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Londra, 1896. Un evento inaspettato dona capacità sovrannaturali ad alcune persone, da quel momento definite come Toccati, una parte dei quali si riunisce sotto lo stesso tetto con i medesimi intenti. Primo fra tutti, quello di preservare la loro esistenza minacciata da quanti sostengono che i poteri di cui dispongono siano una minaccia per le persone normali. Amalia True che ha delle visioni improvvise di un futuro prossimo e Penance Adair giovane e appassionata inventrice guidano il resto del gruppo, composto in maggioranza da donne, cercando di proteggerlo mentre Maladie, un’altra Toccata, semina morte in città diffondendo il terrore tra la popolazione. Ambientata principalmente nell’Inghilterra vittoriana, The Nevers è scritta dallo showrunner Joss Whedon con Jane Espenson, conosciuta per aver scritto per cinque anni per la serie Buffy, l’ammazzavampiri, Laurie Penny scrittrice e giornalista per il The Guardian e Douglas Petrie che ha curato la produzione di Buffy oltre che di CSI e Tru Calling. La prima abilità che mostra la serie è quella di riuscire a mescolare, nei tempi andati di oltre un secolo fa, vari elementi futuristici in un modo che genera contrasti decisamente piacevoli e azzeccati, come i vari dispositivi creati da Penance assieme a ciò che riguarda la parte fantascientifica da cui giunge l’evento che cambia la vita non solo delle protagoniste ma anche quelle di tutti gli altri che compongono la storia. Vi assistiamo nel primo episodio, particolarmente quando vediamo una donna gettarsi nel Tamigi scoprendo poi che si tratta di Amalia, il personaggio più affascinante, sottile e sfaccettato. Inizialmente tenta il suicidio, ma una volta salvata e acquisito il potere si comporta come se non avesse più nulla da perdere. La sua sfrontatezza e decisione s’incontrano con una sensibilità dovuta al fatto di ritrovarsi suo malgrado a vedere scampoli di ciò che sta per accaderle. A sostenerla operativamente e affettivamente c’è la più dolce ma non meno impavida Penance le cui invenzioni costellano la storia con un tono quasi steampunk ma con atmosfere più chiare e vivide. Idealista del gruppo, si batte affinché le persone come loro ottengano giustizia al pari dei normali. Ciò che minaccia l’ordine naturale è per definizione mostruoso anche se piacente. Quello che le Toccate dell’orfanotrofio rappresentano singolarmente sembra all’inizio casuale, mentre successivamente si mostra come i pezzi di un puzzle ben architettato. L’elemento della diversità (siamo dalle parti di Tim Burton e Animali fantastici con appena un pizzico degli X-Men) crea il cortocircuito attorno al quale gira tutto l’intreccio, in continui scambi di punti di vista che donano alla storia una ricchezza e una densità rare. Il montaggio rapido, ritmato, intrigante e puntuale (particolarmente nel primo eccezionale episodio) rende dinamica ogni scena, sia visivamente che significantemente, aggiungendo senso in modo a tratti esplicito e a tratti subliminale. Nel finale - che in realtà è la metà della stagione - viene svelata una notevole costruzione a monte, viene cioè raccontato brillantemente ciò che era rimasto celato fino allora, spiazzando lo spettatore che viene catapultato in qualcosa che non capisce nell’immediato, ma che si rivela come la chiave di alcuni misteri e passaggi di consegne. A completare l’ottima produzione ci sono le musiche di Mark Isham, compositore classe ’51 con un curriculum lungo quasi quarant’anni (che comprende il Leone d’Oro America oggi di Altman). Musiche graziose e fastose che accompagnano le azioni e i pensieri dei personaggi sempre coi giusti equilibrio ed eleganza. Senza dimenticare gli ottimi costumi e scenografie d’epoca (e non solo), oltre ai perfetti effetti visivi realizzati da un elenco sterminato di professionisti di fama internazionale. Non ci addentreremo sulle controversie che hanno portato lo showrunner Joss Whedon a cedere (dalla seconda stagione) il timone della serie alla produttrice Philippa Goslett perché in rete le informazioni che riguardano la faccenda sono facilmente reperibili. Quello che ci auguriamo è che nel prosieguo della produzione si segua fedelmente la linea tracciata perché il risultato è davvero buono. Non è ancora stata fissata una data per l’uscita della seconda parte di questa prima stagione che fin qui appassiona, intriga ed emoziona come poche altre serie di questo genere hanno fatto negli ultimi tempi. Ci sono diverse questioni non risolte e personaggi che necessitano di uno sviluppo più approfondito, cose che sicuramente non mancheranno nei restanti sei episodi. VALUTAZIONI soglia d’attenzione visione dal trailer all’intera serie The Nevers | stagione 1 parte 1 ideatore Joss Whedon scritto da Joss Whedon, Jane Espenson, Laurie Penny e Douglas Petrie personaggi interpreti critica IMDB 7,4 /10 | Rotten Tomatoes critica 5,8 /10 utenti 4,1 /5 | Metacritic critica 56 /100 utenti 4,1 /10 camera Arri Alexa Mini, Panavision Primo Lenses - Arri Alexa SXT, Panavision Primo and Angenieux Optimo Lenses
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