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Tony continua a passare le serate davanti ai video in cui rivede Lisa, la moglie morta di cancro poco tempo prima, che scorrono sul computer in compagnia di un bicchiere di vino e della tenera Brandy, il pastore tedesco cui sono legati i tanti ricordi della loro vita insieme, diventata suo unico motivo per continuare a vivere. Attorno a lui si muove un universo di affetti e conoscenze di cui lui, suo malgrado, risulta paradossalmente un perfetto catalizzatore, nel bene e nel male. La sua depressione che lo porta a fare qualsiasi cosa senza freni inibitori, si trasforma così in stimolo al cambiamento, sia per sé che per chi vive con lui, sebbene con alterne fortune. La serie nata nel 2019 dalla fertile mente del comico Ricky Gervais giunge alla fine, o meglio al suo compimento. Lo svolgimento ha un che di assolutamente originale per i contrasti che genera. Spesso le serie o i film raccontano storie d’amore che stanno per nascere o quelle che sono in crisi. Qui invece Tony e Lisa stavano divinamente bene insieme fino a quando lei non è morta. E lui non può più pensare a un’altra perché lei era l’amore della sua vita. L’unico, per sempre. Dal carattere che Tony mostra non si direbbe un uomo capace di amare, ma solo se non si sa il perché di quell’ironia che tende più al sarcastico che al benevolo. Prima di iniziare a guardare una nuova stagione di After Life viene da pensare che non si stia nella giusta condizione, come se si avesse timore di certe sensazioni. Già quando si legge la trama di questa serie si tende a pensare che possa essere triste, se non addirittura patetica. La sua forza sta invece nell’esatto contrario. E dopo un paio di episodi ci si ricorda il perché. Quello che è la storia di fondo è la base per costruire una serie di eventi esilaranti a catena. Dai personaggi improbabili che il protagonista intervista per il giornale locale, The Tambury Gazette, che sono una delle cose migliori, fino a quelli, spesso strampalati e magnificamente irrisolti, che costellano il suo mondo. Tom, il direttore del giornale per cui lavora e al contempo suo cognato, in quanto fratello di Lisa, prova a farlo reagire, fallendo apparentemente sempre. Tony lo tratta con indolenza e fastidio, ma sotto sotto lascia che lo aiuti ad abbassare lentamente il muro che ha eretto tra sé e il mondo esterno. Il rapporto diretto con la morte lo vive in modo più delicato con Anne, una vedova conosciuta al cimitero in cui si reca ogni giorno. L’anziana signora dispensa consigli profondi ma misurati, basati sulla solitudine che condividono e sui modi di vivere senza la persona amata. Alla redazione del giornale ci sono poi i vari colleghi. Kath, che vende gli spazi pubblicitari, una bella donna il cui rapporto con l’altro sesso è minato da una certa goffaggine e da una fortuna che sembra non arriderle mai. I divertenti scambi di opinione tra lei e Tony non portano mai a niente di concreto e risolutivo, tranne stavolta. Lenny, il fotografo con cui si reca nelle case degli intervistati, che quando dice la sua viene quasi sempre stoppato per evitare che certi argomenti di poco conto quando non imbarazzanti possano prendere forma. Coleen, neoassunta in veste di apprendista che Tony asseconda, sia per la sua inesperienza che per la naturale inclinazione a una spontaneità tanto diretta e spiacevole quanto candida e divertente, il cui ingresso nella serie aumenta ulteriormente il lato comico delle situazioni che vengono a crearsi via via. Ci sono poi James, il ragazzo sovrappeso conosciuto perché capace di suonare il flauto col naso, che diventa sempre più amico di Brian, un uomo sgradevole, tradito e lasciato dalla moglie, che aspira a diventare cabarettista affidandosi a battute perlopiù squallide e volgari, il postino Pat che si è messo insieme a Roxy (che stavolta purtroppo non vediamo mai), prostituta dal cuore d’oro che nonostante il fidanzamento non ha smesso la professione con grande dispiacere di Pat che racconta tutto a Tony che li ha fatti incontrare, anche nei dettagli più intimi. Ovviamente Lisa è la coprotagonista assente ma più che visibile nelle parole del marito e nei video, in cui appare spesso con Roy il padre scomparso di Tony. La figura della donna è preponderante, riguardare più e più volte i video con lei è al contempo una tortura e un sollievo per Tony. Le sue parole sul letto d’ospedale, in cui lo invita a vivere pienamente la sua esistenza dopo la sua morte, si alternano ai momenti in cui giocano, scherzano, si prendono in giro e ridono come matti. Il che crea un contrasto emozionante. Contrapposto alla presenza materiale di Emma, infermiera presso la struttura che ospitava Roy, che prova a stabilire con Tony un rapporto profondo che lui cerca di creare a sua volta. Ma il tentativo è costantemente viziato dai continui e improponibili paragoni tra lei e Lisa, in cui la prima perde sempre e porta i due a non capire se abbia senso continuare o piuttosto restare su un livello di amicizia che tenga entrambi al sicuro. Pensavo che l’indifferenza fosse un superpotere. Mi sbagliavo. Tenere alle cose, questo è ciò che conta. La gentilezza. Far star bene gli altri. È questo il vero superpotere. E ce l’abbiamo tutti. Perché guardare la terza stagione di After Life? VALUTAZIONI dal trailer all’intera serie soglia d’attenzione visione After Life | stagione 3 ideatore Ricky Gervais personaggi interpreti Tony Ricky Gervais critica IMDb 8,2 /10 | Rotten Tomatoes critica 6 /10 utenti 4,2 /5 | Metacritic critica 44 /100 utenti 7,9 /10 camera Panasonic VariCam 35 (Zeiss Ultra prime and ARRI Alura zoom lenses) | Panasonic VariCam LT (Zeiss Ultra prime and ARRI Alura zoom lenses) |
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