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Blu-ray: La leggenda di Beowulf
Blu-ray: La leggenda di Beowulf
Alessio Tambone - 07 Aprile 2008
“Distribuito da Warner Home Video arriva in Italia La leggenda di Beowulf. Robert Zemeckis riporta in vita con il Performance Capture il valoroso guerriero. Tra le varie edizioni in commercio AV Magazine ha analizzato il disco Blu-ray. Ecco il nostro giudizio”
Pagina 1 - Introduzione

Dal 19 Marzo Warner Home Video distribuisce in Italia il Blu-ray de La leggenda di Beowulf, ultimo esperimento del regista Robert Zemeckis. Un nuovo film digitale realizzato con la tecnica Performance Capture, la stessa inaugurata sempre da Zemeckis nel Polar Express di qualche anno fa. Nel cast nomi importanti come Anthony Hopkins, John Malkovich, Angelina Jolie, Ray Winstone e Robin Wright Penn.

Il film narra le gesta di Beowulf, un valoroso guerriero che corre in aiuto del re Hrothgar per salvare lui e il suo popolo dal demone Grendel. La storia riprende un vecchio poema ambientato nella Danimarca del VI-VII secolo, già utilizzato nel cinema come spunto per alcune sceneggiature. Ci riferiamo in particolare al film del 1998 diretto da Graham Naker con Christopher Lambert nel ruolo di protagonista. O ancora, più recentemente, il Beowulf & Grendel del 2005 con Gerard Butler -il possente Re Leonida di 300 - nei panni dell'altrettanto possente guerriero Beowulf.

Grande esperienza la visione in sala del film, almeno per chi ne ha avuto la possibilità. La leggenda di Beowulf è stato infatti il film con la più alta distribuzione 3D di sempre, contando solo negli Stati Uniti più di 700 schermi tra Imax, Real D e Dolby Digital Cinema. Passiamo ora, come di consueto, all'analisi in dettaglio del film e della versione home video.

Pagina 2 - Risalendo al poema

La storia originale di Beowulf è narrata in un poema lungo 3.000 righe ambientato durante il VI-VII secolo in Danimarca. Il vero autore di Beowulf è sconosciuto: la storia è giunta a noi attraverso varie trascrizioni realizzate su fogli o pelle trattata. Intorno al 900 l'intero poema è stato raccolto in un volume insieme alla storia di San Cristoforo, ad una raccolta di aneddoti sull'Oriente, ad una lettera presumibilmente scritta da Alessandro Magno e ad un poema sul personaggio biblico Giuditta. Purtroppo questo antico manoscritto è stato parzialmente distrutto nell' incendio della libreria Cotton del 23 Ottobre 1731: un danno enorme alla più grande raccolta di testi letterari medievali, che comprendeva anche il poema Pearl e il bellissimo Evangelario di Lindisfarne. Oggi quel che resta delle pagine di Beowulf è conservato a Londra presso il British Museum.

Nel corso dei secoli Beowulf non ha goduto di molta fama. Molte le motivazioni plausibili: una forma linguistica particolare per l'epoca che non utilizza la rima o il pentametro; la presenza di un massiccio vuoto temporale tra l'inizio e la fine della vicenda. Ma soprattutto la centralità di un eroe che si batte contro draghi e mostri. Solo nel XX secolo Beowulf ha ritrovato l'interesse da parte degli studiosi e dei lettori grazie al lavoro di J. R. R. Tolkien. L'autore de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, oltre a prendere spunto da Beowulf per le sue opere, nel 1936 scrisse addirittura un saggio sull'opera intitolato Beowulf: il mostro e i critici.

Pagina 3 - La sceneggiatura

La sceneggiatura del film è stata scritta da due nomi importanti. Stiamo parlando dell'autore di bestseller del New York Times Neil Gaiman (autore tra l'altro dei romanzi illustrati Mirrormask e Sandman) e dallo sceneggiatore canadese Roger Avary, premio Oscar nel 1994 per lo script di Pulp Fiction. La ricerca alla base della sceneggiatura è durata dieci anni. I due scrittori avevano cominciato a collaborare in questo senso durante la stesura di una versione per il cinema di Sandman, progetto poi mai giunto alla conclusione.

Con un grande lavoro di ricerca, inseguendo antiche fonti e qualsiasi informazione sul poema, i due hanno semplificato la storia, rendendola più accessibile ad un pubblico moderno. Hanno inoltre cercato di capire cosa durante le trascrizioni realizzate presumibilmente da monaci - unici letterati dell'epoca - era stato censurato rispetto all'opera originale, inserendo psicologie, situazioni e dinamiche cancellate dal tempo. Almeno secondo il loro parere.

Zemeckis è rimasto folgorato dallo script. “Francamente, niente del poema originale mi affascinava. Mi ricordo che dovevo leggerlo come compito a scuola e non ero in grado di capirci niente perché era scritto in inglese arcaico” ammette il regista. “Era una materia orribile da studiare. Non ci ho mai ripensato sul serio dopo di allora, non ho mai considerato l’ipotesi che potesse essere materiale per una storia interessante. Ma quando ho letto la sceneggiatura che Neil Gaiman e Roger Avary hanno scritto, ne sono rimasto subito colpito."

A noi la sceneggiatura ha entusiasmato meno. La vicenda offriva numerosi spunti interessanti che però sono stati solo sfiorati dagli sceneggiatori, e anche questa versione Director's Cut non ha aggiunto poi molto a quanto visto in sala. Il tema del coraggio, della tentazione, del diffondersi della cristianità e il mito di San Giorgio: tutto insieme ma con poca grinta.

Pagina 4 - Regia e fotografia

Robert Zemeckis ormai si diverte! Il vincitore del premio Oscar con la regia di Forrest Gump non si ferma e sfrutta l'elevata mobilità della camera digitale. Questa volta però forse forza la mano un po' troppo. La regia del film è infatti caratterizzata da lunghi pianosequenza che con cambi della lunghezza focale e di apertura di camera spostano forzatamente gli occhi dello spettatore all'interno della scena. Le varie sequenza hanno inoltre spesso dei passaggi in plongée che alla fine stancano un po'. Una regia molto dinamica quindi, che però resta tale anche quando la scena è abbastanza statica.

Da sottolineare inoltre lo schema delle illuminazioni di scena, studiate e realizzate dal direttore della fotografia Robert Presley. Alla base essenzialmente solo tre fonti di luce: il sole danese, con luce leggermente fredda e diffusa; l'oro, materiale spesso presente nella scena e altamente riflettente; il fuoco, utilizzato nelle scene in interno come fonte di luce primaria. Una buona commistione di sorgenti luminose, alle quali si aggiunge un bellissimo effetto durante le incursioni di Grendel.

Pagina 5 - Gli attori principali

Nella scelta del cast la produzione ha dato molta importanza all'esperienza sui set cinematografici o teatrali degli attori. Questo per sfruttare al meglio una delle caratteristiche rivoluzionarie del Performance Capture. Grazie a questa tecnica è possibile infatti riprendere le scene disinteressandosi completamente delle inquadrature previste o delle limitazioni dovute all'illuminazione. Questo perché le camere che riprendono il set registrano unicamente la posizione in uno spazio tridimensionale dei marker, e di conseguenza degli attori. Questi dati successivamente possono essere utilizzati per un campo lungo o un primo piano, per una ripresa statica o in movimento. E' indifferente. Solo in post-produzione si affrontano questi problemi, insieme all'illuminazione della scena.

In questo caso è importante quindi avere degli attori che riescano automaticamente a stabilire il ritmo delle scene, girate in sequenza e senza troppe interruzioni. La troupe di Zemeckis è così riuscita addirittura a girare una scena lunga 15 minuti o a filmare cinque pagine di copione in soli due ciak. Un ritmo impensabile e insostenibile con riprese standard. Tutti gli attori hanno dato grande prova di abilità, riuscendosi a calare abilmente nelle tutine un po' scomode del Performance Capture. Consigliamo inoltre la visione del film in lingua originale, per apprezzare la cadenza cantilenante di tutto il cast (su suggerimento di Hopkins) e l'accento gallese come simbolo di lingua antica come l'origine del poema.

Pagina 6 - EOG: la nuova rivoluzione

Della tecnica Performance Capture alla base di questo film abbiamo già parlato nella recensione di Polar Express, lavoro realizzato dallo stesso regista Zemeckis. Reputiamo quindi inutile ribadire i concetti teorici alla base della tecnica, invitando chi non ricordasse le nozioni o non avesse letto l'articolo a rileggere quelle pagine a questo indirizzo.

Per La leggenda di Beowulf parliamo invece del sistema EOG, la nuova incredibile rivoluzione che è andata ad integrare il Performance Capture. Uno dei limiti delle vecchie sessioni di registrazione era l'impossibilità di catturare i movimenti dell'occhio degli attori. Parliamoci chiaramente: un limite che fino a qualche tempo fa non sarebbe stato preso per niente in considerazione. I ragazzi di Hollywood però non si fanno mancare niente e hanno lavorato anche in questo senso.

Sono stati realizzati così degli elettrodi in grado di registrare effettivamente le pulsioni muscolari emesse dall'occhio e dalle ciglia degli attori. Ogni componente del cast ha dovuto quindi indossare, oltre alla tuta del Performance Capture, anche 8 elettrodi per occhio collegati via bluetooth con il sistema principale. In questo modo i tecnici sono riusciti a catturare anche movimenti difficilmente registrabili o riproducibili manualmente. E i risultati durante la visione del film ci hanno veramente stupito.

Pagina 7 - Ma il Performance Capture?

Dopo aver parlato molto positivamente del sistema EOG andiamo ad analizzare in maniera più ampia l'utilizzo del Performance Capture. In questo film il numero delle camere utilizzate sulla scena è aumentato rispetto agli esperimenti precedenti. L'intero set dalle dimensioni di 7x7x5 metri (set tridimensionale con un proprio volume) è stato suddiviso inizialmente in quadranti. Ogni quadrante aveva 40 camere che catturavano le posizioni 3D dei sensori. In tutto sul set erano contemporaneamente in funzione 224 camere di cattura del movimento, funzionanti con gli infrarossi, per catturare i 250 marker presenti su ogni attore impegnato in quel momento sul set.

Dovendo giudicare il lavoro, è curioso notare come le nostre attuali considerazioni coincidano con le stesse valutazioni espresse nel 2005 per Polar Express. I movimenti degli attori appaiono spesso troppo poco fluidi e l'interazione con gli oggetti di scena (realizzati con una struttura in metallo e ricoperti anch'essi di marker) non fornisce un adeguato senso di verosimiglianza. A questo punto saremmo curiosi di osservare il lavoro in Performance Capture di altre società, per capire dove cominciano i veri limiti della tecnologia creata...

Pagina 8 - La colonna sonora

La colonna sonora è stata composta da Alan Silvestri, storico collaboratore di Zemeckis. Il cd della soundtrack si apre con il tema principale di Beowulf, brano che traccia l'andamento di tutto lo score. Lo stesso tema è infatti riproposto nelle tracce What we need is a hero e I'm here to kill your monster, arrangiato ottimamente con corni francesi, percussioni e cori maschili.

Tra le altre composizioni spiccano Gently as she goes e A hero comes home, due splendidi brani dal sapore medievale (anche se Beowulf precede l'epoca...) interpretate magnificamente nella versione originale dalla stessa Robin Penn-Wright, l'attrice che ha prestato voce e corpo per realizzare la regina Wealthow. Le note di A hero comes home sono riprese inoltre nei titoli di coda - in un diverso arrangiamento interpretato dalla cantante e attrice Idina Menzel - e nella traccia 9 I am Beowulf, nella quale si fondono con il tema principale del film. Da segnalare infine le calde e intriganti atmosfere di The seduction e The final seduction, che accompagnano sullo schermo la conturbante presenza di Angelina Jolie nei panni della madre di Grendel.

Tirando le conclusioni sulla colonna sonora possiamo dire che il lavoro di Silvestri accompagna degnamente il film e ne sottolinea soprattutto l'aspetto epico e moderno, se per moderno intendiamo il taglio visivo voluto dal regista. Lo score dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l'abilità di Silvestri nel creare atmosfere cariche di fascino e facilmente ricordabili. Detto questo dobbiamo però ammettere che i brani non aggiungono nulla di estremamente nuovo o di "già sentito" in altre soundtrack più o meno recenti. Ecco l'elenco completo dalla soundtrack:

1. Beowulf Main Title
2. First Grendel attack
3. Gently as she goes
4. What we need is a hero
5. I'm here to kill your monster
6. I did not win the race
7. A hero comes home
8. Second Grendel attack
9. I am Beowulf
10. The seduction
11. King Beowulf
12. He has a story to tell
13. Full of fine promises
14. Beowulf slays the beast
15. He was the best of us
16. The final seduction
17. A hero comes home (End credits version)

Pagina 9 - Il Blu-ray: qualità A/V

L'edizione Blu-ray presenta il film in formato anamorfico 2.40:1 codificato in VC1 con risoluzione 1080p, il bitrate si aggira su valori medi di 16 Mbps. Il risultato, merito anche dell'origine completamente digitale del film, è impressionante e porta questo Blu-ray tra le prime posizioni in termini di impatto visivo rispetto ad altri titoli. L'intero film è infatti abbondantemente sopra la media rispetto ai Blu-ray in commercio, anche se dobbiamo comunque rilevare una certa tendenza alla perdita di dettaglio nei primissimi livelli di luminosità: in poche parole questo titolo metterà alla prova anche la capacità del vostro sistema di riprodurre anche le informazioni nei primissimi gradini della scala dei grigi.

Meno accattivante, ma comunque buono, il reparto audio. Gli italiani si dovranno accontentare della traccia Dolby Digital 5.1 con bitrate a 640 kbps, del resto più che sufficienti. L'audio è soddisfacente in termini di dettaglio, dinamica, bilanciamento tra canale centrale e laterali. Anche le basse frequenze sono potenti, profonde e ben articolate. Ci saremmo aspettati qualcosa di più dai canali posteriori. La traccia italiana è accompagnata dalle simili inglese, francese, tedesco e spagnolo tutte con la stessa codifica e con qualità leggermente superiore per quella in lingua originale. Possente la traccia in Dolby TrueHD, purtroppo fruibile solo in lingue inglese ma ricca di segnali di ambienza che consentono di giore di una scena molto profonda e dettagliata ma che non si distanzia in maniera esagerata dalla traccia in Dolby Digital.

Pagina 10 - Il Blu-ray: extra

Gli extra del disco sono riportati in fascetta con l'errore di battitura "monstri" e qualche divergenza di traduzione. Detto questo dobbiamo però riconoscere l'abbondanza e la completezza dei contenuti - inseriti tutti in alta definizione - che illustrano in maniera puntuale e soddisfacente tutte le fasi di realizzazione del film. Si parte con il documentario A Hero's Journey: il making of di Beowulf della durata di 25 minuti. A seguire La realizzazione di Beowulf, un'interessante galleria di inserti divisi in 11 capitoli. I filmati mostrano i numerosi problemi che gli attori e i tecnici hanno incontrato durante la lavorazione, proponendo spesso allo spettatore la scena girata sul set e il suo risultato finale.

Il filmato Le origini di Beowulf dura invece 5 minuti e riporta i commenti del regista, dei produttori e degli sceneggiatori sul poema originale dedicato al leggendario guerriero. Si prosegue con Beasts of Burden - La creazione dei mostri che in quasi 7 minuti spiega attraverso gli storyboard come si è arrivati al look finale delle creature fantastiche inserite nel film. Sulla stessa lunghezza d'onda la clip di 2 minuti La scelta dell'interprete del personaggio principale, che sposta però l'attenzione direttamente sull'aspetto di Beowulf. Altrettanto interessanti i 5 minuti de Il processo creativo: dall'ispirazione al risultato finale, che spiegano attraverso storyboard, concept, rendering e scene finali il particolare stile visivo del film. In chiusura infine 11 minuti di pre-rendering di scene non inserite nel montaggio finale.

Pagina 11 - Conclusione

Nutrivamo buone aspettative in Beowulf. Attirati dalle infinte possibilità del Performance Capture speravamo nel superamento dei difetti di gioventù riscontrati in Polar Express. Ci siamo dovuti ricredere sin dalle prime fasi del film che - purtroppo - sono quelle che evidenziano i maggiori problemi di questa tecnologia. Ripensando invece al film da un'altra angolazione, possiamo dire che siamo rimasti comunque affascinati dall'atmosfera e dai personaggi creati, ma soprattutto dalla qualità dell'edizione Blu-ray, tanto da dimenticare qualche aspetto negativo.

Per tutti questi fattori possiamo concludere con la considerazione più ovvia: pur con le sue pecche, La leggenda di Beowulf è un film che non può mancare nella vostra videoteca personale. Rappresenta un nuovo modo di fare cinema, ancora acerbo ma in continua e costante evoluzione. Le quasi due ore di durata passano piacevolmente, offrendo uno spettacolo in alta definizione "quasi" senza precedenti. Un esperimento coraggioso supportato, dopo la visione, da un pacchetto di extra giusto, sostanzioso e di alta qualità.

Pagina 12 - La scheda del film

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Titolo: La leggenda di Beowulf
Titolo originale: Beowulf
Data di uscita nelle sale italiane: 16/11/2007
Data di uscita Blu-ray: 19/03/2008
Durata: 116'
Video: VC1 1080p 2.40:1
Audio: Dolby TrueHD 5.1: Inglese; Dolby Digital 5.1: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo
Paese: USA
Genere: Animazione, avventura, fantasy
Produzione: Warner Bros. Pictures, Imagemovers, Paramount Pictures, Shangri-La Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Regia: Robert Zemeckis
Attori principali: Ray Winstone, Anthony Hopkins, John Malkovich, Angelina Jolie, Robin Wright Penn, Brendan Gleeson
Soggetto
: anonimo poema 'Beowulf'
Sceneggiatura: Neil Gaiman, Roger Avary
Fotografia: Robert Presley
Musiche: Alan Silvestri
Scenografia: Doug Chiang
Costumi: Gabriella Pescucci
Montaggio: Jeremiah O'Driscoll
Effetti: Gentle Giant Studios Inc., W.M. Creations, Sony Pictures Imageworks Inc.
Sito ufficiale: www.beowulfmovie.com
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/beowulf