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Pagina 1 - Un action thriller a sfondo fantascientifico vietato ai minori di 14 anni. E' questo Repo Men, film che in Italia ha saltato la distribuzione in sala e che arriva direttamente in home video su distribuzione Universal. Siamo in un futuro - forse - non troppo lontano. La società Union realizza e vende sofisticati organi artificiali che vengono impiantati per guarire pazienti da patologie e malattie altrimenti mortali. Ma non solo. Il catalogo della Union prevede infatti oltre a cuori, polmoni, fegati, ecc... anche tipologie non vitali come sistemi elaborati legati all'apparato visivo, olfattivo e anche riproduttivo. L'unico inconveniente è il prezzo elevato e un tasso di interesse per l'obbligatorio finanziamento ben oltre la soglia del furto. In caso di mancato pagamento la Union - per contratto - è autorizzata a mandare in missione i Repo Men, uomini senza scrupoli che prelevano senza troppe cerimonie l'organo impiantato che diventa così nuovamente di proprietà della società. Il protagonista del film è Remy (Jude Law), uno dei migliori Repo Men in circolazione, che però dopo un necessario intervento di sostituzione del cuore, da cacciatore diventa preda. Sulle sue tracce il migliore amico (e collega) che è obbligato a riprendersi l'organo artificiale per un mancato pagamento. Il divieto ai minori è assolutamente condivisibile. Il film è infatti pieno di scene al limite dello splatter che raccontano i prelievi degli organi in maniera abbastanza esplicita. Questo farà però la gioia di tutti gli spettatori che non si impressionano davanti a litri di sangue, bisturi, coltelli e seghe utilizzati dall'inizio alla fine. Buona come sempre la prova di Jude Law, affiancato in questo film dall'ottimo Forest Whitaker e diretto dall'esordiente Miguel Sapochnik. Repo Men è un film ben realizzato, che gioca con la regia, le musiche e lo script passando costantemente dall'azione alla black comedy, fino al sorprendente finale. Qualità video Il disco (BD-50) distribuito da Universal presenta il film in formato 2.35:1 con codifica video in AVC a 24p. Nonostante la maggior parte dei film abbia luogo in ambienti molto bui, il quadro restituito dal Blu-ray è caratterizzato da neri abbastanza profondi associati a immagini dall'ottimo contrasto. La scena risulta inoltre abbastanza pulita e bilanciata, con un dettaglio che nella maggior parte dei casi risulta più che discreto. Qualità audio La traccia italiana è codificata in DTS 5.1 (@ 768 kbps). I dialoghi puliti e bilanciati sono sorretti da una spazialità che è il punto di forza della codifica multicanale. I surround sono utilizzati in maniera precisa e continua, con un canale LFE dedicato principalmente a potenziare la colonna sonora del film (aspetto non secondario della pellicola). Leggermente meglio la codifica originale in DTS-HD Master Audio, con un flusso più dinamico rispetto alla - comunque buona - controparte italiana. Contenuti extra Molto povero il reparto extra. Assente il commento audio, che si perde nella conversione del disco per il mercato italiano rispetto all'edizione americana. I pochi contenuti presenti nel disco sono cinque scene eliminate, sette spot della Union e una inutile clip di sei minuti in alta definizione che illustra le aggiunte digitali effettuate alle riprese. Una clip che però non svela alcun segreto tecnico sulla lavorazione, insomma: una clip inutile. Fine degli extra! La pagella secondo Alessio Tambone
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