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Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche
Con l'aumento delle dimensioni dei TV e la generale diminuzione dei prezzi, il settore della videoproiezione è sempre più in crisi e gli investimenti di alcune aziende nel home theater sono sempre più contenuti, soprattutto nella fascia media. Epson, ad esempio, non aggiorna il suo modello di punta (TW9400) da troppo tempo e i nuovi prodotti sono con caratteristiche "al ribasso" e prezzi sempre più contenuti. Nella fascia più alta la situazione è completamente diversa e JVC è tra i pochi produttori che, nell'ultimo lustro, hanno continuato ad investire costantemente in questo settore con prodotti sempre più interessanti. Il DLA-Z1 è stato il primo videoproiettore consumer dell'azienda giapponese a risoluzione nativa 4K ad arrivare sul mercato: fu annunciato a settembre del 2016 durante l'IFA per essere poi mostrato per la prima volta in Italia a Novembre dello stesso anno, in occasione della prima edizione dell'AudioVideoShow bolognese. I primi prodotti destinati alla vendita sono arrivati nel corso del 2017 e ancora oggi, a quasi tre anni di distanza, non c'è ancora nessuna evoluzione in programma e il DLA-Z1 rimane ancora il prodotto top di gamma consumer per costo, flusso luminoso e tecnologia d'illuminamento. Il prodotto è dotato dei primi microdisplay con tecnologia D-ILA a risoluzione nativa 4K (4096x2160), con diagonale di 0,69" e un rapporto di contrasto nativo di circa 10.000:1. Il sistema d'illuminamento è a "stato solido", con sorgente laser blu e fosfori per le altre due componenti cromatiche, rossa e verde, per complessivi 3.000 lumen alla massima potenza. Nei pochi test effettuati con DLA-Z1 di produzione, il flusso luminoso dopo la calibrazione, con unico campionamento al centro dello schermo e relativo all'area in 16:9, è di circa 2.400 lumen. Approfitto per ricordare che i proiettori JVC e Sony utilizzano microdisplay con risoluzione nativa di 4096x2160 e rapporto d'aspetto in 1,89:1. Per la riproduzione di segnali 16:9, siano questi in full HD oppure in UHD 4K, è consigliabile usare l'area del microdisplay in 16:9 (quindi 3840x2160) per evitare i nefasti artefatti di scaling che ridurrebbero risoluzione percepita e dettaglio. In questo modo si rinuncia a circa il 5% del flusso luminoso totale reale. Un altro 20% si perde per la calibrazione. Ed ecco che da 3.000 lumen si scende a 2.300 lumen, più che sufficienti per riempire in HDR schermi fino a 4 metri di base. Per fare un paragone, il modello DLA-NX9 con sistema d'illuminamento a lampada, accreditato di 2.200 lumen, in realtà non sono mai riuscito a misurare più di 1.700 lumen con lampada vergine e 1.300 lumen con lampada con appena qualche centinaio di ore sul groppone... Al contrario, il DLA-Z1 può fornire un flusso luminoso, quasi costante, per parecchie migliaia di ore. In più è possibile modulare l'intensità del flusso luminoso su tre livelli (eco, normale ed alta potenza), per una versatilità molto elevata. Caratteristiche dichiarate Modello: JVC DLA-Z1 Per maggiori informazioni: it.jvc.com/videoproiettori/proiettori-d-ila-4k-nativi/DLA-Z1
Pagina 2 - Calibrazione, visione e conclusioni
L'occasione per tornare ad ammirare la potenza del DLA-Z1 è arrivata grazie a JVC Italia e Gruppo Garman che hanno organizzato una giornata di demo serrate a Roma nella giornata di sabato 22 febbraio, quando l'epidemia da virus SARS-CoV-2 sembrava soltanto un problema orientale. Il prodotto utilizzato è una unità demo con più o meno 300 ore sulle spalle, in ottime condizioni e con ben 2.368 lumen di flusso luminoso a disposizione con il sistema d'illuminamento alla massima potenza e dopo la calibrazione. Il venerdì 21 mi sono occupato della calibrazione manuale nella sala home theater principale, proiettando sullo schermo motorizzato Screenline da 2,6 metri di base, con guadagno dichiarato di 1,2.
Nella sala adiacente del punto vendita Garman, dedicata ai TV Samsung e alla videoproiezione di fascia media, nell'attesa gli appassionati potevano visionare il piccolo Viewsonic X10-4K. Nella sala principale, il DLA-Z1 - ben più voluminoso e possente - è stato sistemato in fondo alla sala, al di sopra di alcuni imballi di altri videoproiettori. Nella stessa sala era presente anche un nuovo DLA-N7 con sistema d'illuminamento a lampada e con microdisplay D-ILA identici per dimensioni e risoluzione ma di nuova generazione e con rapporto di contrasto nativo più elevato. Abbiamo utilizzato il DLA-N7 come "riferimento" per verificare le prestazioni del DLA-Z1 in senso assoluto, sia a parità di luminanza a schermo, sia utilizzando le due macchine con il massimo del flusso luminoso a disposizione.
Vi ricordo che il prezzo di listino del DLA-Z1 è di circa 35.000 Euro. Al contrario il prezzo suggerito al pubblico del DLA-N7 è di 7.999 Euro, praticamente meno di un quarto. In realtà il prezzo di questa specifica unità Z1 è più che dimezzato e pari a 15.000 Euro, sempre IVA inclusa: si tratta pur sempre di un "ex-demo", anche se in ottime condizioni. Le differenze tra le due macchine si riassumono in quattro elementi, due a favore dello Z1 e due a favore del nuovo N7: potenza e costanza del flusso luminoso e qualità dell'obiettivo per il DLA-Z1; rapporto di contrasto nativo ed elettronica più aggiornata con "tone-mapping" dinamico per il DLA-N7. Per entrambi i proiettori ho preferito fare a meno del filtro colore DCI in modo da avere a disposizione il flusso luminoso fino all'ultimo lumen. In più, il guadagno pari ad 1,2 dello schermo, ha permesso di raggiungere valori di luminanza inauditi. In REC BT.709, ovvero con segnali video in alta definizione e con dinamica standard, tutti e due i proiettori erano in modalità economica e ho chiuso entrambi i diaframmi in modo da avere una luminanza di 60 NIT al centro dello schermo. In queste condizioni, il pubblico non ha rilevato molte differenze preferendo sicuramente il DLA-Z1 per il dettaglio, talvolta il modello N7 per il rapporto di contrasto leggermente superiore. Con materiale a risoluzione 4K e HDR le differenze sono diventate più sensibili. Prima di tutto, anche in questo caso ho fatto in modo che entrambi i proiettori fossero a 120 NIT di luminanza, con il modello Z1 in modalità intermedia e diaframma leggermente chiuso, in modo da aumentarne il rapporto di contrasto.
In queste condizioni, dettaglio e risoluzione dell'ottica del DLA-Z1, con materiale a risoluzione nativa 4K, hanno fatto la differenza anche se, nelle scene più scure, il DLA-N7 continuava ad avere un sensibile vantaggio in termini di rapporto di contrasto. Infine, ho spinto il DLA-Z1 alla massima potenza e ho raggiunto ben 220 NIT di luminanza, non soltanto per "pettinare" le retine di tutti gli spettatori ma per mostrare le reali possibilità di un proiettore del genere che è in grado di riempire schermi di generose dimensioni. Il valore aggiunto del DLA-Z1 infatti è proprio questo: avere la capacità di tirar fuori 2.400 lumen in maniera costante per un considerevole numero di ore.
Chi aspira ad illuminare schermi da oltre 3 metri di base in HDR e cerca immagini a risoluzione nativa 4K e con un buon rapporto di contrasto ha solo tre alternative al DLA-Z1. La prima è decisamente più costosa e si chiama Sony VPL-VW5000ES, ha 5.000 lumen dichiarati che scendono a 3.800 con la calibrazione e usando l'area in 16:9 delle matrici, il tutto ad un costo di circa 64.000 Euro IVA inclusa. La seconda alternativa è la soluzione di SIM2 con una "simil" doppia modulazione, ovvero il DUAL NERO 4S UHD HDR: due proiettori DLP 4K in stacking, il secondo con diaframma completamente chiuso e riproduzione differenziata della curva del gamma, il tutto ad un costo di circa 50.000 Euro per un flusso luminoso massimo dichiarato di 10.000 lumen che, probabilmente, saranno realmente la metà. Infine ci sarebbe anche il Sony VPL-VW870ES da 2.200 lumen dichiarati che diventano in realtà circa 1.700 in condizioni reali di utilizzo (ovvero in 16:9 e dopo la calibrazione), il tutto a circa 25.000 Euro IVA inclusa. Se si decidesse di proiettare su uno schermo da 4 metri di base, esattamente come quello che abbiamo in dotazione nel nostro laboratorio, con 1.700 lumen di un Sony si arriva a 60 NIT, mentre con il DLA-Z1 si superano ampiamente i 104 NIT. Il JVC DLA-Z1 sarebbe in grado di riempire schermi fino a 6 metri di base, anche se in quel caso si dovrebbe rinunciare alla gamma dinamica estesa... Tenendo quindi bene a mente le potenzialità e soprattutto la disponibilità e il prezzo delle principali alternative, a tre anni di distanza dalla sua introduzione il JVC DLA-Z1 è ancora un prodotto attuale, con una qualità dell'ottica superba, un rapporto di contrasto in linea con prodotti che hanno un flusso luminoso comparabile e con un rapporto qualità/prezzo molto interessante, ancor più per l'esemplare che è ancora nel punto vendita del Gruppo Garman, che ha un costo di 15.000 Euro IVA inclusa e che sarà a disposizione del pubblico una volta terminate le restrizioni determinate dalla pandemia. Per maggiori informazioni: videoproiettoriroma.com - it.jvc.com
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