Pagina 1 - La conferenza stampa 
Thor, il figlio primogenito di Odino, l’eroe con il martello del pantheon della Marvel, partorito dalla fantasia di Stan Lee e Jack Kirby agli inizi degli anni sessanta, arriva in sala per la regia dello shakespiriano Kenneth Branagh e con Chris Hemsworth, Natalie Portman, Antony
Hopkins. A Roma Kenneth Branagh e Chris Hemsworth, rispettivamente regista e protagonista del prossimo megaspettacolo targato Marvel, Thor, in 3D, pronto a sbarcare in Italia il prossimo 27 aprile in 600 copie (distribuisce Universal). I due hanno incontrato i giornalisti in una ricca conferenza stampa.
Iniziamo allora dalle rimembranze Irlandesi di Branagh
“Piove molto nell’Irlanda del nord ed il cielo è sempre scuro e grigio. Le copertine della Marvel molto colorate risaltavano sugli scaffali e tra i tanti personaggi Thor era il mio preferito”.
Ma da qui a farne un film il passo non è breve ci viene da dire...
“Ho amato subito la forte passione che troviamo nella storia di Thor e ho capito che poteva essere un grande spettacolo, ricco di azione, coinvolgente. E insieme a grandi attori abbiamo cercato di raccontare la storia in maniera vera, onesta, ma anche con leggerezza. Abbiamo cercato l’equilibrio giusto. La Marvel era preoccupata per il progetto Thor, che poteva avere molte possibilità di fallire; volevano un progetto ricco ma allo stesso tempo capace di
intrattenere”.
Ma come si è calato Chris nel ruolo del figlio di Odino?
Chris: “E’ stata una grande opportunità poter interpretare un dio caduto. Da bambini si sogna sempre di essere un superoe correndo per i corridoi di casa. È stato grandioso poter lavorare con leggende come Branagh, Hopkins e
Portman”.
Il rapporto con la Marvel. Thor si inserisce all’interno del progetto più ampio degli Avengers e quindi ha un rapporto con altri”. supereroi. Avrebbe fatto un film diverso senza questi riferimenti?
“Non mi sono posto un problema di libertà. Sapevo bene in che tipo di progetto mi stavo inserendo. Per me è stata una grande avventura. E come spettatore mi sono sempre appassionato a questo universo della Marvel che fa interagire i vari personaggi. Quindi sono stato contento quando mi hanno proposto dei cambiamenti senza mai impormeli ovviamente. Mi hanno più che altro posto delle domande sul collegamento con altri film. Io mi sono concentrato sulla storia di Thor. Certo ci sono state delle discussioni molto vivaci ma sempre positive. D’altronde gli studi della Marvel sono molto più piccoli di quelli dei normali studi hollywoodiani e sono gestititi da persone che si definiscono dei nerd e che nutrono una grande passione per il loro lavoro e per i personaggi che
gestiscono”.
Ma allora gli Avengers sono già in lavorazione?
Chris: “Cominceremo a girare appena finito il tour di promozione di questo film. E’ molto stimolante l’idea di rifare lo stesso personaggio in un'altra storia e interagire con altri supereroi”. Pagina 2 - Approfondimenti e stereografia 
Il fumetto ha avuto vari disegnatori che hanno rimodellato il personaggio, da Kirby e Simonson. Quale versione è stata tenuta presente?
“Nella fase di gestazione ho approfondito tutti i comics di Thor e mi sono confrontato in particolare con uno degli sceneggiatori, Straczynski, che fa anche un cameo nel film (è quello che cerca di sollevare per primo il martello caduto). Ovviamente Kirby dà vita al personaggio e il suo stile è imprescindibile e da vita all’essenza del personaggio, ma ho parlato anche con Stan Lee. Nella resa estetica della città degli dei, Asgaard è una fusione sia di Kirby che di Simonson, ma ci sono anche altre influenze che vanno dall’architettura moderna alla mitologia nordica, alle pitture rupestri. La torre centrale di Asgaard ricorda una chiesa norvegese o una imbarcazione vichinga. Tutto questo si fonde in un universo cinematografico che fonde il meglio della tradizione di Thor.”
Perche il 3D?
“Ne abbiamo parlato molto all’inizio con la Marvel e mi sono chiesto se il 3D fosse una scelta solo economica. Loro mi hanno assicurato invece di voler investire molto nel processo per farlo diventare parte del racconto, una amplificazione delle emozioni. Sono molto orgoglioso anche della versione 2D ovviamente, ma nella versione tridimensionale c'è una maggiore profondità non solo nel regno di Asgaard ma anche nelle scene girate nel New Mexico. L’esperienza migliore si potrà fare in un cinema
Imax”.
Quali difficoltà avete incontrato?
“Abbiamo lavorato molto sui punti deboli o critici del film cercando di trasformarli in punti di forza: i salti da un mondo all’altro, il vissuto difficile di una famiglia, il mix tra spettacolo e humor, le scenografie e i costumi. Abbiamo insomma cercato di rendere unico il nostro Thor. Abbiamo privilegiato una struttura classica per poi renderla il più originale possibile. Inoltre rendere la dicotomia dio/uomo in un personaggio ci ha consentito di ottenere un effetto drammatico e comico oltre che una tensione romantica. Molti amici italiani hanno citato anche Romeo e Giulietta per la storia d’amore presente nel
film”.
Come mai non recita in questo film?
“Purtroppo ero troppo preso da molte cose per mettermi anche di recitare.”
Com’è stato recitare accanto a leggende del cinema come Branagh e Hopkins?
Chris: “Avevo paura del confronto. Ma appena ho incontrato Hopkins egli mi ha messo subito a mio agio ed è diventato cosi Tony. Sul set era sempre entusiasta del lavoro. È stato un sogno poterlo vedere al lavoro”.
Come è stato tradotto il linguaggio aulico di Thor?
“Nei comics il linguaggio era sempre tra Shakespeare e la Bibbia, colto, forbito, alto, ma anche con humor. Io volevo mantenere questo stile soprattutto nelle scene del regno di Asgaard ma ovviamente ho dovuto dare anche naturalezza. Ho cercato di fare quello che ho fatto con Shakespeare, rispettarlo ma senza ingrandirlo. In Shakespeare è la lingua che guida l’attore, la sua essenza sta nelle parole. Ho fatto entrare Chris nel personaggio facendogli recitare un estratto dell’ Enrico
V”.
Chris: “Era difficile parlare in americano contemporaneo e sentirsi un dio calato in terra. Gli spettatori si aspettano una cosa del genere per quanto possa essere elevato o romantico. Per me è stata una grande lezione di dizione e di
recitazione”.

Perché è ambientato in New Mexico invece che in Oklaoma come nel comics originario?
“Il New Mexico offre degli ottimi sgravi fiscali innanzitutto ma anche perché c’erano spazi aperti amplissimi. Volevo una città sperduta nel deserto e che il laboratorio di Foster avesse il feeling di una nave spaziale degli anni ’50. Volevo dare una particolare sensazione in termini di colori, di risonanze visive. E poi il New Mexico è il luogo in cui ci sono stati più avvistamenti UFO, un luogo carico di grande
energia”.
A quale figura di ciclo di comics si è ispirato di più per rendere il suo personaggio?
Chris: “Ho letto molti albi ma anche la mitologia nordica. Ma la sceneggiatura era stata già scritta quando ho avuto la parte quindi la mia preoccupazione è stata quella di renderlo
realistico”.
Come si inserisce Thor nella sua vicenda artistica?
“Per me è stata una grande avventura. Vorrei sempre sorprendermi con nuove avventure artistiche come questa. Vivere due anni ad Hollywood, affrontare sfide tecnologiche per me inimmaginabili, raccontare una vicenda cosi importante, lavorare con grandi artisti, è stata una cosa
straordinaria”.
Chi sono gli eroi oggi per lei?
“Perché piacciano i supereroi oggi? È una domanda importante. La storia di Thor innesca delle domande: cosa succede quando si perde la famiglia, gli affetti, quando è necessario guardarsi allo specchio e cambiare. Queste storie quindi ci portano a riflettere sull’eroismo personale. Un eroismo che serve soprattutto ai leader politici, e che ritroviamo in personaggi come Mandela o
Obama”.
Come si è preparato alla parte anche dal punto di vista fisico e che rapporto ha avuto con la
Portman?
Chris: “Sono ingrassato di 7/8 chili e fatto molta palestra per rendere la grandezza e forza del personaggio. Con Natalie il rapporto è stato ottimo. Lei aveva appena finito di girare Il Cigno
Nero”.
A quali film si è ispirato per Thor?
“Mi sono ispirato a Metropolis, a 2001: odissea nello spazio. Abbiamo rivisto Lawrence d’Arabia. Ci siamo rivolti a molte fonti per restituire l’universo guerriero del
film”.
Va spesso al cinema?
“Vado almeno due volte alla settimana. Vedo di tutto, anche film di supereoi. Mi piace l’esperienza di condivisione della sala insieme ad altri in grandi
sale”.
La prossima settimana pubblicheremo la recensione del film. Thor uscirà nelle sale
italiane mercoledì 27 Aprile.
Link al sito ufficiale: www.thor-ilfilm.it
|