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Primavera 1986, nove mesi dopo la tragica avventura nel centro commerciale in cui ha trovato la morte Billy, fratello di Max, ed è scomparso Hopper. Il quale si è salvato finendo però ai lavori forzati in Kamchatka. La famiglia Byers (la madre Joyce e i figli Will e Jonathan) si è trasferita in California insieme a Undici (che ora viene chiamata Jane) che, rimasta senza la protezione di Hopper e senza poteri, fa fatica ad ambientarsi nella nuova scuola nonostante il suo spirito positivo e finisce preda di alcuni bulli capeggiati dalla bella e cinica Angela. Quando Mike va a trovarla, invece che trovare un po’ di pace, la ragazza finisce per mettersi nei guai e per uscirne viene contattata da Owens che le propone di collaborare per il bene del mondo intero. Quando Joyce scopre che Hopper è vivo, si fa aiutare da Murray nelle ricerche che li condurranno fino in Russia. Intanto a Hawkins iniziano ad accadere eventi inspiegabili che seminano morte e terrore. Ne restano coinvolti Dustin, Lucas, Max, Steve, Robin e Nancy insieme a Eddie Munson, l’eccentrico presidente del gruppo nerd Hellfire Club, che diventa il perfetto capro espiatorio per la polizia locale. Ma la verità è da cercare ancora una volta nel Sottosopra in cui una nuova creatura, Vecna, rischia di far stragi ovunque. Ancora una volta, solo le indagini dei ragazzi potranno portare a comprendere l’origine dell’oscura e sovrannaturale minaccia. La quarta stagione della serie dei Duffer Brothers parte con un flashback del 1979, nell’istituto in cui veniva tenuta Undici e gli altri ragazzi dotati che sotto la guida di Martin Brenner sviluppavano i loro poteri cinetici. Una scena di cui si poteva intuire la violenza e la potenza in vari passaggi dei trailer che hanno anticipato l’uscita del nuovo capitolo negli ultimi mesi, solleticando a più riprese il desiderio dei fan. Desiderio finalmente appagato e che fino al settimo episodio che chiude la prima parte non delude neanche un po’. Aveva trovato la forza in un suo ricordo passato. Un ricordo di tristezza ma anche di rabbia. Il modo in cui il resto dei personaggi vengono mossi dalla sceneggiatura calibrata al millimetro, non come marionette ma come esseri pensanti, agenti e imprevedibili è come sempre impeccabile, evocativa, profonda e leggera al tempo stesso, in un mix esplosivo che sollecita tutte le sensazioni possibili. Una ricchezza rara che Stranger Things continua a mostrare senza indecisioni o sbavature. I ragazzi vengono divisi in piccoli gruppi, tutti alla ricerca di salvezza per sé stessi e per gli altri, per cui anche se separati continuano a funzionare come i moschettieri, uno per tutti e tutti per uno. Undici non è la sola a vivere nell’incertezza, anche Will dopo le disavventure della prima stagione sembra non aver ancora trovato una, è il caso di dirlo, dimensione propria anche se la sua condizione è decisamente migliorata. Con lui si muovono Argyle, un nuovo arrivato divertente, sconclusionato e decisamente fuori dagli schemi, Mike, il cui carattere spregiudicato lo porta ad avere problemi di comunicazione con Jane, anche a causa di un (eccessivo?) bisogno di verità, e Jonathan, a sua volta in crisi con Nancy verso la quale soffre di un complesso di inferiorità che rischia di deflagrare. Quest’ultima, da cui prende forma la seconda squadra, sta intraprendendo la carriera di giornalista e indaga sulla prima inspiegabile scomparsa insieme al collega Fred. A lei si uniscono Robin, all’apparenza superficiale ma il cui serratissimo monologo come opera di convincimento risulterà fondamentale (oltre che quasi da antologia), Max, intrattabile e, in seguito alla morte del fratello, confusa e ancor più sulla difensiva, e soprattutto lo sciupafemmine Steve, ex di Nancy, con la quale l’attrazione potrebbe non essersi placata del tutto. Il nerdissimo e spesso determinante Dustin, il neo campione Lucas e la piccola ma perfida Erica completano il team. L’ultimo gruppo è formato da Joyce e Murray che con l’aiuto del misterioso Enzo cercheranno di liberare Hopper dal giogo russo in maniera a tratti rocambolesca e bizzarra ma anche estrosa. – Cos’è internet? Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare. La colonna sonora è come sempre magnifica, da Tarzan Boy dei Baltimora a Psycho Killer dei Talking Heads, passando per Running Up That Hill di Kate Bush balzata al primo posto su iTunes, quando alla sua uscita nel 1985 non riuscì a superare il trentesimo posto della chart di Billboard. Un successo ancora superiore a quello di The NeverEnding Story di Limahl che dopo la scorsa stagione aveva avuto un incremento di ascolti e visualizzazioni dell’800%. Un potere quello di Stranger Things alla Re Mida, simile a quello di Quentin Tarantino che negli anni ha riportato al successo tanti attori, uno per tutti il David Carradine di Kill Bill. Anche questa volta, la serie scava in una quantità spropositata di opere ludiche, musicali e cinematografiche, con citazioni a più non posso. Il cammino lungo il corridoio che porta le ragazze da Victor Creel riferita a Il silenzio degli innocenti, Creel che parla di incubi, cioè nightmares, e il modus operandi di Vecna che sembra ispirato da quello di Freddy Krueger, la piccola Undici che ricorda fortemente Drew Barrymore in Fenomeni paranormali incontrollabili, mentre la Undici del presente in acqua con cuffia e tuta bianca appare come l’Agatha di Samantha Morton in Minority Report, i test di Brenner simili a quelli di Peter Venkman in Ghostbusters, il frappè addosso a Jane che è come il sangue in testa a Carrie nell’omonimo film (in Italia, Carrie - Lo sguardo di Satana con protagonista Sissy Spacek) tratto da Stephen King, la citazione di Mordor con la frase “La contea sta bruciando” riferita a Il Signore degli Anelli (l’opera letteraria ovviamente, la trilogia cinematografica è iniziata nel 2001). E questi sono solo alcuni dei riferimenti che costellano la stagione. Lo vedi anche tu vero? VALUTAZIONI dal trailer all’intera serie soglia d’attenzione visione Stranger Things | stagione 4 volume 1 ideatori The Duffer Brothers (Matt e Ross Duffer) personaggi interpreti critica IMDb 8,8 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,8 /10 utenti 4,6 /5 | Metacritic nd camera Arri Alexa LF, Arri Alexa Mini |
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