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Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche dichiarate
In occasione dell'anteprima per la stampa che si è tenuta a Roma lo scorso marteì 17 Marzo, abbiamo effettuato le prime rilevazioni sul prodotto più interessante della nuova gamma Samsung definita SUHD, con risoluzione Ultra HD 4K. La nuova gamma SUHD si compone di tre linee distinte per un totale di 9 modelli, tre per ogni serie. Tutte e tre le serie condividono la stessa tecnologia per il pannello LCD e per l'unità di retro-illuminazione: quest'ultima utilizza una soluzione ibrida con LED di colore blu e nano-cristalli con tecnologia quantum dots per le componenti rossa e verde. Per maggiori informazioni sulle novità introdotte con la nuova gamma di TV Samsung vi consigliamo di leggere l'artcolo appena pubblicato a questo indirizzo. Tra le novità più interessanti introdotte con le tre serie SUHD c'è - FINALMENTE - un gamut colore più esteso, la riproduzione nativa di 10bit per componente cromatica, un rapporto di contrasto notevolmente migliorato, un local dimming con molte più zone e una luminanza più elevata. Nei comunicati e nei pieghevoli, Samsung dichiara un'aumento di luminosità di 2,5 volte e un raddoppio del rapporto di contrasto rispetto ai TV tradizionali. Si tratta di caratteristiche condivise per tutte e tre le nuove serie SUHD. In realtà, ci attendiamo notevoli differenze, tra la serie JS9500 e le due serie JS9000 e JS8500, sia dal punto di vista della massima luminanza, sia per la potenza del local dimming. Questo perché la serie JS9500 è dotata di "direct LED", quindi di elementi LED e strato con quantum dots, posti direttamente dietro al pannello LCD. Questa soluzione ha due vantaggi: un livello di luminanza molto elevato e la possibilità di impiegare sistemi di local dimming molto precisi per elevare il rapporto di contrasto in maniera decisa. In più sembra che la nuova serie JS9500 abbia un considerevole aumento del numoero di zone per la funzione local dimming, con un netto miglioramento per quanto riguarda la percezione degli aloni nelle zone di confine ad elevato contrasto. Le due serie JS9000 e JS8500 sono dotate invece di retrolilluminazione di tipo "edge", quindi sui bordi laterali, con funzioni di scanning backlight per aumentare la risoluzione delle immagini in movimento. Tutte e tre le serie utilizzano il nuovo sistema operativo Tizen con alcune funzioni esclusive rispetto ad altri sistemi operativi come Android TV, WebOS e Firefox OS e che ci preoccuperemo di verificare e analizzare quando riceveremo un campione nel nostro laboratorio. Le differenze principali tra le serie JS9000 e JS8500 sono legate alla potenza di calcolo (CPU OctaCore per la serie 9000 e CPU QuadCore per la serie 8500) e alle differenze del box connessioni, più piccolo e con meno connessioni per la serie JS8500. Al di là di queste differenze, la qualità d'immagine e le funzioni dovrebbero essere le stesse. Il delta di prezzo tra la serie 8500 e 9000 è di 500 Euro, mentre il passaggio tra la serie 9000 e la serie 9500 è di 1.000 Euro per il solo TV con diagonale da 65". Per la serie 9500 non sono previsti tagli più piccoli. Le due serie 9000 e 8500 prevedono anche tagli da 48" e da 55". Caratteristiche dichiarate
Pagina 2 - Funzioni, menu e condizioni del test
Il pomeriggio a Roma, presso la sede dell'agenzia Burson Marsteller, prevedeva vari slot di un'ora suddivisi tra alcune testate romane. Armati di santa pazienza e con la complicità degli amici di Samsung, siamo rimasti fino a sera, approfittando del tempo tra uno slot e l'altro, per effettuare alcune misure preliminari. L'ambiente è stato opportunamente oscurato e la strumentazione utilizzata è quella classica per le misure in trasferta, quindi spettrometro x-rite con risoluzione di circa 10 nanometri per la misura dello spettro colore e per la profilazione e colorimeto x-rite eyeone Display Pro opportunamente calibrato e profilato. Come sorgente abbiamo usato un computer con scheda nVidia GTX750Ti e uscita HDMI 2.0, privilegiando il segnale component in modo da simulare una sorgente "video". Le misure sono state effettuate a risoluzione Ultra HD 4K (3840x2160) a 23,976 Hz e in modalità component 4:4:4, con livello del nero a 16/255 e livello del bianco a 235/255. In questa occasione ci siamo limitati ad acquisire varie misure con diverse impostazioni di gamma, gamut colore e bilanciamento del bianco, senza impegnarci in una calibrazione, visto lo scarso tempo a disposizione. Il menu utente mantiene la classica impostazione Samsung, con alcune impostazioni predefinite, alcune delle quali non modificabili. Per la verifica, dietro le indicazioni di Jose Corte-Real, Senior Engineer di Samsung AV, abbiamo selezionato la modalità "Movie" e la temperatura colore predefinita "Warm 2". Prima della prima sessione, Jose ha provveduto personalmente anche ad una calibrazione con un vecchio Minolta CA210, collegato direttamente al TV e attraverso il menu di servizio. Il TV è compatibile con alcuni coloimetri e spettrometri, compreso l'i1 Display Pro. Il software di contollo da installare su PC, dovrebbe essere disponibile a breve anche per gli utenti finali. Prima delle misurazioni abbiamo resettato tutte le impostazioni del TV, abbiamo eliminato tutti i filtri digitali, la retroilluminazione dinamica e tutti gli algoritmi di modulazione del contrasto. Inoltre, per evitare brutte sorprese sulla misura del gamma a causa dell'edge dimming, ho utilizzato soltanto pattern con finestra piccolissima, pari ad appena l'1% della superficie totale dello schermo e con APL complessivo del 50%. Per il resto abiamo impostato la retroilluminazione al massimo e ho selezionato i due gamut colore, quello nativo e quello automatico, per verificare lo spettro dei colori e per poter profilare correttamente la sonda x-rite i1 Display Pro. Pagina 3 - Misure: spettro e gamut colore
Come da copione lo spettro delle tre componenti cromatiche del nuono UE65JS9000 pesenta campane abbastanza strette da disegnare un gamut ben al di fuori dello spazio colore dell'alta definizione. Il verde comnque non è strettissimo e presenta una zona di leggera sovrapposizione centrata attorno ai 560 nanometri.
Il gamut colore disegnato dalle tre componenti è molto ampio, soprattutto nei vertici blu e rosso. Ho disegnato il gamut anche nello spazio CIE u'v' 1976, più percettualmente uniforme rispetto al CIE 1931, per meglio comprendere la posizione del vertice della componente Blu. Il vertice della componente verde è abbastanza alto e si avvicina molto alle coordinate DCI-3P rimanendo comunque a distanza. In realtà lo spazio colore potrebbe essere un po' più esteso, modulando in maniera differente alcune componenti. Cercheremo di approfondire prima possibile.
Il particolare si riferisce alla componente blu, nelle due condizioni predefinite del gamut (nativa e auto, quest'ultima coincidente con lo spazio per l'alta definizione). Come è possibile notare, la frequenza dominante del blu, centrata ad una lunghezza d'onda di circa 445 nanometri, porta la fase del blu più vicina al "violetto" che al blu profondo. D'altra parte, in modalità "auto", aggiungendo un po' di verde alla componente blu, la fase viene corretta, con un delta E u'v' di 1,1. Pagina 4 - Misure: bilanciamento gamma e conclusioni
In modalità "auto" e con temperatura colore predefinita "warm 2", le cose vanno molto bene ma sono comunque migliorabili. In particolare si notano alcuni errori di fase nel colore primario rosso e nei complementari ciano e magenta, il tutto legato ad un imperfetto bilanciamento del bianco con una evidente dominante troppo calda. Da correggere anche alcune sotto saturazioni e sovra saturazioni. Del resto il menu di calibrazione con CMS completo e bilanciamento del bianco RGB a 10 punti, è tra i più completi nel panorama attuale. L'ipotesi è che Jose abbia utilizzato una vecchia sonda Minolta CA210 che non era stata correttamente profilata. I due grafici qui in alto si riferiscono ai valori del gamma, non solo a passi del 10% (grafico a destra) ma anche per i primi 10 step, dall'1% al 10%. In particolare le due curve di questo secondo grafico hanno due funzioni: quella di colore bianco identifica i vari valori del gamma ai rispettivi livelli del segnale in ingresso; la curva gialla invece è relativa al livello di uscita ed è utile per evidenziare eventuali espansioni o compressioni dei livelli. Il risultato è semplicemente esemplare: i livelli sono ben distinti e i valori del gamma sono molto elevati fino a scendere al di sotto di 2 solo con segnali inferiori al 3%. Merito sia del rapporto di contrasto nativo elevato che di un notevole controllo delle sfumature. Il grafico a destra si riferisce al gamma -1 con una media rilevata pari a 2,28. In condizioni di default il gamma è sempre "a spada", con un valore medio di 2,18. Il problema è che, nella fretta, non ho salvato il grafico giusto. Nelle varie modalità di misura, il rapporto di contrasto nativo misurato è stato sempre superiore a 3.000:1 con punte di 3.120:1. La luminanza massima, misurata in modalità "standard" sfiora di pochissimo i 450 NIT mentre in modalità "movie" si assesta su circa 320 NIT, quasi il 30% in più rispetto ai display Samsung UHD curvi della precedente generazione. In realtà il picco di luminanza dovrebbe essere superiore attivando alcuni dei filtri di contrasto dinamico, cosa che verificheremo nel nostro laboratorio prima possibile. In buona sostanza, oltre a colori molto estesi in modalità nativa e naturali in modalità automativa, il nuovo SUHD si distingue per un rapporto di contrasto nativo che raggiunge di fatto i veri "mostri sacri" con pannelli AUO di ultima generazione, caratteristica che consente di modulare una curva del gamma in maniera convincente anche nei primissimi step della scala dei grigi, con ottimi risultati in termini di tridimensionalità e profondità. Inoltre, ottime notizie anche per quanto riguarda l'uniformità e la ricchezza di sfumature: l'adozione dei novi pannelli a 10bit è un'altra ottima notizia che potremo verificare con segnali test e generatore a 10 bit solo nella tranquillità del laboratorio. |
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