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Degustazioni audio da So Cool
Degustazioni audio da So Cool
Marco Cicogna - 16 Dicembre 2012
“Dopo Lanciano e Roma, anche a Milano il piacere delle "Degustazioni Musicali" si rinnova presso il punto vendita So Cool di Milano, con una selezione musicale sinfonica di ampio respiro e con un sistema di riferimento con elettroniche Audio Research e diffusori Wilson Audio”
Pagina 1 - Introduzione

Le premesse erano tali da far presagire una serie di ascolti davvero golosi, potendo contare su una catena Audio Research terminata con le “Sasha” di Wilson Audio, vere “Signore della Grande Orchestra” e mie collaudate compagne di scorribande musicali. La configurazione era simile a quanto apprezzato un paio di mesi fa in occasione della mostra “Sintonie” in quel di Lanciano. Quello che non era previsto semmai è stata la forte nevicata che ha coperto Milano di uno spesso strato bianco. Suggestivo per certi versi, ha tuttavia impedito a molti appassionati che si erano prenotati di raggiungere la show-room di So Cool a Corso Caracciolo.

Lo spazio, ampio e decisamente bensuonante, si propone come coraggiosa alternativa al tradizionale negozio, puntando su una clientela che se da un lato attinge ad un nucleo di audiofili appassionati, dall'altro strizza l'occhio ad un pubblico più “trendy”, grazie alla contemporanea presenza di eventi musicali in una location elegante e suggestiva. Il timone è gestito da Massimo Carino, che può vantare un'esperienza più che ventennale nel settore. L'impianto era composto dal lettore CD Audio Research Reference CD 8, il DAC a tubi Reference DAC, il pre linea Reference 10 e i due finali monofonici Audio Research Reference 250 che andavano a pilotare le Wilson Audio Sasha. Connessioni Transparent Cable della serie Opus.

La possibilità di dire la mia raccontando la grande musica attraverso un buon impianto è per me una tentazione irresistibile. Sono bastati pochi muniti di ascolto della mia selezione di bocconi sonori per rendermi conto che qui si era fatto un deciso passo avanti nella resa complessiva del sistema impianto-ambiente. La stessa configurazione che avevo a lungo utilizzato a Lanciano è risultata in questo ambiente ancora più godibile. Sappiamo bene che la sistemazione nel corso delle fiere non è mai ottimale, anche per l'annoso problema dell'elevato rumore di fondo. Lo staff di So Cool ha realizzato una sala capace di dare il giusto respiro al repertorio più impegnativo.

Pagina 2 - La selezione musicale

Dettaglio e trasparenza si univano ad un senso di naturale profondità del campo sonoro, tanto che neppure nei passaggi più incisivi a volume elevato si è colta la minima fatica d'ascolto. La mancanza di “disturbi” provenienti da altre sale o da parte di un pubblico “chiacchierone”, ha poi fatto il resto, consentendo di penetrare complesse trame sonore per sviscerarne le più sottili sfumature anche nelle parti più intime e delicate. In tal modo la vera “dinamica orchestrale”, più che il classico luogo comune, è stata una realtà che non ha mancato di affascinare i presenti, quegli intrepidi e selezionati che hanno superato le intemperie per raggiungerci.

L’occasione è stata ghiotta. Già nella passata edizione del Top Audio molti appassionati avevano potuto ascoltare una simile carrellata di brani musicali con il sistema allo stato dell'arte dotato delle mastodontiche Alexandria XLF, ammiraglie dell'azienda dello Utah. Il mio impegno ancora una volta è stato soprattutto con il repertorio sinfonico, raccogliendo una serie di brani di facile ascolto in grado di mettere in evidenza le caratteristiche sonore di un impianto . Non mi piace restare legato ad una sola etichetta discografica (che potrebbe “viziare” con le proprie caratteristiche sonore il giudizio d’ascolto), ci siamo tolti il lusso di affrontare una selezione di brani che solitamente uso per me e non per dimostrazioni pubbliche.

Abbiamo quindi giocato con molti impasti strumentali, singoli strumenti e più strumenti in impasti timbrici sempre diversi sino a giungere alle più complesse strutture sinfoniche. Decine di pagine e altrettante etichette, dalle majors discografiche sino alle tante piccole etichette che trovano posto nella mia sezione musicale. Il programma si è articolato in una serie di passaggi strumentali che mettevano in evidenza varie combinazioni timbriche. Chi era li si è reso conto che nelle normali situazioni di una mostra hifi nessuno gli avrebbe fatto ascoltare a livello praticamente reale il finale della “Sagra della Primavera” o l’attacco sugli ottoni e timpani da “Urano” (Holst, Pianeti) o la possente pedaliera dell’ormai famoso CD Telarc con l’organo della cattedrale di St. John the Divine a New York.

Pagina 3 - Le impressioni d'ascolto

La cronaca di ore ed ore di ascolti non si può certo esaurire nella lista dei brani utilizzati, sino a quaranta per ciascuna demo. Abbiamo toccato temi come quello del corretto volume d’ascolto, la “giusta” dinamica di un’orchestra, il colore ed il timbro nella resa degli strumenti, la differenza tra le diverse incisioni ed etichette. Il significato di “dinamica orchestrale” ha avuto buon gioco attraverso l’ascolto guidato di alcuni passaggi dalla Seconda sinfonia di Mahler, partitura tra le più possenti del repertorio. Il disco non suona da solo ed è certo che questa “fotografia” dell'evento sonoro ha bisogno di un “monitor”, nel senso di un riproduttore sonoro, per essere apprezzato. Chi, come me, pone l'accuratezza timbrica al primo posto nei parametri di giudizio di un diffusore dovrà concordare sull'assoluto rigore delle Wilson.

Anche il violino di Gil Shaham (DG) si è imposto nell'accurato equilibrio tra dettaglio e morbidezza, un suono presente e delineato privo di ogni asprezza. Sempre in casa DG l'energia delle sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven, per la britannica Hyperion l'energico duetto tra violoncello e contrabbasso nelle sonate di Boccherini, per l'etichetta Telarc la tromba di Smedvig nel concerto di Hummel, potente e squillante, l'organo di Murray inciso dalla Telarc, il pianoforte nelle brillante e dinamiche incisioni di Velut luna e Deutsche Grammophon.

Dopo il primo assaggio dedicato a pochi strumenti il gioco è andato al rialzo, passando a pezzi sinfonici sempre più impegnativi, per un menu degustazione ai massimi livelli. Chi era presente ha potuto seguire le complesse evoluzioni dinamiche della Seconda di Mahler e vi assicuro che al termine sembrava che tutti non avessero fatto altro che ascoltare questa partitura per tutta la vita. Ancora una volta abbiamo dimostrato come proprio la grande musica abbia bisogno di essere ascoltata nel modo giusto per essere apprezzata.

In quasi tutti gli incontri ho voluto includere dei passaggi in formato “liquido” ad alta definizione, grazie alla presenza del Reference DAC di Audio Research. Il confronto è stato ovviamente con la corrispondente versione in “semplice” CD e ci si rende conto che le potenzialità di questo formato (almeno in ambito classico) potranno essere davvero colte se le majors si decideranno a rendere disponibile una più ampia discografia. I ben noti masters della Reference Recordings, ancora una volta, hanno evidenziato lo straordinario respiro e dettaglio anche ai bassi livelli di segnale. Un'esperienza da ripetere.