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Doom
Doom
Alessio Tambone - 31 Marzo 2006
“Sulla scia dei videogiochi passati dal monitor al grande schermo, come Tomb Raider e Resident Evil, arriva in Italia sul grande schermo Doom, film ispirato al celebre e rivoluzionario videogioco rilasciato nel 1993 dalla id Software. Nelle sale dal 17 Marzo.”
Pagina 1 - Introduzione

Dopo i vari Resident Evil, Tomb Raider, ecc., ecco che anche Doom sbarca sul grande schermo italiano. Prodotto da Lorenzo di Bonaventura e John Wells, e distribuito dalla UIP, il film è ispirato all’omonimo videogioco realizzato nel 1993 dalla id Software.

Al centro della vicenda c’è la stazione di ricerca Olduvai, una lontana postazione scientifica situata su Marte gestita dalla UAC. Dopo un disperato messaggio di uno scienziato le comunicazioni con la Terra si interrompono improvvisamente, facendo precipitare la stazione di ricerca nell’isolamento più totale con il livello cinque di quarantena.


La squadra della RRTS si prepara all'azione

Le uniche persone autorizzate ad entrare sono i soldati della RRTS (Rapid Response Tactical Squad), uomini addestrati a combattere qualsiasi emergenza, costretti a rinunciare al loro congedo per questa rischiosa missione. Il commando viene spedito su Marte sotto la guida del sergente Sarge, con il preciso ordine di non far uscire vivo nessuno dalla stazione di ricerca e di bonificare la zona ad ogni costo.

La situazione si rivelerà però molto critica. Risulterà infatti che gli scienziati, con i loro esperimenti e i loro scavi archeologici, hanno scatenato le forze dell’inferno, dando il via all’invasione di demoni, Imp, Baron e Hell Knight. Creature spaventose che ben presto riescono a prendere il controllo della stazione uccidendo gli uomini rimasti.

Pagina 2 - Doom: un gioco rivoluzionario

Il videogame Doom è stata una vera rivoluzione nel mondo del videogioco tridimensionale, spinto dal successo del predecessore Wolfenstein 3D (1989). E’ stato rilasciato il 10 Dicembre 1993 dalla id Software, una piccola azienda del Texas che da qual momento è stata in costante ascesa. Molte erano le novità presenti nel gioco. Innanzitutto la scelta della prospettiva FPS (First Person Shooter), sigla che da quel momento ha identificato tutti giochi sparatutto in prima persona. Questa rivoluzionaria visione consentiva di esplorare le mappe del gioco in soggettiva, permettendo una fusione totale tra lo sguardo del giocatore e quello del suo alter ego virtuale sul PC.


Doom3, l'ultimo arrivato della serie in casa id Software

Doom prevedeva inoltre la possibilità di giocare in rete con altri player, di scaricare gratuitamente una demo del gioco e di modificare e creare nuovi livelli di gioco personalizzati. Il successo del videogioco fu stratosferico, tanto che la software house pensò bene di insistere con diversi seguiti. L’ottobre del 1994 vide il rilascio di Doom II: Hell on Earth, seguito successivamente da Final Doom e Ultimate Doom.

Non contenta del consenso di pubblico e critica ottenuto, la id Software nel 2000 cominciò a sviluppare la nuova rivoluzione Doom3, gioco dalla grafica spettacolare ancora più coinvolgente uscito nell’agosto del 2004. Ulteriore successo: in soli cinque mesi vennero vendute diversi milioni di copie del videogame per PC. L’offerta fu successivamente ampliata con una versione per Microsoft Xbox e con il PC Expansion Pack Resurrection of Evil.

Pagina 3 - Pre-produzione e sceneggiatura


Una parte della squadra RRTS avanza cautamente nella stazione

L’idea di base dei produttori Lorenzo di Bonaventura (Four brothers- Quattro fratelli) e John Wells (Duma) era quelle di creare un film che, pur rimanendo fedele all’essenza del gioco, potesse anche piacere a chi non ha mai giocato al videogioco. La produzione è partita però molto avvantaggiata, visto che i due produttori erano esperti giocatori e grandi appassionati della serie Doom sin dai suoi esordi, come dimostrato dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni.

“Il giocatore entra in questa dimensione fantastica in prima persona e ha l’impressione di camminare davvero in quei corridoi dove, quando meno se l’aspetta, sbuca un demone pronto a colpirlo” ha spiegato John Wells. “Anche se si è soltanto davanti a un monitor, il miglior modo di giocare a Doom è di abbassare le luci, chiudere le tende e spaventarsi a morte. Lorenzo e io eravamo convinti che tutto ciò si potesse tradurre in un film molto spettacolare”.

La produzione ha contattato direttamente i vertici della id Software. In particolare Todd Hollenshead, amministratore delegato, e gli autori John Carmack, Kevin Cloud e Tim Willits hanno guidato il team di sviluppo nel difficile e lungo compito della trasposizione cinematografica.


Nelle prime fasi del film molto dialogo e poca azione

La sceneggiatura curata dall'esordiente David Callaham e da Wesley Strick (Prigione di vetro) non ci ha però per niente soddisfatto. I primi tre quarti d’ora vengono sprecati in inutili discorsi che hanno solo il compito di allungare i metri di pellicola proiettata. Lo spettatore all'oscuro del videogioco non trova risposta a tutte le domande sollevate e continua a seguire il film più per l’attesa del momento culminante, dove tutti sparano, che per altro.

Dall’altra parte l’affezionato “doomista” cerca confronti convincenti con il videogioco, restando però più affascinato dalle scenografie, come vedremo nelle prossime pagine.

Pagina 4 - La regia


Poche le scene realmente coinvolgenti

Per quasi tutta la durata del film una regia ed un montaggio fin troppo docile costringono ad una visione del film senza troppe agitazioni. Questo sarebbe un commento positivo se il film fosse di un altro tipo, ma per un horror/azione ci aspettavamo decisamente qualcosa di più coinvolgente.

A dirigere la pellicola c’era Andrzej Bartkowiak, regista ex direttore della fotografia, che con i suoi precedenti lavori Romeo deve morire, Ferite mortali e Amici per la morte, aveva dimostrato un certo feeling con l’action e le arti marziali. In questo caso ci è sembrato però un po’ troppo abbottonato, troppo legato dalla paura di rischiare e sbagliare.


Buona l'idea della ripresa in soggettiva stile videogioco FPS

L’unico rischio lo gioca con la sequenza finale in soggettiva ripresa direttamente dal gioco. La caratteristica per eccellenza che ha fatto la storia di Doom viene riproposta al cinema: ottima idea, realizzata però malamente. Diversi piano sequenza buttati infelicemente alla fine dello spettacolo, parentesi indipendente di un film che nel resto del girato adotta un timbro registico decisamente differente. Ma questa è anche la scena che ci ha regalato qualche brivido e qualche emozione dovuta ai ricordi, con il protagonista (e lo spettatore) a due passi dai demoni, con la frenesia della ricarica dell’arma e un colpo sparato istintivamente ad un riflesso nello specchio. Peccato, perché l’idea era veramente buona.

Pagina 5 - Gli attori principali

Uno dei protagonisti della vicenda è Dwayne “The Rock” Johnson, ex campione di wrestling prestato al cinema a partire da La mummia: il ritorno. Una recitazione senza troppe pretese, che mira – giustamente, visto il tipo di film – più sull’aspetto visivo che su quello interpretativo. The Rock era stato scelto in realtà per interpretare l’eroe Reaper, ruolo poi assegnato a Karl Urban (The chronicles of Riddick). Ma è stato lo stesso attore, vero macho del grande schermo attuale, a chiedere la parte del “cattivo.

 
The Rock e Karl Urban, protagonisti della pellicola
- click per ingrandire -

Grande lavoro è stato fatto nei mesi che hanno preceduto le riprese. Tutti gli attori che facevano parte del commando hanno partecipato ad un corso d’addestramento tenuto a Praga, negli studi Barrandov, dal consulente Tom McAdams, ex militare dell’esercito americano. In circa due settimane il cast ha frequentato lezioni sulle munizioni, sulle armi, sugli interventi di primo soccorso e sulle comunicazioni. Questi corsi, oltre a preparare gli attori alla vita militare, hanno favorito la creazione dello spirito di squadra apprezzato sul grande schermo. McAdams ha inoltre preferito addestrare tutti quanti all’uso del Kalashnikov AK-47 caricato a salve, benché nel film ogni personaggio utilizzi un’arma diversa.

“Ho stabilito un programma di base che partiva dalla conoscenza degli elementi fondamentali di un’arma – come smontare e rimontare un fucile, come tenerlo correttamente in mano e prendere la mira, cosa fare nel caso in cui l’arma si inceppi, come caricarla e scaricarla – insomma tutte cose con cui un buon soldato deve avere familiarità” ha spiegato McAdams.

Una sorte simile è toccata all’attrice Rosamund Pike (Orgoglio e pregiudizio), che nel film interpreta la scienziata Sam Grimm. La sua buona prova è stata sostenuta da qualche lezione di anatomia seguita presso la Facoltà di medicina dell’Università di Praga, da qualche giorno passato insieme ad un paramedico e da qualche autopsia eseguita con i ragazzi del secondo anno di Università.

Pagina 6 - Le armi di Doom


In Doom le armi sono sempre in primo piano

Il consulente McAdams ha inoltre collaborato con lo scenografo Stephen Scott (Hellboy) e con il maestro d’armi Richard Hooper (Syriana) per l’ideazione delle sequenze di azione. I vari combattimenti sono stati invece curati dal coreano Dion Lam, autore anche delle coreografie della trilogia di Matrix. Richard Hooper si è dedicato alla creazione delle nuove, avveniristiche armi del futuro. Si è partiti da disegni che illustravano armi in uso oggi e poi, per successivi passaggi, si è arrivati ai risultati finali.

Per scelta di produzione e per attinenza con la serie Doom, ogni personaggio è stato caratterizzato con uno specifico tipo di arma. Ad esempio Reaper ha un arma da combattimento abbastanza standard associata ad una carabina di riserva; il sergente Sarge porta un fucile decisamente più grande e più energico; il celebre chain gun è stato invece assegnato a Destroyer, che conserva la munizioni nella sacca portata sulle spalle. Nel resto del gruppo riconosciamo invece il fucile a pompa di Goat, le carabine al plasma di Duke e Portman e le mitragliette di The Kid.


Il mitico BFG ritrovato dal sergente Sarge

Anche nel parco armi i produttori hanno deciso quindi di rendere omaggi abbastanza evidenti al gioco. In particolare la necessità dei protagonisti di andare in cerca di altre armi – anche in questo caso però riscontriamo un’idea buttata lì per caso – e l’immenso BFG, croce e delizia degli appassionati del gioco. L’arma la trova Sarge, all’improvviso, sospesa nel vuoto proprio come nel gioco.

E il BFG ha creato non pochi problemi ai tecnici. I primi disegni realizzati infatti restituivano un’arma troppo pesante e troppo voluminosa, che per esigenze di scena è stata scartata. Hooper, in sinergia con il responsabile degli effetti visivi, ha così pensato di utilizzare gli effetti digitali per arrivare ad un risultato accettabile dal punto di vista visivo e scenico.

Pagina 7 - La creazione dei demoni


Un incontro ravvicinato in soggettiva

Nelle prime pagine dell’articolo dicevamo dell’aiuto che la id Software ha rappresentato per la produzione. Uno dei settori del film più interessante da questo punto di vista è sicuramente quello della creazione dei demoni, che premia una scelta con poca computer grafica e molto – caro vecchio dolce – lattice.

La produzione si è rivolta allo Stan Winston Studio, celebre impresa che ha creato personaggi memorabili come quelli della saga di Predator e i vari Alien, senza dimenticare l’ancora attuale Terminator. Per garantire una continuità tra il gioco e il film la id Software ha consegnato al responsabile degli effetti speciali di trucco John Rosengrant (Constantine) e al responsabile degli effetti visivi Jon Farhat (The interpreter) i modelli high poly dei vari demoni creati per il gioco.

Quindi la produzione ha contattato Doug Jones, un gigante di un metro e 95 centimetri, che ha interpretato in passato la bestia acquatica Abe Sapien in Hellboy. Sul set di Doom Jones si è preoccupato di incarnare tutti gli Imp della pellicola. Ha inoltre addestrato diversi ballerini che il regista ha utilizzato per le scene di massa con gli zombie.


La metamorfosi di Dexter Fletcher, ufficiale addetto alle comunicazioni

Per accelerare la preparazione i tecnici dello Stan Winston Studio hanno utilizzato diverse sagome del corpo di Jones realizzate per film precedenti. Successivamente, per le scene dei demoni colpiti dalle pallottole, l’addetto agli effetti speciali Kit West (The Bourne Supremacy) ha inserito alcuni petardi esplosivi nelle armature indossate dagli attori. Tutti questi dispositivi, le varie fauci create e le diverse parti del corpo azionate con un servomotore, erano comandate dai tecnici presenti sul set.

Pagina 8 - L’importanza delle scenografie

Positivo il giudizio che diamo alla scenografia realizzata da Stephen Scott. Lo scenografo è riuscito a trasmettere quel senso di claustrofobia e solidità sotterranea presente nel gioco. Per la creazione dei set Scott ha studiato a fondo diversi progetti di ingegneria del sottosuolo, dedicando gli ultime settimane di lavoro ad uno studio sul campo: ha giocato a Doom.

“Mi auguro che i fan di Doom riconoscano forme e attrezzature tecniche dei diversi ambienti” ha dichiarato Scott, confermando il desiderio di realizzare un lavoro quanto più simile al gioco di partenza. Per lo stesso motivo si è deciso di illuminare gli ambienti con le stesse luci ocra e azzurre che caratterizzano il gioco.


Grande importanza alle scenografia per un impatto
visivo corretto rispetto al videogioco originale

Per trasmettere la sensazione degli spazi stretti e bui Scott e il suo gruppo hanno costruito negli studi Barrandov una serie di set collegati tra loro, che utilizzavano dei bassi soffitti mobili: strutture sospese negli studi che era possibile spostare per consentire dei movimenti agevoli alla troupe del regista. Tutti i corridoi sono inoltre stati disegnati in modo da apparire diversi a seconda dell’angolazione da cui erano ripresi. Ad esempio, la fogna era lunga solo 25 metri, ma con i diversi trucchi di inquadratura e di montaggio, nel film è diventata molto più lunga.

Tra i tanti set costruiti per rappresentare la base su Marte citiamo Atrium, la zona che conduce all’Airlock. Atrium è stato ricostruito all’interno del Mausoleo Vitkov di Praga, una costruzione realizzata durante gli anni Trenta con circa un milione di tonnellate di roccia. Gli esperti della scenografia hanno applicato una superficie nera per modificare il colore del pavimento e hanno aggiunto diversi particolari importanti come il logo della UAC (Union Aerospace Corporation), società a capo della stazione Olduvai.

Pagina 9 - Qualità audiovideo e conclusioni

Più che sufficiente la qualità video della pellicola visionata, che ha restituito dei buoni contrasti e un dettaglio accettabile alle basse luci. Valutazione abbastanza positiva anche per l’audio, che nonostante delle piccole mancanze garantisce un buon coinvolgimento sonoro. Non siamo soddisfatti in particolare delle basse frequenze, utilizzate unicamente in pochi intensi istanti. Avremmo preferito un canale LFE che giocasse più d’anticipo, prevenendo scene violente o amplificando la sensazione d’attesa molto forte in questo genere di film.


Ancora in soggettiva stile Doom

Andiamo quindi a tirare le conclusioni. Doom è un film che sicuramente consigliamo agli amanti del gioco che, senza troppo badare al film, potranno quasi rivivere le stesse emozioni delle lunghe notti passate davanti al monitor. Lo consigliamo un po’ meno a chi non ha mai giocato al videogame. In questo caso il film appare lento, con molti punti in sospeso e troppo poco coinvolgente.

Due piccole chicche. Da non perdere il logo iniziale della Universal Pictures, divenuto marziano per l’occasione, e i simpatici titoli di coda chiusi da una bella inquadratura finale.

Pagina 10 - La scheda del film

Titolo: Doom
Titolo originale: id.
Data di uscita: 17/03/2006
Durata: 100'
Paese: USA
Audio: DTS, Dolby Digital, SDDS
Genere: Horror, fantascienza, azione
Produzione: di Bonaventura Pictures, John Wells Productions, Stillking Films, Universal Studios, Warner Bros.
Distribuzione: UIP
Regia: Andrzej Bartkowiak
Tratto da: omonimo videogioco della id Software
Soggetto: David Callaham
Sceneggiatura: David Callaham, Wesley Strick
Attori principali: The Rock, Karl Urban, Rosamund Pike, Razaaq Adoti, Ben Daniels, Robert Russel, Richard Brake, Dexter Fletcher
Fotografia:  Tony Pierce-Roberts
Musiche: Clint Mansell
Montaggio: Derek Brechin, Peter Dansie, Chris Lloyd, Toby Lloyd
Scenografia: Stephen Scott
Costumi: Carlo Poggioli
Effetti speciali: Double Negative, Framestore CFC, Stan Winston Studio
Sito internet ufficiale: www.doommovie.com
Sito internet italiano
: www.uip.it/doom