![]() |
|||||||||
Stampa | |||||||||
|
|||||||||
Pagina 1 - Introduzione Blu, rosa. Blu, rosa. Blu! Il vestito di Aurora dal 15 Ottobre è diventato strepitosamente blu, con l'uscita home video in formato Blu-ray Disc e DVD Video de La bella addormentata nel bosco: il primo dei grandi classici Disney che ha beneficiato di un riadattamento per l'alta definizione. Come già ampiamente preannunciato nelle nostre pagine, Disney Italia ha presentato qualche giorno fa il doppio Blu-ray alla stampa, confermando il calendario delle prossime imperdibili uscite firmate dalla fabbrica di sogni di zio Walt. L'intera redazione di AV Magazine è tra i primi sostenitori dell'animazione digitale. Amanti di un qualsiasi prodotto di casa Pixar o di personaggi come Shrek, Scrat o Mambo, ci deliziamo spesso durante la stagione cinematografica di questi miracoli visivi. Ma ogni volta che rivediamo un classico come La bella addormentata nel bosco, portato in vita con la semplice animazione di una volta, rimaniamo altrettanto estasiati davanti ad un mondo riprodotto in maniera così coinvolgente. La storia della piccola Aurora è stata una delle grandi sfide giocate e vinte da Walt Disney. Considerato come il XVI classico della casa di Topolino, il lungometraggio mise a dura prova i conti della casa americana, che dovette fronteggiare un pericoloso flop a fronte dei sei milioni di dollari spesi in produzione - una cifra impensabile alla fine degli anni '50 - durante i sei anni di realizzazione. Pagina 2 - Il film e la storia Basato su una delle più belle fiabe di Charles Perrault (o su quella dei fratelli Grimm), la storia di Aurora/Rosaspina riecheggia delle ballate medievali e delle storie di araldi e trovatori che già secoli prima tramandavano la commuovente storia della bella fanciulla. L'adattamento Disney è però arricchito dal consueto tocco magico, con le tre fate buone Flora, Fauna e Serenella che arricchiscono l'insieme dei personaggi presenti nella fiaba. Il lungo momento epico iniziale lascia posto ad una parte centrale molto leggera e divertente. Merito è tutto delle tre fatine, dato che la protagonista per l'intera durata del film pronuncia soltanto pochi concetti, spesso cantati (è seconda soltanto a Dumbo, che nel film non parla per niente). Le risate sono però assicurate, tanto quanto l'affetto che si prova per Rosaspina, incantevole personaggio creato nei tratti principali dallo stesso Disney ispirato dalla grazia della divina Audrey Hepburn. Dall'altra parte c'è la perfida strega Malefica, uno dei cattivi meglio riusciti della Disney, che con dignità, regalità e sicurezza si impegna nel mantenere il suo sortilegio sulla piccola Aurora. Merito di tanto successo e dei pareri favorevoli del pubblico italiano è dovuto anche ad un doppiaggio tra i migliori mai realizzati. Su tutti spicca la Tina Lattanzi come voce della strega malefica, mentre appare una curiosa coincidenza il fatto che Maria Pia di Meo, doppiatrice nel film di Aurora, sia stata anche la doppiatrice di Audrey Hepburn, fonte di ispirazione per i tratti della stessa Aurora. A fare da sottofondo a questi dialoghi lo stupendo score creato da George Bruns e registrato dalla Berlin Symphony Orchestra. Splendidi gli adattamenti dell'opera La bella addormentata di Tchaikovsky, secondo dei tre balletti scritti dal compositore russo. Figli da uno dei più grandi artisti di casa Disney (suoi anche gli score di Un maggiolino tutto matto, Robin Hood, Il libro della giungla, La spada nella roccia, La carica dei 101), gli arrangiamenti fanno rivivere sullo schermo la magia dei fastosi balli di corte di un tempo. Una degna colonna sonora per la spettacolare storia partorita dal reparto animazione. Pagina 3 - Il formato Technirama 70mm
La Bella Addormentata nel Bosco era stato ripreso durante la sua creazione nel 1958 con la multiplane camera (inventata da Ub Iwerks e rielaborata successivamente sempre all'interno degli Studios Disney) usando il sistema "Technirama 70mm" ad esposizione successiva. A differenza del 35mm e del 70mm standard - entrambi a scorrimento verticale - il Technirama era a scorrimento orizzontale. Inoltre nel processo ad esposizione successiva ogni fotogramma veniva fotografato 3 volte: una attraverso un filtro rosso, una con un filtro verde ed una con uno blu, dando luogo ad un negativo a grana molto fine e di alta qualità, che conteneva tre volte ogni fotogramma, nelle sue tre componenti cromatiche.
La cosa interessante è che ognuna delle 3 volte che l’immagine veniva fotografata, avveniva su un negativo in bianco e nero: idea geniale visto che fotografando l’immagine attraverso un filtro monocromatico anche il risultato sarebbe stato tale. Inoltre, oltre ad avere una elevatissima nitidezza, si preservava il negativo finale del film dai problemi di alterazione cromatica nel tempo che affliggono i negativi a colori. Il risultato che si può vedere nel Blu-ray parla chiaro dal punto di vista della resa dei colori e di come si sono conservati.
Inoltre, grazie allo scorrimento orizzontale, ogni fotogramma del Technirama 70mm è ben 3 volte più largo sia del 35mm stardard che dell’ormai utilizzatissimo Super35. Se poi volessimo considerare la somma dell'area dei tre negativi RGB che compongono di fatto il singolo fotogramma, a conti fatti l’area usata in totale per ciascun frame è circa 6 volte quella del classico 35mm (un fattore 3 sulla base e 2 in altezza). In termini di risoluzione, il frame è circa 2,5 volte quello del Super35. Al netto della lente anamorfica a valle del proiettore cinematografico, il rapporto d'aspetto del film era di 2,55:1. Pagina 4 - Le edizioni cinematografiche e il rapporto d'aspetto
Il negativo Technirama 70mm è stato usato per stampare tutte le edizioni e riedizioni positive che si sono susseguite negli anni. Il formato 35mm Cinemascope magnetico (con 4 piste magnetiche) usava un’area maggiore rispetto a quello ottico ed aveva lo stesso rapporto 2,55:1 del negativo originale. Le edizioni in 35mm Cinemascope ottico (il più comune e quello usato ancora oggi) veniva stampato con rapporto 2,35:1, mentre il 70mm veniva stampato con rapporto d'aspetto pari a 2,20:1.
Solo la prima edizione in 35mm Cinemascope magnetico conservava tutte le informazioni presenti nel negativo in termini di particolari. Negli altri invece, per adattare al formato mantenendo le dovute proporzioni degli oggetti, erano inevitabili dei tagli. Come mai tutti questi formati diversi? Una scelta obbligata per venire incontro agli allestimenti più comuni delle sale. I film 35mm magnetici richiedevano una particolare testina di lettura, e quindi un costo aggiuntivo non indifferente per gli esercenti, il più diffuso era il 35mm ottico che, per lasciare il posto alla colonna ottica, riduceva il rapporto d'aspetto a 2,35:1.
Il formato 70mm era grande, con elevata risoluzione ma aveva l’audio su 6 piste magnetiche che rubavano molto spazio riducendo il rapporto addirittura a 2,20:1. Sarebbe allora lecito chiedersi: quale di questi è il vero rapporto di immagine del film? Il formato che consente di vedere il maggiore numero di particolari presenti sul negativo è il 2,55:1 , la logica conclusione, adottata poi anche dai realizzatori dell’edizione Blu-ray, è che è quello che gli animatori intendevano venisse usato, mentre gli altri sono da considerarsi come degli adattamenti per gli altri sistemi presenti all’epoca. Pagina 5 - Restauro delle immagini e qualità video
Per questa nuova edizione, la prima volta per una trasposizione in Blu-ray, non è stato usato un master derivante da interpositivi o internegativi, come era invece stato fatto per i precedenti lavori. Per La bella Addormentata i tecnici dello studio Disney sono andati ad acquisire direttamente il fragilissimo negativo in nitrato, scegliendo una risoluzione 4K!. Questo ha consentito di evitare ogni passaggio che facesse perdere definizione consentendo una resa visiva mai ottenuta prima.
La commissione per il restauro è stata composta scegliendo i migliori professionisti e vedeva al suo interno membri come l’animatore Andreas Deja, da tecnici di ripresa digitale come Joe Juliano, il regista di animazione Dave Bossert ed il grande esperto di formati cinematografici e restauro Theodore Gluck. La commissione ha operato un grande lavoro oltre che sulla pulitura del negativo dai graffi e dagli errori di colorazione, anche sull’eliminazione della grana del negativo nel trasferimento digitale 4K, il cui processo ha restituito un’immagine piacevolissima e ricca comunque di dettaglio.
L'elevatissimo bitrate della codifica AVC MPEG4 del Blu-ray, rende al meglio giustizia al lavoro effettuato sul recupero del materiale originale. Gazie al recupero dei colori originali della palette Technicolor, il salto di qualità rispetto alla precedente edizione DVD è notevole anche sotto questo aspetto. Inoltre, la cosa forse più sensazionale, è che in molte sequenze - come ad esempio quella iniziale in cui le fate portano i loro doni ad Aurora - i particolari in primo piano risultano in rilievo rispetto ai fondali. Gli sfondi sono ricchissimi di particolari, molti dei quali non erano stati mai visti prima in quanto persi nel processo di stampa positiva su pellicola e nei successivi telecine da positivo per l’edizione video e DVD. Pagina 6 - Il restauro sulle tracce audio
Il lavoro di restauro sull’audio è stato non meno semplice ed accurato: sono state recuperate le colonne originali registrate negli UFA Studios a Berlino nel 1958 ed è stata recuperata la registrazione originale a 3 tracce del 1958 e tutto è stato digitalizzato ad alta risoluzione, incluse le incisioni di prova, inizi errati ed altro materiale di test. Il tutto è stato nuovamente remixato, convertito nel dominio digitale direttamente dalla sorgente a ricomporre nuovamente la colonna sonora della versione cinematografica. Soltanto quando si è giunti nella configurazione definitiva, il tutto è stato equalizzato e ripulito dal rumore di fondo. Il lavoro di restauro della colonna sonora in lingua originale è stato curato da Terry Porter, che già aveva una nomination all’Oscar come sound mixer e che ha anche trasformato i dialoghi e le musiche nel mix a 7.1 canali. Nel Blu-ray Dsc la codifica è per la traccia inglese DTS HD Master Audio 7.1 a 24 bit e 48 kHz, mentre per l’italiano, spagnolo e olandese è semplice DTS 5.1 (sempre 24bit 48 kHz). La qualità della traccia audio in lingua originale è nettamente migliore, sia perché direttamente recuperata dal master originale su 3 tracce, sia grazie alla codifica lossless. Anche nella traccia italiana è stato fatto un ottimo lavoro. Pur trattandosi di una colonna sonora che ha 50 anni, le musiche sono caratterizzate da una pulizia molto elevata. Nelle sequenze più movimentate, non aspettatevi "bassi devastanti" come nei moderni film d’azione ed i canali posteriori giocano un ruolo più che altro di ambienza. In ogni modo, tutti i canali sono ben presenti ed il segno dell’età si percepisce praticamente solo un po’ sui dialoghi. Insomma l’investimento di tempo e risorse è stato senza precedenti, attestando questo prodotto davvero come uno dei migliori mai visti nella storia del restauro cinematografico digitale.
Pagina 7 - Fascetta e menu principale
Come era lecito attendersi, con le edizioni speciali de La Bella Addormentata (DVD e Blu-ray Disc) viene scelto un look completamente rinnovato. Per il Blu-ray Disc, la tradizionale custodia blu,in versione a doppio disco, è avvolta da un contenitore cartonato che riporta esattamente le stesse immagini della custodia, leggermente ingrandite. Quest'ultimo è un particolare non secondario perché la parte posteriore della cover è affollata di indicazioni con caratteri piccolissimi che risultano, appunto, meglio leggibili sul retro del cartonato. Fra le caratteristiche specificate, il formato d'immagine (2.55:1), la risoluzione 1080p e le tracce audio disponibili. Evidenziata anche l'adozione di un supporto a doppio strato mentre non si fa menzione della scansione a 24 fotogrammi al secondo.
Siamo di fronte ad un prodotto che rappresenta un autentico punto di svolta nell'ancor breve storia del Blu-ray Disc per quanto attiene la presenza di contenuti extra. Discorso ancor più valido per l'edizione USA nella quale è disponibile anche la funzionalità interattiva BDLive. Gli utenti italiani non hanno comunque di che lamentarsi vista l'enorme mole di contributi disponibili. Il menu principale è a struttura "ramificata" nel senso letterale del termine, dato che consiste in un delizioso disegno con arbusti e gufo appollaiato. E ad indicarci la voce selezionata ci sono le famose fate del film. Cinque le opzioni di partenza: Inizio, Contenuti Speciali, Selezione Scene, Selezione Lingue ed Anteprime Esclusive, che nell'edizione USA diventano sei con l'aggiunta, appunto, del BDLive. Pagina 8 - Il confronto con l'edizione USA
La colonna sonora del film è presente in quattro lingue, inglese, italiano, spagnolo e olandese, un singolare poker di idiomi a riprova dei criteri insondabili con cui le Major concepiscono le varie edizioni locali di uno stesso titolo. La traccia più ambita, vale a dire il DTS-HD Master Audio, è disponibile solo in inglese. Per noi italiani c'è comunque una colonna sonora DTS 5.1 con un restauro ai massimi livelli, oltre il quale si sarebbe soltanto potuto procedere ad un sacrilego ridoppiaggio del film. Da rilevare un'altra differenza con l'edizione USA, dove parte dello spazio liberato dalla mancanza delle colonne sonore "europee" è stato utilizzato per l'inserimento della traccia originale restaurata.
Il film è suddiviso in 30 parti e segue lo stesso schema adottato per il Blu-ray di Ratatouille con la selezione delle scene che non prevede dei raggruppamenti per blocchi (1-4, 5-8, ecc...) ma avviene scorrendo in verticale un menu numerato con preview (un po' piccola) del capitolo evidenziato. Passando alla voce Anteprime Esclusive è possibile deliziarsi con un'autentica chicca, vale a dire il trailer in Alta Definizione dell'edizione restaurata di Pinocchio, il cui Blu-ray è atteso per la primavera dell'anno venturo. Presente anche il trailer di Bolt, il prossimo blockbuster natalizio targato Disney. Pagina 9 - Contenuti extra d'eccezione
La voce Contenuti Speciali è un piccolo paradiso per gli amanti degli extra. Uno spazio importante è riservato alle musiche, con una selezione delle canzoni del film a cominciare dalla celeberrima "Io lo so", la cui musica fu composta nientemeno che da Tchaikovsky per un balletto classico ispirato alla favola di Charles Perrault. E' poi disponibile un video della canzone "Once upon a Dream" interpretata per l'occasione da Emily Osment mentre l'edizione italiana è arricchita anche dall'interpretazione di "Io lo so" da parte di Lola Ponce e Gio' Di Tonno, quest'ultimo è anche l'unico contributo non in Alta Definizione fra quelli appena menzionati.
Sono realizzati in High Definition anche "Incontro con il Drago", un'avventura animata nella segreta di Malefica che non mancherà di coinvolgere i bambini, e soprattutto "Grand Canyon", il suggestivo cortometraggio proposto insieme alla Bella Addormentata nella sua prima programmazione e vincitore del Premio Oscar nel 1958. Selezionando invece "Curiosità Principesche" la visione del film viene accompagnata dall'esposizione di una serie di divertenti curiosità sulla realizzazione dello stesso. Pagina 10 - Il secondo disco
Al momento non sono molte le edizioni Blu-ray che comprendono due dischi, e quella della Bella Addormentata si pone al vertice di questa ristretta lista. Il merito va ovviamente alla Disney che non ha lesinato sulla qualità e quantità dei contenuti aggiuntivi, tutti fra l'altro sottotitolati in italiano, grazie allo straordinario lavoro di Nunziante Valoroso della Roy Film che ha curato l'adattamento per il nostro paese.Il menu del secondo supporto comprende due sezioni portanti, "Giochi & Attività" e "Dietro le Quinte", ed anche in questo caso si tratta di extra proposti in Alta Definizione. I giochi sono tre, ed il più intrigante è "La Sfida di Malefica" nel quale la strega con una serie di domande finisce "misteriosamente" con l'indovinare un qualsiasi oggetto pensato dallo spettatore.
Nel Dietro le Quinte possiamo effettuare la bellezza di 14 scelte fra documentari, approfondimenti e materiali inediti, insomma un'autentica manna per i cinefili. Fra tanta abbondanza segnaliamo innanzitutto "La Storia del Castello de La Bella Addormentata nel Bosco" che per vent'anni è stato una delle principali attrazioni di Disneyland per poi essere chiuso nel 1977. E proprio del Castello viene riproposta anche una spettacolare ricostruzione virtuale con tanto di tour guidato. Altro contributo di gran valore, "La Storia di Peter Tchaikowsky" che ai tempi fu la prima trasmissione televisiva con simulazione dell'audio stereofonico, presentata da Walt Disney in persona. E lo stesso "Zio Walt" ci introduce dentro il mondo dei disegnatori Disney nel suggestivo documentario "Quattro artisti disegnano un albero". Pagina 11 - Conclusioni e scheda del film Senza nessun timore di essere smentiti, possiamo affermare che l'edizione in Blu-ray Disc de La Bella Addormentata nel Bosco permette di raggiungere una qualità e un rispetto del formato originale di gran lunga superiore a quello che è stato fatto al cinema in questi ultimi 50 anni. L'elevata qualità del restauro che è stata effettuata viene sottolineata da un encoding video senza artefatti apprezzabili, grazie anche ad un bitrate molto elevato. Un'edizione che è così ricca di contenuti da rappresentare uno dei riferimenti assoluti per numero di inserti speciali e approfondimenti di elevato spessore tecnico e culturale, come il cortometraggio Grand Canyon, (premio Oscar) e la ricostruzione virtuale del Castello della principessa, per vent'anni una delle principali attrazioni Disneyland, oltre che approfondimenti sul disegno dell'opera e sulla sua colonna sonora. Un'edizione da non lasciarsi sfuggire. Per maggiori informazioni: www.disney.it
La scheda del film |
|||||||||
Pagina stampata da AV Magazine: https://www.avmagazine.it Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di AV Raw s.n.c. Per maggiori informazioni : https://www.avmagazine.it/sito/legale/ Copyright 2005 - 2025 AV Magazine AV Magazine - registrazione Tribunale di Teramo n. 527 del 22.12.2004 Direttore Responsabile: Emidio Frattaroli |