AV Magazine - Logo
Stampa
Supertest OLED 4K LG 65E9
Supertest OLED 4K LG 65E9
Emidio Frattaroli - 28 Agosto 2019
“Il nuovo OLED 4K serie "E9" di LG Electronics porta con sé sensibili miglioramenti rispetto ai TV della passata stagione che non si limitano agli ingressi HDMI 2.1 oppure a qualche miglioramento sulle elaborazioni delle immagini e che "rischiamo" di ritrovare anche nella serie "C9"...”
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche


- click per ingrandire -

In questi primi sei anni dell'era W-AMOLED, la quasi totalità di testate specializzate ha affrontato l'analisi dei TV con questa tecnologia in maniera superficiale. Dopo anni di sconcerto personale, finalmente "qualche collega" con atteggiamento più critico ha alzato bandiera bianca, evitando di pubblicare misure poco attendibili. Peccato però che in un caso siano arrivati a conclusioni non competamente esatte, scrivendo che "i grafici non sempre rispecchiano quella che poi è la realtà", dimenticando di sottolineare che è questo è vero solo quando si usano strumenti e metodiche inadeguate.

La verità è che le misure fotometriche di un TV con tecnologia W-AMOLED sono un esercizio molto complesso, ad iniziare dalle rilevazioni che sono piene di insidie: sono indispensabili strumenti ad alta risoluzione ed un po' di esperienza. Basti pensare al fatto che i sub-pixel sono quattro invece che tre (rosso, verde, blu e bianco), con lo spettro luminoso della componente bianca che è diverso dalla somma delle singole componenti cromatiche. Per la calibrazione valgono le stesse regole: senza strumentazione adeguata ed esperienza, non si va molto lontano, anche con blasonati software di autocalibrazione.


tecnologia W-AMOLED

La forza della tecnologia W-AMOLED di LG Display - che detiene il monopolio per la produzione di pannelli per TV di grandi dimensioni - è proprio questa: da un lato l'utilizzo di elementi OLED bianchi coperti da filtri colore RGB; dall'altro l'utilizzo di una quaterna di sub-pixel, con l'aggiunta del "bianco" alla classica terna RGB. Questa soluzione ha tantissimi vantaggi e pochi svantaggi. Tra i punti di forza c'è l'elevata luminanza che è possibile raggiungere sul bianco e colori a bassa saturazione. D'altro lato, i colori molto saturi possono contare su una luminanza decisamente più contenuta rispetto alle classiche tecnologie LCD.

 
Due "bianchi" diversi dello stesso TV LG 65E9, a sinistra con dominante "calda", a destra più "fredda"
(Lumix GH4, Yashica ML 28mm 1:2,8 + tubo da 213mm, adattatori e anello d'inversione forniti da adrianololli.com)

- click per ingrandire -

Tornando alle difficoltà dell'analisi di questo tipo di TV, la struttura con 4 sub-pixel mette non solo in crisi i colorimetri ma anche chi tenta di profilare il colorimetro con uno spettrometro di riferimento... C'è poi il notorio problema della fluttuazione della luminanza: chi è abituato a misurare i videoproiettori con lampade a scarica ad alta pressione, è ormai capace di gestire queste variazioni con semplicità. Con gli AMOLED bisogna anche affrontare il "burn-in": la riproduzione di elementi statici molto luminosi (come i segnali test) potrebbero "consumare" rapidamente il substrato OLED e lasciarne traccia. Affronteremo questo argomento prossimamente in un articolo dedicato.


- click per ingrandire -

Al di là delle difficoltà per la misurazione, dal 2013, anno in cui arrivò il primo display W-AMOLED in Italia, sembra passato molto più tempo a giudicare dagli innumerevoli miglioramenti che, anno dopo anno, vengono introdotti nei TV di LG. La generazione attuale, identificata dal numero "9", è declinata in quattro serie differenti: "B", "C", "E" e "W", con piccole differenze a carico dell'elettronica, più marcate invece nell'estetica e nel sistema di riproduzione audio. La serie B9, con tagli da 55" e 65", è la serie cosiddetta "entry level", ha una CPU Alpha 7 di seconda generazione e un sistema di riproduzione audio più semplice. La serie C9, disponibile in tagli da 55", 65" e 77", ha una CPU Alpha 9 di seconda generazione e un sistema audio leggermente differente.


- click per ingrandire -

La serie E9, disponibile in tagli da 55" e 65", ha un sistema audio più potente e la stessa elettronica della serie C9. Stessa elettronica anche per la serie W9, disponibile in tagli da 65" e 77", con spessore di soli 3,85mm e buona parte dell'elettronica che è residente nella soundbar "Dolby Atmos" che è a corredo. Al di là delle differenze estetiche, le serie più interessanti per rapporto qualità/prezzo sono sicuramente la C9 e la E9, con quest'ultima che è decisamente più curata esteticamente e con sistema audio dignitoso. Anticipiamo subito che i miglioramenti rispetto alla serie "8" non sono eclatanti ma comunque sensibili, sia in termini oggettivi di qualità video (luminanza e colori), sia per miglioramenti su connettività e funzioni. In altre parole, chi ha già un TV "serie 8", non avrà necessità di cambiare TV.

 
- click per ingrandire -

La serie E9 è la più bella di sempre. Il design è sobrio ed elegante e la piccola e robusta barra trasparente su cui poggia in parte il TV è una scelta molto azzeccata. Il pannello posteriore è estremamente pulito ed elegante e il pesante piedistallo che si aggancia dietro permette anche di nascondere cavi di segnale e di alimentazione.

 
- click per ingrandire -

Le connessioni sono le stesse della generazione precedente. Abbiamo tre HDMI aggiornati alla versione 2.1 e un USB sul fianco, utilissimi se il TV viene agganciato a parete. Le prese di antenna (DVB-T2 e DVB-S2) sono invece sul pannello posteriore, assieme alla presa LAN, all'uscita ottica TOSLink, all'uscita audio analogica, alla quarta porta HDMI e ad una coppia di USB. 

Caratteristiche dichiarate:

  • Dimensione Schermo: 65"
  • Tipo: OLED TV
  • Pannello: W-AMOLED (WRGB) 
  • Risoluzione: 3840 x 2160 
  • Processore Video: Alpha 9 Gen 2
  • Ricevitore TV digitale:
    • Terrestre: DVB-T2
    • Satellite: DVB-S2
  • Intelligenza Artificiale: LG ThinQ AI con Google Assistant e Amazon Alexa
  • Connessioni:
    • USB: 2 (dietro) + 1 (lato)
    • HDMI 2.1 in: 1 (Rear) + 3 (lato)
    • Uscita Audio: 1 Ottico (dietro) + 1 cuffie (dietro) + 1 HDMI eARC (lato)
    • LAN (lato)
  • Peso: senza stand (kg) 20.8, con stand (kg) 33.6
  • Dimensioni: senza stand (mm) 1447 x 877 x 50,3 con stand (mm) 1447 x 877 x 220

Per maggiori infowww.lg.com/it/tv/lg-OLED65E9PLA-tv-oled

 

Pagina 2 - Le novità della Gen 9: gamut, dinamica, APL


Macro-fotografia ai sub-pixel dei pannelli AMOLED LG di settima, ottava e nona generazione
- click per ingrandire -

LG ha sempre aggiornato anno-dopo-anno i suoi pannelli AMOLED e basterebbe un'analisi "grossolana" alla struttura dei sub-pixel dei TV di differente generazione per averne una conferma diretta. L'analisi dello spettro di emissione dei vari sub-pixel con uno strumento adeguato, sarebbe ancora più interessante. Qui in alto potete osservare la struttura dei pannelli delle ultrime tre generazioni. Le immagini sono state scattate in momenti differenti e in modalità diversa; in altre parole le dimensioni relative potrebbero essere non comparabili. Grazie ad Adriano Lolli, dal prossimo settembre saremo in grado di catturare immagini dei sub-pixel (di TV, notebook e smartphone) con risoluzione e dettaglio sensibilmente più elevati e con indicazione delle dimensioni direttamente in calce.

  
- click per ingrandire -

Il campione che è giunto nel nostro laboratorio è stato rodato con materiale video SDR, in 16:9 e con APL al 50%, per 16 ore complessive. Un'analisi visiva mi ha permesso di constatare condizioni eccellenti sia per assenza di burn-in che per uniformità, anche alle basse luci. Il TV, alimentato con tensione stabilizzata da 230 volt, è inserito in un ambiente perfettamente oscurato, climatizzato, con temperatura compresa tra 24 e 26 gradi e umidità compresa tra il 30% e il 50%. Tutti gli strumenti di misura utilizzati (OceanOptics USB 650, Sencore OTC 1000, Minolta LS-150), sono verificati mensilmente per coerenza dei risultati e incertezza di misura.


- click per ingrandire -

Iniziamo col dire che il rapporto di contrasto non è misurabile con la nostra strumentazione. Il Minolta LS-150 che utilizziamo per la misura della luminanza assoluta, può scendere fino a 0,001 NIT, ben al di sotto della soglia di visibilità scotopica dopo più di 60 secondi di adattamento. Avrebbe poco senso andare al di sotto di questo valore, senza contare che servirebbe comunque un fotometro con filtro che segua la curva di sensibilità scotopica e non quella fotopica che invece è utilizzato nella strumentazione tradizionale. Per approfondimenti sul tema vi consiglio questo articolo, in particolare questa pagina..


- click per ingrandire -

Disabilitando tutte le "protezioni", nella modalità predefinita "Cinema" e con segnali REC BT.709 e utilizzando un "bianco al 100%" sull'intera superficie del pannello, è possibile misurare 187 NIT (consumo di 288 watt), che diventano 191 NIT (consumo di 290 watt) dopo 60" e che iniziano a scendere inesorabilmente dopo 90" fino a 45 NIT dopo circa 8 minuti. Il consumo massimo con il massimo livello di uscita (191 NIT) è di 290W. Con area più contenuta e sfondo completamente nero, il massimo livello di luminanza sale, fino ad arrivare a 270 NIT per area al 5%.

Sempre in modalità Cinema, ma con segnali HDR10 e utilizzando un "bianco al 100%" sull'intera superficie del pannello, il livello di luminanza vale 153 NIT, quindi più basso rispetto a quello che viene erogato con segnali SDR. La cosa straordinaria però è il valore del picco di luminanza in funzione dell'area del pannello, che sale fino a 920 NIT per area dell'1% ma che rimane incredibilmente elevato per superfici più generose. In alcuni TV, soprattutto in quelli OLED, il massimo livello di luminanza varia a causa del circuito di ABL (Automatic Brightness Limiter) e il nostro 65E9 non fa eccezione.

 

Il gamut nativo è straordinariamente esteso e sfiora il 98% dello spazio DCI se utilizziamo il grafico CIE uv 1976 che è percettualmente più uniforme rispetto al CIE 1931. In quest'ultimo caso, ovvero nel grafico CIE 1931, il gamut del nostro DUT sfiora il 97%. Segnalo inoltre che la fase dei colori primari è perfetta, specialmente per il BLU che va ben oltre i limiti dello spazio DCI-P3.

 

Pagina 3 - Misure in REC BT.709 e calibrazione


- click per ingrandire -

Con segnali in alta definizione, purtroppo le prestazioni in modalità predefinita del TV sono pessime e scoraggianti. Appena acceso, viene caricato il profilo predefinito "Eco", con bilanciamento del bianco decisamente "bluastro" e una imbarazzante serie di algoritmi di elaborazione delle immagini (riduzione del rumore, interpolazione dei fotogrammi, maschere di contrasto), che riducono l'immagine ad un qualcosa di grottesco, buono forse solo per fare "spettacolo" nei grossi centri commerciali con illuminazione "azzurrina". L'impostazione predefinita che consigliamo è quella "Cinema" che può essere "perfezionata" eliminando alcuni filtri e da cui è possibile iniziare una seria calibrazione. In alternativa, ci sono anche "ISF Esperto (Stanza luminosa)" e "ISF Esperto (Stanza buia)", anche queste con impostazioni predefinite ottime come punto di partenza per la calibrazione.


- click per ingrandire -

Il TV è stato aggiornato al firmware 30.60.06. Ove non specificato, tutte le misure con segnali REC BT.709 vengono effettuate con segnale test che occupa il 10% dell'area e APL che vale il 25% del segnale in ingresso: in altre parole lo sfondo non è nero ma ha una intensità variabile, in modo che la somma dei valori di luminanza delle due zone (segnale test al centro e sfondo che è nel resto della superficie dello schermo) abbiano una somma pari al 25% del valore di luminanza del "bianco" di riferimento. Nella modalità predefinita "Cinema", lasciando tutto in default, si registra un picco di luminanza di 270 NIT. Per scendere a 120 NIT (valore che consigliamo per la visione di contenuti HD in ambiente buio) bisogna impostare il valore di "Luce OLED" a 35.

  
- click per ingrandire -

A sinistra osserviamo il bilanciamento del bianco nella modalità Eco, con le modalità "Nitidezza" e "Standard" che fanno anche peggio. Al centro la modalità predefinita "Cinema" e più a destra il risultato dopo la calibrazione manuale che è molto semplice, a patto di avere uno strumento di misura adeguato e un pochino di esperienza. Segnaliamo anche la possibilità di effettuare una autocalibrazione con il software "Calman Home for LG" che descriveremo in un articolo specifico.

  
- click per ingrandire -

Qui in alto possiamo osservare i valori del gamma con le stesse impostazioni appena descritte per il bilanciamento del bianco: a sinistra la modalità Eco, al centro la modalità predefinita "Cinema" e più a destra il risultato dopo la calibrazione manuale. Sottolineo in particolare la tendenza ad espandere le basse luci nella modalità "cinema", situazione che può essere controllata sia aumentando di un paio di punti il controllo di luminosità, sia con la calibrazione fine della luminanza su 20 punti, ovviamente nei primi due step.

  
- click per ingrandire -

Ecco infine gamut e coordinate cromatiche. A sinistra le prestazioni nella modalità Eco; al centro la modalità "cinema" con prestazioni ottime e a destra il risultato della calibrazione manuale, con molti più punti di misura e con il punto peggiore con Delta E uv inferiore a 4. Ricordate che le varie impostazioni per la calibrazione sono relative a questo preciso prodotto e non è detto che siano le stesse con un altro TV che magari ha un pannello prodotto in un periodo differente, con un firmware differente e con un numero di ore di funzionamento differenti e, soprattutto, con una sorgente video differente.

 

Pagina 4 - Misure in HDR10 e calibrazione


- click per ingrandire -

Anche con segnali HDR, purtroppo le prestazioni in modalità predefinita del TV sono insufficienti a causa del profilo predefinito "standard" che viene caricato all'accensione del TV. Altrettanto insufficiente la qualità delle modalità predefinite "Home Cinema" e "Technicolor", soprattutto per il bilanciamento del bianco (troppo freddo), colori e anche il gamma. Inoltre, c'è da considerare il nefasto intervento dei molteplici filtri di riduzione del rumore che è sempre meglio disattivare completamente, anche se insistete nel guardare canali televisivi con datarate insufficiente pure per una videochiamata a risoluzione CGA.


- click per ingrandire -

Come già anticipato a pagina 3, la potenza luminosa del TV è sensibilmente più elevata rispetto alla precedente generazione. Senza calibrazione (ma ha poco senso), si arriva ad oltre 900 NIT. Selezionando il profilo "Cinema" con il bilanciamento del bianco corretto, si arriva in media a 800 NIT. La luminanza "tiene" senza problemi fino al 10% dell'area. Con area al 25% si scende a circa 500 NIT. 

 
- click per ingrandire -

A sinistra osserviamo il bilanciamento del bianco nella modalità predefinita Cinema. A destra il risultato dopo la calibrazione manuale, ottenuta relativamente in poco tempo. Le deviazioni al 5% di intensità lasciano il tempo che trovano, visto la luminanza vale appena 0,11 NIT. 

  
- click per ingrandire -

Qui in alto possiamo osservare tre curve del gamma a confronto. A sinistra c'è la modalità predefinita "Cinema" con segnali HDR10 con MaxFALL da 1000 NIT. Al centro sempre "Cinema" ma con segnali HDR10 con MaxFALL da 4000 NIT e "Dynamic Tone Mapping" acceso. In questo caso la luminanza del "bianco diffuso" al 50% di intensità del segnale in ingresso, scende a 55 NIT e il clipping si sposta giustamente al 90%. A destra la curva dopo la calibrazione con segnali HDR10 con MaxFALL da 1000 NIT. 

 
- click per ingrandire -

Ecco infine i grafici con le coordinate per la riproduzione dei colori: a sinistra le prestazioni con le impostazioni predefinite Home Cinema; a destra quelle "Cinema" dopo la calibrazione. Permangono degli errori nell'area "giallo-rossa" che comprende anche gli incarnati. Si tratta però di errori contenuti, con Delta E uv compresi al massimo tra 3,2 e 4, quindi pienamente accettabili. Approfitto per ricordare che il "volume colore" degli OLED è fortemente limitato: i colori alla massima saturazione possono contare solo sul microscopico "Sub-pixel" dei relativi colori primari, con luminanza pari a circa il 50% rispetto a quella che sarebbe necessaria prendendo come riferimento il picco del bianco. 

 

Pagina 5 - Visione, conclusioni e pagella

 
- click per ingrandire -

Nonostante il ridotto tempo a disposizione, ho cercato di verificare con gli occhi la maggior parte di aspetti della qualità video e delle funzioni del bel TV di LG. Prima di tutto ho verificato la qualità d'immagine con segnali in alta definizione, iniziando proprio dai segnali in modalità interlacciata da satellite e digitale terrestre. Il de-interlaccio viene effettuato con qualità dignitosa, a patto che il bit-rate dei segnali televisivi sia discreto. Cosa che - purtroppo - è sempre più rara. Buona anche l'interpolazione dei fotogrammi con i contenuti 24p e 25p, anche se continuo a preferire la "scattosità" originale.

  
- click per ingrandire -

Non ho trovato invece gran soddisfazione nel "Black Frame Insertion", ovvero la possibilità di inserire fotogrammi neri per rendere più dettagliate le immagini in movimento, contromisura utilissima per visualizzare eventi sportivi o altri contenuti "dinamici". In particolare, non trovo novità rispetto alla serie precedente. Cercherò di approfondire l'argomento appena riceveremo un C9, modello che utilizzerò anche per approfondire altri aspetti chiave, come la ricchezza di sfumature sulle basse luci, aspetto che sembra ancora un po' deficitario rispetto a Sony e Panasonic che utilizzano gli stessi pannelli.

  
- click per ingrandire -

La visione di materiale 4K e HDR è così appagante che il "ritorno" alla visione di materiale SDR è quasi impossibile . La luminanza è più che sufficiente, a patto di osservare i contenuti in ambiente totalmente oscurato. Le immagini sono così ricche di particolari, così dinamiche e tridimensionali da emozionare anche il più critico degli "espertoni". Per essere più espliciti, la maturità raggiunta da LG con questa ultima serie di TV è palpabile in ogni fotogramma e la distanza in termini di qualità rispetto ai migliori prodotti di Sony e Panasonic è ridotta quasi a zero. Quasi.

Se in SDR le prestazioni sono praticamente perfette, quello che manca al TV di LG in HDR è un po' di ricchezza di sfumature sui primissimi step della scala dei grigi, dove - evidentemente - l'esperienza dei "giapponesi" riesce ancora a fare la differenza. D'altra parte, se consideriamo il prezzo d'acquisto, la versatilità e gli ingressi HDMI 2,1, oltre alle prestazioni che possono essere raggiunte sia in modalità predefinita che dopo un'attenza calibrazione,  il 65E9 è la scelta giusta per chi vuole un prodotto maturo, affidabile e longevo.

Disponibile a circa 3.500 Euro IVA inclusa, l'unica domanda sensata da porsi è se sia utile o meno risparmiare 500 Euro e concentrarsi sul modello C9 che, almeno sulla carta, ha differenze limitate all'estetica e all'audio. C'è da aggiungere che, rispetto alla serie precedente "8", le differenze in termini di prestazioni video non sono eclatanti: se avete un TV serie 8, non consigliamo un aggiornamento.

La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 8,43

Costruzione 8,5
Versatilità 9,0
Menu e taratura 9,0
Prestazioni in SDR 9,5
Prestazioni in HDR 8,5
Riproduzione audio 5,0
Rapporto Q/P 8,0

Per maggiori informazioni sulle serie OLED LG: www.lg.com/it/tv-oled

Per maggiori informazioni sul modello 65E9: www.lg.com/it/tv/lg-OLED65E9PLA-tv-oled