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Il D-Cinema italiano in stallo?
Il D-Cinema italiano in stallo?
“In queste ultime settimane sono tante le sale cinematografiche italiane già passate al digitale che propongono film in 3D. Nello stesso tempo stiamo assistendo alla quasi totale scomparsa della proiezione di film tradizionali in digitale 2D, con una battuta d'arresto senza precedenti”
Pagina 1 - D-cinema 3D e 2K a due velocità?

Il cinema digitale 3D in Italia va a gonfie vele: dopo gli ottimi incassi di "Viaggio al centro della terra" e "Mostri contro alieni", il film "San Valentino di sangue 3D" in meno di due settimane ha incassato quasi 4 milioni e mezzo di Euro (fonte Cinetel) e si piazza subito dopo il blockbuster "Angeli e Demoni", saldo in cima alla classifica. La stessa cosa non si può dire per il cinema digitale 2K a due dimensioni.

Dopo un inizio ricco di speranze e con un raddoppio, in Italia il digitale 2D sembra aver subito una forte battuta d'arresto. Da un paio di mesi a questa parte, le edizioni digitali dei film di prima visione sembrano essere letteralmente scomparse, anche dai principali circuiti cinematografici italiani che per primi hanno investito cifre consistenti per dotarsi dei costosi server e proiettori digitali. Solo il 3-D resta fuori (per ora) da questo discorso.

Prendiamo ad esempio "Star Trek", "X-Men - Le Origini: Wolverine" o "Angeli e Demoni": se escludiamo i gruppi Arcadia, Furlan e Giometti, nella stragrande maggioranza delle istallazioni dotate di proiettore digitale 2K questi film sono stati regolarmente proiettati in pellicola 35mm. All'inizio abbiamo pensato che il motivo fosse causato dall'assenza di edizioni digitali in lingua italiana poiché solo pochi titoli sono disponibili effettivamente su hard disk in formato digitale nella nostra lingua ma non è questo il motivo.

A prima vista sembrerebbe un'assurdità, se si pensa che tra la fine del 2008 ed i primi mesi del 2009 abbiamo visto un numero sempre crescente di film in 2K:  Hulk, Iron Man, Indiana Jones, Kung Fu Panda... All'improvviso il cinema digitale sembra essere solo il 3-D. Come mai? Inoltre è ancora più inspiegabile che chi abbia già affrontato una onerosa spesa per un proiettore digitale adeguato al 3-D non lo sfrutti anche per le proiezioni 2D.

Pagina 2 - Meglio digitale o pellicola?

I vantaggi del digitale rispetto alla pellicola sono schiaccianti da qualsiasi parte si voglia osservare la faccenda. Dal punto di vista della qualità, una buona edizione distribuita e proiettata in formato digitale 2K è caratterizzata da una risoluzione e qualità d'immagine che è nettamente superiore rispetto alle proiezioni in pellicola 35mm. La maggiore risoluzione del 35mm rispetto al 2K si riferisce in realtà soltanto al negativo originale poiché la risoluzione effettiva delle copie che arrivano in sala è molto bassa e nettamente inferiore al digitale 2K.

Anche sul fronte audio il digitale vince sulla pellicola: il D-Cinema porta con sé tracce multicanale non compresse che hanno una qualità superiore a quelle compresse che accompagnano le edizioni in pellicola. Per fare un esempio, il Dolby Digital del 35mm ha un bitrate leggermente superiore ai 300 kbps in cui sono allocati 5.1 canali discreti mentre con il DTS si arriva a 1,5 Mbps. Nel cinema digitale si hanno a disposizione 6 canali con risoluzione 24/96 senza alcuna compressione.

Il vantaggio maggiore riguarda gli aspetti economici legati alla produzione e distribuzione delle copie. La produzione delle copie in pellicola da 35mm ha un costo piuttosto elevato, compreso in media tra i 1.500 e i 2.000 Euro per copia. Inoltre una copia in 35mm è caratterizzata da volumi e pesi (25-30 kg) che incidono sui costi per logistica e magazzino. Una copia digitale viaggia generalmente su un hard disk che ha costi trascurabili. Per la distribuzione di un film "importate" con più di 600 copie, il risparmio del digitale sarebbe superiore al milione di Euro, senza considerare il pagamento dei servizi alla S.A.C. (servizi ausiliari cinema), attuale monopolista della gestione dell'immagazzinamento e della consegna delle copie positive ai cinema.

L'unico svantaggio del digitale è l'elevato investimento per adeguare le sale che devono dotarsi di proiettori e server costosi e che, fino ad oggi, è stato a carico quasi esclusivo degli esercenti. Inoltre, se consideriamo il numero e la frequenza di edizioni digitali disponibili rispetto a quelle in 35mm, gli ingenti investimenti a carico degli esercenti sono più che altro un suicidio economico. Anche perché i notevoli risparmi economici del digitale - quando il D-Cinema sarà a regime - saranno comunque a vantaggio delle case di distribuzione che non bruceranno più soldi (ed energia) nel 35mm.

Pagina 3 - La trattativa tra esercenti e distributori

Con queste premesse, anche alla luce di un recente articolo pubblicato su Box Office lo scorso 6 Maggio, il dietro-front degli esercenti italiani è più comprensibile. Mentre all'estero - in primis negli USA - per favorire la migrazione da pellicola a digitale vengano dati dei incentivi agli esercenti, qualora essi proiettino il film in digitale (sia esso 2D o 3D), in Italia questo contributo per il momento viene concesso solo per alcune edizioni in 3D.

Di conseguenza l'ipotesi più plausibile è che gli esercenti italiani che hanno già sostenuto spese enormi per l'istallazione di proiettori digitali e relativi server, in maniera compatta non proietteranno più film in 2K finché non verrà accordato il contributo da parte dei distributori. Per quanto riguarda  il 3-D, sembra che gli esercenti proiettino solo i film delle case che concedono gli incentivi. La richiesta degli esercenti di un impegno concreto da parte dei distributori in forma di incentivi è una via efficiente per la ridistribuzione dei vantaggi economici del passaggio al digitale e per sostenere attivamente gli esercenti più lungimiranti e virtuosi.

Il beneficio per gli esercenti del passaggio al digitale sarebbe invece solo potenziale in quanto si tradurrebbe in un'aspettativa di maggiore afflusso di clientela alle sale, quest'ultima condizionata dall'informazione e dalla ricezione da parte del pubblico dell'effettivo miglioramento che si ha col digitale. Purtroppo è proprio sugli esercenti che finora è caduto l'onere maggiore della trasformazione del cinema. Vi terremo aggiornati.