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Pagina 1 - Introduzione Martedì 4 novembre 2014. Unica data per la proiezione in sala del documentario Musei Vaticani 3D, un viaggio attraverso le sale e le opere del celebre contenitore artistico, impreziosito da riprese stereoscopiche Ultra HD 4K e 3D. Una produzione Sky 3D e Sky Arte HD, sviluppata con la collaborazione della Direzione dei Musei Vaticani e la distribuzione nei cinema di 56 paesi del mondo curata da Nexo Digital.
Si parte dalle sculture, con pezzi imperdibili. Parliamo dell'Augusto di Prima Porta, della biga trainata da due cavalli custodita nella sala omonima, del Torso del Belvedere e del celebre gruppo del Laocoonte. Si passa quindi a Michelangelo, con il raccordo del calco della Pietà. La scena è analizzata e rielaborata nelle diverse epoche storiche messe in mostra nel Museo attraverso le riletture di Caravaggio (la Deposizione dalla croce), Van Gogh (la Pietà dimenticata) e Chagall (la Pietà Rossa). Ancora la Crocifissione e la Madonna, con le stupende realizzazioni di Salvador Dalì e Lucio Fontana, per poi immergersi definitivamente nelle meraviglie delle decorazioni pittoriche di Raffaello (le Stanze di Giulio II) e Michelangelo (l'immancabile Cappella Sistina). - click per ingrandire - Un viaggio attraverso i secoli, scandito dai preziosi commenti del Direttore dei Musei Vaticani, il Professor Antonio Paolucci, e da tecniche di ripresa che affiancano al 3D nativo, utilizzato per le sale e le sculture, l'interessante lavoro di dimensionalizzazione che consente di suddividere su più piani un affresco - per sua natura bidimensionale - dotandolo di curiosa profondità. - click per ingrandire - Nelle prossime pagine riportiamo il nostro commento tecnico/artistico sul documentario, un'esclusiva intervista a Cosetta Lagani (direttore di Sky 3D) ed Emiliano Martorana (produttore esecutivo), e una pagina riassuntiva con le Opere proposte nel documentario, arricchite con una breve descrizione storica. Pagina 2 - Il commento artistico Nei circa 60 minuti di durata si alternano sullo schermo tre diverse tipologie di contenuti. Ci sono le introduzioni del Direttore Paolucci, che davanti alla macchina da presa offre aneddoti, inquadramento storico e dati artistici dell'opera in arrivo. Puntuali, facilmente comprensibili, quasi documentaristiche. I commenti accompagnano lo spettatore attraverso le sale dei Musei, una guida privata di livello che sfrutta anche l'evidente passione del professore riminese, ex Ministro per i Beni Culturali e Soprintendente per il Polo Museale fiorentino. - click per ingrandire - Le clip di Paolucci sono intervallate da brevi flash del Vaticano e della volta celeste in timelapse, fiori e fuoco, ambientazioni buie senza sfondo con l'attore Paolo Casiraghi impegnato in scultura e pittura per simulare i lavori e le difficoltà di Michelangelo e degli altri artisti. Su questi flash la voce narrante di Simone d'Andrea offre riflessioni filosofiche sull'arte, sull'uomo e sulla religione, con tanto di nobili aforismi di Goethe (e altri) scritti sul grande schermo. E infine ci sono i contenuti legati alle opere, che mostrano in 3D (nativo o posticcio) le sale, le sculture, i dipinti e gli affreshi conservati nei Musei, con un commento accademico che ne illustra le particolarità. - click per ingrandire - Se vogliamo il punto debole del documentario è il secondo tipo di contenuto appena elencato. Le troppe ingerenze filosofiche, condite per forza di cose con inutili siparietti video, distolgono l'attenzione dalle Opere, vero punto di forza della produzione grazie anche all'incredibile lavoro stereoscopico realizzato. Dei circa 60 minuti di durata, almeno 15 (a occhio!) sono dedicati a questi intermezzi, un continuo incipit che spezza il viaggio tra le sale e la storia dell'arte ivi conservata, trasformando la visita dei Musei in una progressione di brevissimi cortometraggi, ognuno dedicato a un'opera. - click per ingrandire - Un vero peccato. Un errore, a nostro modesto avviso, che rovina l'ottima progressione scelta per raccontare parte delle Opere contenute nei Musei Vaticani. Minuti sprecati che potevano essere suddivisi tra i raccordi del Direttore Paolucci e la visione dell'Opera, che proprio quando comincia a diventare interessante dissolve sul nero per poi presentare un altro adagio filosofico. Pagina 3 - Il commento tecnico Sono 40 i professionisti - tutti italiani - che per 4 mesi hanno lavorato sul progetto, con l'obiettivo di catturare la forza, la fede e la disperazione raccontata in uno dei musei più visitati al mondo. - click per ingrandire - Partiamo dal 3D nativo. Le riprese offrono la giusta profondità nelle sale, rimarcando ad esempio l'incredibile sequenza di stanze che ospita la Collezione d’Arte Religiosa Moderna. Degne di nota anche le riprese in plongée e contre-plongée delle Scale di Momo e del Bramante. Nel vagare tra gli spazi, nell'avvicinarsi alle Opere, la macchina da presa si muove in una lenta carrellata, utile allo spettatore per avere il tempo di focalizzare l'effetto 3D, con l'obiettivo spesso orientato in obliquo verso l'alto a sottolineare la magnificenza dei soggetti ripresi. In questi movimenti spesso le distanze dagli oggetti, soprattutto in primo piano, cambiano considerevolmente, ma l'effetto stereoscopico non è mai fastidioso. - click per ingrandire - È sui gruppi scultorei però che il 3D nativo dà il meglio di se, grazie anche al sapiente gioco di luci curato dal direttore della fotografia Massimiliano Gatti. Nelle inquadrature a campo largo la scultura si stacca dal fondale, prendendo letteralmente vita nelle riprese più ravvicinate, nei primi piani e nei dettagli. Formidabile la sequenza dedicata a Laocoonte, che termina con un primissimo piano delle labbra del sacerdote greco con i riccioli della barba che giocano con la profondità donata dal 3D. Qualche dubbio su alcune sequenze, in particolare la biga trainata dai cavalli, nelle quali l'ottimo effetto pop-up è rovinato dal movimento di avvicinamento della macchina da presa che taglia gli elementi in uscita dallo schermo con il bordo dello stesso. Una grave disattenzione, probabilmente dettata da tempi di ripresa che immaginiamo ristretti. - click per ingrandire - Capitolo a parte merita la dimensionalizzazione delle opere pittoriche. Attraverso un certosino lavoro di scomposizione su piani, la produzione è riuscita a simulare la profondità nel dipinto senza mai esasperare la tecnica o stravolgerne il senso. Effetto chiaramente legato alla composizione visuale dell'Opera, la dimensionalizzazione dona nuove prospettive ai tesori custoditi nei Musei Vaticani. I personaggi e le architetture del Polittico Stefaneschi di Giotto si staccano magificamente dal fondale dorato, mentre il Cristo senza volto di Dalì sembra letteralmente sospeso. - click per ingrandire - Emozionanti le opere convertite con la stereoscopia di Raffaello e Michelangelo. Le stanze affrescate dal pittore di Urbino sono proposte sul grande schermo in maniera incredibile: la Scuola di Atene, l'Incendio del Borgo e la Disputa del Sacramento spiccano tra le coversioni, senza dimenticare la piccola ma ben realizzata Liberazione di san Pietro. La conclusione del viaggio nei Musei Vaticani non poteva non essere la Cappella Sistina. Anche in questo caso, sia per la volta che per il Giudizio Universale, la conversione restituisce spazi e profondità, con i personaggi raffigurati che sembrano fluttuare sul fondale. - click per ingrandire - Da manuale il complesso movimento che dal celebre dettaglio della Creazione di Adamo si allarga fino a offire, sempre con ripresa ricostruita in 3D, l'intera volta della Cappella, con un trionfo di storie, medaglioni, vele e lunette posizionate ottimamente su diversi piani prospettici. È chiaro che non tutte le opere hanno lo stesso impatto. Da questo punto di vista le meno esaltanti sono il San Gerolamo di Leonardo da Vinci, la Pietà dimenticata di Van Gogh ma soprattutto la Pietà Rossa di Chagall. Difficoltà evidentemente derivanti dal tipo di pittura scelta dall'artista. - click per ingrandire - Ultimo appunto sul montaggio e la colonna sonora. Abbiamo già accennato alle continue dissolvenze tra un momento narrato e l'altro. Salvo che in poche eccezioni, la tipologia di montaggio scelta - che spesso offre dissolvenza tra due immagini e non tra immagini e nero, situazione più semplice - non infastidisce la visione nonostante la presenza del 3D. La colonna sonora realizzata per il documentario infine non ci ha particolarmente colpito, eccezion fatta per la sequenza del Laocoonte e il Giudizio Universale di Michelangelo, grazie anche a un montaggio ricercato e puntuale negli stacchi. Pagina 4 - L'intervista 1/2
Abbiamo intervistato Cosetta Lagani, direttore di Sky 3D, ed Emiliano Martorana, produttore esecutivo del progetto. Ringraziamo entrambi per il tempo concesso, insieme alla disponibilità di Luana Solla per Nexo Digital. Sono stati appena rilasciati i dati della giornata di ieri: 150 sale cinematografiche, 26mila spettatori per un incasso italiano di 250mila euro. Immagino sia una grande soddisfazione. CL Siamo al primo posto negli incassi di ieri, al secondo posto Dracula Untold con 170mila. Quindi abbiamo anche un bello scarto. Per cui non le nascondo una grandissima soddisfazione da parte di Sky che punta a un prodotto così innovativo, sia nella narrazione che nel linguaggio tecnologico. E ora siamo curiosi di scoprire cosa succede con la distribuzione estera. Nexo Digital, vostro partner nel progetto, distribuirà nei prossimi giorni il documentario in 56 paesi nel mondo. È l'Italia che va all'estero? CL L'Italia con le sue bellezze che va all'estero ma in un modo nuovo, proponendo uno dei musei più visitati al mondo, svelato con tecnologie che finora sono state molto poco applicate su questo genere documentaristico e praticamente per niente sulla documentaristica dell'arte. Opere pittoriche in 3D. Ai puristi e agli allergici alla curiosità tecnologica, potrebbe sembrare un'operazione quasi blasfema. EM All'inizio era un po' la nostra paura, sottoporre questa visione alternativa ad un museo conservatore come i Musei Vaticani. CL Proprio per questo non abbiamo distorto le Opere. Abbiamo solo ricreato prospetticamente quello che era stato già impostato su una superfice piana. Questo è importante, perché con questa tecnologia avremmo potuto stravolgere l'Opera, ma non era assolutamente la nostra intenzione. Ho trovato il documentario eccezionale nelle parti riguardanti le opere e i commenti del Direttore Paolucci. Un po' meno nei raccordi filosofici. Come mai si è deciso di creare questi intermezzi? CL In realtà fanno parte del viaggio. Il nostro prodotto non si pone come una visita guidata ai Musei Vaticani ma è un viaggio molto introspettivo ed emozionale tra presente e passato, tra terra e cielo. È un viaggio introspettivo fatto dall'artista, che quindi è rappresentato proprio dall'attore che compare a impersonare proprio questi momenti di vissuto, dall'estasi, alla disperazione, alla fatica. Quindi ponete l'accento e rivendicate non tanto l'accezione documentaristica quanto quella narrativa del prodotto. EM Anche perché noi abbiamo trascorso solo una settimana all'interno dei Musei Vaticani, posto tra l'altro veramente incredibile, soprattutto per le suggestioni al tramonto, con la luce che entra sulle statue, e le riprese in notturna. Sette giorni sono veramente pochi per raccontare i Musei Vaticani e quindi era impossibile fare un documentario. Quello che siamo riusciti a fare è il racconto attrvaerso gli artisti di una storia dentro i Musei Vaticani. Era l'unica soluzione, altrimenti avremmo presentato un documentario veramente povero. CL È stata una scelta narriva e di conseguenza produttiva. Piuttosto che una visita didattica, didascalica, classica dei Musei abbiamo scelto di raccontare una storia e di individuare all'interno della stessa quelle opere che erano più iconiche e adatte al racconto scelto. EM Noi abbiamo prodotto il documentario circa un anno fa. Devo dire ogni volta che lo rivedo, anche se lo conosco veramente bene, riesco sempre a cogliere degli aspetti nuovi tra le tante informazioni ed emozioni che compongono la storia raccontata. Anche grazie alla scelta di utilizzare un linguaggio molto lineare: la tecnologia 3D è fisicamente molto pesante visto che sono due telecamere e il rig che le sorregge. Abbiamo quindi scelto di girare comunque con un binario e il carrello, sfruttando questa visione molto lenta, immersiva. Anche se è stato più impegnativo e dispendioso in termini di tempo e di preparazione. In tutto questo, oltre alla macchina produttiva, dobbiamo riconoscere al direttore della fotografia un'impronta veramente cinematografica, che ha caratterizzato il prodotto. Quali sono stati i tempi di realizzazione del documentario? CL Le riprese sono durate per 7 giorni, 24 ore al giorno. Abbiamo girato senza sosta per quella settimana e poi c'è stata una post-produzione molto lunga a causa della stereoscopia e della dimensionalizzazione delle Opere. Il totale è di circa 4 mesi. Ci sono state opere riprese, scartate in fase di montaggio a causa di un risultato non ottimale? EM Per fortuna no, anche grazie alla lunga preparazione che è stata fatta in precedenza. Devo dire che rispetto ad altre produzioni, con i classici problemi di fuoco, fotografia e macchina da presa, il reparto di stereografia è stato molto attento tanto che nessuna delle immagini che noi abbiamo portato in sala di montaggio è stata scartata. Ci può dare qualche elemento tecnico in più sull'attrezzatura utilizzata? EM Abbiamo girato con delle Red Epic in 5K RAW con rig 3ality, rig performanti che ci hanno consentito di dimezzare i tempi di allestimento. Soluzioni all'avanguardia utilizzate nel cinema americano ma anche nelle produzioni europee, soprattutto nei live dei nostri partner inglesi. CL È una produzione che è stata girata un anno e mezzo fa. Queste strumentazioni citate da Emiliano erano ancora più all'avanguardia, scelte dopo un grosso lavoro di scouting della produzione, in collaborazione con la Magnitudo, per andare alla ricerca di tecnologie all'avanguardia e personale qualificato in grado di garantire al resa del documentario. EM Anche perché il ragionamento di investimento che abbiamo fatto, insieme a Cosetta Lagani, è stato proprio questo: entrare nei Musei Vaticani - riesce a farlo soltanto una televisione del mondo al mese - probabilmente unica volta nella vita, richiedeva la migliore tecnologia e le migliori consulenze. CL In questo siamo stati pienamente supportati dalla Direzione dei Musei Vaticani che ci ha concesso di entrare e svelare per la prima volta in Ultra HD e 3D, nonostante nel passato avessero ricevuto molte richieste da altre case di produzione sullo stesso tipo di prodotto. Al di là della distribuzione all'estero, che avverrà in questi giorni, quali sono i prossimi passaggi per il documentario nel mercato italiano? CL Il documentario adesso sarà al cinema, un anno fa è andato già in onda su Sky 3D e Sky Arte HD. Dopo questo passaggio nei cinema tornerà ancora sui canali Sky, ma stiamo valutando per il prossimo anno una distribuzione home video con un partner e anche con gli shop dei Musei Vaticani. Pagina 5 - L'intervista 2/2
Parliamo di Sky 3D. Cinema, Calcio e Intrattenimento. Tante fasce di pubblico diverse. Come si dividono gli spettatori i prodotti disponibili? CL La programmazione di un canale 3D è guidata prima di tutto dal prodotto 3D disponibile sul mercato. Che non è tantissimo - non siamo ai livelli dell'HD - e soprattutto non è tantissimo quello di buona qualità. Il prodotto che noi compriamo, così come naturalmente quello che produciamo, deve superare una serie di test qualitativi della stereoscopia. Valutiamo l'acquisizione solo se il prodotto sterescopicamente risulta a posto. Chiaramente trasmettiamo sul canale tutti i film di Sky Cinema disponibili in 3D e trasmettiamo il calcio. Produciamo le partite di Serie A, più o meno 2 big match al mese, e poi quello che a mio avviso porta un inaspettato valore aggiunto è la terza dimensione applicata alla documentaristica, sia naturalistica che culturale, artistica o di eventi speciali. Qualche anticipazione sui prodotti in arrivo? CL Su questi ultimi prodotti ci stiamo cimentando con le nostre produzioni. Tra i Musei Vaticani e Pompei, il 27 Aprile di quest'anno, in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, c'è stata la Canonizzazione di Giovanni Paolo II e Papa Roncalli. Faremo la Messa di Natale e un altro documentario su Firenze e gli Uffizi. Un altro, da un'idea di Wim Wenders, sulle cattedrali della cultura che presenteremo a dicembre. Su questo, a mio avviso, il 3D dona veramente un valore aggiunto e consente di elevare il filone della documentaristica. Naturalmente il 3D è anche fonte di gioco e divertimento. Ecco quindi l'idea di creare una programmazione giornaliera per i bambini, che abbiamo chiamato Kids Time 3D, nella quale offriamo la stereocopia per le serie animate più in voga in questo momento come Robin Hood, Peter Pan e Il piccolo principe. Oltre a programmare i film di animazione per tutta la famiglia. Visione nelle sale cinematografiche e sui vostri canali satellitari. La doppia distribuzione potrebbe essere la chiave per raggiungere il pubblico? CL Lo valutiamo di volta in volta. Il 3D applicato alla documentaristica è ancora poco noto. Pochissime persone hanno potuto vivere questo tipo di esperienza. Il 3D lo si conosce soprattutto per la grande cinematografia hollywoodiana e per qualche evento sportivo. Chi guarda però un documentario 3D, che sia naturalistico o artistico, ne resta veramente coinvolto, lo vediamo anche dalle reazioni del nostro pubblico sui social. Visto che le TV 3D non sono ancora così diffuse in Italia, nonostante sia ormai una funzionalità inclusa nelle TV di ultima generazione, il fatto di utilizzare canali di distribuzione alternativi come il cinema può aiutare a far scoprire al grande pubblico il valore di questa esperienza, creando un know-how che possa facilitare la fruizione dei contenuti sul nostro canale. A inizio di quest'anno c'è stata un po' di confusione con i contenuti On Demand della sezione "Scelti per te" e quella invece del decoder collegato a Internet, che non offriva contenuti in HD e in 3D. Qual è la situazione in questo momento? Il 3D è un'opzione liberamente disponibile anche per l'On Demand? CL In questo momento sul nuovo On Demand, quello collegato, il 3D occupa davvero molto spazio ma anche tempi lunghi per scaricare i contenuti. Per cui in questo momento, proprio in ottica dell'user experience, questi contenuti non sono sempre disponibili. Mentre tendiamo a mettere uno/due contenuti in 3D al mese, soprattutto film, nella sezione Scelti per te. Contenuti che sono direttamente scaricati sul decoder evitando i tempi lunghi di attesa. Ci sono margini di miglioramento per quanto riguarda la qualità del segnale, chiaramente inferiore al'offerta di un disco Blu-ray. State lavorando a qualche cambiamento in questo senso e dobbiamo aspettarci sforzi tecnici più indirizzati a cambi di risoluzione (es. 4K)? CL Ci stiamo lavorando, ma in questo momento non posso dirle altro. Pagina 6 - Le Opere del documentario
Riportiamo un breve elenco delle Opere visibili nel documentario, tutte convertite in 3D grazie alla tecnica di dimensionalizzazione. Michelangelo Buonarroti
Raffaello Sanzio
Leonardo Da Vinci
Giotto di Bondone
Caravaggio
Van Gogh
Marc Chagall
Salvador Dalì
Lucio Fontana
Altre opere
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