![]() |
|||||||||
Stampa | |||||||||
|
|||||||||
Pagina 1 - Introduzione Magia di Hollywood: scenografie gigantesche, animali feroci che attraversano di corsa la scena, eserciti in battaglia tra loro e la risposta ad una grande domanda figlia della curiosità di fanciullo: cosa succede di notte in un museo? Tutto questo è Una notte al museo, film campione di incassi in America e all'estero, nel quale la Storia prende - letteralmente - vita.
Protagonista è Larry Daley, un guardiano notturno del Museo di Storia Naturale di New York interpretato da Ben Stiller. Alla sua prima notte lavorativa Daley scopre che tutte le statue del suo museo di notte prendono magicamente vita. Tra queste ci sono animali (dalle piccole scimmie ai grandi predatori africani), uomini primitivi, antichi romani, Maya, Unni, cowboy ed una serie di figure leggendarie: un vecchio faraone egizio, Cristoforo Colombo e addirittura l'ex presidente americano Teddy Roosevelt. Tutto questo succede in segreto, all'interno delle mura del museo, per colpa di un'antica maledizione egizia. Pagina 2 - La sceneggiatura
Gli sceneggiatori hanno preso spunto da un libro illustrato per bambini realizzato dal disegnatore croato Milan Trenc. Protagonista di quel racconto è un guardiano notturno del Museo di Storia Naturale di New York, che destatosi da un piccolo pisolino sul posto di lavoro scopre la scomparsa di un gigantesco dinosauro affidato al suo controllo. Una breve ricerca nel museo rivela la terribile e divertente verità: tutto il museo di notte prende vita. I dirigenti della Fox si sono basati proprio su questo libro, passandolo successivamente agli sceneggiatori Thomas Lennon e Robert Ben Garant, entrambi autori dello script di Herbie - Il super maggiolino."Siamo letteralmente balzati sulla sedia", ricorda Lennon. "Sia io che Robert veniamo da New York, e abbiamo trascorso la nostra infanzia a scorrazzare per quel museo: avremmo potuto disegnarne la mappa a memoria, tanto amiamo quel posto. È il posto più bello del mondo". Lennon e Garant hanno proseguito il loro lavoro stilando una lista delle attrazioni che non potevano mancare nel film: teste dell'Isola di Pasqua, diorami, animali e naturalmente il XXVI presidente degli Stati Uniti Teddy Roosevelt, le cui citazioni sparse nel museo hanno fornito ulteriori linee guida alla storia ("Fallire è dura, ma peggio ancora è non aver mai provato" sembra descrivere il personaggio protagonista).
"Non ci siamo neppure chiesti se stavamo scrivendo un film per ragazzi o per adulti. La sola cosa che ci interessasse era scrivere un film divertente, pieno d'azione, per tutti" dice Lennon, che confida inoltre la scelta di rendere mansueti gli animali più grandi e, al contrario, pericolosi o infidamente bastardi quelli più piccoli. Un buon lavoro quello realizzato, che non si dilunga molto nella prima parte "teorica" e che lascia ampio spazio alla comicità, spesso anche soltanto fisica (irresistibile lo scontro del protagonista con Attila), di Ben Stiller. Buona calibrazione dei momenti filmici dunque, che fornisce un'ottima base di appoggio agli altri aspetti del film. Pagina 3 - Gli attori principali Ad interpretare il guardiano notturno protagonista della pellicola troviamo Ben Stiller, icona dei personaggi alle prese con circostanze divertentemente avverse, qui alla prima esperienza in un film fantastico. Per aiutare Stiller a recitare nelle scene che avrebbero dovuto essere trattate con effetti digitali, il regista Levy ha interpretato personalmente diverse creature del museo. Speriamo nella presenza dei backstage nell'edizione home video, per vedere l'imbarazzante filmato che riprende Stiller in fuga davanti ad un ruggente T-Rex interpretato dal regista Levy (armato addirittura di zampe e artigli finti).
Quando Larry Daley accetta il posto di lavoro va a sostituire il vecchio trio di guardiani. Ad interpretare Cecil, Gus e Reginald, i realizzatori hanno chiamato tre attori comici che sono ormai delle vere e proprie leggende: il grande Dick Van Dyke, il celeberrimo Mickey Rooney e il prolifico attore teatrale, televisivo e cinematografico Bill Cobbs. "Ho avuto la fortuna di poter effettuare dei provini praticamente con quasi tutti i più straordinari attori al di sopra dei 65 anni", ricorda Levy. "È stato incredibile: voglio dire, fare un provino a Dick Van Dyke?!?! Ovviamente non si è trattato di un vero provino: solo che lui, Mickey Rooney e Bill Cobbs sono arrivati tutti insieme, perché volevano farmi vedere cosa potevano fare insieme. Una volta che li ho visti insieme, ho capito che, giocando con questi personaggi, avrei avuto solo l'imbarazzo della scelta".
Con simili premesse il nostro giudizio sul cast attori non può che essere altamente positivo. Una grande prova quindi, arricchita ulteriormente dal premio Oscar Robin Williams nei panni del Presidente americano Roosevelt e dal sempre divertente Owen Wilson. Due piccole curiosità: la scimmia Dexter non è una creatura digitale, ma un vero animale di nome Crystal addestrato da Mike Alexander e Tom Gunderson della Birds & Animals Unlimited. L'impiegata della società di collocamento che trova il posto di lavoro al protagonista è inoltre la vera madre di Ben Stiller, anche lei attrice, già presente sul grande schermo con Giovani, carini e disoccupati e Zoolander. Pagina 4 - La scenografia Ottimo il lavoro realizzato dallo scenografo Claude Paré, premio Oscar per The Aviator di Martin Scorsese. La produzione per gli esterni ha utilizzato il vero Museo di Storia Naturale di New York. Per gli interni invece, per ovvi motivi logistici e di sicurezza, la troupe addetta ha ricostruito l'intero museo in un gigantesco studio di Vancouver, ribattezzato per l'occasione Mammoth Studios. Grande attenzione a tutti i dettagli, con i vari collaboratori che hanno dovuto ricostruire set dedicati alle diverse epoche storiche rappresentate, con grande divertimento da parte di Paré.
"Di solito ad uno scenografo capita di lavorare su uno, al massimo due periodi: qui, invece, mi è stata offerta la possibilità di lavorare su moltissimi tipi di ambienti, dai tempi dell'antico Egitto al West dei cowboys e ognuno di questi è stato divertentissimo", dice lo stesso scenografo. Il famoso monumento equestre a Teddy Roosvelt è stato ricostruito ovviamente in base alle sembianze di Robin Williams, che ha dovuto posare per gli scultori mentre veniva avvolto in garze di gesso per creare il calco, ritoccato successivamente con la vetroresina. Spettacolari i diorama realizzati, per i quali Paré ha compiuto diverse ricerche storiche, valutando infine anche lo spazio necessario per integrare nella scena Ben Stiller. La troupe del film va anche fiera del pavimento approntato: riflettente nel modo giusto per magnificare i reperti in mostra e divertentemente scivoloso per assecondare le corse del guardiano notturno protagonista interpretato Stiller. Pagina 5 - I costumi
Per la stessa logica temporale evidenziata nelle scenografie, anche il reparto costumi ha avuto un lavoro impegnativo. Il team, guidato da Renée April, ha condotto diverse ricerche storiche - dove possibile - per cercare di mantenere un'accuratezza storica anche in questo reparto. Uno dei costumi più difficili da realizzare è stato quello del faraone egiziano Akhmenrah, interpretato nel film da Rami Malek, come confermato dalla stessa costumista. "Dato che è una mummia, dovevamo creare un costume che potesse essere avvolto nelle bende, conservando però lo splendore e la gloria di un re egizio con una adeguata acconciatura e un mantello dorato", dice la April. "Quel costume ci ha richiesto moltissimo lavoro e una quantità infinite di perline". Il team ha potuto usare la fantasia per abbigliare gli Unni guidati da Attila, dato che non esiste alcuna documentazione certa sui costumi di quell'epoca. Vecchie coperte, pellicce e crine di cavalli sono bastati a rendere abbastanza pittoresco il personaggio. Più attenzione storica è stata riversata su Teddy Roosevelt, i cui costumi sono molto identici a quelli reali oggi conosciuti. "Abbiamo solo dovuto mettere insieme i vari pezzi e fare le prove costume a Robin" confida la April "e tutto è andato subito a posto".
Ad impreziosire ulteriormente gli abiti gli effetti trucco realizzati sotto la supervisione di Adrien Morot, che hanno conferito il giusto tocco finale ad ogni personaggio. Il suo team di lavoro ha creato una patina traslucida che è stata applicata al volto degli attori che interpretavano statue di cera, in modo da rendere simili gli attori con le loro corrispondenze statiche. Oltre a questo, per aiutare gli attori che interpretavano gli uomini di Neanderthal o gli Unni nella loro recitazione, sono state realizzate delle protesi particolari, che hanno simulato le varie deformazioni del corpo in modo abbastanza naturale. Pagina 6 - Gli effetti speciali Grande difficoltà per il regista Levy a lavorare con gli effetti speciali, in un film dove l'apporto della CG è stato tanto rilevante quanto imponente. Un contributo massiccio di effetti digitali che però non ha fermato la fantasia del regista e di Stiller sul set, che hanno comunque continuato a cambiare le battute e le scene anche durante i ciak, cercando sempre la ripresa più divertente. Anche se questo andava a discapito dei tecnici degli effetti speciali che già stavano lavorando su direttive precedenti. A tenere la situazione sotto controllo c'era il team produttivo, formato tra l'altro da Chris Colombus e Michael Barnathan, entrambi veterani di questo genere di film con la saga di Harry Potter.
Degno di nota anche il supervisore degli effetti visivi Jim Rygiel, che aveva ricoperto il medesimo ruolo nella trilogia de Il Signore degli Anelli. Importante quindi la solidità alle spalle del regista che, risultati alla mano, ha portato ad un apporto digitale sicuramente positivo. Merito anche della Rhythm & Hues, che noi di AV Magazine avevamo già apprezzato per l'ottima realizzazione del leone Aslan in Le cronache di Narnia. Una sfida non meno impegnativa è stata quella di lavorare con le miniature, con Maya, romani e cowboy alti soltanto pochi centimetri. Il team ha creato 89 modelli base, realizzati riprendendo attori reali impegnati in movimenti solitari o in combattimenti. Questi modelli sono stati utilizzati come base per le centinaia di variazioni create al computer. Anche in questo caso, nonostante la difficoltà derivata dalla differenza di proporzioni, giudichiamo il lavoro estremamente positivo e di valore. Pagina 7 - Conclusione Una notte al museo risulta alla fine un film ben realizzato, e questa è la cosa che riteniamo di maggior valore. Certo non è un film per tutti, ma se cercate una commedia divertente e leggera al momento non possiamo che suggerirvi questo titolo: i seguaci di Stiller e gli amanti di storia troveranno soddisfazione in egual misura. Il regista Levy continua a lavorare sulla scia di Oggi sposi...niente sesso, Una scatenata dozzina e La pantera rosa, mentre Stiller appende alla sua filmografia un altro personaggio comunque divertente. A fare da sottofondo al film una bella colonna sonora di Alan Silvestri, da noi molto apprezzato anche nei tanti suo lavori precedenti. Siamo comunque curiosi della formazione di lavoro iniziale, che prevedeva dietro la macchina da presa Stephen Sommers (La mummia) e dietro la bacchetta di compositore dello score John Ottman (Superman returns). Bisogna comunque dare atto alla produzione del film di aver realizzato una commedia dal forte impatto visivo - merito degli effetti speciali e della scenografia - con un livello di spettacolarità abbondantemente sopra la media per questo genere di film. Se poi tutto questo ha portato all'aumento del 20% delle visite al Museo di Storia Naturale di New York... L'importante è svegliare l'appetito per la cultura! Pagina 8 - La scheda del film
Titolo: Una notte al museo |
|||||||||
Pagina stampata da AV Magazine: https://www.avmagazine.it Vietata la copia e la distribuzione (anche parziale) senza la previa autorizzazione di AV Raw s.n.c. Per maggiori informazioni : https://www.avmagazine.it/sito/legale/ Copyright 2005 - 2025 AV Magazine AV Magazine - registrazione Tribunale di Teramo n. 527 del 22.12.2004 Direttore Responsabile: Emidio Frattaroli |