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Pagina 1 - La recensione di Alessio Tambone Una spogliarellista squattrinata, un killer/corriere della droga e l’intermediaria di un’azienda. Sono queste le tre protagoniste di Bitch Slap, film diretto da Rick Jacobson e distribuito in Italia (in grandissimo ritardo) da Eagle Pictures a partire dal prossimo 22 Luglio. Tra tradimenti e rivelazioni, le tre cercano un importante bottino da sottrarre ad uno spietato boss della malavita. Ma la situazione sfugge presto di mano. Bitch Slap è un preciso omaggio a generi b-movie ed exploitation movie, un progetto che si inserisce (o almeno questa è l'intenzione) nell'affollata categoria dei film stracult. All'interno c'è di tutto: dalle citazioni e omaggi a film come Dragstrip Girls, Faster Pussycat, Kill, Kill, Kung fu Nun a spruzzate di trovate registiche e di script di vari cineasti, da Russ Meyer al recente Zack Snyder, passando chiaramente per Tarantino e Rodriguez. E c'è anche posto per Memento, dal quale Bitch Slap prende in prestito una narrazione con flashback al contrario. Citazioni, omaggi, citazioni e omaggi. Bitch Slap è letteralmente infarcito di rimandi visivi e non che - probabilmente - sono la parte più riuscita del film. Rick Jacobson non è infatti Meyer o Tarantino (nella sua carriera cinematografica troviamo Bad Guys e Le ragioni del cuore, nella carriera televisiva qualche episodio di Spartacus, Baywatch, Xena principessa guerriera, Cleopatra 2525 e Hercules). I suoi limiti si vedono chiaramente dopo pochi minuti: ai dialoghi manca quel pizzico di genialità e la tecnica del flashback presto stanca, con effetti su greenscreen e un montaggio con splitscreen e ralenti che diventa pesante ed inutile. Per la recitazione delle tre belle... beh, lasciamo stare e limitiamoci a guardare... Bitch Slap è sicuramente da evitare se non siete amanti del genere. Se invece avete un'anima pulp, la visione di questo film vi farà apprezzare maggiormente i titoli che sicuramente fanno già parte della vostra collezione home video.
La recensione di Emanuele Stavagna Il film si presenta sullo stile di Kill Bill e di Sin City, ma sono evidenti i rimandi al cinema b-movies anni 50-60 (Russ Meyer, per fare un nome che sicuramente si trovi in sintonia con il film). Comunque la trama è alquanto macchinosa e alcuni personaggi presenti (ad esempio Kinki) sono una versione macchiettistica di quelli presenti su Kill Bill (in questo caso il personaggio di Gogo Yubari). Il continuo ricorso a flashback non facilita la comprensione della trama e il finale porta una rivelazione a sorpresa un po' scontata. Forse la citazione finale di Sun Tzu è azzeccata al riguardo anche per il film medesimo. La fotografia del film è valida ed enfatizza le scene di combattimento tipo kung-fu movies e trilogia di Matrix, ma a un livello minore. Alcune trovate sono forse un po' eccessive come il personaggio di Camero che esce viva dalla macchina colpita da un bazooka; in scene simili di altri film (ad es. Commando) c'era una certa ironia nella scena, che qui è assente: ci si prende un po' troppo sul serio. La visione in streaming era all'altezza di un buon DVD e si sono notati problemi solo nelle scene più buie dove comparivano "blocking" e pixels: nel complesso buono. Forse, con una connessione migliore (20Mb/s) e trasmissione in HD il risultato potrebbe migliorare. Sarebbe interessante recensire il BluRay. Il film è da classificare come sufficiente perchè presenta valide scene di combattimento (il motivo per scegliere la visione di tale titolo), ha alcune citazioni cinefile da Kill Bill a Sin City a Russ Meyer e pur con una struttura un po' barocca si lascia guardare. Comunque alla fine del film resta il dubbio se dalla sceneggiatura originale si potesse fare qualcosa di meglio.
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