![]() |
|||||||||
Stampa | |||||||||
|
|||||||||
Pagina 1 -
L’Arena dei Proiettori Ultra-cortiSenza voler scomodare i grandi accademici dell’economia, è noto a tutti che le aziende (che siano di beni o servizi) devono, da sempre, offrire “risposte” alle esigenze del Mercato. Siano queste esigenze “palesi”, latenti o “nuove”. Ed il mercato dell’Home Cinema è sempre stato un terreno fertile. Così come l’HiFi, anche l’Home Cinema ormai non conosce “limiti”. Ancor di più negli ultimi anni (anche a scapito, purtroppo, del Cinema tradizionale) ha visto notevoli incrementi sia per spesa (consumatore) che per investimenti (azienda). A causa delle nefaste vicende pandemiche, nonché all’offerta sempre più vasta e “diretta” di contenuti, questo mondo sta vivendo anni d’oro: per tecnologie (a partire dall’introduzione dei QLED, degli OLED e dei più recenti MiniLed), per contenuti (APP di video on demand), ma soprattutto per quello che riguarda il “polliciaggio” delle TV. Bigger is better. Basti pensare che intorno al 2010 il grande TV (“popolare”) possiamo considerare essere un 65”, mentre la media era un 37”. Oggi si fa fatica a trovare prodotti sotto i 48” cosiddetti “top di gamma” e la media possiamo assumere si attesti intorno ai 50” (con picchi intorno agli 80”!). È evidente come nel corso del tempo il tema “polliciaggio” della TV, da vincolo “economico”, sia diventato un vincolo “fisico”, grattando la porta del mondo dei proiettori. Segno che la “fame” di pollici non riesce mai a saziarsi. Infatti sui vari forum, riviste o “salotti” vari, il dibattito “TV vs Proiettore” è sempre stato particolarmente vivo e “colorato”. Nei vari casi d’uso, il suggerimento del forumer di turno, dell’amico e/o del negoziante di fiducia si chiudeva sempre con la stessa fredda e perentoria sentenza: per avere un elevato numero di pollici (90”-100”) è necessario un proiettore: figura mitologica di difficile collocamento, emettitore di luce nella notte più buia, portatore di cavi, generatore di calore e moltiplicatore di telecomandi. Escludendo dall’equazione i “fortunati” proprietari delle cosiddette “bat-cave” ed i soliti fedelissimi della lampada, la domanda che quindi il curioso consumatore spesso si pone è: “...e come/dove lo metto il proiettore?” Ecco, esattamente in questo “spazio”, in questa fetta (sottile a piacere) di mercato “irrisolto” (tra TV di quasi 2 metri e oggetti sconosciuti), cercano di trovare posto questi nuovi proiettori ultra-corti. Prima di provare a raccontare cosa sono, spendiamo qualche riga sul ragionare sul “da quale pianeta vengono”. StoriaCome accade spesso, nella propria vita i prodotti (o le proprie funzionalità) attraversano diversi mercati per trovare (o ritrovare) nuove forme e nuovi razionali. Così anche gli ultra-corti hanno avuto la loro storia. Uno dei tanti segreti è trovare il giusto mix degli ingredienti e saper cogliere l’opportunità. Proviamo a semplificare. Per il mercato pro-user, videocinefili (o chiamiamoli come volete), il proiettore è da sempre stato il classico prodotto (a lampada calda, a scarica) con costi di set-up rilevanti, risoluzione e prestazioni crescenti, da inserire in uno sfidante (per distanza, altezza, geometrie, etc.) contesto casalingo (mediando, con sapienti armistizi e promesse varie, le esigenze familiari), cui associare cavetteria e tracce più o meno in vista, un buon telo e solenne buio totale. Questo da quando “l’uomo inventò il cavallo” (cit.). Gli ultra-corti (dapprima solo “corti”), nascono principalmente come “natura” nel mondo business di cravatte e slide, dove, superata la dorata epoca dei lucidi fisici si è iniziato a sentire l’esigenza di proiettare immagini/contenuti di medie-grandi dimensioni. Il contesto era sempre lo stesso: luoghi adattati velocemente allo scopo, non particolarmente attrezzati e flessibili, e con un pubblico variegato e in movimento. Nulla di più distante dal contesto dell’Home Cinema (o forse no). Da qui l’esigenza e il conseguente sviluppo di soluzioni ottiche sempre più “flessibili” nel tempo. Per il mercato consumer, invece, si è sviluppato piano piano (direi quasi di nascosto alle grandi riviste e ai brand noti) tutto il mercato dei mini-proiettori a lampada (a scarica) come una delle tante “cianfrusaglie” orientali (non me ne vogliano gli amici orientali) da appoggiare comodamente un po’ ovunque, con ottiche semplici e con rapporto di distanza-immagine spesso sorprendente, a scapito della qualità d’immagine, decisamente poco appagante. Questi divertenti e colorati oggetti si potevano acquistare, prima nei negozi/bancarelle sulle strade, poi attraverso i numerosi portali e-commerce. Nulla di più distante, anche qui, dall’Home Cinema. Passano gli anni, il mercato è sempre più “globale” e arrivano i LED come sorgente luminosa. La durata, la semplicità ingegneristica, ma soprattutto il costo di questi oggetti determinano il sorgere della loro epoca d’oro. Da viaggio o comunque trasportabile, il proiettore corto (e poi ultra-corto…) “orientale” a LED inizia a parlare, prima di business e poi (perchè no?) di “cinema”, nella sua forma più embrionale (basti vedere il marketing associato). E la smania di acquisto si diffonde rapidamente. Seppur lontanissimo dal concetto di videocinefilo strettamente legato al trittico “staffa e proiettore”, “telo motorizzato” e “lettore ottico”, la tecnologia corta e ultra-corta ha ormai preso il via ed è in rapida ascesa. Il proiettore corto e ultra corto inizia a trovare sempre più spazio offrendo esperienze “straordinariamente” cinematografiche e ludiche con pochi lumen e tanto marketing. Accompagnando così il curioso consumatore ad “esplorare” la videoproiezione plug&play. Nel frattempo arriva (anzi si potenzia ancor di più) il settore del VoD (Video on Demand) con un mercato sempre più ricco (solo per citarne alcuni Netflix, PrimeVideo, Disney+, AppleTV, Paramount+, etc.) che tende ad aggredire e quasi a fagocitare il “lettore ottico” tradizionale, accelerando la fruizione di contenuti liquidi che non necessitano di antenna TV, supporti fisici, e così via. Questo offre velocità, flessibilità e semplicità (...a pagamento). I contenuti ci sono, il mercato risponde e infine arriva il laser e si fa Bingo! Ora, alla durata (oltre 20.000 ore), alle alte risoluzioni (1080p e ogni tanto 4k) e alla flessibilità di posizionamento, si affiancano tanta potenza (lumen) ed un costo interessante: non troppo alto da minare il terreno del trittico di cui sopra, ma nemmeno troppo basso da minare le necessità economiche della “progettazione tecnica”. Ed ecco qui che gli ingredienti ci sono tutti. Ora dipende dal cuoco. CaratteristicheDopo questa breve digressione sulla storia del prodotto (ricca di salti quantici necessari alla sintesi), in sostanza cos'è e cosa fa è un proiettore ultra-corto? Prima di tutto, risponde alla domanda iniziale (“...e come/dove lo metto il proiettore?”), con una secca risposta: “dove vuoi!” (o quasi..) e non solo. Offre o, meglio, vorrebbe offrire:
L’effetto “wow” è assicurato, almeno sulla carta (o per il Direttore Marketing). Siamo di fronte al famoso “è tutto oro quel che luccica”? Ovviamente no. Queste sono le caratteristiche minime per giocare. Bilanciare dimensione, estetica, rumore, luminosità, colorimetria, contrasto e costo finale rappresentano oggi il nuovo challenge. Il videcinefilo è giustamente esigente e il curioso consumatore lo sta diventando. Nell’arena entrano (finalmente) i soliti brand noti e (forse più interessanti) nuovi brand. Ma, come sempre, la coperta è corta, per tutti. P.S. Ed il mercato dei LED è quindi finito? Assolutamente no, così come citato all’inizio: “attraversano diversi mercati per trovare (o ritrovare) nuove forme e nuovi razionali”, i LED ad “ottica corta” stanno invadendo il colorato mondo gaming, meno esigente dal punto di vista videocinefilo, ma interessato ad altri parametri: frame per secondo (FPS), input lag, mobilità e audio spaziale (e magari costo più competitivo), lasciando l’elaborazione grafica alla console o al PC gaming, sapientemente assemblato (e illuminato). Il “mercato” del MercatoTutto qui? No. Il mercato è tanto forte quanto attira gli altri mercati verso di sé. E così altri mercati iniziano a completare l’offerta. Prima di tutti, quello dei teli da proiezione è ovviamente il mercato più vivo. I più interessanti sono gli ALR (Ambient Light Rejection), ossia dei teli particolari (fissi, a caduta o a salita) sviluppati proprio per gli ultra-corti. Grazie alla propria architettura interna (semplifichiamo? micro-cristalli orientati) rigettano la luce ambientale (nomen omen) e riflettono solo la luce del proiettore, riducendo (non eliminando completamente…) l’inquinamento di luce non voluto (del giorno o delle luci di casa) garantendo un buon contrasto anche senza la “buia caverna”. In secondo luogo inizia lo sviluppo dei “mobili” per gli ultra-corti. Anche di un certo design, a prova di arredamento (e non solo), offrono lo spazio fisico per “nascondere” il proiettore (ebbene si, addio al pendolo da soffitto…), offrono la griglia per far respirare l’audio della soundbar integrata e trovano il proprio felice consorte con il telo a salita dal basso (anch’esso a scomparsa, molto plug&play), magari ALR. Infine non manca ovviamente la semper fidelis compatibilità con i vari assistenti vocali più diffusi quali Alexa e Google, in un tripudio così di tecnologia veloce, flessibile, “grande” ed a scomparsa ben lontana dalla bellissima e silenziosa bat-cave progettata e realizzata, cavo dopo cavo, dall’amico videcinefilo. I players.Come è composto oggi il mercato? È possibile fare una veloce fotografia, ma probabilmente in pochi minuti risulterà obsoleta. Parola d’ordine, semplificare. Prima di tutto settiamo le caratteristiche minime più interessanti tra quelle elencate: risoluzione 4k (vobulata), sorgente laser (singola o a 3 gruppi), smart TV ricca e prezzo di mercato che varia tra i 2.500€ e i 5.000€ (oggi). Fatto questo, possiamo suddividere l'insieme in due grandi gruppi: trilaser (engine ottico composto da tre gruppi di laser discreti per le rispettive componenti RGB) e monolaser (con sorgente laser-fosfori). Tralasciando misure/recensioni/pareri/difetti/e così via tra i grandi nomi possiamo citare i seguenti:
Invece possiamo annoverare come “new entry” (non solo del mercato italiano) i seguenti, per i quali proveremo a spendere qualche riga in più di presentazione:
Questi solo per citarne alcuni. Guerrieri digitali che si sfidano a colpi di contrasto, luminosità, rumore, focus e colorimetria all’interno delle principali web-recensioni comparative. Scorre molto sangue, l'arena sembra affollata o siamo solo all'inizio?
|
|||||||||
Pagina stampata da AV Magazine: https://www.avmagazine.it Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di AV Raw s.n.c. Per maggiori informazioni : https://www.avmagazine.it/sito/legale/ Copyright 2005 - 2025 AV Magazine AV Magazine - registrazione Tribunale di Teramo n. 527 del 22.12.2004 Direttore Responsabile: Emidio Frattaroli |