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Carlo e Margherita sono sposati da qualche anno e la loro vita di coppia sembra andare a gonfie vele. Lui è uno scrittore che deve terminare il nuovo romanzo mentre lavora come insegnante di scrittura, lei è laureata in architettura e lavora presso un’agenzia immobiliare con la socia Eva. Quando una coppia di amici entra in crisi per un tradimento, gli equilibri dei due iniziano a tentennare. Carlo diviene preda delle attenzioni di Sofia, una sua brillante alunna che ha soccorso nel bagno dell’università generando un malinteso, Marghe si lascia tentare dal nuovo affascinante fisioterapista Andrea che indagando il suo corpo trova i punti in cui lei è effettivamente bloccata nella vita. Le piccole incomprensioni quotidiane assumono così significati distorti e amplificati, che in realtà potrebbero sottendere desideri sopiti in entrambi, fino ad arrivare alle conseguenze più intimamente dolorose ma anche a cambiamenti inevitabili. Tratta dal romanzo omonimo di Marco Missiroli, scrittore pluripremiato che con questo libro tradotto in trentadue Paesi ha conquistato il Premio Strega Giovani 2019, la nuova serie italiana Netflix racconta di un uomo e una donna felici, appassionati, complici, che a un certo punto entrano in un succedersi di cortocircuiti che da un lato li portano in disequilibrio e dall’altro li liberano da alcuni limiti. L’argomento non ha ovviamente niente di originale, ma la realizzazione di questa trasposizione ha una sua dignità per niente scontata. La colonna sonora su cui spicca Wait degli M83, molto ben associata alla storia, accompagna i movimenti dei vari personaggi, tracciando linee sempre più divergenti rispetto al punto di partenza. Il modo di raccontare per immagini di Andrea Molaioli – che ha già diretto per Netflix 13 episodi di Suburra - La serie – si discosta a sufficienza dai prodotti medi della tv generalista italiana. Le inquadrature, l’impostazione scenica e attoriale, il ritmo, vengono portati a un livello qualitativo decisamente più alto rendendo molto interessanti e dinamici i vari aspetti della storia. Le musiche originali di Teho Teardo, anche se in alcuni (pochi) momenti un po’ troppo spregiudicate, conducono lo spettatore all’interno delle case con un potente senso di coinvolgimento e appartenenza, e lo catapultano negli spazi aperti, a volte spaesandolo ma al contempo avvincendolo. Gli interpreti fanno il resto. Lucrezia Guidone racconta Margherita riuscendo nel complesso compito di passare dal ruolo di una donna solare e passionale a quello di una moglie lacerata da un possibile tradimento, che appare come superata dalla ragazzina di turno e che in cerca di risposte rompe ogni legame con la realtà e la correttezza. Una persona che improvvisamente si sente sconfitta e per questo compie scelte avventate anche se non del tutto ingiustificate. L’attrice esalta il suo personaggio con spontaneità e sensualità, nei gesti e nelle parole, col corpo e con la voce. Michele Riondino risulta al contrario molto impostato, il suo Carlo risente di atteggiamenti forzati, che lo fanno apparire non solo colpevole anche quando non lo è ma anche a tratti eccessivamente morboso. Solo nell’ultimo episodio assume un’identità più forte e determinata nel raccontare il personaggio in maniera genuina e chiara. – Perché l’hai fatto? La sceneggiatura traspone la profondità del romanzo donandogli tinte più forti, non lesina sulla mostra dei corpi né sull’intrigo passionale, generando un interesse elevato ma con esiti non sempre impeccabili. Nei dialoghi avrebbe potuto essere più incisiva ed esaltante, visti alcuni scambi di battute con i conoscenti di Carlo e Margherita decisamente vivaci e pieni di estro da commedia raffinata. Lo stacco fra il quinto e il sesto ed ultimo episodio è molto netto. Ritroviamo i componenti della storia un anno dopo gli accadimenti che hanno portato a grandi cambiamenti senza conoscere il percorso che hanno compiuto. Materiale buono per una seconda stagione che per il momento non è stata annunciata. Perché guardare la prima stagione di Fedeltà? VALUTAZIONI dal trailer all’intera serie soglia d’attenzione visione Fedeltà | stagione 1 regia Andrea Molaioli e Stefano Cipani scritta da Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella tratta dall'omonimo romanzo di Marco Missiroli personaggi interpreti Carlo Pentecoste Michele Riondino critica IMDb 6,5 /10 | Rotten Tomatoes nd | Metacritic nd aspect ratio 2 : 1 |
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