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Pagina 1 - Introduzione
"Tanto tempo fa in una galassia lontana, lontana..." Era il 1977 ed effettivamente sembra tanto tempo fa. George Lucas inventò il cinema, il nuovo cinema. Inventò gli effetti speciali con la ILM, inventò le nuove tecniche di ripresa, inventò i titoli di coda posti alla fine, inventò standard, popoli, pianeti, armi, concezioni. Inventò Star Wars. 28 anni dopo siamo ancora qui a parlare di quel piccolo miracolo, grazie all'ultimo episodio di una grandiosa saga che non smette di stupire, di creare adepti e di far discutere. Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith è l'ultimo capitolo di questa grande avventura, uscito nelle sale italiane il 20 maggio.
Avevamo amato Darth Vader (o Lord Fener, che dir si voglia). Avevamo amato quell'uomo col casco, vestito tutto di nero, che entrava tra il fumo nel corridoio di una astronave. Avevamo amato le sue prime parole: "Dove sono quelle trasmissioni che avete intercettato?". Avevamo amato il suo respiro. Era il 1977. Poi ci siamo stupiti del piccolo Anakin, del suo amore verso gli altri, della sua ingegnosità, della sua... tranquillità. Era il 1999.
Nel 2005 possiamo andare in sala e scoprire l'anello di congiunzione tra questi due estremi. Possiamo così conoscere l'Anakin innamorato, in procinto di diventare padre, un giovane Padawan che si lascia troppo spesso trascinare dalle emozioni e dagli affetti. E possiamo conoscere anche il suo "lato oscuro", quando, spinto dalla paura, decide di rifiutare la concezione Jedi e di abbandonarsi a quella dei Sith. Pagina 2 - La storia Al ritorno nella galassia lontana lontana ritroviamo immediatamente il giovane Padawan Anakin Skywalker (Hayden Christensen) e il suo maestro Jedi Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor). E' passato qualche anno e le forze separatiste, dopo la rocambolesca fuga del precedente episodio, hanno serrato nuovamente i ranghi. Con una mossa inaspettata hanno rapito il cancelliere Palpatine (Ian McDiarmid), guidati dal generale Grevious e dal perfido conte Dooku (Christopher Lee), un ex cavaliere Jedi ora diventato Darth Tyranus. Anakin e Obi-Wan si precipitano a liberare il cancelliere ed intraprendono un nuovo duello, dopo quello di Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni, con il misterioso conte.
Obi-Wan abbandona molto presto la lotta, tramortito dalla potenza di Darth Tyranus. Anakin invece continua a combattere, sotto gli occhi attenti del cancelliere. Il giovane Padawan alla fine ha la meglio, ma decide di risparmiare la vita al suo avversario in base al codice Jedi. Il cancelliere invece chiede di giustiziare Darth Tyranus, che diventa una misera pedina nel perfido gioco del futuro imperatore. Per Anakin è il primo passo verso il lato oscuro della Forza. Di ritorno dalla missione, osannati per la liberazione del cancelliere, Obi-Wan e Anakin seguono due strade diverse. Il primo parte all'inseguimento del generale Grevious, spettacolarmente scappato nella precedente battaglia (a dire la verità... con la coda un po' tra le gambe). Ne seguirà un lungo duello molto movimentato, vista anche la capacità di Grevious di impugnare contemporaneamente quattro spade laser. L'altro invece si ritrova al centro nel braccio di ferro tra il cancelliere, sempre più potente, e il consiglio Jedi. Sentendosi non stimato dai maestri Jedi si avvicinerà sempre più a Palpatine, che intanto continua a gettare le basi per il futuro Impero Galattico.
A complicare le cose si aggiunge la gravidanza della sua giovane (segreta) sposa Padmé Amidala (Natalie Portman), l'ex regina di Naboo che ora è diventata un influente membro del Senato della Repubblica. A turbare il giovane Anakin ci sono i suoi incubi che, dopo quelli veritieri sul destino di sua madre del precedente episodio, preannunciano la morte di Padmé. Il resto del film... è da vedere! Prima di passare all'analisi approfondita del film, un paio di brevi osservazioni introduttive. Tutto il sangue segnalato dalla critica americana è praticamente assente. Due le possibili cause: si è prosciugato durante il missaggio del doppiaggio italiano, oppure gli americani hanno confuso il sangue con la lava del pianeta vulcanico Mustafar, teatro dell'ultimo scontro del film. Cercheremo di controllare quanto prima la versione in proiezione negli Stati Uniti. Si tratta comunque di un film abbastanza duro e violento, poco adatto a bambini di età inferiore ai 10 anni. L'altra considerazione riguarda gli incassi. In soli quattro giorni di proiezione Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith ha già infranto diversi record. Nel computo delle proiezioni notturne di anteprima americane ha incassato ben 16 milioni e mezzo di dollari. Il precedente primato apparteneva a Il Signore degli Anelli: Il ritorno del Re con 8 milioni di dollari. In questo senso ottimi anche gli incassi in Italia per quei 115 cinema che hanno proiettato il film allo scoccare della mezzanotte. In testa l'Arcadia di Melzo (MI), che ha incassato oltre 12.000 euro con circa 2.000 presenze. Ma torniamo agli Stati Uniti, dove è stato battuto anche il record di incasso per il primo giorno di proiezione, che apparteneva a Shrek 2 con 45 milioni di dollari. Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith è arrivato a 50. Nuovo record anche per le prevendite, dove è stato abbattuto quello precedente di Spider-man 2. Non riesce invece ad infrangere il record del maggiore incasso nel week-end, che appartiene a Spider-man con 114 milioni di dollari. Lucas in questo caso si è fermato a “soli” 108. Ottimo quindi l’incasso complessivo, pari a 158 milioni di dollari. Ad oggi, questo episodio della saga è già sulla soglia dei 100 film con il maggiore incasso d’America. In soli quattro giorni ha già superato illustri nomi come X-men, La mummia, xXx, Matrix revolutions. Vedremo dove si fermerà... Il film è costato 115 milioni di dollari, ai quali vanno aggiungi circa 80 milioni per il lancio del film. Pagina 3 - Sceneggiatura, regia e montaggio Tutto è compiuto. Verrebbe da usare frasi bibliche per descrivere la sceneggiatura di Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith. Ogni scena, riferimento, frase, parola o sguardo disseminato negli altri cinque episodi che non era stato compreso, ha trovato un degno adempimento in questo film. "Sostanzialmente, avevo buttato giù tutti gli eventi che avevano portato i miei personaggi ad essere quello che sono in Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza" dice Lucas. “Anche se ho iniziato a scrivere i tre prequel solo vent'anni più tardi, la struttura della storia è rimasta sostanzialmente identica: è sempre stata l'epopea di un padre che viene redento dai suoi figli." C'è una spiegazione sui midichlorian e sulla nascita di Anakin, solo sfiorata e criticata in Star Wars Episodio I - La minaccia fantasma. Anche se la storia è nota, ci sono i colpi di scena: vedere Anakin puntare con la spada laser il cancelliere è stato un colpo! E ci sono quei cinque minuti iniziali, nello stile vecchia trilogia, dove R2-D2 la fa da padrone. C'è il conflitto interiore del protagonista, i suoi incubi e i primi salti temporali nella narrazione lineare di Star Wars. E c'è anche un accenno, dubbio, sul ritorno degli Jedi dopo la morte. Nella vecchia trilogia avevamo Obi-Wan, Yoda e Anakin (modificato!), in questo episodio si fa accenno a Qi-Gon Jinn.
George Lucas si è occupato anche della regia, realizzando un ottimo lavoro. Basti pensare al bellissimo piano sequenza iniziale, che ci porta da una calma apparente al di sopra di un incrociatore all’inferno sottostante, nella battaglia che si combatte nell’atmosfera di Coruscant. Un bel modo di introdurre il film che associa la classicità dell'apertura di Star Wars (l'arrivo di una navicella spaziale) alle moderne possibilità della Computer Grafica. A riempire il bel calderone regia ci pensano anche un paio di inquadrature in dettaglio degli occhi, degne dei grandi intramontabili western di Sergio Leone. Un'altra perla è la vestizione di Anakin, con la ripresa in soggettiva e il conseguente "primo respiro" di Darth Vader. Musica assente, silenzio assoluto. Tutti in sala con il fiato sospeso. In alcune scene Lucas ha lasciato le videocamere digitali Sony ad alta definizione, realizzate appositamente per le esigenze della produzione, nelle mani di un suo caro amico, tale Steven Spielberg. Si vocifera che il grande regista abbia realizzato alcune sequenze dello scontro tra Yoda e Dart Sidious e parte dell'inseguimento tra Obi-Wan e Grevious. Molti hanno identificato in quest'ultima scena, non a torto, una somiglianza con la fuga nella miniera di Indiana Jones e il tempio maledetto. Molto efficace, grazie anche al connubio con la colonna sonora, il montaggio della messa in atto dell'ordine 66, con l'assassinio dei cavalieri Jedi e la contemporanea nascita dell'Impero. Da cestinare completamente, secondo il mio giudizio personale, le transizioni tra le varie scene. Ho sempre detestato l'uso delle transizioni a scorrimento, a cerchio e ad orologio di Star Wars. O meglio, ho detestato l'uso fatto di queste tecniche. Non ho nascosto nella recensione di Sky Captain and the world of tomorrow il senso di continuità del film dovuto proprio ad un montaggio di questo tipo. D'altra parte, per quanto possa sembrare una commedia o un prodotto esclusivamente d'avventura, la saga di Star Wars ha un forte contenuto drammatico e austero, che sistematicamente viene deriso quando la scena si conclude con un cerchio intorno al volto del personaggio. Francamente evitabile. Pagina 4 - Il cast Il giovane Hayden Christensen (The Decameron) ha sicuramente avuto un ruolo difficilissimo. Interpretare le mille sfumature del suo personaggio in questo film deve essere stata un'impresa davvero titanica. Impresa che però è riuscita alla grande. Riesce a passare dal sorriso per la notizia della gravidanza di Padmè allo sguardo indemoniato durante i suoi duelli finali. Un'espressione su tutte è quella dell'attacco a Obi-Wan, presente anche nel primo trailer distribuito, con lo sguardo da assassino quasi perso nel vuoto, ridotto ormai ad una macchina consacrata al lato oscuro della Forza.
Buona anche la prova di Ewan McGregor (Stay, The island), che fornisce un Obi-Wan Kenobi molto più vicino all'interpretazione di Sir Alec Guinness della trilogia classica. Uno dei momenti più attesi di tutto film è sicuramente il duello finale tra Obi-Wan e Anakin, che ci riporta al "ci rincontriamo finalmente" di Star Wars Episodio IV - Una nuova speranza. Per questo duello i due attori sono stati guidati da Nick Gillard, già coordinatore delle sequenze d’azione e maestro d’armi di Star Wars Episodio I - La minaccia fantasma e Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni. Christensen e McGregor si sono allenati duramente per due mesi. In particolare Christensen, che ha seguito un allenamento giornaliero di sei ore di scherma, una di pesi e una di lavoro cardiovascolare. Un allenamento estremamente duro, che ha costretto l’attore a mangiare sei pasti al giorno. Alla fine Christensen ha visto un incremento della sua massa muscolare pari a ben 5 kg!
Altro ruolo difficile per la bella Natalie Portman (Closer), che in poche battute è riuscita però a dare spessore emotivo al suo personaggio. Ma la prova della giovane attrice israeliana non è completamente apprezzabile a causa di un doppiaggio non proprio perfetto, rilevato anche per Yoda. Si attende quindi con ansia il DVD. Sublime anche il cancelliere Palpatine di Ian McDiarmid, viscido e malvagio in modo perfetto. Naturalmente nella corazza di C-3PO ritroviamo Antony Daniels, l'unico attore ad aver recitato in tutti i sei film della saga di Star Wars. C'è anche spazio per il gradito ritorno di Peter Mayhew, sotto le mentite spoglie del simpatico Chewbacca. Piccolo cameo per George Lucas, come già avevamo accennato noi di AVMagazine in una precedente news. Lo si può riconoscere nel ruolo del Barone Papanoida durante la scena nel Teatro dell'Opera. Lo si vede nell’inquadratura che precede l’ingresso di Anakin nel teatro, sulla sinistra dello schermo. Anche lui ha ceduto al lato oscuro della Regia. Inizialmente dovevano avere un cameo soltanto le sue figlie. E' stata invece effettivamente cancellata la parte relativa a Ling Bai (Sky Captain and the world of tomorrow). L'attrice cinese, che doveva interpretare la senatrice Bana Breemu ha perso il suo piccolo ruolo dopo aver posato nuda per la rivista Playboy. Pagina 5 - Scenografia e costumi Sono 72 (un numero molto elevato) i set a grandezza naturale realizzati per il film, arricchiti successivamente con interventi in Computer Grafica. In particolare i tecnici hanno sostituito il bluescreen del set con gli sfondi reali ripresi in giro per il mondo. Le riprese realizzate in Thailandia, Svizzera e Cina sono servite per creare gli sfondi del pianeta Kashyyyk, sede dei Wookiee. Dopo i primi due episodi (la reggia di Caserta e il lago di Como) torna anche l'Italia, che ha fornito lo sfondo per il pianeta lavico Mustafar, luogo dell'ultimo epico scontro tra Obi-Wan e Anakin. La troupe si è recata nel nostro paese nel 2002, quando si era al lavoro ancora su Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni, per riprendere l'eruzione spettacolare dell'Etna. Queste immagini sono state poi elaborate al computer e integrate con le riprese effettuate sul set in bluescreen. Tanti i pianeti ricreati in questo episodio. Alcuni già visti, altri del tutto nuovi. Abbiamo scoperto Felucia, un insolito ecosistema abitato da giganteschi funghi esotici e altre piante. Abbiamo ammirato Alderaan, il fantastico mondo dove abitano il Senatore Bail Organa e dove crescerà la principessa Leila, che avevamo solo visto saltare in aria in Star Wars Episodio IV - Una nuova speranza, spazzato via dalla potenza distruttiva della Morte Nera. Siamo stati su Naboo, il pianeta natale di Padmé, e sull'arido Tatooine, che sarà la casa Luke, in una emozionante scena finale. Il primo ciak è stato battuto alle 8.07 del 30 giugno 2003 presso i Fox Studios Australia di Sydney, e prevedeva il coinvolgimento di Hayden Christensen, Ewan McGregor e R2-D2. L'ultimo ciak invece ha interessato esclusivamente Christensen, ripreso in una corsa frenetica su una piattaforma. La scena è stata girata al Teatro 8 degli Elstree Studios, lo stesso teatro di posa dove nel 1976 è stato battuto il primo ciak di Star Wars Episodio IV - Una nuova speranza. Eccellente il lavoro fatto dai tecnici, che ha permesso di non distinguere il reale da quello ricostruito al computer. Ottimo anche il collegamento visivo con la vecchia trilogia. In particolare la riproposizione di quel corridoio della nave spaziale dei ribelli vista in apertura di Star Wars Episodio IV - Una nuova speranza. Un lavoro considerevole, vista la non disponibilità delle vecchie scenografie e la necessità quindi di ricostruire il set da zero, cercando di rispettare il vecchio lavoro in base ai disegni e alle registrazioni della Lucasfilm. A creare un collegamento con la vecchia trilogia c'erano anche i costumi realizzati da Trisha Biggar, collaboratrice di Lucas da Star Wars Episodio I - La minaccia fantasma. Da sottolineare in particolare l'abbigliamento e l'acconciatura di Obi-Wan e Padmé, che mostra un vestito diverso in ogni scena. In totale sono stati realizzati circa 500 costumi. Di questi addirittura sei esclusivamente per il senatore Palpatine, futuro Imperatore, che diventano sempre più scuri e più complessi nel corso del film. Tra questi segnalo una giacca di pelle con il collo alto, realizzato in modo da ricordare la pelle squamosa di un rettile. Singolari le modifiche fatte ai costumi dei Wookie rispetto ai precedenti episodi. All'interno di questi costumi è stato infatti inserito un complesso sistema di arterie, nelle quali i tecnici facevano circolare acqua fredda per refrigerare il povero attore ricoperto di peli. Pagina 6 - Fotografia ed effetti speciali In linea con la buona qualità citata nelle pagine precedenti è il lavoro di David Tattersall (xXx 2: the next level), direttore della fotografia anche dei precedenti episodi della nuova trilogia, che immortala sullo schermo l'essenza del film. La lotta tra il bene e il male va oltre i personaggi e prosegue con l’illuminazione dei set. L'utilizzo di molte zone d’ombra e del controluce aiutano lo spettatore a comprendere l’avvento del lato oscuro della Forza. Zone d'ombra che squarciano non soltanto la scena, ma che dividono molto spesso anche il volto dell'attore. Straordinari gli effetti speciali, che cancellano quasi del tutto la sensazione di plastica avuta nei precedenti episodi. Immenso il lavoro fatto dai geni della ILM. Il nuovo capitolo della saga di Star Wars ha 2.300 effetti speciali, ben 900 in più dell'intera trilogia de Il Signore degli Anelli. In alcune inquadrature addirittura sono stati inseriti dai 50 ai 60 effetti digitali. A capo della squadra c'erano John Knoll e Roger Guyett, supervisori degli effetti visivi della ILM, candidati rispettivamente all'Oscar per gli effetti visivi de La maledizione della Prima Luna e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. I tecnici sono partiti innanzitutto dalla ricostruzione degli otto pianeti, un record per Star Wars, presenti nel film. Dell'animazione si è invece occupato Rob Coleman. Molto interessante l'animazione del generale Grevious, un incrocio tra un umano e un droide, che rappresenta essenzialmente un primo esperimento malriuscito di quello che diverrà Anakin. Il team ha ricostruito questo personaggio partendo dai disegni di Genndy Tartakovsky, regista della serie animata Clone Wars. Buono anche il lavoro fatto per Yoda, sia per quanto riguarda l'animazione che per la scelta delle texture. Permettetemi però un ricordo nostalgico del vecchio Yoda, il pupazzo della prima trilogia, così incredibilmente realistico anche, e soprattutto, nelle espressioni facciali. Le nuove tecnologie hanno permesso la creazione dei duelli di Yoda sia in Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni che in Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith, che altrimenti sarebbero stati impossibili. Ma la malinconia per il vecchio e saggio Yoda resta comunque. Singolari gli effetti speciali ai quali è stato sottoposto C-3PO, la cui armatura scintillante rifletteva i pannelli di bluescreen e greenscreen utilizzati sul set. Con un lavoro certosino invidiabile il team della ILM ha eliminato questo riflessi, consentendo al simpatico personaggio di inserirsi nella scena senza timori e senza problemi. Pagina 7 - Il confronto tra 35mm e DLP La pellicola che abbiamo visionato era assolutamente nuova. Si trattava quindi del primo passaggio in assoluto: i sigilli della DELUXE sono stati rimossi proprio in questa occasione. Il proiettore utilizzato è un Cinemeccanica Victoria 8 , lanterna Zenith ZX4000 con lampada orizzontale da 4000 W, obiettivi anamorfici Schneider Cinelux Premiere e schermo da 10m di base. Il proiettore Cinemeccanica è stato tarato allo stato dell'arte: fuoco perfetto, taratura ottimale del rocchetto croce di malta per una eccellente stabilità d'immagine e otturatore in fase perfetta.
La fase dell'otturatore, in particolare, se trascurata è responsabile di una notevole perdita di dettaglio che si presenta come una specie di "effetto persistenza", più visibile nei titoli di coda bianchi su fondo nero. In poche parole, la visione della copia in pellicola è stata quindi effettuata in condizioni ideali. Il primo aspetto che colpisce è la grana della pellicola, messa in evidenza dallo spietato obiettivo Schneider. E' piuttosto fina e non dà molto fastidio. L'immagine è tra le più stabili ottenibili col 35mm ma le microvibrazioni sono comunque presenti, anche in senso orizzontale. Per quanto il Victoria 8 sia forse il cineproiettore più stabile al mondo, questo difetto è insito nel trascinamento meccanico della pellicola. Il problema potrà essere attenuato al massimo ma non si può eliminare del tutto. I colori sono ottimi e ben saturi, specialmente durante il duello tra la lava del pianeta Mustafar. La sensazione di definizione generale invece è piuttosto bassa, sensibilmente lontana da altre pellicole come Il signore degli anelli. La visione in Digital Cinema La visione in D-Cinema è avvenuta nella sala Energia del Multiplex Arcadia di Melzo. Il proiettore utilizzato è un Christie CP2000X con tre chip DLP da 2048x1080 punti di risoluzione. Il film digitale da 150 GB è contenuto in un server Avica Filmstore: il primo server per D-Cinema certificato THX e già utilizzato per il secondo episodio di Star Wars: "L'attacco dei coloni". La proiezione è avvenuta su schermo perlux in formato 2,35:1 da 30 metri di base. Il sistema di riproduzione audio utilizza diffusori Electrovoice. La versione in D-Cinema, al contrario di quanto avviene per la pellicola, può contare su una traccia audio multicanale non compressa, con qualità nettamente superiore. Il risultato generale è realmente strepitoso! La sensazione di dettaglio è esattamente la stessa della pellicola osservata poche ore prima. La luminosità è eccellente: il livello del nero è piuttosto contenuto ed il rapporto di contrasto in alcuni casi sembra superiore a quello ottenuto con la pellicola. La messa a fuoco è praticamente perfetta su ogni centimetro quadrato dello schermo. I pixel del videoproiettore DLP non sono assolutamente percepibili, anche da metà sala. Registriamo solo qualche piccolo artefatto di aliasing (scalettature) soltanto su particolari secondari (spada di Obi-Wan appesa alla cintura, luci della città sullo sfondo), più evidenti se di colore rosso acceso e uniforme. Il dettaglio in sostanza è molto elevato, molto più di quanto i 2 milioni di punti originali facciano pensare. La proiezione in DLP è vincente per la totale assenza di grana che avevamo evidenziato nella pellicola. Anche la stabilità del quadro è nettamente superiore nella proiezione con D-Cinema. L'unico macroscopico difetto l'abbiamo notato nelle zone più scure all'interno di immagini con contrasto medio ed alto. Le zone più scure erano letteralmente inghiottite dal nero. Gli stessi difetti sono presenti anche sulla pellicola 35mm, benché in forma leggermente minore. Probabilmente si tratta di un limite delle telecamere HDTV utilizzate per la ripresa cinematografica. In sostanza, l'immagine in D-Cinema è risultata più godibile sia per la stabilità del quadro ma anche per l'assenza di grana e per la maggiore pulizia generale delle immagini. Il dettaglio invece è sostanzialmente lo stesso ma ancora inferiore alle copie di film registrati direttamente in pellicola. Pagina 8 - La colonna sonora John Williams. Basterebbe il nome. L'intera saga di Star Wars uscirebbe notevolmente ridimensionata se dietro la bacchetta del maestro non si nascondesse il maestro per eccellenza del mondo cinematografico. Tanti i suoi capolavori, tra i quali rientrano sicuramente le precedenti composizioni della saga. Anche in questo film Williams non delude, ed emoziona come pochi altri sanno fare. Immancabile il tema di Star Wars sul crawl di apertura, ampiamente ripreso, modificato e trasformato per tutto il resto del film. Che sia un film duro, di guerra, lo si capisce sin dai primi minuti, da quando il tema di Star Wars sfocia in una autentica marcia scandita dal rullante. Immancabili le volatine di flauto, riscontrabili in altre composizioni di Williams come ad esempio Indiana Jones. Tante le tracce degne di nota. Si potrebbe citare il nuovo tema proposto in questo episodio, quello del generale Grevious, ricco di ritmica e percussioni. O ancora alcuni passaggi carichi di cori drammatici come 'Battle of Heroes' o la ripresa di vecchi temi come quello della Forza, quello della principessa Leila (assente dal 1983 con Star Wars Episodio VI - Il ritorno dello Jedi), quello della trionfale 'Throne Room' o le brevi (forse troppo) incursioni della Marcia Imperiale. Da manuale l'arrangiamento del tema d'amore 'Across the star', accompagnato da una struggente melodia di violino in 'Anakin's dream'. 1. Star Wars and The Revenge of The Sith Da segnalare l'uscita, oltre al cd della colonna sonora distribuito da Sony, di un DVD con ben 16 video musicali. Star Wars. A Musical Journey racchiude le immagini più belle dei sei capitoli della saga, con il commento audio di John Willims codificato in Dolby Digital 5.1. Sul sito ufficiale di Star Wars è possibile vedere in anteprima il capitolo 5: A Hero Falls. Capitolo 1: A Long Time Ago - "20th Century
Fox Fanfare" & "Star Wars Main Title Theme" Pagina 9 - Conclusioni
Nel 1999, per il lancio di Star Wars Episodio I - La minaccia fantasma, si gridava "ogni saga ha un inizio". Farà sorridere, tra qualche mese, trovare nello stesso cofanetto l'inizio e la fine di Star Wars. Cofanetto che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe arrivare sul mercato l'8 novembre in due edizioni. La prima contenente i tre episodi Star Wars Episodio I - La minaccia fantasma, Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni e Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith della nuova trilogia. La seconda invece dovrebbe contenere l'intera esalogia di Star Wars. Per quanto riguarda invece il seguito della saga abbiamo delle informazioni abbastanza certe. Il produttore Rick McCallum ha affermato che la saga non finirà qui. Non ci sarà nessun episodio VII, VIII, IX, ma le avventure in quella galassia lontana lontana non si fermeranno. Lucas ha infatti intenzione di realizzare una serie televisiva per raccontare cosa succede nei 20 anni che intercorrono tra Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith ed Star Wars Episodio IV - Una nuova speranza. La lavorazione dovrebbe durare 4 anni e porterebbe ad un prodotto della durata di circa 101 ore di programmazione. Ma Peter Mayhew, l'attore che interpreta Cewbacca, ha svelato che il contratto firmato aveva una clausola per una nuova eventuale trilogia. Difficile quindi capire cosa ci riserverà il futuro. Se dovessi descrivere la saga a qualcuno o se tra qualche anno mi dovessi trovare attorno ad un un fuoco a raccontare la saga ai miei figli, parlerei della vita e delle difficoltà di Anakin Skywalker, un simpatico bambino diventato, alla fine, un cavaliere Jedi. O forse saranno i figli a raccontare al padre, un tempo redattore di AVMagazine, la trama dell'ultimo film visto nel nuovo avveneristico cinema della città: una produzione digitale sensazionale, magari in 3D, sulla storia di un certo Maestro Jedi Luke Skywalker e dei suoi nipoti, figli di Leila e Han Solo... Pagina 10 - La scheda del film
Titolo: Star Wars Episodio III - La vendetta dei Sith |
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