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Commovente! Un documento che regala i suoni e le immagini (o viceversa, come preferite) del concerto dello scorso ottobre a Berlino. Standing ovation del pubblico al termine di ciascun brano. Commovente e dunque imperdibile la presenza sul podio del compositore, interprete 'autentico' e apprezzabile anche nella sua concisa presentazione delle colonne sonore; proprio questo febbraio 2022 John Williams compie 90 anni. L'uscita di questo album è dunque un bel regalo di compleanno da parte della Deutsche Grammophon, anche se il concerto era già da qualche tempo disponibile in streaming sulla splendida piattaforma digitale Digital Concert Hall che offre come sempre un significativo assaggio: John Williams conducts John Williams | Digital Concert Hall Universal ha lanciato un autentico fuoco di bordata rendendo disponibile a pochi mesi dal concerto questo box che contiene doppio CD e doppio Blu-ray Disc (audio e video), il semplice formato CD, il file in 24/192. A breve arriverà anche un doppio LP per gli irriducibili appassionati del disco nero; diventerà per molti un pezzo da collezione. È questa la prima volta di John Williams a Berlino, come racconta il compositore-direttore proprio durante il concerto nella breve presentazione davanti al pubblico. Due anni fa era stata la sua prima volta con gli splendidi Wiener Philharmoniker nella sala dorata. del Musikverein. Quella pubblicazione, un successo in tutti i suoi formati, si conferma un'incisione da dimostrazione, non solo per gli audiofili, ma anche (e forse soprattutto) per gli appassionati di video e più in generale di quel sano entertaiment domestico che esige il pieno coinvolgimento attraverso suoni ed immagini di qualità. Ovviamente ne abbiamo parlato su AV Magazine proprio in questo articolo. I brani li conosciamo tutti; anche i non appassionati di musica hanno ascoltato molti temi di John Williams nel percorso cinematografico più celebre che attraversa l'era di Star Wars, quella di Indiana Jones, di Jurassic Park e infine quella di Harry Potter, per non citarne che alcuni. Non mancano chicche meno note, qui l'ineffabile 'Elegy' per violoncello e orchestra. Solista, s'intende, il primo violoncello dei Berliner, Bruno Delepelaire. Una buona parte del programma è dunque comune al concerto berlinese e viennese, permettendo audaci e quanto mai significativi confronti. I Berliner da un lato, i Wiener dall'altro, le due orchestre probabilmente più grandi del mondo, ciascuna ripresa nella propria sala d'elezione. Nella riproduzione le differenze sono ovviamente quelle dello smalto di ciascuna formazione, l'una eccellente, l'altra...parimenti eccellente. Tuttavia ogni orchestra ha il proprio 'suono' e anche affidate alla stessa bacchetta e con il medesimo repertorio si coglie il tratto caratteristico e l'impronta musicale ed espressiva di ciascuna. L'altra differenza, importante, la fa ovviamente la sala. Due anni fa a Vienna c'era la cornice dorata del Musikverein, un ambiente che ho imparato a conoscere in questi ultimi anni tanto che mi sembra di poter azzardare l'ipotesi che probabilmente 'suona' dal vivo meglio che in disco. Non c'è qui lo spazio per approfondire questo tema ma in genere trovo il suono delle registrazioni al Musikverein appena troppo asciutte e leggere in gamma bassa. Ci sono eccezioni (in effetti proprio il concerto di John Williams ne rappresenta una, particolarmente 'generoso' in gamma bassa), ma se ascoltate ad esempio il timbro un po' asettico dei concerti di Capodanno avrete un'idea di cosa intendo. Quando sono nel Musikverein, non solo con la Filarmonica di Vienna, ma anche con altre orchestre, colgo una notevole presenza della gamma medio-bassa, un rinforzo naturale delle fondamentali degli strumenti, una sensazione almeno in parte dipendente dalla mia posizione preferita, avanzata e laterale, praticamente sulla loggetta che si pone sullo stesso piano del palco dell'orchestra. Così mi piace ascoltare, con il pizzicato delle viole (chi sa intende), di solito inconsistente, che qui si coglie turgido e quasi mi sorprende (leggete anche il mio resoconto sull'ascolto delle migliori edizioni della Quinta di Shostakovich che abbiamo pubblicato in questo articolo.) A Berlino l'acustica è quella della Philharmonie, che in questa specifica risulta appena più avvolgente e rotonda nella presentazione dei segnali d'ambienza. C'è poi la variabile della ripresa sonora, ovvero la fotografia dell'evento sonoro, che riporta la musica ascoltabile dal vivo nell'ambito di un più o meno accurato e più o meno suggestivo contenuto tecnologico. Più leggera appare la presenza della gamma profonda, soprattutto con la grancassa che possiamo cogliere ad esempio nelle primissime battute della 'Imperial March' da Star Wars. Qualcuno troverà più naturale la 'versione' berlinese, altri gradiranno semmai l'effetto dirompente (da regolare il livello del subwoofer eventualmente nella versione Blu-ray Disc multicanale). A ciascuno il suo. Questo confronto a distanza ci ricorda ancora una volta che l'impianto viene chiamato a riprodurre una incisione che è a sua volta la 'fotografia' di un evento sonoro. L'attendibilità va dunque valutata anche in termini del suono che interpreti e tecnici hanno voluto offrire alla registrazione. Per fortuna non devo scegliere se ascoltare Vienna o Berlino. Queste due versioni del live di John Williams ci consentono l'una e l'altra e con un buon impianto possiamo godere anche in una valida riproduzione domestica. Guardando video musicali come questi non vi viene voglia di andare sul sito dei Berliner o del Musiverein e comprarvi per paio di biglietti per voi e la vostra amica del cuore? Fatevelo un bel regalo, quel suono lo ricorderete per sempre e quando leggerete del suono dei diffusori e degli impianti almeno avrete un parametro di giudizio oggettivo. Se poi non volete allontanarvi troppo a Roma c'è la nostra splendida orchestra di Santa Cecilia. Nell'auditorium il prezzo tipico della mia sezione '7' destra preferita è appena 30 Euro. Al prezzo di una pizza in un locale di periferia vi godete la vera grande orchestra. E non dimenticate che tra pochi giorni ci sarà la Prima di Mahler. (www.santacecilia.it) Torniamo al simpatico John William che, entrato nella decima decade della sua vita si permette ancora qualche battuta sagace nell'introdurre brevemente e con efficacia i suoi brani, raccontando qualche aneddoto legato alla produzione del film corrispondente. Restando al nostro confronto a distanza (ma non troppo) tra il concerto viennese e quello berlinese, troviamo che in entrambi i casi timbri strumentali, lo smalto degli archi, l'espressione dei legni, il senso potente e al tempo stesso brunito degli ottoni, il risalto puntuale delle percussioni, risultano davvero allo stato dell'arte. Il box di 'John Williams' in Berlin si presenta in una elegante confezione che contiene due CD e due Blu-ray Disc. Il primo dei Blu-ray Disc presenta l'intero programma come video (di notevole qualità peraltro) supportato da un audio in stereo, multicanale 5.1 e Dolby Atmos. Mi riservo di valutare il suono in questo ultimo formato (a casa mia gestisco decisamente bene un multicanale 5.1) e conto assieme ad Emidio di poter fare presto il punto della situazione sull'ascolto di musica in Dolby Atmos. Anche il semplice CD suona davvero bene e siamo ovviamente allineati ai migliori standard attuali. Il respiro naturale del multicanale (ancora una volta) offre ben altro in termini di coinvolgimento complessivo, sia in termini di ricostruzione ambientale che nel rendere più concreto ed attendibile il suono concreto ed avvolgente di una grande orchestra. Sarebbe troppo bello che tutta la musica orchestrale fosse registrata in questo modo. L'altro aspetto è senza dubbio quello delle immagini, che ovviamente 'raccontano' il suono grazie ad una regia puntuale ed efficace. Il 'focus' ad esempio sulla celesta nell'introduzione di Harry Potter è quanto mai prezioso. Riusciamo a leggere persino lo spartito. Gli appassionati di cinema troveranno lo spunto per ascoltare una grande orchestra, un'occasione che spero potrà servire a curiosare in ben più ampio repertorio. Non capita di ascoltare tutti i giorni una sezione ottoni come quella dei Berliner. Trombe, tromboni e corni condividono la gloria di questo concerto, ma ogni prima parte risulta eccellente. Se il mio timpanista preferito Wieland Welzel sembra persino gongolante in alcune parti che lo vedono incisivo protagonista, non mancate il suono intenso ed espressivo di questi archi, come potreste immediatamente valutare ad esempio nel ben noto 'main theme' da 'Jurassic Park' subito dopo il suggestivo assolo del corno. Il secondo Blu-ray Disc (solo Audio) contiene lo stesso programma 'live' della serata nei tre formati: stereo, 5.1 e Dolby Atmos. Il menu di gestione è quello semplice ed efficace di questo supporto, che consente tra l'altro di scegliere le varie configurazioni con i tastini colorati del telecomando. Il programma è disponibile anche come file audio in stereo 24/192 sulle diverse piattaforme digitali. Mi sembra che qui abbiano documentato le prove generali, perchè non si coglie la presenza del pubblico. Se scaricate almeno la traccia con la 'Imperial March' non c'è ad esempio l'applauso entusiasta del pubblico quando si accorge della musica che sta suonando subito dopo l'incipit. I cultori della musica sanno bene che John Williams non è Brahms e nemmeno Mahler, ma li scongiuro di ascoltare questo album senza pregiudizi perché mai queste partiture così note hanno ricevuto uno smalto musicalmente prezioso ed attendibile. Di fatto abbiamo la rappresentazione 'autentica' firmata dallo stesso compositore. Non vuol dire che sia la 'migliore' esecuzione in assoluto di queste musiche (nel futuro vedremo altri interpreti alla prova con questo repertorio), ma di sicuro John Williams nella veste di compositore e direttore sta lasciando una testimonianza davvero preziosa. 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