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Pagina 1 - Introduzione
Per gli appassionati di alta fedeltà della prima ora, le valvole hanno sempre avuto un fascino molto particolare che negli anni ha spesso portato a scontri piuttosto accesi tra gli estimatori di questo tipo di tecnologia e chi invece preferisce per molti aspetti l'amplificazione a stato solido. L'avvento dei transistor e degli amplificatori digitali come il T-AMP, hanno relegato negli ultimi anni l'hifi valvolare a una nicchia di mercato per pochi appassionati, fedeli estimatori delle caratteristiche musicali dei "tubi" e disposti a spendere cifre che nella maggior parte dei casi sono piuttosto importanti. In tempi più recenti, alcuni produttori cinesi hanno riscoperto questa vetusta tecnologia e hanno iniziato a proporre prodotti con prestazioni sempre più convincenti, dotati di un rapporto qualità/prezzo particolarmente favorevole e con estetica e finiture molti interessanti. I prodotti AVR Italia sono assemblati totalmente in Cina, permettendo così di contenere notevolmente i costi e il prezzo al pubblico finale. Cerchiamo quindi di scoprire se dietro al prezzo "cinese" c'è anche la sostanza e il fascino emotivo dei valvolari di un tempo. Pagina 2 - Un po' di storia
La storia della riproduzione audio nasce proprio dai sistemi a valvole e i primi amplificatori risalgono all'inizio del XX secolo, quando negli Stati Uniti furono presentati alcuni modelli di due o tre stadi a triodo della De Forest con accoppiamento a trasformatore e alimentazione a batterie. Questi primi esemplari erano in grado di erogare una potenza inferiore a 1W. Fu tra gli anni '40 e '60 che venne dato un notevole impulso alla progettazione di sistemi audio ad alta fedeltà con la messa a punto di circuiti che sono ancora alla base delle realizzazioni contemporanee. Un tipico esempio del veloce progresso fu l'amplificatore monofonico della Olso, costituito da 4 tubi 6F6 in doppio push-pull a pseudo-triodo, in grado di erogare 5W con una distorsione armonica totale compresa fra 0,08 e 0,4%. Gli amplificatori a valvole continuarono ad essere perfezionati da aziende che hanno fatto la storia dell'alta fedeltà con marchi come Dynaco, Leak, Quad, Radford, Marantz, McIntosh. A partire dagli anni '70 iniziarono ad arrivare sul mercato i primi prodotti basati su transistor a semiconduttori con i quali si potevano realizzare apparecchiature molto più economiche e destinate ad una diffusione commerciale molto più importante dei prodotti basati sulle valvole. Negli anni '80, grazie ad aziende come Audio Research, Conrad Johnson e McIntosh, le valvole animano prodotti considerati da appassionati e addetti ai lavori tra i migliori. Se le valvole nella prima metà del secolo erano una necessità, ai nostri giorni sono diventate una scelta, motivata dal fatto che, se ben costruiti, gli amplificatori a valvole sono in grado di provocare in chi li ascolta un impatto emozionale e un fascino di gran lunga superiore rispetto a quello provocato da amplificazioni a transistor. Da qualche anno, stiamo assistendo a una nuova giovinezza delle tecnologie a valvole grazie al know-how acquisito dai cinesi che hanno cominciato a realizzare amplificazioni valvolari di discreto pregio e a prezzi fino a pochi anni fa impensabili. Questo è il caso dell'amplificatore integrato della AVR Italia oggetto della nostra prova. Pagina 3 - Scheda tecnica Il Il modello A-84P di AVR Italia è un amplificatore integrato a valvole con due ingressi ad alto livello con rapporto segnale/disturbo di 89 dB e potenza di di 13 watt per canale, misurata con distorsione armonica totale massima pari all'1%. Nel listino del distributore sono presenti altri amplificatori con potenze fino a 50 watt per canale, con prezzi fino a sfiorare i 2.000 Euro. Scheda Tecnica
Pagina 4 - Aspetto e funzionalità Ad un primo sguardo il A-84P colpisce per le sue dimensioni estremamente compatte e per un'estetica molto curata, con le sei valvole disposte simmetricamente a vista che fanno subito venir voglia di accendere l'amplificatore. La sensazione di solidità è molto alta grazie al peso specifico elevatissimo.
Le finiture sono ottime: materiali, qualità dei connettori e dei particolari... Tutto davvero ben fatto! Sul frontale del AVR A-84P ci sono due belle manopole di alluminio. Quella più a destra è un selettore rotativo a due posizioni che consente di selezionare tra gli unici due input disponibili (CD e AUX). A sinistra c'è invece il potenziometro per la regolazione del volume.
Ancora più a sinistra c'è un interruttore a levetta per l'accensione dal look decisamente retrò. Lo stato di accensione non è segnalato da alcun LED ma solo dalla luminescenza delle valvole e dalla loro temperatura: mi raccomando occhio a non toccarle! Queste ultime sono composte da due gruppi di valvole per un totale di sei elementi.
Le due valvole 6N3 vengono utilizzate per lo stadio di preamplificazione mentre le quattro EL84B, in configurazione push-pull a triodo, sono utilizzate per l'amplificazione del segnale vera e propria. Tutte le valvole sono prodotte in Cina. Posteriormente alle valvole troviamo i trasformatori in buona parte responsabili del peso complessivo di ben 7,5Kg dell'apparecchio.
Spostandoci sul retro troviamo i connettori di linea per il CD e quelli ausiliari, oltre ai morsetti a vite per i cavi di potenza di buona fattura completi dei sempre comodi ingressi per le bananine e il connettore per il cavo di alimentazione. Come avrete potuto notare non sono presenti regolazioni di tono e bilanciamento, né tanto meno un ricevitore infrarossi per un telecomando (le regolazioni sono tutte manuali). Pagina 5 - Interno e costruzione
Appena tolto dall'imballo, troverete l'amplificatore privo di valvole: queste ultime sono disposte all'interno di scatolette e vanno inserite negli appositi alloggiamenti avendo l'accortezza di seguire perfettamente la numerazione (da V1 a V6) in modo da rispettare le regolazioni di bias volute dal costruttore per ogni singola valvola.
Una volta smontato il pannello inferiore, l'interno si presenta come un misto di componenti saldati in aria ad altri disposti direttamente sul circuito stampato tra cui riconosciamo gli zoccoli per l'inserimento delle valvole. Alcuni componenti, come il potenziometro ALPS, sono di pregio e solitamente in uso su apparecchiature di ben altro rango.
Altri elementi non sono invece riconoscibili come il trasformatore di uscita e alcuni condensatori. Entrando maggiormente nel merito, riteniamo che il circuito stampato abbia delle piste leggermente sottodimensionate, con la parte di alimentazione che risiede praticamente insieme al resto del circuito.
L'alimentazione è molto ben dimensionata ed è costituita da un trasformatore di tensione e da due condensatori da 330microF ciascuno. La filatura è complessivamente abbondante ma di buon livello con i cavi di alimentazione che viaggiano insieme a quelli di potenza. Pagina 6 - La prova d'ascolto Ho iniziato l'ascolto inserendo il piccolo amplificatore integrato a valvole all'interno di un sistema Hi-fi molto "british" composto da una coppia di diffusori da scaffale Durham 900 dell'inglesissima Castle Acoutics che uso solitamente come riferimento per via della loro non proverbiale facilità ad essere pilotate e da una sorgente Audiolab 8000CD, apprezzato per la sua costruzione e riproduzione "neutra". Come tutti i sistemi a valvole, anche il piccolo A-84P necessita di un periodo di riscaldamento (circa 20 minuti) dopo il quale riesce a esprimere al meglio le proprie prestazioni. Già a freddo, il piccolo AVR si dimostra piuttosto pimpante e riesce a muovere abbastanza agevolmente le ostiche Castle Acoustics (sensibilità di 89dB ed impedenza di 8 Ohm) con una discreta propensione a scendere verso le frequenze più basse. Solitamente utilizzo questi diffusori per l'ascolto di complessi jazz e musica acustica con pochi elementi e il A-84P non delude le mie aspettative con una ricostruzione della scena che diventa sempre più precisa con il passare dei minuti. La dinamica non è particolarmente travolgente, mentre l'amplificatore sembra dare il meglio di sé nella gamma medio alta, con una riproduzione delle voci sempre in primo piano, corposa e coinvolgente. Le frequenze più alte riprodotte dai tweeter tendono invece ad essere un po' spigolose, soprattutto se si tende ad esagerare con il volume. Questo ci riporta subito alla mente che siamo in presenza di un valvolare che non richiede volumi di ascolto da "telefonata alla polizia" e che già a volumi normali è possibile apprezzare tutti i dettagli della riproduzione e il tipico timbro analogico. Passiamo ora a una coppia di diffusori da pavimento decisamente più importanti come le Focal JM Lab Cobalt 816S con una sensibilità di 91,5dB sempre a 8 Ohm. Ci spostiamo in un ambiente un po' più grande e osiamo l'ascolto di partiture orchestrali sinfoniche sempre avide di dinamica. Con il piccolino già ben caldo, notiamo come la ricostruzione scenica sia precisa ma leggermente più chiusa rispetto ad altre amplificazioni seppure con prezzo molto superiore. Sorprende ancora una volta la facilità di pilotaggio che fanno quasi dubitare dei 13W disponibili. La risposta in frequenza è molto ampia con la gamma bassa bella rotonda - anche se non particolarmente veloce - ma priva di lunghe code, mentre è ancora una volta la gamma media a sorprendere. Volendo aumentare il volume di ascolto possiamo notare come i repentini picchi di dinamica non siano proprio una predilezione del piccolo AVR (ma oggettivamente gli stiamo chiedendo troppo) con i transienti di più forte impatto che risultano più "impastati" e la coda che tende ad allungarsi sulle frequenze più basse e le altissime frequenze che si fanno aspre. Tornando invece a partiture meno complesse, il A-84P riprende subito il suo equilibrio e ci ha decisamente sorpreso la resa con brani del repertorio funky, con basso elettrico ben presente e articolato, fiati e voci afro-americane sempre ben focalizzati e un suono caldo capace di mettere in risalto quel tipo di sonorità. Come ultimo sfizio, ho voluto provare l'amplificatore in abbinamento con un'altra coppia di diffusori da pavimento francesi: delle Jean Marie Reynaud Basic dalla sensibilità di ben 103dB che uso solitamente in configurazione Home Theater proprio per la loro estrema facilità di risposta, ma dotate di un timbro decisamente brillante. Il A-84P si è distinto per una riproduzione musicale decisamente più morbida e meno faticosa rispetto ad illustri rappresentanti con tecnologia a stato solido, senza per questo nascondere le naturali caratteristiche di questi diffusori, cavandosela in maniera egregia (sempre in considerazione del prezzo!) un po' con tutti i generi musicali. Pagina 7 - Conclusioni
Sorprendente! Questo è il primo commento finale che mi viene in mente. Voglio essere sincero: quando mi sono accorto che l'AVR A-84P non sembrava volersi tirare indietro, gli ho tirato un po' il collo e lì ha mostrato inevitabilmente i suoi limiti, ma chiunque mi avesse detto alla vigilia di questa prova che un valvolare integrato di questa fascia di prezzo potesse suonare in questo modo non ci avrei minimamente creduto. Questo amplificatore è sicuramente un buon investimento per chi vuole avvicinarsi all'alta fedeltà senza dover spendere cifre esorbitanti o per chi volesse allestire un secondo impianto più economico ma di qualità, capace di competere con marchi di ben altro blasone e di annichilire amplificatori integrati a transistor di pari prezzo. Se poi pensiamo che il prezzo medio a cui è possibile acquistare tale amplificatore è nettamente inferiore al prezzo di listino (l'invito a cercare nei negozi al pubblico diventa decisamente allettante) e che le valvole riescono ancora a trasmettere un fascino intramontabile, consiglio anche ai più scettici di provare per credere. Per maggiori informazioni: www.avr-italia.it Un ringraziamento particolare va al punto vendita Boutique HiFi di Roma che ci ha segnalato la disponibilità di tali prodotti e che ha fornito anche l'esemplare in prova. |
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