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Pagina 1 - Introduzione
In questi ultimi tempi, la disponibilità di telecamere "PRO" a risoluzione 4K con prezzi "terreni" è aumentata sensibilmente, anche al di sotto dei 12.000 Euro, soprattutto grazie a Canon, con la EOS 1D Cinema e a Sony con la NX FS700. Ad IFA abbiamo celebrato anche l'ingresso di una nuova camera Sony 4K di tipo "consumer, sempre a risoluzione 4K e con prezzo di circa 4.500 Euro. Inoltre, in attesa della disponibilità delle nuove Blackmagic Design Production Camera 4K, a meno di 4.000 Euro, non dobbiamo dimenticare che alcuni smartphone, possono già registrare a risoluzione Ultra HD 4K e a 30 fps già a cifre ben inferiori ai 1.000 Euro (ne abbiamo parlato in questo articolo). Anche dal lato hardware, la potenza di calcolo e i sistemi di storage sono da tempo più che adeguati per la post produzione di materiale 4K, con cifre tutto sommato ragionevoli. Bastano anche meno di 3.000 Euro per costruire un sistema basato su OS Windows o Linux per poter lavorare senza troppi limiti su materiale 4K. Da qualche mese poi sono disponibili anche schede grafiche "consumer", con uscita a risoluzione 4K e finalmente anche TV e i primi videoproiettori. Vi ricordo infatti che il livello di "ingresso" per l'acquisto di un TV a risoluzione Ultra HD 4K è già molto basso: appena 1.500 Euro per il TV LCD di Hisense con diagonale da 50".
Quello che mancava per chiudere il cerchio produttivo a risoluzione 4K erano i monitor poiché fino a "ieri", non erano disponibili soluzioni di qualità a risoluzione 4K. Ad oggi invece, sembra che i "pannelli" disponibili siano già due, il primo prodotto da LG Display, con tecnologia LCD-IPS (In Plane Switching) e il secondo da Sharp con tecnologia LCD-IGZO-TFT (Indium Gallium Zinc Oxide, molto simile ad IPS ma con pixel pitch e consumi più ridotti rispetto ad IPS), utilizzati già da alcuni costruttori come Sony, Canon, JVC, Dell, e Asus, oltre che - ovviamente - dagli stessi LG e Sharp. Uno dei primi prodotti disponibili arriva proprio da Asus e utilizza un pannnello LCD con tecnologia IGZO prodotto da Sharp. Quando da Asus mi hanno chiamato per chiedermi se volessi provare - purtroppo solo per pochissimi giorni - il nuovo monitor PQ321QE a risoluzione Ultra-HD 4K, all'inizio ho pensato ad uno scherzo. Invece era tutto vero! Inoltre, tra IFA, IBC, Audiario e IBTS, non è stato facile organizzare il tutto per un test veloce e comprensivo di misure. In laboratorio avevo praticamente tutto. Mancava soltanto una scheda grafica con uscita DisplayPort 1.2, capace di generare segnali a risoluzione di 3840x2160 pixel e fino a 60 fotogrammi per secondo. Da storico utente di schede grafiche Quadro e GeForce, ho chiamato subito NVIDIA ma per quei pochissimi giorni non era disponibile nessun campione. Per mia grande fortuna ho rivolto le mie preghiere a "san Riccardo Rizzo da Roma", che mi ha prestato molto velocemente una Quadro K4000 prelevandola dal magazzino di Syspack. Inoltre, in occasione dell'IBC, ho preso contatti con NVIDIA per un supporto tecnico nel caso non fossi riuscito ad impostare correttamente il collegamento tra scheda e monitor, per visualizzare correttamente i 60 fps a 3840x2160. Vi parlerò delle impostazioni e delle problematiche per visualizzare correttamente segnali 4K fino a 60p più avanti, nel paragrafo dedicato al setup. Pagina 2 - Caratteristiche e funzioni
Il nuovo monitor Asus PQ321QE ha una diagonale di 31,5" e una risoluzione nativa di 3840x2160 pixel, esattamente quattro volte quella del full HD. La retro-illuminazione è di tipo white LED "edge" e il triangolo di gamut copre l'80% dello spazio colore NTSC (e anche il 100% di quello HD ed sRGB) inoltre pannello ed elettronica accettano e visualizzano segnali a 10 bit per componente. La versione distribuita in Italia non ha l'ingresso HDMI (due ingressi HDMI per gli altri mercati) ma soltanto il DisplayPort 1.2 che garantisce il pieno supporto a segnali 3840x2160 fino a 60 fps. Purtroppo non ho potuto verificare ma con un adattatore il monitor dovrebbe accettare anche segnali HDMI full HD con HDCP tramite un adattatore HDMI-DisplayPort. Cercherò di verificare quanto prima. Il monitor ha un aspetto molto solido e lo spessore massimo è contenuto in soli 35mm. Il sistema completo di piedistallo permette di adattarne l'altezza (fino a 150mm) e anche l'inclinazione verticale tra 5° (in avanti) e 25° (indietro). Tra le caratteristiche salienti, vorrei sottolineare la luminanza massima di 350 candele su metro quadrato, un rapporto di contrasto nativo di 800:1 ed un angolo di visione massimo (per rapporto di contrasto non inferiore a 10:1) di 176 gradi, sia in orizzontale che in verticale. Il monitor è dotato anche di due altoparlanti da 2W ciascuno. Il peso complessivo, con piedistallo, è di 13 kg e il prezzo di listino al pubblico, IVA inclusa, è di 3.499 Euro. Caratteristiche dichiarate
Pagina 3 - Setup, menu e calibrazione
Per il test del monitor Asus PQ321QE ho utilizzato la mia workstation più piccola, con scheda madre Asus Sabertooth X58, CPU Intel Core i7 980X, 24 GB di RAM e una unità SSD Samsung 840 Pro da 256 GB, sistema operativo Windows 7 Pro e suite Adobe Creative Cloud. Come ho già anticipato, la scheda video che ho utilizzato è il modello Quadro K4000 di NVIDIA, che mi è stato fornito da Syspack. Il collegamento è avvenuto attraverso un cavo DisplayPort in dotazione.
Il setup per la visualizzazione di segnali 4K con frequenza 60p non è semplicissimo e prevede l'attivazione di una speciale modalità multi-monitor MST (Multi STream), in modo che la scheda grafica consegni al monitor due diversi segnali, ciascuno con risoluzione di 1920x2160 pixel. La modalità deve essere attivata sia nel monitor da SST (Single STream) a MST, che nella scheda grafica. Asus ha reso disponibile un video in cui viene spiegata la procedura in maniera molto semplice per schede con chipset Intel, AMD e NVIDIA. In realtà, con gli ultimi driver NVIDIA la modalità 60p è automatica: basta attivare la modalità MST sul monitor. Il menu di calibrazione è a dir poco essenziale. Come controlli avanzati c'è giusto la possibilità di calibrare il bilanciamento del bianco su alte luci e basse luci e la scelta di alcune curve del gamma predefinite (1.8, 2.0, 2.2 e 2.4), fermo restando la possibilità di modulare la retroilluminazione (chiata "LUMIN."), il contrasto e la luminosità (quest'ultima definita "LIV. NERO). C'è anche la possibilità di modulare lo sharpness e la saturazione cromatica, anche se quest'ultima non ha un funzionamento lineare e il rischio di perdere anche luminanza sui colori è molto elevato. Per la calibrazione, il tutto si riduce alla modulazione delle tre componenti RGB per alte luci e basse luci. Fortunatamente il display va già molto bene: il gamma predefinito a 2.2 è tra i più corretti mai misurati e i colori sono già molto vicini al riferimento. Pagina 4 - LAB: luminanza, CR, gamma e colori
La luminanza del display è molto elevata e i dati di targa (350 candele su metro quadrato), vengono addirittura superati benché di misura. I livelli misurati si riferiscono a tre modalità predefinite ("VIVID", "NORM" ed "sRGB") e a quella al netto della calibrazione della scala dei grigi, dove si perde dinamica in quantità trascurabile. Il rapporto di contrasto è esattamente quanto dichiarato, pari a 800:1. I valori del gamma sono a dir poco straordinari. I valori riscontrati in modalità predefinita sRGB coincidono con quelli disponibili forzando la curva con coefficiente 2.2. Al netto della taratura, modulando quindi le tre componenti RGB, le prestazioni sono pressoché identiche, anche sulle basse luci. Ai primi gradini, il rapporto di contrasto contenuto in 820:1 costringe ad abbassare il coefficiente ma la visibilità dei particolari rimane integra senza alcun problema di solarizzazione. Il bilanciamento del bianco in condizioni di default invece è abbastanza lontano dal riferimento, con una dominante fredda molto evidente. La calibrazione però è piuttosto agevole anche se mi è stato impossibile correggere anche i primi step dal nero fino al 10%. Vi ricordo che nel paragrafo relativo al menu e alla calibrazione ho inserito un'immagine dei valori al netto della calibrazione che vedete qui in alto a sinistra. Il risultato complessivo è davvero molto, molto buono. Buone notizie anche per quanto riguarda i colori. Il gamut è solo leggermente più grande rispetto al riferimento BT.709 (quello per l'alta definizione), per tutti e tre i vertici. Lo scostamento però è davvero minimo e infatti il Delta E delle tre coordinate RGB è molto contenuto e nel caso peggiore vale appena 3,9 anche al netto di tutti gli step di saturazione, misurati con incrementi al 5%. Per contenere le dimensioni del gamut e farlo coincidere con quello dell'alta definizione non si può contare sul controllo di saturazione. Per far coincidere i tre vertici con il riferimento, il controllo di saturazione va impostato a "15" invece che a "30" ma il risultato è buono solo per le coordinate cromatiche di colori saturi al 100%. La lumimnanza dei colori scende molto e il display tende a sotto-saturare i colori in maniera drammatica. A questo punto solo un'auto calibrazione software con sistemi come x-rite potrebbe risolvere il problema. Peccato che lo scarso tempo a disposizione non mi abbia permesso di fare queste verifiche. Pagina 5 - Conclusioni
Il monitor Asus PQ321QE è il primo prodotto a risoluzione Ultra HD 4K per il mercato "consumer" ma in realtà ha molte caratteristiche da prodotto di rango per il settore professionale. L'elevata luminanza, l'ottimo rapporto di contrasto e il gamma eccellente mi permettono infatti di consigliarne l'acquisto anche a chi ne prevede un utilizzo nel settore video professionale. Per quanto riguarda i colori, sebbene la prestazione generale sia comunque molto buona, il giudizio è comunque sospeso. Il motivo è che vorrei prima verificare, con le opportune correzioni, se il giudizio da possa passare ad "eccellente". Cercherò di avere di nuovo un campione da Asus nel nostro laboratorio, magari in un periodo più tranquillo e lontano da eventi e fiere di settore, in modo da potermi dedicare all'analisi con gli strumenti di misura per il tempo necessario, non solo per i colori ma anche per verificare l'angolo di visione. Anche per quanto riguarda la qualità costruttiva il giudizio è rimandato. Il display è molto robusto e la costruzione sembra ottima. Eppure, dallo scorso giugno (data della produzione indicata sullo châssis) il monitor Asus deve aver fatto parecchia strada, anche a giudicare dalle condizioni dell'imballo. Il monitor ha almeno tre segni evidenti di colpi diretti, due sul pannello e uno sulla cornice. Per questo motivo non posso capire se il leggero clouding sia un problema nativo o derivato da numerosi trasporti poco rispettosi. Il prezzo di listino potrebbe sembrare elevato in assoluto ma in realtà, comparato a quello di altri prodotti di simili caratteristiche, deve essere considerato molto contenuto, poiché il prezzo di listino per un monitor IPS 4K professionale può superare agevolmente anche i 10.000 Euro e quello di un prodotto, sempre "pro" ma a da 27" e con risoluzione di 2560x1440, ha un prezzo superiore ai 2.000 Euro. Per maggiori informazioni: www.asus.com/it/Monitors_Projectors/PQ321QE La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 7,5
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