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Pagina 1 - Introduzione
Titolo: Misurare gli altoparlanti Si sente dire spesso che per usare coscientemente uno strumento di misura occorre innanzitutto conoscerne la tecnica di funzionamento. Chiunque abbia trascorso qualche mese in un laboratorio di elettronica sa perfettamente quanto questa affermazione sia minacciosamente veritiera. Non a caso in genere tutta la strumentazione professionale è accompagnata dalla documentazione tecnica necessaria sia per la manutenzione che per assimilarne i principi di funzionamento. Ve lo ricordate il vecchio tester analogico? Bene, questo strumento aveva una impedenza ai puntali sempre ben specificata e che valeva in genere 20 kiloohm per volt. Questa strana definizione stava ad indicare che se con quello strumento avessimo posto i puntali tra un qualunque punto del circuito e la massa con una differenza di potenziale di un volt, avremmo in effetti collegato una resistenza da 20.000 ohm tra questo punto e la massa. Alle volte, specialmente con i circuiti a valvole, questa si rivelava essere una scelta molto discutibile, che bloccava il funzionamento dello stadio appena connessi i puntali. Bastava sapere come in effetti funzionasse “lo strumento” per capire dove era il caso di misurare e dove era più conveniente usare un voltmetro elettronico, che non aveva di questi problemi. Stesso discorso si potrebbe fare con l’oscilloscopio e con tutti quegli strumenti di misura che si usano molto spesso anche a livello hobbistico senza conoscerne la tecnica di funzionamento.L’avvento delle schede audio sempre più performanti e la disponibilità di software specifici per la verifica strumentale hanno fatto ritenere a molti di poter fare le misure ignorando come e soprattutto cosa si sta misurando. Il brutto di una misura analogica, di quelle lente con lo sweep lungo e fastidioso, era costituito dal vedere il grafico disegnato dal pennarello e capire immediatamente dove avevi sbagliato. Nelle misure digitali, molto più veloci e dirette non si capisce subito dove abbiamo eventualmente sbagliato e quanto la misura sia poco significativa. Il monitor ci impone una misura che comunque indica un risultato senza poter capire immediatamente quale sia l’errore commesso o quanto le condizioni al contorno non siano credibili. Occorre esperienza, pratica e la conoscenza di molta teoria. Pagina 2 - Capitoli, contenuti e conclusioni
La teoria delle misure ed un po’ di suggerimenti pratici sono illustrati in questo libro. A conferma di quanto enunciato nel secondo e nel terzo capitolo si parla delle misure sugli altoparlanti sciolti. Si inizia naturalmente con la spiegazione del funzionamento dell’altoparlante e se ne chiariscono le grandezze notevoli, le relazioni che intercorrono tra le varie grandezze e se ne illustrano i principi di verifica iniziale. Segue una spiegazione accurata su come effettuare le misure dei parametri di Small e Thiele e su quello che occorre fare e quello che invece è sconveniente o pericoloso. Buoni risultano in questa sede la prova di misura e quella di calcolo con trasduttori reali maneggiati dallo stesso autore. Vengono in questi capitoli sfatati anche alcuni miti costruttivi e di misura che imperano tra gli autocostruttori meno preparati tecnicamente. Nel quarto capitolo si inizia ad entrare nel vivo delle misure sui diffusori partendo dalla descrizione del microfono di misura e delle sue potenziali limitazioni fino alla quantificazione delle alterazioni dovute alle dimensioni del diffusore e dalle riflessioni del suono sulle pareti. Viene descritto e quantificato il campo vicino (near field) e vengono descritte e quantificate le alterazioni della risposta ottenute con tale metodo, alterazioni che molti autocostruttori dotati di strumentazione adeguata semplicemente ignorano. Le modalità del campo lontano (far field) ed il miglior punto di giunzione tra campo vicino e campo lontano con qualche piccola precisazione dovuta all’esperienza diventano a questo punto del tutto intuitive. Proprio alla fine del capitolo troviamo spiegato, finalmente, il metodo per misurare correttamente woofer e condotto in un bass reflex prima di sommare le due acquisizioni. Mi auguro fortemente che anche quelli che eseguono misure su riviste con poca tecnica ma con tante parole siano dopo questa lettura in grado di mostrare risposte in frequenza complete, da 20 a 20.000 Hz senza possibilità di errori che nel 2011 sono veramente risibili. Nel quinto capitolo si fa la conoscenza delle interazioni tra i vari altoparlanti del diffusore, se ne esplorano le rispettive modalità di funzionamento e si quantificano le differenti distanze dal microfono di misura. Si inizia insomma a prestare la massima attenzione alle condizioni della misura ed ai probabili inconvenienti a cui si va incontro, specialmente se l’ambiente utilizzato per la misura è piccoli e la distanza microfono-diffusore è contenuta. Si introduce anche il concetto di risposta polare corredato di esempi e suggerimenti utili. Il sesto capitolo è certamente quello più ostico: D’Appolito inizia a spiegare con cura ed attenzione il dominio del tempo, quello della frequenza e le numerose relazioni tra la risposta all’impulso (dominio del tempo) e la risposta in frequenza (dominio della frequenza). Si entra nell’area all’apparenza poco digeribile delle trasformate di Fourier e dei segnali periodici. La spiegazione è comunque sempre molto accurata e puntuale, e va detto che la lettura per due o tre volte di questo capitolo può fare la vera differenza tra chi esegue misure ragionate e chi si improvvisa. Impagabile tutta la seconda parte di questo capitolo, con spiegazioni precise sulla fase e sulle sue relazioni col tempo. C’è veramente tutto, dalla fase minima al ritardo di gruppo fino alla fase acustica degli altoparlanti in tutte le sue spigolose definizioni. Nel settimo ed ultimo capitolo si spiegano e si descrivono le misure effettuate tramite hardware e software dedicati, come CLIO dell’italiana Audiomatica e MLSSA, una realizzazione del DRA Lab di Sarasota in Florida. Dopo la spiegazione del funzionamento dei due strumenti si passa alle misure pratiche, alla famosa ed ostica “finestra temporale” che sta alla base di questo tipo di rilevazioni. Vengono infine spiegate con chiarezza tutti i tipi di misura possibili. Insomma un bel libro, tradotto in un buon italiano e soprattutto in una forma tecnica impeccabile, senza i paradossi soliti delle traduzioni fatte al computer. L’autore, Joseph D’Appolito, è una vera autorità nel campo della riproduzione audio ed in quello dell’acustica. E’ l’inventore della geometria simmetrica con due midwoofer ed il tweeter posto al centro tra i due, una particolare disposizione che viene appunto definita “configurazione D’Appolito”. D’Appolito ha pubblicato numerosi articoli tecnici sia sulle pagine dell’AES Journal che su riviste specializzate. Ha progettato numerosi diffusori per vari costruttori di fama internazionale ed ha inoltre sviluppato diversi software di simulazione e verifica di diffusori. Per maggiori informazioni: www.ilrostro.it |
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