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Pagina 1 - 1875. Ad Absolution, una piccola città del New Mexico, arriva uno straniero che ha perso la memoria. La popolazione locale, nonostante sia ferito, non lo accoglie affatto bene. Come se non bastasse, il pover’uomo viene persino arrestato dal colonnello Dolarthyde, colui che ha in mano le sorti del posto, perché accusato di essere un pericoloso pregiudicato. La posizione del prigioniero cambia quando Absolution viene attaccata da alcuni dischi volanti e lui, riacquistando pian piano la memoria, capisce che uno strano bracciale sul suo polso può essere determinante per fronteggiare l’invasione aliena. Prima, però, bisogna mettere insieme le forze di tutti... Steven Spielberg ci aveva visto lungo quando ha deciso di produrre questo Cowboys & Aliens,una spettacolare contaminazione di generi da far interpretare, non a caso, a Harrison Ford e Daniel Craig. I due attori infatti, sono le icone del vecchio e nuovo cinema hollywoodiano: l’indimenticabile Indiana Jones e il più tecnologico degli 007. Chi meglio di loro insomma, poteva fare da protagonista all’incontro/scontro tra generi diversissimi come il western e la fantascienza? Nessuno, ovviamente. Ottima è anche l’idea di affidare tutta l’operazione nelle mani di Jon Favreu, regista che in passato si è dimostrato ottimo domatore di blockbuster. Se, insomma, sulla carta era stato tutto pensato a meraviglia, nei fatti più di qualcosa è andato storto. Già, perché nel cinema non basta assoldare il meglio che c’è sulla piazza, affiancargli la solita bellona di turno e affidare a sette (dico: sette!) sceneggiatori lo script per fare un bel film. Eh si, lo spettacolo c’è, il divertimento pure, però, l’idea di elevare il livello di un’operazione tipica del cinema di serie B è un po’ rischiosa. Non tutti si chiamano Tarantino o Rodriguez. Non tutti si possono permettere di rendere le solite, stantie scazzottate all’interno di un saloon un prodotto innovativo. Cowboys & Aliens, a differenza dei suoi predecessori, si prende molto sul serio. Spielberg, che un tempo difendeva le ragioni degli alieni (vedi E.T. o Incontri ravvicinati del terzo tipo), oggi non dimentica il lato umano del ‘cattivo’, che comunque è abbastanza arrabbiato da ridurre in polvere tutto ciò che ha davanti agli occhi. Il produttore, insomma, ha ben imparato l’american way post 11 settembre e così, davanti alle spaventose minacce dei nemici, chiama a gran voce lo spirito patrio dei cittadini, pronti a mettere da parte le piccole divisioni per difendere la sopravvivenza del loro territorio. Nulla di nuovo sotto il cielo stellato di Hollywood.
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