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Dopo essere stata allontanata dall’ennesimo istituto per atteggiamenti estremamente pericolosi, l’adolescente Mercoledì Addams viene condotta presso la Nevermore Academy in cui si sono conosciuti i suoi genitori Gomez e Morticia e dove i ragazzi e le ragazze problematici sono ben accetti. Mentre non fa alcuno sforzo per ambientarsi, la ragazza scopre di avere il potere di vedere immagini di eventi più o meno oscuri ogni volta che viene in contatto con oggetti o persone. Il che la porta a indagare sulla morte apparente di un compagno di scuola per mano di un mostro. Ma il singolo episodio mette in moto una serie di accadimenti a catena per svelare un mistero accaduto chissà quanti anni prima, in cui sarà coinvolta persino la sua famiglia. Regista dei primi quattro episodi, nonché coproduttore, Tim Burton si cimenta con la sua prima serie tv e sceglie di farlo con un personaggio che fa parte della famiglia più grottesca della televisione. Un mondo a lui molto caro quello degli strampalati che rovesciano la norma mettendola in discussione se non alla berlina. Così come gli è caro il tema del diverso. Quale migliore occasione dunque quella di isolare Mercoledì dal resto della Famiglia Addams spedendola in una nuova scuola? La possibilità di unire il carattere anticonformista del gruppo con gli stati alterati di un’adolescente alle prese coi cambiamenti del proprio corpo e le interazioni coi coetanei era certamente golosa, una bomba a orologeria che deflagra magnificamente all’inizio del primo episodio coi bulli che vengono bullizzati, il giusto contrappasso necessario alla protagonista per mostrare di che pasta sia fatta come alla storia per formarsi e delinearsi. Ma è da questo punto in poi che accade qualcosa che piuttosto che esaltare le inclinazioni misantrope di Mercoledì le appiattisce nel confronto con gli altri. Alla Nevermore infatti ci sono ragazzi e ragazze altrettanto disagiati, se non altro per il fatto che sono dotati di diverse capacità sovrannaturali, oltretutto legate alla mitologia. Così da “una contro tutti” l’intreccio si trasforma in “strani contro normali”, in cui gli strani sono gli studenti e i normali sono i cittadini di Jericho, la città in cui si trova l’istituto. Uno scontro che in realtà viene solo accennato e non si concretizza in qualcosa di realmente belligerante, almeno inizialmente. Lo scopo del racconto non è mai chiaro e intervengono troppi piani di lettura, quando quello base da solo conteneva già i contorni per essere sviluppato con ricchezza ed efficacia. Senza contare che la direzione che prende, involontaria si spera, è la stessa della saga di Harry Potter, con l’unica differenza che il maghetto fuggiva da un quotidiano davvero oppressivo mentre la pallida ragazza con le trecce d’ebano è una ribelle anticonvenzionale. E vista la presenza di vampiri e licantropi si correva il rischio di finire anche dalle parti di Twilight, un pericolo scampato solo in virtù del fatto che qui si tratta di una commedia. – Dovresti farti Instagram, Snapchat e TikTok. Nessuna buona azione resta impunita. I pregi nella serie ci sono e la salvano da una mediocrità decisamente inattesa viste le premesse e le potenzialità. Le musiche di Danny Elfman sono come al solito perfette, come se fosse facile incastonarsi così bene in ogni scena in cui intervengono, così come le ambientazioni curate nei dettagli con grande attenzione. Tantissime citazioni (da Edgar Allan Poe quasi abusato fino a Carrie - Lo sguardo di Satana) ed easter eggs da scovare arricchiscono la scena di preziosismi e fascinazioni. La metafora e il parallelo dello scontro tra emarginati e normali con le contrapposizioni donne/uomini, giusti/sbagliati, buoni/cattivi sono pregnanti nella misura in cui sono funzionali all’interazione tra le varie anime della storia. Nella quale la protagonista cerca la verità perché essa si nasconde, è il mistero a sedurla prima della giustizia. Non a caso la sua passione che vorrebbe diventasse professione è quella di scrittrice. E poi c’è Jenna Ortega, deliziosa in ogni espressione, nell’interpretazione delle sferzanti battute del suo personaggio e nei movimenti minuziosamente precisi, beffardamente perfidi e favolosamente freddi che partono dai guizzi con il fioretto per culminare nella danza al Rave'N che è già diventata oggetto di culto. Di sicuro porta sulle spalle un carico troppo pesante, non sostenuto sufficientemente da una sceneggiatura che non osa quando dovrebbe, al punto che solo quando arriva Fester e viene aggiunto un po’ di quel sano senso Addams, il bisogno di assurdo e di paradossale viene finalmente soddisfatto ma solo in parte. Oltre alle dichiarazioni della Ortega circa il suo desiderio che Mercoledì sia piuttosto che una salvatrice, un’oscura antieroina, e al fatto che ci sarà un nuovo villain visto l’eloquente finale in merito, gli showrunner hanno affermato che nella prossima stagione ci sarà uno spazio più ampio per gli altri componenti della famiglia Addams. Una buona notizia che si spera venga affiancata da una storia più forte, coraggiosa e originale. VALUTAZIONI prima della visione dopo la visione soglia d’attenzione Mercoledì | stagione 1 (Wednesday) ideatori Alfred Gough, Miles Millar tratta da La famiglia Addams di Charles Addams personaggi interpreti critica IMDb 8,4 /10 | Rotten Tomatoes critica 6,8 /10 utenti 4,3 /5 | Metacritic critica 66 /100 utenti 7,3 /10 |
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