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Pagina 1 - Concerto di Capodanno 2013 L’universo sonoro non è a due canali. Forse me l'avete già sentito dire. L'ascolto attraverso un sistema 2.0 può essere un buon compromesso (affascinante persino) ma non corrisponde alla realtà delle sensazioni uditive. Le nostre orecchie sono in grado di cogliere i suoni tutto attorno a noi provenienti da una molteplicità di sorgenti. Non è un caso se anche al cinema il coinvolgimento è assicurato ANCHE da una buona prestazione audio multicanale. Il bello di tutto questo gioco è che c'è oggi un buon numero di lettori video che vantano prestazioni audio di tutto rispetto. Ma c’è anche un’altra storia, non meno importante. Questi lettori fanno suonare alla grande le migliaia di titoli disponibili in SACD, un formato per nulla defunto. Presto potremo offrire su queste pagine una selezione delle più esaltanti registrazioni audio in multicanale ascoltate in questi ultimi dieci anni. Il distillato di un “Multichannel Unlimited” che vi lascerà senza fiato. Prossimamente, su AV Magazine.
Concerto di Capodanno 2013
Fresco di stampa il concerto di capodanno 2013 arriva nello splendore audio e video del Blu-ray Disc. Molti di voi lo avranno seguito nella quasi diretta televisiva del primo gennaio, ma la qualità della ripresa ne fa un documento da non mancare nella nostra discografia di appassionati di musica in video. Si apre l'anno delle celebrazioni per il centenario di Verdi e di Wagner, capisaldi della musica dell'Ottocento. In questa edizione 2013 del concerto di inizio anno non poteva mancare un omaggio a questi grandi. Direttore quel Franz Welser-Most che è già a capo dell'Opera di Stato di Vienna. Il programma non fa mancare le pagine più tradizionali di questo concerto, con brani della famiglia Strauss, polche e walzer, eseguiti con quello smalto che soltanto a Vienna è possibile cogliere. Notevole davvero l'esecuzione del walz “Musica della Sfere” e potente grazie alla splendida sezione ottoni dei Wiener la rutilante e famossima ouverture dalla “Cavalleria Leggera” di Suppè. Al termine i bis consueti con il walz intitolato al Danubio e la sempre gradevole “Radetzky Marsch”, che bisogna ricordare fu scritta pur sempre per celebrare la sconfitta degli italiani nella battaglia risorgimentale di Custoza. Faremmo a meno delle scene di balletto e dei panorami bucolici austriaci, ma il contenuto video conta su un apparato tecnico davvero formidabile. Link ad Amazon.it Questo il programma completo: Josef Strauss: The Soubrette, Fast Polka, op. 109 Pagina 2 - Abbado e i Brandeburghesi in HD
L'ormai vasta produzione di musica nell'alta definizione dell'audio e del video offerta dal formato Blu Ray non comprende soltanto repertorio di opera e grande orchestra. Nelle demo di musica in video della passata stagione, uno dei Blu Ray più avvincenti è stato quello con i Concerti Brandeburghesi di Bach. Questa fondamentali pagine del repertorio strumentale del Settecento sono proposti dal nostro Claudio Abbado in una vibrante esecuzione pubblicata dalla Medici Arts. Protagonista la Mozart Orchestra, fondata da Abbado nel 2004, una formazione di livello eccellente, praticamente un gruppo di solisti internazionali con una buona presenza italiana. Si apprezza senza mezzi termini la trasparenza delle linee strumentali ed il fraseggio raffinato, con tratti di grande virtuosismo, ma anche una fluidità di esecuzione chew incopraggia l'ascolto anche ai meno “esperti”. Il video racconta il concerto nel Teatro Municipale Vally di Reggio Emilia del 21 aprile 2007. Tra i solisti Giuliano Carmignola al violino, Alessio Allegrini al corno, Michela Petri al flauto dolce, Mario Brunello al violoncello, Danusha Waskiewicz alla viola, Reinhold Friedrich alla tromba, Ottavio Dantone al clavicembalo. Nella visione delle immagini il concerto prende vita davanti ai nostri occhi e si apprezza un insieme affiatato ed omogeneo. Come da prassi barocca gli esecutori suonano in piedi (tranne ovviamente violoncelli e clavicembalo), con l'ondeggiare naturale dei corpi a segnare il ritmo, la frase seguita con piena consapevolezza dalla regia che passa con maestria da un solista all'altro. Nei suoi “Brandeburghesi” Bach elabora lo stile del concerto italiano nel rigore tedesco del contrappunto, nella scrittura a più parti in cui ciascun esecutore diventa un “primus inter pares”, assumendo di volta in volta il ruolo trainante in un dialogo serrato con gli altri. Dall'apparato quasi “sinfonico” del Primo concerto, dominato dalla parte impervia dei due corni (e anche violino e oboi solisti), si passa alla forte diversificazione timbrica del Secondo, in cui l'insolito organico offre come solisti tromba, oboe e flauto dolce. Nel Terzo concerto sono protagonisti gli archi, nel Quarto predomina il violino solista in un insolito dialogo con una coppia di flauti dolci. Nel Quinto il ruolo concertante è affidato al clavicembalo, con prime parti del flauto traverso e ancora una volta del violino. Nel Sesto concerto, forse il più originale almeno nella strumentazioni si evidenziano le due viole “da gamba” (strumento già desueto ai tempi di Bach ma da lui amato) nel sensibile dialogo con le viole “da braccio”, oltre a violoncelli e linea del basso, nella potenza espressiva e al tempo stesso malinconica di sonorità dal timbro tenorile e baritonale, senza le parti in acuto dei violini. Sono stati scritti trattati su queste grandi pagine, affrontate con successo diseguale da ogni formazione di impostazione “barocca”, sia in chiave moderna che nel rigore di prassi esecutive filologiche con strumenti originali. Ancora una volta il Blu Ray dimostra l’efficacia dell'audio multicanale non compresso coadiuvato da immagini che permettono di seguire con accuratezza lo sviluppo delle linee strumentali. Notevole la nitidezza e luminosità delle immagini, mentre si coglie la bravura di una regia che “racconta” lo sviluppo musicale di Bach nel passare senza traumi tra i diversi esecutori. In termini di resa sonora dobbiamo evidenziare la trasparenza delle linee strumentali, la precisione nella identificazione degli esecutori, perfettamente messi a fuoco ed inseriti in un contesto acustico ampio ed attendibile. Timbri chiari e luminosi, ma il corpo naturale degli archi, il senso ligneo degli oboi, il tono brunito ed avvolgente dei corni lascerà senza fiato l'audiofilo più arcigno e refrattario alla grande musica. Link ad Amazon.it
Pagina 3 - La Clemenza di Tito
Dal Palais Garnier di Parigi questo Blu Ray (già da tempo disponibile nell'ampio catalogo della Opus Arte) offre un contributo di buon livello alla discografia in mozartiana in video. La Clemenza di Tito è l'ultima opera del salisburghese; commissionata per l'incoronazione di Leopoldo II ha conosciuto un successo minore rispetto ad altre ben più celebri dello stesso autore. Tuttavia la felice introspezione nei sentimenti umani, la raffinatezza dell'orchestrazione e la presenza di alcuni tra i passaggi più riusciti di Mozart ne fanno un candidato ideale per una produzione Blu Ray, un supporto che anche in ambito musicale si può ormai definire “maturo”. Tra gli interpreti Susan Graham (Sesto), Hannah Esther Minutillo (Annio), Catherine Naglestad (Vitellia), Ekaterina Siurina (Servilia), Roland Bracht (Publio) e Christoph Prégardien (Tito), un cast omogeneo e riuscito che pur non offre la presenza di nomi “stellari”. L'orchestra ed il coro sono quelli della Opéra National de Paris con la direzione musicale affidata ad un agile Sylvain Cambreling. La regia è firmata da Ursel e Karl-Ernst Herrmann e ambienta l'azione in uno stile “moderno” che stride, ma non più di tanto, con il senso narrativo. Esecuzione fresca e scorrevole, con un contributo vocale ben coordinato ed un senso di azione sempre ben condotto. Audio in PCM stereo e ovviamente in eccellente DTS Master Audio, un multicanale che sempre di più avvicina al fascino dell'ascolto reale. Video di buona fattura (in 1080i), con perfetta resa anche nelle parti più scure. Il Blu-ray Disc è completato da un documentario di Reiner Moritz che contiene interviste agli interpreti. Sottotitoli in diverse lingue tra cui l'italiano. In apertura, una piccola clip di Susan Garaham dal canale Youtube di Opus Arte. Link ad Amazon.it. Pagina 4 - La Sinfonia dei Mille a Lipsia Potevamo farvi mancare un video dedicato alla grande orchestra? Se mi avete seguito sin qui, conoscete già la risposta. Mahler è tra i miei autori più amati, per aver saputo descrivere in musica il mondo naturale e spirituale, senza mancare di cogliere intense emozioni personali. Riccardo Chailly è tra i miei interpreti mahleriani preferiti. Non posso certo dimenticare il viaggio ad Amsterdam per seguire le ultime fasi della registrazione della Quinta di Mahler. Allora Chailly era alla testa della prestigiosa orchestra del Concertgebouw e la sua integrale delle sinfonie resta ancora tra le più godibili. Oggi come direttore a Lipsia, il Maestro italiano ha il supporto di una straordinaria orchestra tedesca, con la quale ha recentemente affrontato le sinfonie di Beethoven e l'ormai celebre disco dedicato a Gershwin, sempre per l’etichetta Decca, che vi consiglio vivamente (non si vive di solo video!). Le sinfonie di Mahler sono ormai ben rappresentate in Blu Ray. Lo abbiamo visto nelle precedenti puntate di questa rubrica. Si contano infatti diverse edizioni della Seconda affidate ad interpreti del calibro di Abbado, Boulez e Chailly. Primatista assoluta in termini di resa sonora si conferma l'Ottava, che con il sottotitolo di “Sinfonia dei Mille” richiama con un numero “tondo” le masse vocali e strumentali previste (in origine) da questa monumentale partitura. Otto solisti di canto, un’orchestra quasi raddoppiata (con una sezione ottoni aggiuntiva separata) che raggiunge i 150 elementi, due cori misti, un coro di voci bianche, un grande organo. Sono questi i mattoni di un edificio sonoro straordinario, che si costruisce a poco a poco per poi trionfare nei minuti conclusivi. L'orchestra del Gewandhaus appare qui in forma eccellente, formazione dotata di archi morbidi ed eloquenti, smalto rotondo con fiati puntuali ed un equilibrio tonale che non viene meno neppure nelle parti più concitate. Di buon livello i solisti: Erika Sunnegardh, Ricarda Merbeth, Christiane Oelze, Lioba Braun, Gerhild Romberger Stephen Gould, Dietrich Henschel e Georg Zeppenfeld. Al coro del Gewandhaus si aggiungono il MDR Rundfunkchor, il Chor der Oper Leipzig, il Thomanerchor Leipzig e il GewandhausKinderchor. Rispetto alla bella integrale mahleriana diretta da Chailly nei suoi anni alla testa dell'orchestra di Amsterdam, le nuove incisioni (sta per arrivare anche la Quarta) sono più mature e consapevoli, introspettive ma non prive di una nobiltà di visione che giunge a compimento proprio nella sezione conclusiva. La regia video si destreggia bene tra piani strumentali tanto complessi, riuscendo in un'ammirevole operazione di “sintesi” che accompagna l'ascoltatore. Nitidezza e luminosità ai massimi livelli attuali, nettamente superiori rispetto alla già notevole “quasi” integrale di Abbado. Il multicanale fornisce la totale immersione nella splendida acustica di Lipsia, avvolgente quanto basta senza mancare di mettere a fuoco i solisti anche nelle parti più delicate. Coro ai limiti tecnici della riproduzione nel finale e finalmente in evidenza tanto il profondo rullante della grancassa quanto il suggestivo (anche visivamente) organo del Gewandhaus. Da regalare agli impianti più musicalmente dotati. Link ad Amazon.it |
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