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LG Display ha ufficialmente annunciato i pannelli TV OLED di quarta generazione. Curiosamente si è scelto di saltare il CES, dove sono stati già mostrati vari prodotti che fanno uso dei suddetti pannelli: ci riferiamo alle serie LG OLED G5 e M5, ai Panasonic Z95B e molto probabilmente anche ad alcuni tagli della serie S95F Samsung, come ad esempio l'83". Ci aspettiamo che altri prodotti si aggiungano nel corso dell'anno: diamo per scontati quanto meno i nuovi TV Philips.
Anche se la fiera di Las Vegas ha quindi tolto inevitabilmente importanza a questo annuncio, ci sono comunque dettagli che possono risultare utili, specialmente il confronto con i pannelli di terza generazione, quelli che equipaggiano i modelli attualmente in commercio. Ricordiamo che il principale cambiamento consiste nell'abbandono della tecnologia MLA (Micro-Lens Array), le micro-lenti introdotte inizialmente nella gamma 2023 e poi adottate anche sugli OLED WRGB top di gamma del 2024.
SOMMARIO
LA TECNOLOGIA PRIMARY RGB TANDEM
La nuova tecnologia alla base dei pannelli OLED di quarta generazione è chiamata Primary RGB Tandem, lo stesso nome che anche Panasonic ha utilizzato per introdurre i suoi Z95B. LG Display ha eliminato le micro-lenti grazie ai cambiamenti apportati alla struttura degli elementi organici. Come abbiamo riportato nei precedenti articoli sui prodotti LG e Panasonic 2025, i pannelli OLED WRGB sono composti da vari strati sovrapposti che vanno a comporre una sorta di sandwich.
La terza generazione utilizzava pannelli "3-stack" a 3 strati: uno blu, uno "giallo" e un secondo strato blu. Il substrato giallo era in realtà la risultante di vari emettitori organici: nello specifico si contavano materiali organici rossi, gialli/verdi e verdi. La quarta generazione va a modificare proprio questo substrato giallo, creando due substrati separati: uno rosso e uno verde. I pannelli diventano così "4-stack" a 4 strati: rosso, blu, verde e un secondo substrato blu.
SALE LA LUMINANZA: SI ARRIVA A 4.000 NITLa struttura a 4 strati dei pannelli TV OLED di quarta generazione offre numerosi vantaggi. La separazione del substrato giallo in rosso e verde permette di riprodurre una luce più pura per queste due componenti cromatiche. In parole semplici c'è molta meno contaminazione tra rosso e verde e questo consente di ampliare la copertura degli spazi colore. La struttura dei pannelli non è comunque l'unico cambiamento apportato: come in passato ci sono ottimizzazioni e miglioramenti nel controllo degli emettitori e nell'alimentatore. Tutti questi elementi si sommano e vanno a costituire la META Technology 3.0. Ciascuno dei 4 substrati che viene pilotato individualmente per incrementare la luminanza. L'incremento dichiarato è consistente ma va contestualizzato: le misure fornite da LG Display si riferiscono a "Flash Peak", quindi a picchi molto probabilmente non duraturi che coprono un'area pari al 3% dello schermo. Il miglioramento dalla seconda generazione in poi è il seguente:
Per inquadrare meglio la cronologia, gli OLED.ex di cui si parla sono quelli che troviamo sugli LG G2 mentre la META Technology è arrivata su G3 nella prima versione, poi con la 2.0 sugli attuali G4 e si concretizzerà nelle serie G5 e M5 con la sua terza iterazione. Naturalmente lo stesso vale per i TV prodotti da terzi con pannelli LG Display: Z95A Panasonic e OLED+909 Philips, ad esempio, sono basati sulla META Technology 2.0. Ovviamente ogni marchio (specialmente chi ha i diritti per operare sui pannelli nudi e crudi, quelli che si chiamano in gergo "Open Cell"), LG Electronics compresa, può poi aggiungere ottimizzazioni proprietarie ai pannelli: quella di cui parliamo è la tecnologia base sviluppata da LG Display. I 4.000 nit di cui si è sentito tanto parlare sono perciò riferiti a picchi concentrati su particolari molto piccoli e di breve durata. Va poi considerata la modalità video, che dovrebbe essere Vivace, quindi con un punto di bianco decisamente lontano dal riferimento.
Questa precisazione è necessaria per capire che il picco, misurato in modalità video più corrette, su finestre al 10% (solitamente prese come riferimento) e non di breve durata, sarà decisamente più basso, anche se il miglioramento sulla carta dovrebbe essere comunque netto, attenstandosi sopra i 2.000 nit. LG Display ha anche fornito alcune misure riguardanti la "Color Brigthness", la luminanza sui colori. Il picco raggiunto dagli OLED WRGB non è uguale sul bianco o sui colori a causa della struttura dei pixel: per arrivare al massimo è imprescindibile il contributo del sub-pixel bianco, cioè il "W" nella quaterna WRGB. La luminanza sui colori è perciò inferiore e la misura, sempre riferita a una finestra al 3%, varia in questo modo:
Riassumendo, la luminanza sale del 33% sul bianco e del 40% sui colori. Contemporaneamente migliora l'efficienza, con consumi ridotti del 20%. La copertura dello spazio colore DCI-P3 aumenta e raggiunge il 99,5% contro il precedente 98,5%. Il balzo in avanti dovrebbe risultare ancora più netto per il BT.2020: le prime misure effettuate su alcuni esemplari hanno evidenziato una copertura di circa l'83%, decisamente superiore rispetto al 74-75% che abbiamo rilevato su OLED WRGB con pannelli di terza generazione.
NUOVO FILTRO ANTI-RIFLESSOL'ultimo tassello incluso nei pannelli OLED di quarta generazione è la Ultra Anti-Reflection Technology. Dietro questo nome si cela un trattamento anti-riflesso apparentemente molto efficace: LG Display lo descrive come capace di bloccare il 99% delle riflessioni interne ed esterne. Le prestazioni dichiarate sono state certificate da Intertek, una compagnia che si occupa di verificare la qualità e la sicurezza di varie tipologie di prodotto. In questo caso specifico viene assicurata una riproduzione del nero uguale o inferiore a 0,24 nit in ambienti ben illuminati, cioè fino a 500 lux. Per avere un'idea più precisa di quello che i numeri rappresentano, basti pensare che in un comune salotto la luce presente si misura solitamente in 100-150 lux mentre 500 lux corrispondono a un ufficio ben illuminato. Per LG Display i pannelli di quarta generazione sono pertanto capaci di assicurare un livello del nero ideale sia per la visione in ambienti oscurati sia per salotti ben illuminati in pieno giorno. Nelle stesse condizioni è garantita anche l'assenza di cambiamenti nella riproduzione dei colori: non ci sono variazioni del gamut con luce in ambiente fino a 500 lux. La tecnologia Primary RGB Tandem offre infine un ultimo beneficio: si riduce l'emissione di luce blu nociva per la vista, quella che causa una percepibile diminuzione del comfort visivo. Gli OLED di quarta generazione di LG Display emettono il 45% di luce blu contro il 70-80% di uno schermo LCD convenzionale.
NON SOLO TV: IN ARRIVO ANCHE I MONITORLa tecnologia che abbiamo descritto verrà integrata nei pannelli indirizzati ai prodotti top di gamma in arrivo nel 2025. L'obiettivo è di consolidare il dominio del colosso coreano nella fascia premium del mercato TV. L'utliizzo della tecnologia Primary RGB Tandem non si limiterà però ai soli televisori: arriveranno anche pannelli per monitor da gaming, un settore dove del resto la tecnologia OLED è in fortissima espansione. I numeri non mentono: il primo prodotto di questo tipo, lanciato da LG Electronics, risale al 2022 e in soli due anni (quindi fino a tutto il 2024) la quota conquistata dai monitor OLED è salita fino al 22%. La velocità con cui i monitor OLED si stanno diffondendo nel mercato gaming è molto più alta rispetto al tasso di penetrazione dei TV OLED. Questi ultimi sono arrivati con il primo modello nel 2013 (sempre LG) e ad oggi valgono il 18% di tutto il mercato TV. I primi monitor gaming con pannelli di quarta generazione saranno modelli di fascia high-end. Da notare che si parla di modelli al plurale con una vasta gamma di pannelli: praticamente un'adozione graduale che porterà a sostituire tutte le generazioni precedenti con i prodotti più recenti. |
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