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Il Signore degli Anelli - Extended Edition
Il Signore degli Anelli - Extended Edition
Alessio Tambone - 28 Giugno 2011
“Finalmente in alta definizione il cofanetto adatto a domare l'intero mercato home video nei prossimi mesi. La trilogia è servita, con qualche polemica non del tutto infondata. Distribuzione Medusa”
Pagina 1 - Introduzione

Dopo la distribuzione in Blu-ray delle versioni cinematografiche, ecco il cofanetto definitivo per Il Signore degli Anelli, con tutto lo splendore delle Extended Edition. Un oggetto che è stato al centro di numerose polemiche negli ultimi mesi, sintomo del grande interesse che gli appassionati continuano ad avere per la saga di Tolkien. Interesse che comunque non scenderà, visto l'impegno di Peter Jackson sul set de Lo Hobbit, che arriverà nelle sale cinematografiche il 14 Dicembre 2012 (The Hobbit: An Unexpected Journey) e il 13 Dicembre 2013 (The Hobbit: There and Back Again). Ma adesso dobbiamo parlare della Trilogia dell'Anello, ormai 10 dopo il primo video distribuito sul web.

Il 7 Aprile 2001 fu rilasciato su Internet il primo trailer de La Compagnia dell'Anello, scaricato 1,6 milioni di volte nelle prime 24 ore. Una cifra record, che rappresentò soltanto l'inizio nell'inarrestabile corsa della trilogia verso l'Olimpo del Cinema. Basta ricordare i numeri degli Oscar e quello che successe nella magica notte del 29 Febbraio 2004, quando Peter Jackson con il suo Il ritorno del Re travolse completamente la concorrenza con 11 premi Oscar su 11 nomination, eguagliando così Ben-Hur e Titanic nella classifica con più premi vinti. Complessivamente la trilogia del Signore degli Anelli ha portato a casa ben 30 nomination, superando altre due trilogie storiche come Il padrino (28) e Star Wars (21).

Pagina 2 - Sceneggiatura e regia

Il mondo di J.R.R. Tolkien è stato adattato per il grande schermo dal team composto da Philippa Boyens, Frances Walsh e lo stesso Peter Jackson. Il lavoro, nonostante qualche dovuta modifica e semplificazione rispetto al racconto originale, è assolutamente positivo. La storia scorre chiaramente attraverso i tre diversi film, utilizzando il giusto spazio per ogni personaggio per narrare l'eterno conflitto tra il Bene e il Male. Le cose si iniziano a complicare leggermente quando la Compagnia lascia la Contea, portando la narrazione su un piano diverso che racchiude tutta la Terra di Mezzo e i diversi popoli che la abitano. I dialoghi aiutano però lo spettatore a districarsi tra i vari nomi e le varie trame narrate, consentendo la completa comprensione di tutto quello che accade sullo schermo anche a chi non ha letto i libri di Tolkien.

A dirigere la complessa storia della trilogia c'è la precisa regia di Peter Jackson (con la fotografia di Andrew Lesnie), che realizza un'opera monumentale guidando ogni reparto di lavorazione del film. Le riprese sono votate da un lato alla spettacolarizzazione delle storia e degli scenari, con ampie panoramiche - vere e digitali - e piano sequenza che permettono agli occhi dello spettatore di vagare nell'incredibile paesaggio creato e di cogliere la complessa ricostruzione messa in atto dalla produzione. Dall'altro lato Jackson è attento ai dialoghi, messi in risalto con primi e medi piani accentuati da una corta profondità di campo, il modo migliore per concentrare l'attenzione sulle parole pronunciate dai protagonisti.

Tutta la regia utilizza in modo sapiente le innumerevoli tecnologie create per il film, gestendo in maniera ineccepibile le molte difficoltà incontrate durante le riprese. Su tutte la massiccia presenza di elementi ripresi con il green screen - inseriti in maniera eccellente sui relativi sfondi - e la grande grana di avere personaggi dalle dimensioni molto diverse tra loro. Un incredibile esercizio di prospettive live-action, con un immenso lavoro certosino realizzato in post-poduzione.

L'incredibile lavoro di ripresa della trilogia ha richiesto fino a sette unità diverse di regia che riprendevano contemporaneamente varie scene del film. Usualmente le grandi produzioni arrivano ad impiegare fino a due o massimo tre unità che lavorano sotto le direttive del regista. Una restrizione impensabile per l'enorme mole di lavoro della trilogia. Come esempio basta citare l'incredibile sequenza della battaglia nel Fosso di Helm inserita ne Le due torri, uno dei momenti meglio riusciti della trilogia. I ciak della battaglia sono durati ben quattro mesi, realizzati tutti di notte per mantenere intatta l'incredibile atmosfera della guerra.

Pagina 3 - Gli attori e Gollum

La trilogia ha avuto un'unica (meritatissima) nomination agli Oscar per gli attori con La Compagnia dell'Anello. Il nominato era Ian McKellen per il suo Gandalf (Attore non protagonista), premio poi vinto da Jim Broadbent con Iris. Il dato non è però veritiero: tutto gli attori hanno realizzato uno splendido lavoro, calandosi perfettamente nei ruoli e accompagnando il proprio personaggio in una intensa mutazione dal primo al terzo capitolo.

Su tutti citiamo Elijah Wood, Sean Astin e Viggo Mortensen. Il primo interpreta uno straordinario Frodo, completamente consumato dal potere dell'Anello in un crescendo interpretativo che culmina all'interno del Monte Fato. Accanto a lui il fedele compagno di viaggio Sam (Astin), giovane piccolo hobbit dal grande cuore e dall'immenso senso di protezione per Frodo. A far parte della Compagnia dell'Anello c'è anche Aragorn - erede di Isildur - ber interpretato da Viggo Mortensen. Anche il suo personaggio acquisisce pian piano la sicurezza necessaria per diventare, attraverso le battaglie affrontate contro le forze oscure, il Re di Gondor con l'incoronazione a Minas Tirith raccontata alla fine del terzo film.

Negli anni della trilogia lo stesso Peter Jackson e il produttore Barrie M. Osborne avviarono un'intensa campagna per la nomination agli Oscar (categoria Attore non protagonista) a favore di Andy Serkis, l'uomo dietro l'incredibile personaggio di Gollum. Purtroppo per lui il regolamento dell'Academy non accettava nomination di attori non presenti fisicamente sullo schermo. Un grande peccato vista l'incredibile performance di Serkis che oltre ad offrire il suo corpo per la cattura dei movimenti in Motion Capture ha dotato realmente l'affascinante personaggio digitale di un'anima, di sfumature verbali e non accentuate dall'incredibile doppiaggio, per nostra fortuna mantenuto ad alti livelli anche nella versione italiana grazie allo straordinario lavoro di Francesco Vairano.

Pagina 4 - Weta: dal reale al digitale

Merito del grande successo della trilogia è anche della Weta, nelle sue due divisioni Workshop e Digital con sede a Wellington in Nuova Zelanda. La Weta Workshop si è occupata della realizzazione di tutti i materiali di scena: dai piedi e orecchie degli hobbit alle migliaia di armi, scudi e corazze delle scene di guerra, passando naturalmente per gli anelli, le miniature dei set, le protesi e il trucco necessario alla produzione. Un lavoro immenso e maniacale, minuziosamente raccontato negli extra delle versioni home video del film, che ha lanciato la società nel panorama cinematografico mondiale insieme alla sorella Weta Digital.

Weta Digital che ha utilizzato le miniature dei set costruiti realmente come sfondo per le scene in green screen, con un risultato finale strabiliante e molto verosimile. La divisione Digital della Weta si è occupata anche della realizzazione del già citato Gollum, raggiungendo un importante traguardo nella tecnica del Motion Capture e nella creazione di texture realistiche e traslucide. Una grande attenzione quindi per i singoli personaggi, supportato dal seguente dato numerico: nonostante le potenti macchine della società, erano necessari in media 8 minuti per calcolare un fotogramma con Gollum e ben 48 ore (!!!) per il fotogramma più complesso con Barbalbero.

Non possiamo non citare anche lo sviluppo del software MASSIVE, elaborato programma che ha permesso di animare le scene di guerra con migliaia di creature digitali con un proprio pensiero, in grado di interagire tra loro in maniera autonoma riconoscendo i nemici e gli amici, combattendo con uno stile personale (orchi, elfi e umani si comportano in modo diverso) e unico. Un'enorme massa vivente di personaggi che si muovono in modo automatico, consentendo al regista di piazzare liberamente la macchina virtuale al centro di una battaglia realistica e sanguinosa.

Una grande società la Weta, che grazie all'esperienza maturata con la trilogia del Signore degli Anelli ha sfondato definitivamente nel mondo del cinema, curando successivamente progetti impegnativi come Van Helsing, King Kong, Le cronache di Narnia, Amabili resti e il recente Avatar. Un'importante realtà che al suo interno - con nostro grande orgoglio - accoglie anche sviluppatori italiani partiti per la Nuova Zelanda con il desiderio di seguire la loro passione per le creazioni digitali.

Pagina 5 - La musica della trilogia

A comporre lo score della trilogia Howard Shore, prolifico compositore che dopo il suo esordio con David Cronenberg nel 1979 (Brood) aveva lavorato a innovative colonne sonore sempre con il regista canadese (Scanners, Videodrome, La mosca) e per altri importanti titoli (Fuori orario, Il silenzio degli innocenti, Seven). La musica scritta per Il Signore degli Anelli è epica, in tono con il carattere dell'opera letteraria, ricca di sfumature che richiamano il leggendario mondo celtico. Da questo punto di vista è stata essenziale la collaborazione con la cantante irlandese Enya in particolare ne La Compagnia dell'Anello, con la creazione dei brani The Council of Elrond e May it be.

Lo score composto da Howard Shore ha vinto due Oscar come Miglior colonna sonora per il primo e il terzo film. I vari temi composti sono molto interessanti e identificano in maniera impeccabile i protagonisti e le azioni sullo schermo. Un ruolo principale nelle eroiche sequenze di guerra è attribuito ai timpani, agli ottoni e ai cori, che scandiscono alternativamente la violenza e la drammaticità degli avvenimenti. A fare da contorno c'è la rassicurante presenza degli archi, che però diventano spaventosamente inquietanti quando il potere dell'Anello si manifesta sulla scena. Tutta la trilogia si conclude con lo splendido brano Into the West, scritto ed interpretato da Annie Lennox, premiato con l'Oscar come Miglior canzone originale.

L'unico appunto che si può fare ad Howard Shore è una certa ripetitività nella musica di sottofondo tra una scena importante e l'altra. Un difetto comunque statisticamente probabile vista la lunghezza del video musicato. Ricordiamo per gli amanti delle colonne sonore che il lavoro di Shore è stato anche ripubblicato nel 2007 in una splendida edizione Complete Recordings con 10 CD (3+3+4) e 3 DVD-Audio (colonna sonora rimasterizzata in 5.1), per non perdere neanche un secondo della musica de Il Signore degli Anelli.

Pagina 6 - Qualità A/V

Dopo questo breve excursus artistico sulla trilogia, volgiamo la nostra attenzione sulla qualità tecnica delle Extended Edition in Blu-ray. Argomento che ha sollevato un vero putiferio in rete partito dalle prime recensioni in anteprima di alcune testate giornalistiche. Al centro del vespaio il video del primo film La Compagnia dell'Anello. Ma andiamo con ordine.

Molte erano state le proteste degli appassionati per la versione cinematografica rilasciata in alta definizione lo scorso anno. Al video si imputava un'eccessiva morbidezza, una mancanza di dettaglio inconcepibile per un tassello cinematografico di questa portata, problema tra l'altro presente in quantità nettamente minore nei due capitoli successivi.

Per questa nuova edizione Extended l'intero materiale è stato rilavorato partendo dagli originali 2K già in possesso della produzione. Il passo avanti è netto: il dettaglio è ottimo, e tranne qualche scena con una morbidezza evidentemente ricercata, il quadro restituito è assolutamente appagante. Ottima la definizione degli incarnati, che sorprende nei primi piani a dispetto dell'orrenda resa nella vecchia versione cinematografica.

Ma... c'è un ma! Come correttamente riportato nelle primissime recensioni, La Compagnia dell'Anello ha subito una marcata trasformazione della colorimetria. In particolare alcuni esterni diurni si presentano con una fastidiosa dominante verde/ciano, mentre alcuni interni presentano un livello di rosso leggermente sopra l'auspicabile.

Lo diciamo chiaramente: in alcune inquadrature la dominante è fastidiosa. Ma attenzione, abbiamo parlato di inquadrature. L'aspetto purtroppo inconcepibile è che non tutto il film ha questi evidenti problemi nei colori. La maggior parte dei minuti (e nella Extended di minuti ce ne sono tanti...) scorre in maniera eccellente, rinvigorita proprio da quel dettaglio tanto agognato dopo aver visto la versione cinematografica in alta definizione.

Rovinati dalle eccessive dominanti sono in totale pochi minuti di girato. Troppo poco per comprendere cosa sia successo, abbastanza per gridare allo scandalo. A quanto pare questa nuova colorazione del quadro è stata supervisionata però dallo stesso regista Peter Jackson e dal direttore della fotografia Andrew Lesnie. E quindi? Questo dovrebbe significare accettare l'edizione ad occhi chiusi? Magari i due cineasti si sono voluti avvicinare all'attuale colorazione de Lo Hobbit? Ci sembra molto strano semplicemente per due motivi: solo La Compagnia dell'Anello ha questo evidente problema e non tutto il film ne è affetto. Si tratta quindi di errore?

Ognuno trarrà le proprie considerazioni. Invitiamo però i nostri lettori a non fidarsi degli screenshot in rete, che possono enfatizzare (o nascondere) pregi e difetti in molti modi: profili colore, compressione, calibrazione monitor, luminosità e contrasto. Tante variabili che entrano in gioco e rischiano di alterare l'esatta percezione di uno screen. Fidatevi soltanto dei vostri occhi.

Detto questo, riportiamo il codec utilizzato AVC con formato 2.40:1 e la suddivisione di ogni film su due BD-50, per garantire la qualità migliore possibile anche in termini di compressione, che risulta totalmente assente.

Nel secondo film il video non ha questi problemi di dominanti: il quadro restituito ha un ottimo dettaglio, affiancato da un contrasto eccellente che solo in poche occasioni appare leggermente eccessivo. Questa piccola pecca scompare nell'ultimo capitolo, che risulta così dal punto di vista video semplicemente il migliore disponibile, traendo giovamento dalla minore compressione possibile a causa della divisione del film sui due dischi.

Capitolo audio. I tre film offrono per la gioia degli appassionati due tracce DTS-HD Master Audio 6.1 in italiano e inglese. Partiamo da quella in lingua originale che è semplicemente spettacolare. Un vero riferimento, un'occasione di test, un rimescolamento di ormoni che delizia l'udito negli oltre 680 minuti di durata. I dialoghi sono limpidi e la colonna sonora cristallina, ma il vero punto di forza della codifica è la strepitosa tridimensionalità, con tutti i canali che lavorano incessantemente sia nelle tante e meravigliose scene di guerra che in situazioni più tranquille, normalmente dimenticate dai surround. Incredibile il canale LFE, che sprigiona una potenza esagerata che - ne siamo convinti - vi farà gridare durante la visione "ancora, ancora, ancora!!!"

Ottima anche la codifica per l'italiano, che riprende tutte le caratteristiche positive della sorella in lingua originale. L'unico appunto lo facciamo sui dialoghi, in particolare quelli del primo capitolo, che in qualche passaggio hanno alcune indecisioni e sembrano leggermente inscatolati.

Pagina 7 - Gli extra

Abbiamo detto che il cofanetto prevede per il film sei dischi Blu-ray (BD-50), due per ogni film. Assente la versione cinematografica della trilogia, con gli extra suddivisi in nove DVD, tre per ogni film. Essenzialmente i primi due dischi associati ad ogni film ricalcano gli extra già presentati nella versione Extended in DVD.

I tre dischi rimanenti invece presentano gli altrettanti documentari dietro le quinte realizzati dal regista Costa Botes, già disponibili nella Limited Edition in DVD. Ecco nel dettaglio il contenuto dei nove DVD. C'è di tutto, mancano soltanto contenuti in alta definizione, l'unico motivo che ci spinge ad assegnare un 9 rispetto al 10 che tutto il materiale meriterebbe.

LA COMPAGNIA DELL’ANELLO

  • DVD 1 - LE APPENDICI, PARTE PRIMA – DAL LIBRO ALLA “VISIONE”
    • Sei documentari che spaziano da J.R.R. Tolkien, al processo di adattamento del libro per diventare una sceneggiatura, alla pianificazione del film, ai disegni e alla costruzione della Terra di Mezzo, così come la visita alla Weta Workshop per vedere da vicino i costumi, le armi, le armature, le creature e le miniature create appositamente per questo film
    • La mappa interattiva della Terra di Mezzo che visualizza il percorso della Compagnia
    • Galleria dei disegni e delle fotografie commentate dagli artisti (circa 2.000 immagini di archivio)
    • Disegni e pre-visualizzazioni delle sequenze confrontate con il film
  • DVD 2 - LE APPENDICI PARTE SECONDA – DALLA “VISIONE” ALLA REALTA’
    • 11 documentari che mostrano gli attori, la messa in scena, una giornata nella vita di un Hobbit, gli effetti speciali, la post produzione, il montaggio, le musiche e i suoni e la presentazione finale del film. Menù animati interattivi
  • DVD 3 - DOCUMENTARIO REALIZZATO DAL REGISTA COSTA BOTES

LE DUE TORRI

  • DVD 1 - LE APPENDICI, PARTE TERZA — IL VIAGGIO CONTINUA
    • Cinque documentari spaziano dal processo di adattamento del libro per diventare una sceneggiatura, ai disegni e alla costruzione della Terra di Mezzo, alla visita alla Weta Workshop e allo studio della creazione e animazione di Gollum
    • Due mappe interattive visualizzano la Terra di Mezzo e la Nuova Zelanda come Terra di Mezzo
    • Galleria dei disegni e delle fotografie commentate dagli artisti (circa 1.500 immagini di archivio)
  • DVD 2 - LE APPENDICI, PARTE QUARTA — LA BATTAGLIA PER IL FOSSO DI HELM È INIZIATA
    • Otto documentari mostrano come sia stato girato Le Due Torri, gli effetti visivi, il montaggio, le musiche e i suoni, gli stunt, gli addestramenti e la visita alla Weta Digital
    • Galleria dei disegni e delle fotografie commentate dagli artisti (circa 300 immagini di archivio)
  • DVD 3 - DOCUMENTARIO REALIZZATO DAL REGISTA COSTA BOTES

IL RITORNO DEL RE

  • DVD 1 - LE APPENDICI, PARTE QUINTA — LA GUERRA DELL’ANELLO
    • 6 documentari che spaziano dal processo di adattamento del libro per diventare una sceneggiatura, ai disegni e alla costruzione della Terra di Mezzo, così come la visita alla Weta Workshop e molto altro ancora
    • Due mappe interattive che visualizzano la Terra di Mezzo e la Nuova Zelanda come Terra di Mezzo
    • Galleria dei disegni e delle fotografie commentate dagli artisti (oltre 2.000 immagini di archivio)
  • DVD 2 - LE APPENDICI, PARTE SESTA — LA FINE DI UN’ERA
    • 7 documentari che mostrano come è stato girato Il Ritorno del Re, gli effetti visivi, il montaggio, le musiche e i suoni e, inoltre, un commovente omaggio agli attori che salutano la Terra di Mezzo e i personaggi da loro interpretati
    • Galleria delle foto di scena
  • DVD 3 - DOCUMENTARIO REALIZZATO DAL REGISTA COSTA BOTES
Pagina 8 - Le pagelle di AV Magazine

Concludiamo l'articolo con le nostre pagelle. Voto 9 ai film, eccezionali, con qualche problema di continuità nel montaggio delle scene ma semplicemente (quasi) perfetti nella loro versione Extended. Voto 7 all'authoring, dove puniamo in qualche modo dei menù poco articolati e troppo semplici, anche se in fondo funzionali.

La Compagnia dell'Anello

Film 9
Authoring 7
Video 7
Audio 9
Audio V.O. 10
Extra 9

Le due Torri

Film 9
Authoring 7
Video 8
Audio 9
Audio V.O. 10
Extra 9

Il ritorno del Re

Film 9
Authoring 7
Video 9
Audio 9
Audio V.O. 10
Extra 9