di Savino Zaba, che, in occasione del compleanno dei 100 anni della Radio, ne ha ripercorso la storia in tutti suoi aspetti d’impatto sociale, culturale ed anche tecnologico. Faber’s Cables Faber's Cables di Fabrizio Baretta è un'azienda specializzata nella produzione di cavi di alta qualità. Nel mondo audiofilo la cavofilia costituisce da sempre un tema particolarmente discusso, per via delle diverse ed anche confliggenti scuole di pensiero, ma di certo Fabrizio è un caposcuola. Per questo motivo, come sempre, saremo il più possibile neutri nel nostro reportage, lasciando parlare solo le nostre peculiari e personali percezioni. Il sistema proposto da Fabrizio ha offerto un suono sicuramente realistico, con un’ottima scena sonora e una gran resa dello strumento per antonomasia: il re pianoforte. Nel set campeggiava il suo preamplificatore phono jfet GM_phono v. 2.01_4 EQ, un celebre prodotto di Fabrizio Baretta che contiene anche un selettore che consente il cambio di equalizzazione di ben 4 curve RIIA. L’ascolto da vinile del brano “Chan Chan” di Buena Vista Social Club è stato caratterizzato da tonalità controllate e una resa sonora molto precisa, con una forte sensazione di realismo. Il piatto britannico della Vertere ha quindi contribuito a garantire un ascolto particolarmente interessante. I bassi, benché non molto profondi, erano però sempre ben controllati, l’equilibrio tonale nel complesso bilanciato, sebbene talvolta tendessero a privilegiare la parte alta del messaggio sonoro, senza però determinare fastidio nell’ascoltatore. Laho’ Green Sounds In questo evento ha deciso di stupirci presentando un set-up davvero interessante, votato all’estremo rapporto qualità-prezzo. Apprezziamo molto lo sforzo in questa direzione, perché lo consideriamo un segnale concreto dell'intenzione di porsi come primo obiettivo la trasmissione della passione ai visitatori. Alimentate da uno streamer Naim, integrato e piatto Rega, ha sorpreso portando all’attenzione dei curiosi ascoltatori i nuovissimi diffusori AYA, da 2.000€ alla coppia. Piccoli e sobri diffusori da pavimento che ci hanno piacevolmente sorpreso per il suono emesso. In particolare abbiamo apprezzato la spazialità creata con woofer e dimensioni generali così contenute, che pure consentivano loro di diffondere il suono in una sala di medie dimensioni, creando una scena sonora ben proporzionata e articolata. La riproduzione della voce femminile e del piano nel brano “Younger” Seinabo Sey è stata adeguata, con un’ottima definizione e una buona articolazione delle frequenze. Nel brano, sempre acustico, "Yellow" di Noah Gundersen si è invece potuta apprezzare la capacità del sistema di gestire la voce maschile, mantenendo un’adeguata resa acustica per un ascolto rilassato e piacevole. Chiaramente il volume fisico complessivo di tutto il diffusore non poteva garantire l’emissione di bassi profondi, estesi e controllati, ma questo non ci è mai apparso come uno sbilanciamento eccessivo o una particolare carenza in termini di ascolto complessivo. La timbrica era realistica, ma la risposta in frequenza faticava a districarsi in gamma media nei passaggi rapidi, richiamando un po‘ alla mente il suono analogico degli anni '80. Audiolai Abbiamo avuto il piacere di ascoltare Carmin Habanera, di Marcin, e Trouble’s what you‘re in, di Fink. L’aspetto estetico degli speaker è gradevole, con i woofer inclinati verso l’ascoltatore, ma spostandosi di poco dal centro di ascolto abbiamo percepito una lieve direzionalità del suono. Da subito l’impressione è stata una buona scena sonora, con diffusori che "sparivano" e con una soddisfacente profondità, anche se non molto ampia. La separazione strumentale era buona, ma la timbrica poteva apparire leggermente velata e non molto dettagliata. La dinamica era accettabile e la gamma bassa appariva moderatamente profonda e presente. L'equilibrio tonale era generalmente valido. Sala Capecci Anche per quanto concerne la sala, sicuramente non favorevole in termini di riflessioni, ha provato a rimediare con la predisposizione di ben 4 tappeti. Durante la sessione, è stato ascoltato un LP di Gershwin, Rhapsody in Blue (Decca). La qualità del suono era sicuramente interessante. Purtroppo, complice anche l’orario tardo della nostra visita la sala aveva pochi ascoltatori, il che ha sicuramente amplificato la riflessione dei suoni e non permetteva di godere appieno della performance. ll brano in programma avrebbe potuto beneficiare di un ambiente trattato in modo più intensivo. StereoSan Questa sala ha proposto una interessante riproduzione dell’LP “Musica Nuda” di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni. Questa edizione deriva da un CD registrato nel 2003, non masterizzato prima della pubblicazione e costato solo 700€. Negli anni ha venduto più di 100.000 copie! Il suono, pur non essendo perfetto, ha mostrato un certo fascino, sotto il profilo tecnico. Di questa opera musicale il Maestro Ricci ha presentato per le Edizioni Fonè il formato SACD e vinile. L’ascolto è stato fatto, per l’appunto, su long playing. Il sistema di altoparlanti scelto era coniugato con un dispositivo che ha la caratteristica di indirizzare gli ioni a favore dell’ascolto. Il primo brano udito, Eleanor Rigby, esibiva un carattere sonoro che possedeva un suo fascino, in un contesto di ascolto quasi sperimentale. E proprio durante la riproduzione di questo brano, come anticipato all’inizio dell’articolo circa gli eventi nell’evento, questa sala ha avuto l’onore ed il piacere di avere come ospite Petra Magoni la quale, oltre a dimostrare simpatia e prontezza di spirito, ha voluto effettuare una preziosa perfomance a sorpresa “doppiando” il brano durante l’ascolto e regalando a tutti gli spettatori una meravigliosa esperienza regalando dal vivo la sua meravigliosa voce. I suddetti “tromboni” sono poi stati utilizzati anche per un ascolto del brano acustico Round Midnight di Esbjorn Svensson Trio. La scena sonora era controllata, ma il suono risultava un po' impastato. Il basso era ben gestito, ma la forma del tweeter influiva sulla dispersione orizzontale, limitando l'accuratezza della scena sonora. Il suono era più interessante nel piano, con una scena profonda, ma la musica risultava troppo eterea. La Sonata n. 1 per violino solo di Salvatore Accardo su supporto Fonè è forse apparsa meno materica del dovuto. A rivederci a Padova, il 30 novembre e il 1° dicembre prossimi. |
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