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- click per ingrandire - Una misteriosa razza aliena genera un varco negli abissi dell'Oceano Pacifico dal quale fuoriescono imponenti creature dalle fattezze preistoriche, i “Kaijū”, col solo obiettivo di distruggere l'uomo e invadere la Terra. Con armamenti incapaci di contrastare il nemico le nazioni collaborano alla realizzazione del progetto “Jaeger”, fabbricando immensi robot da porre a baluardo delle metropoli. Capacità di adattamento e dimensioni dei mostri infernali col tempo mettono sempre più in difficoltà i colossi d'acciaio, la cui complessità richiede la presenza di due piloti, al punto da porre fine alla produzione a favore della costruzione di immense protezioni dietro le quali l'uomo si crede al sicuro. Contrario alla dismissione delle macchine da combattimento c'è il comandante Stacker (I. Elba), che riunisce le forze rimanenti in un ultimo disperato tentativo di evitare l'imminente estinzione dell'umanità. - click per ingrandire - E pensare che avrebbe dovuto dirigere “Lo Hobbit” ma dopo quasi due anni di lavoro in pre-produzione il regista messicano Guillermo del Toro abbandonò il progetto per dare vita a un'avventura fantascientifica che almeno sulla carta pareva improbabile ma che si è per contro rivelata una piacevole sorpresa. Divertimento e momenti adrenalinici non mancheranno di coinvolgere gli amanti di un cinema di genere mai dimenticato, la cui massima espressione in termini di grandezza non immaginavamo superabile rispetto al già imponente “Godzilla” di Roland Emmerich del 1998 e che l'anno prossimo 'risorgerà' nuovamente per la regia di Gareth Edwards. - click per ingrandire - Qualità video Nativo digitale 2D (Red Epic – Redcode RAW 5K, fonte IMDB, ndr), il film arriva in HD con qualità da riferimento, ricchezza dettagli indipendentemente dalle numerose sequenze con scarsa luminosità, eccellente contrasto e possibilità di acquisire particolari in secondo piano e background. Solidità, saturazione colori e livello dei neri completano il prestigioso comparto tecnico. A esaltare ulteriormente il racconto c'è la versione 3D, specifica per catene stereoscopiche compatibili, che restituisce ampio senso di profondità di campo enfatizzando e imponendosi in particolar modo in presenza di schermi di elevate dimensioni. Più che mai fondamentale in questo caso la presenza di un videoproiettore. Un esempio delle potenzialità della stereoscopia in post-produzione.
Analisi del bitrate del disco 2D (a sx) e del disco 3D (a dx) Qualità audio Senza dubbio piacevole la traccia AC-3 5.1 canali in italiano (640 kbps, assieme a spagnolo, tailandese, cinese e inglese descrittivo non vedenti) con buona dinamica, dialoghi ben contrastati dal centrale, elementi discreti e sonici. Da riferimento la lossless francese DTS-HD Master Audio 7.1 canali (core @ 1509 kbps) che travolge l'ascoltatore con imponente presenza scenica, corposità degli elementi direzionali, aggressività del subwoofer con passaggi irruenti, in particolare nel corso della colossale battaglia finale. Di pari livello, anche se solo 5.1 canali la DTS-HD Master Audio inglese (core @ 1509 kbps). Cambio della guardia per quanto riguarda il disco 3D che vede la DTS-HD Master Audio 7.1 canali in tedesco (core @ 1509 kbps) farla da padrone, con la DTS lossless 5.1 inglese e l'AC-3 5.1 canali in italiano (640 kbps, assieme a spagnolo e inglese descrittivo non vedenti). - click per ingrandire - Extra (HD) Presenti sul disco 2D troviamo il commento del regista (senza sottotitoli), un'ora circa di immagini dietro le quinte con riflessioni da parte dei cratori e degli attori all'interno di set circondati da green screen. La genesi dell'opera con numerosi appunti e schizzi su personaggi e luoghi realizzati dal regista è presente sul terzo BD-25 nel “Director's Notebook” dove scoprire l'originale lavoro che ha ispirato la pre-produzione (testo in spagnolo con traduzione in inglese). Sullo stesso disco altri tre capitoli con ulteriori immagini dietro le quinte, effetti CGI e due brevi sezioni dedicate a scene eliminate dal montaggio finale e bloopers. - click per ingrandire - La pagella secondo CineMan
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