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Rapunzel - Le interviste e il Blu-ray
Rapunzel - Le interviste e il Blu-ray
Redazione - 22 Marzo 2011
“Dal 16 Marzo è disponibile in Italia il Blu-ray del Classico Disney numero 50. AV Magazine ha intervistato i registi Howard e Greno e il lighting supervisor Alessandro Jacomini”
Pagina 1 - Introduzione

Buena Vista Home Entertainment distribuisce in Italia il Blu-ray di Rapunzel, animazione in Computer Grafica firmata Disney che diventa il Classico numero 50 della casa di Topolino dopo il successo de La principessa e il ranocchio. Il film, liberamente ispirato alla fiaba Raperonzolo dei fratelli Grimm, arriva in home video dopo il grande successo in sala accompagnato da una critica senza dubbio positiva.

In occasione della distribuzione del Blu-ray (versione 2D e 3D) AV Magazine ha intervistato i due registi del film Byron Howard e Nathan Greno e il lighting supervisor Alessandro Jacomini, tecnico italiano da diversi anni impegnato nei grandi successi Disney. Nelle prossime pagine pubblichiamo il resoconto di queste nostre chiacchierate e la recensione dell'edizione home video. Buona lettura!

Pagina 2 - L'intervista ai registi Howard e Greno

Nonostante la loro giovane età, Nathan Greno e Byron Howard lavorano negli Walt Disney Studios con tanta passione e devozione da più di 15 anni.

Innanzitutto congratulazioni per il meritato successo di Rapunzel (oltre 550 milioni di dollari di incasso totale). Sicuramente è stato un lavoro lungo ma ricco di soddisfazioni…

Nathan Greno: Un lungo lavoro anche se solitamente per realizzare un film di animazione ci vogliono in media 4 o 5 anni… Noi ce ne abbiamo messi 2! Il film era in fase di sviluppo e aveva già una data di uscita stabilita. La produzione ci chiese di fare il possibile per rispettare questa data e qualora non ci fossimo riusciti, l’avrebbero posticipata. Ma io e Byron sapevamo di potercela fare. Abbiamo lavorato ininterrottamente anche nei weekend… Avevamo una storia da raccontare e volevamo un film grandioso. E così abbiamo realizzato un film in 2 anni che non ha nulla da invidiare a quelli realizzati in 5! È stato incredibile e ringrazio tutto il team senza il quale sarebbe stato impossibile raggiungere un risultato di cui tutti andiamo fieri.

Lavorate negli studios della Disney da molti anni, ciononostante suppongo abbiate sentito una grande responsabilità nell’accettare di dirigere il 50° film della Walt Disney, sbaglio?

Nathan Greno: Una tonnellata di responsabilità! Volevamo fare un grande film e già questo è una grande sfida. Inoltre dovevamo lavorare con John Lasseter e lui accetta solo i migliori. In più quando abbiamo scoperto che Rapunzel sarebbe stato il 50° film della Walt Disney abbiamo pensato: "Ok, questo è troppo! State cercando di ucciderci?". Quindi si, abbiamo sentito un sacco di responsabilità e c’era un sacco da fare… E non potremmo essere più soddisfatti del risultato.

Byron Howard: Si, ma noi amiamo lavorare sotto pressione!

C’è stata una sequenza in particolare che ha richiesto precise attenzioni in fase di realizzazione? C’è n’è una di cui andate particolarmente fieri?

Nathan Greno: Ad essere sincero, tutto è stato una sfida in questo film. Regola pratica: se una sequenza è stata facile da realizzare, allora sicuramente può venire meglio. Questo ci ha spinti a dare il massimo in ogni singola scena.

Byron Howard: Abbiamo lavorato così duramente per far sì che ogni scena fosse allo stesso livello, che mi risulta difficile sceglierne una in particolare… Se proprio devo, allora scelgo la scena delle lanterne. Sono anche molto orgoglioso delle incredibili emozioni che le scene finali del film trasmettono.

Davvero impressionante il realismo dei capelli di Rapunzel! Quanto complicato è stato ricrearne il movimento e i colori che li rendono così veri?

Nathan Greno: I capelli sono stati la più grande sfida, senza ombra di dubbio. In un film di animazione in Computer Grafica, dei capelli così lunghi e realistici non erano mai stati realizzati prima. Prima di Rapunzel, i capelli creati in Computer Grafica non superavano la spalla proprio perché la loro lunghezza è un vero e proprio incubo tecnico! Ma siamo stati fortunati ad avere dalla nostra un incredibile team di tecnici davvero in gamba! Io e Byron ogni volta andavamo da loro con una nuova stramba idea del tipo: "Ragazzi, i capelli verranno usati come frusta! Rapunzel li lancerà e legherà le persone coi suoi capelli!"… O ancora: "I suoi capelli diventeranno abbaglianti! Li vogliamo bagnati!"… Dopo ogni nostra richiesta le loro facce impallidivano ma con grande devozione e pazienza si mettevano a lavoro. Hanno sempre creduto nella storia desiderando come noi che diventasse al più presto un film. Non potrò mai ringraziarli abbastanza. Hanno portato a termine un lavoro impossibile!

Rapunzel è la prima principessa in casa Disney ad esser stata creata in CG. Come è maturata la decisione di realizzare il film in CG anziché in modo tradizionale?

Nathan Greno: Non penso che i capelli sarebbero stati così veri senza l’ausilio della Computer Grafica. Sarebbero stati una lunga forma gialla… La definizione dei capelli in CG aiuta tantissimo e mette in risalto il personaggio di Rapunzel. Inoltre la "CG camera" è perfetta per le sequenze di azione, di gran movimento. È fantastico perché puoi muoverla come vuoi e prendere le inquadrature da ogni angolazione. Crediamo che la nostra sia stata la scelta migliore.

Byron Howard: Io e Nathan amiamo i grandi film. L’animazione in Computer Grafica ti dà tutti gli strumenti per poter valorizzare i personaggi e la scenografia che li circonda al fine di mostrare la storia così come l’hai immaginata. Adoriamo anche l’animazione classica con i disegni fatti a mano, ma per realizzare il film che io e Nathan avevamo nella testa la scelta migliore non poteva che essere la CG.

Di quali accorgimenti bisogna tenere in conto quando si realizza un film in 3D? Come cambia per un regista il suo modo di immaginare e dirigere il film in 3D rispetto al 2D?

Byron Howard: Bisogna fare molta attenzione col 3D. È facilissimo perdere di vista la storia perdendosi con troppi effetti pop-up per esempio. Il trucco è saper mantenere un giusto equilibrio tra la sorprendente profondità del 3D e la linearità della storia. Ogni effetto 3D deve essere un modo per raccontare meglio la storia e non per distaccarsi da essa e restare fine a se stesso.

Dal 16 marzo 2011 è in distribuzione in Italia il Blu-Ray di Rapunzel. Qual è la caratteristica del Blu-Ray che più gradisci?

Byron Howard: Il Blu-Ray ti permette di vedere Rapunzel esattamente come io e Nathan l’abbiamo visto durante la creazione del film. I colori sono perfetti, la risoluzione è incredibile ed il suono è ricco e pieno… Amo questo supporto digitale perché preserva la bellezza del film nella maniera più accurata possibile. Inoltre non dimentichiamo la ricca parte dedicata agli extra che ti portano nel backstage di Rapunzel.

Per concludere ci piacerebbe sapere se ci sono progetti in cantiere. Che ne direste di soddisfare la curiosità dei lettori di AVmagazine?

Byron Howard: Io e Nathan abbiamo iniziato a lavorare ad un nuovo progetto circa 6 mesi prima di completare Rapunzel. È un film con diversi elementi di azione (come in Bolt), dove non mancheranno le emozioni… Per noi le emozioni sono l’anima delle nostre storie ed il nostro primo obiettivo. Purtroppo il soggetto del film è ancora top secret ma credetemi se vi è piaciuto Rapunzel, allora adorerete il nostro prossimo lavoro!

Pagina 3 - Il lighting supervisor Alessandro Jacomini

Passiamo ad Alessandro Jacomini, artista della Disney e lighting supervisor del film. Dalle sue parole emerge la complessità del lavoro, la necessità di vari stadi di lavorazione affidati a gruppi diversi e - probabilmente - il grande segreto delle produzioni Disney-Pixar: la storia viene prima di tutto!

Alessandro Jacomini. Nome italiano ma lavori in America...
Si, sono negli Stati Uniti ormai dal 1994. Sono sedici anni.

Tipico esempio di fuga di cervelli? Come ci sei arrivato?
Sono arrivato nel 1994 per lavorare nello studio Rhythm & Hues, che è uno studio che si occupa di visual effect per il cinema. Ho lavorato ad alcuni film come Babe, maialino coraggioso, Kazaam - il gigante rap, Il professore matto e Un topolino sotto sfratto. Oltre ad un paio di parchi a tema per Las Vegas. Nel 1998 sono passato alla Disney e ho iniziato a lavorare a Dinosauri e a qualche parco per Disneyland Orlando e Tokyo. Poi ho lavorato a Galline in fuga, Bolt e infine Rapunzel.

Molti tecnici che hanno lavorato a Bolt poi sono stati spostati su Rapunzel
Si, infatti. Anche il regista Byron Howard.

Il tuo ruolo in Rapunzel?
Sono stato lighting supervisor, una sorta di direttore della fotografia. In Rapunzel ci sono stati 4 lighting supervisor e ognugno ha preso una fetta del film (15/20 minuti) ed è stato responsabile dell'aspetto visivo di quelle sequenze. Aiuta quindi sia nel processo del look per quanto riguarda la tessitura dei caratteri oppure di alcuni ambienti. E poi si occupa del lighting e del compositing dando a quelle sequenze il mood giusto che il regista, collaborando con l'art director, vuole in quel particolare momento del film.

Su quali sequenze hai lavorato?
Io ho lavorato nelle sequenze del Camp fire (il primo guarimento di Flynn, ndr), nella scena in cui Madre Gothel incontra Rapunzel e canta e nelle sequenze finali, da quando Flynn torna nella torre per liberare Rapunzel fino alla fine del film.

Per tutto il film ci sono spesso colori saturi e molto caldi, che donano molta profondità alla scena. Poi, improvvisamente, appaiono toni molto scuri, decisamente dark
Esatto. Questo sottolinea proprio lo storytelling del film, che doveva essere molto drammatico, con un mood molto dark e desaturato. Mentre poi nelle scene più leggere ci sono colori molto saturi, pieni di arancione e blu che seguono l'aspetto emotivo del racconto.

La tua sequenza più complessa?
Tutte sono impegnative, per un motivo o per un altro. I momenti del Camp fire sono molto intimi e c'è una vera progressione vista la voglia di dare una scansione di tempo. Poi arriva Madre Gothel e si porta con se questa specie di nebbia. I registi volevano qualcosa di estremamente teatrale pur essendo un esterno, volevano qualcosa che ricordasse un momento quasi artificiale. Invece nelle scene finali nella torre ci sono dei passaggi nei quali Madre Gothel invecchia improvvisamente, con aspetti tecnici abbastanza complessi. Si voleva essere anche abbastanza attenti a dare un aspetto drammatico ma non horror. Non volevamo spaventare i bambini.

Quanto la stereoscopia influisce sul tuo lavoro?
E' un aspetto interessante. La stereoscopia viene concepita quando c'è la progettazione del layout, quando c'è la costruzione della scena e si stabilisce la profondità. Poi si passa ad un livello bidimensionale, si lavora con lo schermo e non c'è bisogno di occhialini. E' chiaro che poi quando si proietta la scena ormai finita, quasi approvata, si lavora in stereo per dare una certa aggiustata. Ad esempio la messa a fuoco a volte necessita di una regolazione diversa per lo stereo, perché è molto importante giocare con la profondità. Diciamo comunque che l'aspetto artistico bidimensionale è quello a cui si presta maggiore attenzione e poi a scena ormai completata si aggiustano alcuni parametri per l'aspetto stereoscopico.

Con quali software lavori?
Per la maggior parte utilizziamo software proprietario, integrato comunque con packages commerciali come Maya e Shape, utilizzato per il compositing delle scene. Per l'hardware credo che viaggiassimo con una batteria di 4.000 processori. Non ti so dare però elementi più precisi.

Il tuo team da quante persone è formato?
L'intera squadra di lighting è un team di 60/70 persone che si espande e contrae in funzione della complessità del lavoro. Una singola squadra è formata invece da 10/12 artisti che fanno riferimento ad un lighting supervisor.

La Disney con gli ultimi prodotti è tornata ai fasti del passato. Cosa è cambiato dopo l'arrivo di John Lasseter?
E' cambiamo molto. Lasseter è un grandissimo artista, un genio dell'animazione che ha portato molto della sua esperienza e del suo know-how. Ha dato molta fiducia ai giovani talenti che c'erano già in Disney sostenendoli con molto ottimismo e molta voglia di fare bene. Anche se lascia molta libertà agli autori, ai registi e agli artisti, è sempre dietro le quinte a dare un buon consiglio.

Dall'esterno i risultati si vedono
Ti assicuro, anche dall'interno!

Nel tuo futuro cosa c'è?
In questo momento sto aiutando nel fare del research development. Abbiamo imparato delle cose in questi ultimi anni e stiamo cercando di approfondire gli studi. Abbiamo delle iniziative che vogliamo esplorare perciò mi occuperò di questo. E poi ci sono all'orizzonte un paio di film e penso lavorerò a uno dei due.

Hai parlato dei tuoi progetti passati, che spaziavano dalla stop-motion agli effetti in computer grafica, passando per animazione tradizionale, 3D e stereoscopia. Cosa vedi nel futuro dell'animazione?
C'è un grande futuro. Tutto è in mano all'immaginazione degli autori, dei registi e degli artisti. La tecnica è in funzione di questa creatività. Finchè ci saranno ottime idee si troverà il modo di realizzarle. Sicuramente la computer grafica sta dimostrando grande duttilità e c'è ancora tanto da esplorare. Poi è l'ambito che io conosco meglio perciò è chiaro che è quello al quale sono più affezionato e legato.

E questa moda della stereoscopia?
Diciamo che è un'altra esplorazione. Non so dire però se avrà futuro. Se fatta bene è bellissima, perciò ben venga! Comunque la tecnologia continua ad avanzare e non mi sorprenderei se tra qualche anno ci troveremo a parlare di qualche altra tecnica che la sorpasserà.

Pagina 4 - La recensione del Blu-ray

Per salvare la regina da un difficile parto il re fa recuperare un fiore magico. Nasce così Rapunzel, bambina i cui capelli hanno lo stesso potere taumaturgico. Nessuno sa che il fiore era usato da una fattucchiera per mantenersi giovane, la cui eternità è ora legata all'infante, rapita e rinchiusa in un luogo segreto nel bosco. Cresciuta, la giovane è ogni giorno sempre più desiderosa di conoscere i luoghi che può solo vedere dalla finestra dell'alta torre in cui è segregata.

Sarà Flynn Rider, ladro ricercato per tutto il regno, a liberarla e accompagnarla verso il castello dei regnanti. Un viaggio costellato di avventure, tra insidie e pericoli, inseguiti dalla strega, da un paio di banditi beffati da Flynn e dalle guardie del re. Lotta tra il bene e il male, un racconto divertente, ricco di colorati personaggi tra cui un camaleonte e un cavallo poliziotto che finirà per allearsi ai due giovani.

Qualità video

Edizione Disney completa con il primo Blu-ray 50 Gb con la versione Active 3D del film. Il risultato è eccellente, ampia tridimensionalità, difficile accorgersi di ghosting. La stereoscopia è più che mai fondamentale nella seconda parte, in cui si concentra la maggior parte delle sequenze con ampia profondità di campo. Uno su tutti la rottura della diga e la fuga di Rapunzel e Flynn verso un luogo sicuro. Anche il menù animato offre un notevole 3D. Codifica AVC/MPEG-4 anche per la perfetta versione 2D, con frame solidi, estensione cromatica, neri convincenti. Da riferimento.

Qualità audio

A dispetto di quanto segnalato sul retro copertina del prodotto, la traccia in italiano non è DTS-HD Master Audio bensì DTS-HD High Resolution, con inferiore flusso dati (2,07 Mbit/ sec). Il risultato rispetto all'originale inglese DTS-HD Master Audio (core @1509 kbps) è pressoché identico, per entrambe 8 canali discreti in cui riversare un fiume di informazioni a supporto dei numerosi momenti esaltanti e dinamici.

Contenuti extra

Gli extra, tutti HD, sono inseriti nel disco 2D con scene eliminate, l'inizio originale della favola, riflessioni sul 50° film Disney, versione estesa delle canzoni, videoclip musicale, making-of e la consueta spiegazione dell'Active 3D da parte di Timon e Pumbaa, due personaggi del “Re Leone”.

La pagella secondo AV Magazine

Film 8
Authoring 7
Video 10
Audio 9
Audio V.O. 9
Extra 8