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Fast & Furious 5
Fast & Furious 5
Francesco Balzano - 02 Maggio 2011
“Ultimo atto per la saga tutto muscoli, motori e belle donne che ha reso grande Vin Diesel, pronto a tornare pił in forma che mai per dare un senso a una pellicola andata in panne e col serbatoio vuoto di idee”
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Il regista Justin Lin rimette in moto per l’ultima volta (?) la saga che, più di tutte, ha saputo infiammare i cuori rombanti degli appassionati di auto. Per l’occasione, Dom Toretto si è dato una bella pompata ai muscoloni, da esibire al solito con canotte ultra aderenti, e ha richiamato al suo fianco il fido Brian dagli occhioni blu. La trama è, più o meno, sempre la stessa e funge solo da futile pretesto per inseguimenti, scazzottate al sapor di testosterone e tante corse a tutto gas. Non mancano nemmeno i consueti fondoschiena delle bellone di turno ripresi in primo piano, a sottolineare lo spottone più banale che ci sia: ‘Donne e motori, gioie e dolori’.

Non aspettatevi colpi di scena o novità di sorta, perché Fast & Furious 5 altro non è che un enorme furbata commerciale, un’operazione studiata a tavolino e realizzata ad arte per richiamare in sala gli aficionados. Un modo come un altro per regalare ai beniamini del pubblico un ultima scarica di adrenalina e ormoni senza metter mano alla fortunata ricetta dei capitoli precedenti. La trama è sconnessa e piena di errori ma alla produzione, evidentemente, questo aspetto interessava poco perché l’unico scopo è quello di intrattenere con scene mozzafiato, non necessariamente credibili (ma questo è un apprezzato vizietto del cinema action statunitense).

Inutile, poi, approfondire troppo le prove interpretative del gruppone di protagonisti. In questa saga, ormai è noto, si recita coi corpi scolpiti a mò di Bronzi di Riace e le vere protagoniste della pellicola sono le fantastiche macchine, ovviamente modificate. L’ultimo atto delle vicende di questi amanti delle corse clandestine altro non è che una riunione di tutte le stars che hanno reso grande il marchio Fast & Furious, un’autocelebrazione di quasi 2 ore con zero voglia di rimettersi in discussione.

Questa saga, per l’ennesima volta, mette gli spettatori davanti a una scelta di campo: o la ami o la odi, senza vie di mezzo. Chi concepisce il cinema come un Luna Park, non potrà fare a meno di apprezzare le scene a tutto gas riprese con maestria e la beltà dei corpi femminili messi a nudo dall’occhio malizioso della telecamera. Coloro che, invece, vedono il mondo di celluloide come un’arte col dovere di raccontare storie senza furbate, non potranno che disprezzare prodotti come questo.

Anche i primi, comunque, dovranno riconoscere che le idee sono davvero finite!

Voto finale 4