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Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma
Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma
Dimitri Bosi - 25 Agosto 2011
“Una fantasmagoria complessa del maestro Tsui Hark dal 26 agosto nelle sale distribuita dalla Tucker Film, un anno esatto dopo la presentazione a Venezia”
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Presentato lo scorso anno a Venezia, in concorso, esce ora, esattamente un anno dopo, l’ultimo film di Tsui Hark, Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma. Un film che mai ci saremmo aspettati di vedere in Italia, una grande perla destinata, nel nostro percorso festivaliero, a rimanere solo nei ricordi, e che invece ora tutti potranno apprezzare grazie all’opera meritoria della Tucker Film, casa di distribuzione indipendente che si è distinta nel recupero di opere del lontano oriente, come accaduto di recente con il coreano Poetry o il premio Oscar Departures.

Regista eclettico in grado di spaziare nei generi più disparati, Tsui Hark in questo caso orchestra senza tema un grande spettacolo che coniuga il fantasy al wuxiapian e al giallo stile Sherlock Holmes con grande libertà, in una girandola di situazioni, personaggi e ambienti sempre spiazzanti e allo stesso tempo mai incoerenti. Siamo nell’anno 690, nella Cina imperiale sta per ascendere al trono una donna, la reggente Wu. In suo onore viene costruita una statua immensa alta più di 100 metri, al cui interno si celano macchinari e impalcature grandiose che saranno lo sfondo del mistero e il teatro della successiva indagine: operai, dignitari, personaggi di palazzo, vengono uccisi misteriosamente da una sorta di autocombustione, arsi vivi da una fiamma che sembra generarsi all’interno dei corpi.

Una trama di palazzo sembra quindi essere stata ordita contro la nuova imperatrice e per indagare sulle sospettose morti viene chiamato il determinato Dee (Andy Lau), una sorta di detective razionale e ribelle, che tenterà di risolvere il caso, coadiuvato da due fedeli scudieri, tra numerosi e spiazzanti colpi di scena. Tenetevi ben incollati alla sedia, la giostra del film ruota a velocità vertiginosa e cosa vi si para davanti è assolutamente imprevedibile: dalle vertiginose altezze degli interni della statua ai baratri di grotte immerse nell’acqua in cui si svolgono scontri di cappa e spada che sono puri giochi di colori, per non parlare dei personaggi, dal priore che si materializza in forma di cervo ai tostissimi collaboratori del detective, dai medici che trasformano la propria faccia alle figure mostruose che abitano profondità abissali.

Detective Dee è una fantasmagoria rutilante che satura gli occhi e sprigiona sensi complessi e imprevedibili, tra cui una riflessione sul tema del potere, ma anche sul nostro rapporto con la realtà e la razionalità che applichiamo alla sua comprensione.

Voto finale 8