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Enola Holmes | la recensione
Enola Holmes | la recensione
Fabrizio Guerrieri - 29 Settembre 2020
“Arriva su Netflix l’avventura della sorella di Sherlock Holmes creata dalla penna di Nancy Springer. Un film dal ritmo incalzante e dai toni brillanti, con qualche ingranaggio da mettere a punto in vista dei prossimi capitoli.”
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Inghilterra, 1884. Quando Enola si risveglia il giorno del suo sedicesimo compleanno sua madre è scomparsa. Il fratello Mycroft che diventa suo tutore legale sceglie per lei la Scuola di buone maniere della rigida Miss Harrison, mentre l’altro fratello, Sherlock, noto investigatore della City farà ben poco per evitarglielo. Ma la ragazza è scaltra e riesce a sottrarsi scappando a Londra sulle tracce materne. Sul treno incontra il Visconte Tewksbury, un ragazzo in fuga dalla famiglia. Enola lo aiuterà a sfuggire a un sicario e si ritroverà a indagare non più su uno ma su ben due misteri.


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Cerca di essere entusiasta e non delusa davanti alla possibilità di qualcosa di nuovo.

Basato su libro Enola Holmes. Il caso del marchese scomparso (2006) della serie I misteri di Enola Holmes della scrittrice statunitense Nancy Springer che prende le mosse dai romanzi di Arthur Conan Doyle immaginando il personaggio della sorella di Sherlock, il film si apre sul rapporto tra Enola e sua madre Eudoria in un montaggio rapido e ritmato con descrizioni affidate a diorami old style assolutamente deliziosi. Le musiche divertite accompagnano in perfetto accordo col tono scanzonato che segue tutto lo svolgimento della storia. In diversi aspetti il film fa venire in mente più Agatha Christie che Doyle (di cui la scrittrice era appassionata lettrice), a partire dalle scene in treno in stile Assassinio sull’Orient Express.


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Anche se è vero che bisogna partire dal presupposto che è sostanzialmente un film young adult, è altresì vero che alcune scelte potevano essere fatte diversamente. Il regista Harry Bradbeer (Fleabag, Killing Eve) resta entro gli steccati del copione, non rischia come fa invece la sua protagonista. La prima pagina del romanzo da cui è tratta la pellicola si apre su un flashforward carico di pathos che si stempera via via nei passi di una Enola che racconta in prima persona ciò che sta vivendo e vedendo attraverso dettagli simili a primissimi piani che si allargano lentamente diventando prima figure intere e poi totali affascinanti che catturano il lettore senza via d’uscita. Qui invece l’intrigo lascia la scena alla dinamicità e comicità di Enola trasformando suo malgrado ciò che dovrebbe essere indecifrabile in continue rassicurazioni per lo spettatore.


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Sei troppo emotiva, è comprensibile ma inutile. Guarda quello che hai non quello che vorresti avere. Presto scoprirai la verità.

Lo Sherlock di Henry “Superman” Cavill non è particolarmente fedele all’originale che è notoriamente tutt’altro che empatico e non brilla neanche per carattere. Ma per una volta, va detto, non è lui il protagonista della storia. Il rapporto che la ragazza stabilisce coi fratelli è un riavvicinamento per gradi dopo che per anni sono stati separati. Mentre Mycroft (Sam Claflin) fa di tutto per rendere la ragazza una dama ben addomesticata, Sherlock fa un po’ la parte del poliziotto buono. E il personaggio appare infinitamente distante dall’eccentrica complessità di Robert Downey jr. nei due film di Guy Ritchie (cui seguirà un terzo capitolo diretto da Dexter Fletcher in uscita a fine 2021) o la narcisistica schizofrenia di Benedict Cumberbatch nella serie Sherlock, vera perla audiovisiva da qualsiasi punto di vista (indimenticabile tra l’altro nella serie la presenza di Eurus, una spietata sorella psicotica ma geniale anche lei molto distante da Enola).


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Come già detto, una scelta dettata dall’esigenza di lasciare tutto lo spazio possibile a chi ha stampato il proprio nome nel titolo del film. Millie Bobby Brown guarda nella macchina da presa come la protagonista di Fleabag (sì, la serie pluripremiata... non l'avete ancora vista?) e sebbene non possegga l’estrosa potenza di Phoebe Waller-Bridge, riesce a suo modo ad intrigare e divertire.


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Puoi prendere due strade Enola: la tua oppure quella che gli altri scelgono per te.

Helena Bonham Carter migliora e matura sempre di più a ogni film come il buon vino. Qui prende per mano la giovane Brown allo stesso modo in cui Eudoria educa Enola. Più che da madre, la cresce come amica, le fa da insegnante scolastica, allenatrice nelle arti marziali e la avvicina all’arte di decriptare messaggi in codice. Il femminismo è al centro di tutta la storia e anche se a volte viene usato in maniera semplicistica genera un interessante contrasto fra l’austerità propria di fine ottocento e la positività con cui il tema può essere affrontato ai giorni nostri.


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Un peccato non aver potuto godere dell'avventura di Enola al cinema. I costumi sono ricercati, spesso preziosi e anche a un occhio non attento ai dettagli forniscono un notevole valore aggiunto alla fotografia lineare e pulita di Gilles Nuttgens. Le ambientazioni classiche dell’epoca fanno venire voglia di riguardare diversi film. Da La vera storia di Jack lo squartatore (Albert ed Allen Hughes, 2001) con un ottimo Johnny Depp che dà la caccia al celebre serial killer, al Piccole donne di Greta Gerwig (2019) in cui troviamo una Jo infinitamente simile a Enola, fino al sofferto Piramide di paura (Barry Levinson, 1985) che racconta del caso investigativo di un giovane Sherlock Holmes. Solo per citarne alcuni.


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I libri dedicati a Enola sono sei in totale per cui non è escluso che la versione cinematografica possa diventare un franchise. La protagonista e il regista hanno dichiarato che ci sono buone probabilità che le avventure della giovane Holmes proseguano soprattutto se questo primo capitolo riceverà un cospicuo seguito. Sperando in un’evoluzione a favore di una maggiore cupezza com’è accaduto per esempio nella saga di Harry Potter accanto alla leggerezza nel risolvere misteri e nell’affrontare temi sociali fondamentali.


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VALUTAZIONI

regia 6 sceneggiatura 6 recitazione 7 fotografia 7 musiche 7.5
film 7

Enola Holmes
giallo, commedia, drammatico | UK | 2020 | 123 min

regia Harry Bradbeer sceneggiatura Jack Thorne (dal romanzo di Nancy Springer) fotografia Gilles Nuttgens musiche Daniel Pemberton

personaggi interpreti
Enola Holmes Millie Bobby Brown
Sherlock Holmes Henry Cavill
Mycroft Holmes Sam Claflin
Eudoria Holmes Helena Bonham Carter
Visconte Lord Tewksbury Louis Partridge
Ispettor Lestrade Adeel Akhtar
Miss Harrison Fiona Shaw
nonna Tewksbury Frances de la Tour
Edith Susie Wokoma
Linthorn Burn Gorman
Sir Whimbrel David Bamber
Lady Tewksbury Hattie Morahan

critica IMDB 6.7 / 10 | Rotten Tomatoes 7.1 / 10 | Metacritic 67 / 100

camera Arri LF, Arri Signature Prime lenses

aspect ratio 2.39:1