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Thor
Thor
Dimitri Bosi - 26 Aprile 2011
“Dal pantheon della Marvel arriva in sala il dio Thor in salsa 3D, incarnato da Chris Hemsworth e diretto da Kenneth Branagh. Nel cast anche Natalie Portman, Antohny Hopkins, Stellan Skarsgard, Tom Hiddleston”
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Come fumetto il personaggio di Thor prende avvio all’inizio degli anni ’60 dalla fantasia del prolifico Stan Lee che insieme a Jack Kirby danno vita a The Mighty Thor, primo di una lunga serie di incarnazioni cartacee che il dio del tuono troverà grazie alla sensibilità di molti altri scrittori e disegnatori. Derivato dalla mitologia nordica, la figura ha come caratteristica preminente l’utilizzo di un martello potentissimo che usa a mo’ di boomerang, ma anche la capacità di evocare il tuono e di controllare gli elementi atmosferici. Ma al di là di questi elementi, buoni per il merchandising, ciò che poteva interessare lo shakespeariano Branagh (che conta al suo attivo ben cinque adattamenti dal bardo al pari del suo illustre predecessore Laurence Olivier) era il contesto familiare che circonda Thor e il relativo conflitto con il padre Odino e il fratello Loki nel regno fatato di Asgaard.

La vicenda quindi principia proprio da qui, dal regno di Asgaard, dove risiedono dèi possenti e saggi che, dopo una lunga stagione di lotta con i Giganti del ghiaccio, hanno finalmente trovato una tregua. Ma al giovane Thor piace menar le mani e trova la scusa per fare incursioni con i suoi amici in terreno nemico. Questo scatena la furia del padre Odino che lo scaccia da Asgaard e lo priva della sua forza e dei suoi poteri facendolo letteralmente cadere sulla terra nel bel mezzo di una tromba d’aria. Sulla terra il nostro Thor incappa in un gruppo di studiosi capitanati da Jane Foster (Portman) e dal Dr. Selving (Skarsgard) che cercano di capire la sua strana provenienza, ma che ben presto dovranno fare i conti con una potente agenzia spaziale decisa ad impossessarsi dei loro studi e a mettere le mani sul dio e sul suo martello anch’esso scagliato sulla terra come la spada nella roccia. Da qui il racconto di Branagh alterna il racconto delle disavventure terrene di Thor con le trame di palazzo ordite dal fratello Loki, geloso della sua possanza e delle preferenze che il padre Odino sembra avergli accordato fin dall’infanzia.

   

Thor dovrà quindi dimostrare di aver capito i suoi errori e aver dismesso arroganza e boria per recuperare la stima paterna e soprattutto recuperare i suoi poteri così da arrivare appena in tempo per salvare la sua patria minacciata dal delirio del bilioso fratello. Nel mezzo ci sarà il tempo per far sbocciare un romantico amore con la studiosa, tutta tic e mossette (ai limiti del sopportabile), interpretata dalla Portman. Consigliamo vivamente tutti gli spettatori di rimanere fino alla fine dei titoli di coda per avere l’anticipazione di un dettaglio del prossimo The Avenegers, di cui il personaggio Thor fa parte. Sta qui forse il punto del discorso sul film, ovvero il suo necessario inserirsi in una continuità di scuderia, quella della Marvel, e in una serialità con il film a venire a cui rimandano alcuni oggetti presenti in questo film, vedi il labirinto che circonda il martello conficcato nel cratere.

Insomma Branagh non riesce ad offrire una lettura personale del fumetto e del personaggio, ma sembra indeciso tra le seduzioni delle trame di palazzo a lui più congeniali e il cotè spettacolare/pupazzoso. Seppur visivamente coinvolgente nelle scene iniziali di Asgaard, in cui risuonano numerosi echi visivi - le uniche in cui il 3D sembra trovare un senso che poi svanisce nelle scene del deserto e nel prosieguo del film – la caduta sulla terra dà luogo al consueto repertorio umoristico del supereroe imbranato e il confronto con Loki non assume mai una vera complessità psicologica, complice anche la scialba figura di Chris Hemsworth chiamato ad un ruolo più grande del suo torso muscoloso. L’intreccio visivo tra il fantasy, il mito e la leggenda (pensiamo al Signore degli anelli o a tanti altri film dello stesso tenore) presente nel fumetto e a disposizione di Branagh, e che era potenzialmente notevole, non trova mai una vera sintesi in tutto il film.

Link al sito ufficiale: www.thor-ilfilm.it

Voto finale 5